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Autore: manga    12/04/2014    12 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sessant’anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, nella terra del fuoco il terzo Hokage spirò a miglior vita e il consiglio si riunì per decidere chi avrebbe preso il posto nella guida di Konoha e del regno del Fuoco.

I pretendenti alla carica erano quattro, tutti originari di Konoha: Pain e Minato Namikaze fratelli fra loro, Fugaku Uchiha e Tsunade Senju. Gli ultimi due decisero di ritirarsi dalla nomina di Hokage per dedicarsi ad altri impegni e desideri personali.

Fugaku era diventato da poco il capo clan degli Uchiha, una fra le famiglie più potenti del mondo ninja grazie allo Sharingan, un’abilità innata oculare, alle tecniche di fuoco e di una capacità di combattimento notevole. Da generazioni, il suo clan era a capo della polizia e delle squadre speciali anbu, (ninja fortissimi con il compito di portare a termine missioni ad altissimo rischio), inoltre si era sposato da quasi quattro anni e da due, era diventato padre di un bambino di nome Itachi.

Tsunade era la discendente del primo Hokage, dotata di una forza straordinaria migliorata nel tempo grazie ai continui allenamenti con i suoi compagni e migliori amici, Fugaku e Minato. Era inoltre un ottimo medico, capace di guarire le ferite più profonde e di trovare cure, a mali incurabili. Essendo donna e molto innamorata di un ninja di nome Dan, con il quale aveva intenzione di sposarsi e avere dei figli, decise di rinunciare alla nomina di Hokage per realizzare il suo sogno di crearsi una famiglia.
Con la rinuncia di Fugaku e di Tsunade per il ruolo di Hokage, la scelta ricadde sui fratelli Namikaze, dotati di un grandissima arte magica chiamata Rasengan, basata sulla manipolazione della forma del chakra fatta fuoriuscire dalla mano, in grado di creare un vortice di energia capace di eliminare anche i ninja più esperti.

Il consiglio decise di nominare il minore dei fratelli, Minato, in quanto dotato di un grandissimo senso di responsabilità e amante della pace, a differenza del fratello maggiore, Pain, maniaco del potere e della supremazia. Pain, deluso dalla mancata nomina di Hokage, attentò alla vita del fratello per usurpargli il potere, ma il suo piano non andò a buon fine grazie all’intervento tempestivo di Fugaku e Tsunade.

Pain fu arrestato e giudicato colpevole per il tentato omicidio ai danni dell’Hokage, capo assoluto del regno del Fuoco. La pena a tale reato, prevedeva la morte del condannato, ma, Minato, legato ad un grande affetto fraterno, decise, sotto il parere contrario del consiglio, di esiliare il fratello rinchiudendolo in un tempio, con lo scopo di riuscire a farlo meditare sui propri errori e ritornare sulla retta via.

Purtroppo però, Pain fuggì e, assetato di odio e di vendetta, formò un esercito reclutando tutti i ninja con il suo stesso obiettivo: la distruzione del mondo.
In quegli anni Pain sviluppò notevolmente il suo chakra, fino ad ampliarlo e a dividerlo in sei copie esatte di se stesso, dotate ciascuna della stessa forza, racchiudendole all’interno di sei piercing collocati ai lati del suo naso, richiamandole a proprio piacimento. Tramite l’ottima conoscenza delle arti magiche che caratterizzava il suo clan, riuscì ad ampliare il chakra dei suoi combattenti rendendoli molto più forti e sfruttando a pieno le tecniche dei vari regni. Infatti i ninja traditori assetati di potere, provenivano da tutti e quattro i regni del pianeta.

Tre anni dopo, la minaccia costante di Pain e del suo esercito, allarmò tutti e quattro i regni, dichiarandosi pronti ad intervenire qualora il nemico avesse deciso di attaccare provocando un’altra guerra.

In quegli anni sia Tsunade, sia Minato, convolarono a nozze. La prima, con l’amore della sua vita Dan, ma decisero di non aver figli fino a che non avessero sconfitto Pain, il secondo, si sposò con una kunoichi (ninja di sesso femminile) proveniente dal Villaggio del Vortice, di nome Kushina Uzumaki. La ragazza si era recata a Konoha per consegnare un dispaccio informativo all’Hokage e il loro incontro, fu amore a prima vista. Decisero di sposarsi dopo alcuni mesi e dalla loro unione nacque un bambino: Naruto.

Purtroppo Kushina morì di parto e nemmeno Tsunade, riuscì a salvarla, inoltre Pain aveva iniziato a sferrare i suoi attacchi proprio a Konoha per vendicarsi del fratello e dell’intero consiglio del regno del Fuoco. Minato non riuscì nemmeno a piangere la morte della moglie e a gioire della nascita del proprio figlio: la guerra era iniziata e in quanto Hokage, aveva il dovere di combattere e di proteggere il suo regno.

Minato affidò suo figlio a Mikoto, moglie di Fugaku, la quale aveva partorito alcuni mesi prima un altro bambino di nome Sasuke e, avendo ancora nel suo seno del latte materno, poteva nutrire suo figlio orfano di madre.

Minato, conoscendo l’intento di suo fratello di eliminare lui e l’intero clan Namikaze per rimanere l’unico erede della tecnica del Rasengan, decise di nascondere l’identità di suo figlio Naruto assegnandoli il cognome della madre e, solo dopo la distruzione di Pain, avrebbe modificato il nome del bambino.

Il regno del Fuoco era impegnato in una guerra dura e sanguinosa, l’esercito di Pain era numeroso e i ninja traditori erano fortissimi grazie ai poteri donati dal loro capo. Fortunatamente, dopo circa dieci giorni dall’inizio della guerra giunsero in soccorso al regno del Fuoco, gli eserciti del regni dell’Acqua e dell’Aria, portando al vantaggio lo schieramento dell’alleanza. Ma l’organizzazione di Pain era imprevedibile e fortissima grazie alla guida di altre cinque copie dello stesso capo che guidava i suoi uomini negli scontri più ardui, in uno di questi, morì Dan, facendo da scudo a sua moglie Tsunade, ferita gravemente.

Pain era inarrestabile e grazie alle sue arti magiche riuscì a riportare in vita molti suoi uomini. Lo scontro sembrava non aver fine, l’alleanza sperava nell’intervento tempestivo del regno del Ghiaccio che non era ancora giunto al regno del Fuoco. Inizialmente pensavano alla lontananza dei due regni, ma dopo circa un mese giunse un dispaccio firmato dall’imperatore, che informava la neutralità del suo regno alla guerra, rompendo per sempre l’alleanza con gli altri tre regni e chiudendo definitivamente le sue frontiere al mondo, senza specificare il motivo di tale decisione.

Con la mancanza dell’esercito del regno del Ghiaccio e la forza inarrestabile dell’organizzazione di Pain, l’alleanza era stremata e rischiava a  lungo andare di soccombere. L’unica speranza era eliminare il loro capo …. Ma come?

Minato guardò il campo di battaglia, pieno di cadaveri, mentre i ninja combattevano fra di loro. Tsunade era ferita gravemente e ricoverata in un accampamento lontano dal luogo della battaglia, Fugaku continuava ad eliminare i nemici sforzando a tal punto il suo Sharingan tanto da fargli sanguinare i suoi occhi, non avrebbe retto ancora per molto ….

L’Hokage si affiancò al suo più caro amico:

“Fugaku, forse conosco un modo per annientare Pain … ma ho bisogno che tu mi faccia una promessa!”

“Sarebbe?”

“Promettimi che crescerai Naruto come fosse tuo figlio!”

Fugaku si voltò verso l’amico, incredulo per quello che gli aveva chiesto.

“Minato, ma che intenzioni hai? Non vorrai per caso ….”

“Richiamare i sigilli dell’autodistruzione!”

“No!! Sei un folle! Sai benissimo che soccomberai anche tu, non c’è via d’uscita per chi invoca quella tecnica!”

“Lo so, ma è l’unica soluzione per porre fine a questa inutile guerra …. Con la morte di Pain anche la sua organizzazione cesserà di esistere e ….”

“No …. Troviamo un’altra soluzione … continuiamo a combattere insieme, come abbiamo sempre fatto … Tsunade si sta ristabilendo e forse, fra qualche giorno, potrà tornare a combattere con noi e riusciremo in un qualche modo a sconfiggere quel mostro!”

“Lo sai anche tu che Pain è troppo forte … nemmeno il tuo Sharingan insieme al mio Rasengan è riuscito a scalfirlo grazie alle copie che racchiude in quei piercing!”

“Ma non puoi sacrificarti in questo modo! …. Non pensi a Naruto? Ha già perso sua madre … ha bisogno di te ….di suo padre …. No, non te lo permetterò!”

“In questi anni in cui sono stato Hokage, non ti ho mai imposto niente ….. ma ora non posso farne a meno! Ho preso la mia decisione e ti ordino di accettarla …. Ti chiedo solo di prenderti cura di Naruto! Per favore Fugaku, so che ti chiedo tanto … ma fammi morire con la serenità nel cuore del futuro di mio figlio!”

Dagli occhi insanguinati dell’Uchiha, iniziarono a scendere calde lacrime …. Non aveva mai pianto fino a quel giorno, ma il dolore era troppo grande, sapendo che stava perdendo per sempre il suo migliore amico e non solo:

“D’accordo Minato, non ti fermerò solo perché me lo hai imposto in quanto Hokage …. Ti prometto che mi occuperò io di Naruto, lo crescerò insieme ai miei figli Itachi e Sasuke …. Però …. Voglio dirti un’ultima cosa …. Non te l’ho mai detta a causa del mio orgoglio …. Tu, per me, non sei solo il mio migliore amico, ma anche il fratello che non ho mai avuto!”

L’Hokage rimase sorpreso per quella rivelazione, anche se nel suo cuore lo aveva sempre saputo:

“Ti ringrazio Fugaku … ti ringrazio per tutto … e anch’io ti ho sempre considerato un fratello …. Salutami Tsunade e dille che per me è sempre stata una sorella!”
Minato guardò per l’ultima volta Fugaku sorridendogli come era solito fare, poi si voltò verso Pain che in quel momento si stava dirigendo verso di loro con l’intento di eliminarli entrambi. L’Hokage iniziò a comporre i sigilli e a grande velocità corse verso suo fratello ….

L’esplosione portò alla morte i due fratelli Namikaze e nel giro di circa dieci giorni, l’intera organizzazione venne annientata e l’esercito dell’alleanza si ritirò, ritornando nei propri regni di appartenenza.

La notizia della morte dell’Hokage, impegnò subito il consiglio a nominarne un altro per guidare il regno del Fuoco e la sua ricostruzione, non prima però, di aver proclamato Minato Namikaze, eroe della terza guerra mondiale ninja. I pretendenti erano: Fugaku e Tsunade.

Fugaku non se la sentiva di ricoprire il ruolo del suo migliore amico … quell’incarico glielo avrebbe fatto ricordare troppo, inoltre aveva accolto nella sua famiglia, Naruto, come gli aveva promesso …. Tsunade era ancora molto scossa per la perdita di suo marito Dan, ma decise di accettare la nomina di Hokage per sobbarcarsi anche lei il dolore della scomparsa di Minato: Fugaku avrebbe cresciuto suo figlio e lei, avrebbe preso il suo posto di Hokage.

Nel campo di battaglia, liberato dai cadaveri, un oggetto piccolo brillava sotto un raggio di sole. Era un piercing di Pain …. Una mano lo raccolse e lo avvolse in una sfera rigenerativa …

Con l’inizio della primavera, il regno del Fuoco, sotto la guida del quinto Hokage aiutata dal suo consigliere di fiducia Fukagu Uchiha, ultimò la ricostruzione del regno permettendo a tutti i civili , scappati per mettersi in salvo dall’attacco distruttivo di Pain, di ritornare nuovamente a vivere nei propri villaggi.

Un giorno, ai cancelli di Konoha, si presentò per la registrazione di entrata al villaggio, un uomo sulla cinquantina d’anni con in braccio una bambina piccola che dormiva tranquillamente.

“Salve …. Sono Mikan Yukan, un cittadino di Konoha e ….”

“Yukan? Un attimo che controllo …. Si eccolo qua … lei è stato registrato come civile uscente per mettersi al riparo dalla guerra, insieme a sua moglie!”

“Si, ma purtroppo è morta …. Mi ha lasciato qualche mese fa a causa di una malattia degenerativa …. “

“Oh capisco … mi dispiace molto per sua moglie! Ma quella bambina?”

“Lei?” Micha, guardò con amore con quel piccolo angioletto che teneva fra le sue braccia, poi guardò negli occhi l’addetto alla registrazione dei cittadini:

“Questa è mia figlia ….  Io e mia moglie abbiamo sperato per anni di averne una …. Ormai ci avevamo rinunciato dato anche la nostra età, ma a quanto pare …..”

“Era il vostro destino! Niente e nessuno può spezzare quello che è scritto nel destino di ognuno di noi …..  Ora se mi dice il nome e la data di nascita della bambina, posso registrarla come cittadina di Konoha!”

“Si certo …. Compirà un anno fra qualche giorno … il 28 marzo …. Il suo nome è …. Sakura ….. Sakura Yukan!”

 

  
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