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Autore: Alley    11/04/2014    9 recensioni
“E se non funziona? Gli mostrerai la collezione?”
Non credeva che le sarebbe mai capitato di vedere Phil Coulson con la faccia di un bambino beccato con le mani nella marmellata – se è per questo, non credeva nemmeno che un giorno avrebbe scoperto d’aver sempre lavorato al servizio di criminali pazzoidi discendenti dai nazisti.
“Gliel’hai già fatta vedere.”
“Ho solo accolto il tuo suggerimento.”
“Ho detto che c’era bisogno di qualcosa che lo aiutasse a rivangare il passato, non che dovevi appagare il tuo ego di fanboy.”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, James 'Bucky' Barnes, Maria Hill
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Proposte?”
 
“Niente botte in testa.”
 
È risaputo che certe cose funzionano solo nei film - e con Barton, ma quello era un lavaggio del cervello un tantino diverso –, e poi c’è il rischio di procurargli un trauma cranico – soprattutto se se ne occupa Natasha. Al Capitano non farebbe piacere.
 
“E niente operazioni al cervello.”
 
Simmons sembrava entusiasta all’idea, ma è meglio non ricorrere a soluzioni così estreme. Se qualcosa andasse storto il Capitano non glielo perdonerebbe mai.
 
Maria, seduta accanto a lui, sospira sconfortata. Devono trovare una soluzione e devono trovarla in fretta. In quelle condizioni Barnes è estremamente pericoloso, sia per gli altri che per se stesso, ed è loro compito aiutarlo a recuperare la memoria perduta. S.H.I.E.L.D. o non S.H.I.E.L.D., se il dovere chiama bisogna rispondere – soprattutto se c’è in gioco la sorte del migliore amico del Capitano.
 
“Servirebbe qualcosa che lo aiuti a rivangare i vecchi tempi…”
 
A quelle parole, Phil è colpito da un’illuminazione improvvisa – geniale. Come ha fatto a non pensarci prima?
 
“Devo passare a casa” farfuglia frettolosamente, tirando fuori le chiavi dell’auto “Torno subito.”
 
*
 
“Questa è un po’rovinata” dice, porgendogli la figurina su cui aleggia ancora l’alone di salsa di pomodoro con cui Fury l’ha impiastricciata -maledetto. Phil sente il cuore spezzarsi ogni volta che la guarda.  
 
“Se non erro” - e non erra di sicuro. Conosce a memoria ogni dettaglio della biografia del Capitano - “All’epoca eravate già nell’esercito insieme. Non le dice niente?”
 
Il soldato d’Inverno fissa intensamente il rettangolino di carta, lo sforzo di ricordare gli disegna sulla fronte una profonda ruga di concentrazione. Dopo qualche istante scuote il capo, desolato, e restituisce a Phil la figurina. Lui non si perde d’animo e fruga nella pila di fumetti che ha sistemato alla sua destra, tra la riproduzione dello scudo e l’action figure alta un metro che si è aggiudicato a Philadelphia nel 2002 – un’asta particolarmente sudata. Ha speso l’equivalente di dieci stipendi per vincerla.
 
“Provi a sfogliare questo. È uno dei primissimi volumi che ho acquistato” spiega, lanciando alla copertina uno sguardo di pura adorazione “Penso che non ci siano più di tre copie in circolazione in tutto il mondo.”
 
L’allunga a Barnes, salvo poi ritirare la mano all’ultimo momento. “Lo sfogli con cautela, per favore. Senza sgualcire le pagine.”
 
La figurina rovinata basta e avanza, come onta.  
 
L’uomo scorre la rivista per qualche minuto. La sua espressione vuota annuncia un altro insuccesso.
 
“Forse se dà un’occhiata a queste magliette…“
 
Afferra la borsa in cui ha ammucchiato qualche capo d’abbigliamento – nessuna strada va lasciata intentata, e quelle t-shirt sono troppo belle per non essere mostrate a qualcuno. “Ho anche un berretto, dei guanti, una sciarpa e…“
 
Le mutande non voleva portarle. Devono essere finite nella sacca per sbaglio.
 
“Nient’altro” aggiunge, sperando di suonare meno imbarazzato di quanto si senta. Il Soldato sta fissando una maglietta con le maniche a stelle e strisce e lo scudo stampato sul petto. È una delle sue preferite. “Quella l’ho comprata al Comiket nel ’92.”
 
Forse era stato un po'eccessivo fingere d’aver ricevuto una soffiata sulla presenza di kamikaze a Tokio pur di poterci andare ma, ehi, c’è sempre il rischio che eventi pubblici così importanti diventino bersaglio dei terroristi. Magari c’erano davvero dei kamikaze nascosti tra la folla.
 
(no, non ce n’erano, ma lui doveva andare al Comiket. S’era già perso il Lucca Comics, quell’anno)
 
Tira fuori un vecchio costume sdrucito – il primo che ha indossato da cosplayer. Che ricordi. “Questa è una copia della divisa del Capitano negli anni della guerra. Qualche reminiscenza?”
 
Barnes storce la bocca e scuote ancora il capo. Forse avrebbe dovuto portare anche il servizio di piatti – c’aveva pensato, in realtà, ma la porcellana è così delicata…Se si fossero rotti?
 
“Possiamo provare con i film. Ne ho un sacco. Principalmente in bianco e nero, ma anche alcuni a colori. Naturalmente eviteremo quello del ‘90.”
 
Quello è un trauma che Phil non ha ancora superato e che non intende rivivere.
 
“E se non fosse sufficiente passeremo alla serie animata.”
 
Erano mesi che aveva voglia di riguardarla.
 
*
 
“Phil?”
 
Quando Maria lo trova accanto ai fornelli di quella che dovrebbe essere la loro nuova base ma che, in realtà, pare l’incrocio tra una stalla e una topaia – non è facile trovare qualcuno disposto a vendere o affittare ad ex membri dello S.H.I.E.L.D., dopo quello che è successo - l'assale un pessimo presentimento. “Cosa stai facendo?”
 
“Pop corn.”
 
Come temeva.
 
“Vuoi fargli vedere i film.”
 
“Non tutti. Saltiamo quello del ‘90.”
 
“Solo perché a te non piace.”
 
“Non è proprio così” replica lui, scuotendo la padella “Salinger non era abbastanza alto per interpretare il Capitano e il suo costume era osceno. Per non parlare di tutte le inesattezze della trama. Non è questione di gusti. È oggettivamente un brutto film.”
 
Maria rotea gli occhi al soffitto ed evita di rispondere che “oggettivamente” è un avverbio che proprio non potrebbe permettersi di utilizzare, quando parla del Capitano.
 
“E se non funziona? Gli mostrerai la collezione?”
 
Non credeva che le sarebbe mai capitato di vedere Phil Coulson con la faccia di un bambino beccato con le mani nella marmellata – se è per questo, non credeva nemmeno che un giorno avrebbe scoperto d’aver sempre lavorato al servizio di criminali pazzoidi discendenti dai nazisti.
 
“Gliel’hai già fatta vedere.”
 
“Ho solo accolto il tuo suggerimento.”
 
“Ho detto che c’era bisogno di qualcosa che lo aiutasse a rivangare il passato, non che dovevi appagare il tuo ego di fanboy.”
 
“Pensavo che potesse essere utile!”
 
“Va bene” acconsente, incrociando le braccia sotto al seno “Allora potrai aiutarmi a compilare i documenti che Fury ci ha lasciato mentre Barnes guarda i film da solo.”
 
Maria ha il buon cuore di non mostrarsi compiaciuta davanti all’espressione costernata del collega – sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
 
“Potrebbe aver bisogno di qualche delucidazione, durante la visione. E poi, non credo che sarebbe capace di utilizzare dvd, telecomando e-”
 
“Stavo scherzando, Phil. Non ci sono documenti da compilare” lo interrompe e Dio, potrebbe almeno avere la decenza di non mostrarsi così sollevato. È quasi più ridicolo della volta in cui s’è inventato la storia dei kamikaze pur di andare al Comiket – quasi.
 
“Vuoi unirti a noi?” le domanda, riempiendo due ciotole “Posso fare altri pop corn.”
 
“Grazie, ma tutte le volte in cui m’hai costretto a vederli in passato sono più che sufficienti.”

Mentre Coulson s'allontana senza replicare, Maria rivolge un pensiero solidale a Barnes e alle quarantotto ore di televisione ininterrotta che l'attendono tra film, cartoni animati e documentari.

Speriamo che almeno serva a qualcosa




 






Note
Questa cretinata fan fiction nasce per merito/colpa di questa immagine. Per eventuali reclami e lanci di pomodori rivolgetevi ad Alkimia e a Giulia, che hanno avuto la malsana idea di mostrarmela. 
Burocrazia:
- Esiste davvero un "Capitan America" risalente al 1990, in cui Steve è interpretato da Matt Salinger. Francamente non so nulla di questo film, se non il fatto che, all'epoca, ha riscosso uno scarissimo successo di pubblico; tutte le osservazioni di Phil sono inventate di sana pianta.
- "Il Comiket è la più grande manifestazione al mondo dedicata ai fumetti. Viene tenuta due volte all'anno a Tokio, in Giappone." (Wikipedia dixit)
- L'idea che Fury abbia utilizzato della salsa di pomodoro per imbrattare le figurine di Coulson e ingannare i Vendicatori è tratta da questa splendida one shot di  _Sayuri_, mentre l'action figure vinta all'asta è ispirata all'altrettanto bella Awake and Alive di Ino chan
*spinge tutti a leggerle*  
  
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