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Autore: PoisonLello    13/04/2014    0 recensioni
[Continuità dei parchi]
Un libro, una storia, un intreccio tra la vicenda del romanzo e il presente e il futuro di un uomo. E se anche la tua vita fosse già stata scritta? Riusciresti a cambiare il tuo finale?
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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THE FATAL NOVEL

 

John, un imprenditore della cittadina di Seattle, aveva avuto fin da bambino una grande passione per la lettura, soprattutto per le storie contorte e inebrianti. Anche sua moglie Chloe amava leggere, ma preferiva generi del tutto diversi dal marito. Si erano sposati a febbraio, all'incirca sette anni fa ed ora avevano una splendida figlia di sei anni di nome Lucy.

Aveva trovato quel romanzo circa una settimana fa mentre, andando al lavoro, si era fermato all'angolo della strada per un caffè. “The Fatal Novel”: un titolo perfetto per un libro degno di rubare il suo tempo.

Aveva cominciato a leggere il romanzo alcuni giorni prima, ma lo aveva subito abbandonato per affari urgenti. Tornò ad aprirlo mentre rientrava in treno a casa sua e si era lentamente lasciato interessare dalla trama, dal disegno dei personaggi. Era ormai diventato un posto dove abbandonare i suoi impegni di lavoro e sprofondare completamente nella storia del libro. Chloe era sempre stata al suo fianco in questi momenti, ma, da qualche mese, diceva di essere chiamata continuamente di turno all'ospedale e non aveva mai tempo per restare a casa con lui. Quella sera, dopo aver scritto una lettera al suo procuratore, tornò al libro nella tranquillità del suo salotto che si apriva sul parco dove portava spesso la figlia a giocare. Seduto nella sua poltrona preferita, dando le spalle alla porta che lo avrebbe infastidito come un'irritante possibilità di intrusioni, si mise a leggere gli ultimi capitoli. Ricordava molto bene i nomi e le immagini dei protagonisti e fu conquistato quasi subito dall'illusione del romanzo. Godeva del piacere quasi perverso di staccarsi di riga in riga da tutto ciò che lo circondava e di sentire al tempo stesso che la testa riposava comodamente sul morbido schienale e che le sigarette erano sempre a portata di mano.

Il libro cominciava con l'incontro di un uomo e una donna che si innamorarono a prima vista durante una presentazione di un libro, pubblicato da un famoso scrittore americano. Dopo qualche mese decisero di sposarsi e poco dopo ebbero una splendida bambina. Ma la donna si stufò presto dei continui cambi di umore del marito dovuti al lavoro; per questo cominciò a tornare sempre più tardi a casa passando pomeriggi interi nel bar della sua amica dopo il lavoro ed è proprio lì che un giorno incontrò un uomo, Dave. I due cominciarono a frequentarsi e ben presto nacque un amore. Così, iniziarono ad incontrarsi in una vecchia capanna abbandonata vicino alla casa della donna. Una delle tante sere, l'uomo le rivelò di aver ucciso sua moglie in passato perché non riusciva più a sopportarla. La donna, dopo un iniziale senso di preoccupazione e paura, cominciò a convincersi sempre più che Dave le sarebbe potuto essere utile per ricominciare una vita migliore. I due, ormai perdutamente innamorati, iniziarono a pianificare l'omicidio del marito passo dopo passo per rendere, il loro, un piano perfetto.

Di parola in parola, assorto nello sporco dilemma dei protagonisti, lasciandosi andare verso le immagini che si componevano e acquistavano colore e movimento, John fu testimone dell'ultimo incontro nella capanna. Prima entrò la donna, guardinga; poi arrivò Dave, la faccia ferita dalle sferzate di un ramo. Lei tamponò amorevolmente il sangue con i suoi baci, ma lui rifiutò le carezze; quella sera non era venuto fin lì per ripetere le cerimonie di una passione segreta, protetta da qualche ramo e sentieri furtivi. L'accetta che l'uomo aveva portato con sé rappresentava per la donna la loro libertà di amarsi per sempre.

Un dialogo ansioso scorreva per le pagine come un ruscello di serpi e si sentiva che tutto era stato deciso da sempre. Persino le carezze che riempivano il corpo di Dave disegnavano orribilmente la figura di un altro corpo che era necessario sacrificare. Niente era stato dimenticato: alibi, circostanze, possibili errori... A partite da quell'ora a ciascun istante era minuziosamente fissato il suo impiego. Cominciava a calare il sole. Senza guardarsi più, legati strettamente al compito che li aspettava, si separarono sulla porta della capanna. Lei doveva prendere il sentiero che andava verso nord per fare un lungo giro, tornare a casa sua e scoprire il corpo. Dave cominciò a correre nella direzione opposta, proteggendosi contro i rami degli alberi e le siepi, finché distinse nella nebbia il viale che conduceva alla casa. I cani non dovevano abbaiare e non lo fecero. Salì i tre gradini del portico ed entrò. Dal sangue che gli galoppava nelle orecchie gli giungevano le istruzioni della donna: prima una sala turchina, poi una galleria e una scala con tappeto. Al piano superiore, due porte. Nessuno nella prima camera, nessuno nella seconda. La porta del salotto, e allora l'accetta in mano, la luce delle vetrate, lo schienale di una poltrona, la testa di un uomo seduto che sta leggendo un romanzo.

Scorrendo queste ultime righe, John scattò in piedi voltandosi giusto in tempo per evitare un'accetta che si piantò sulla poltrona. Spaventato a morte, cominciò a correre verso la finestra e, non avendo altra via di scampo, ci si gettò contro cadendo sul prato sottostante. Nella caduta si storse una caviglia che rese difficile proseguire la fuga. Continuò comunque e arrivò a casa del suo procuratore, Mike, e gli chiese di ospitarlo per la notte dicendogli che era rimasto chiuso fuori da casa e la moglie era al lavoro. Mike accettò, lo fece accomodare in casa e gli assegnò la camera per gli ospiti.

Dave aspettò Chloe e insieme inseguirono John fino alla casa di Mike, aspettando che tutte le luci si spegnessero. Dave propose di entrare sfondando la porta con l'accetta e di uccidere tutti e due.

Non riuscendo ad addormentarsi, John decise di continuare a leggere il libro; sapeva ormai che la storia narrata in quel romanzo coincideva con il suo presente e il suo futuro: “Un colpo netto alla serratura della porta e i due killer sono dentro, nessuna luce accesa e il silenzio più totale. Si dirigono verso la prima stanza a destra: nessuno. Proseguono verso una scalinata che porta al piano superiore. Un cigolio del legno sotto i loro piedi e poi ancora silenzio. Due porte, una dopo l'altra, situate in uno stretto corridoio. Decidono per la prima.

La aprono senza il minimo rumore, entrano e trovano un uomo disteso sul letto che dorme profondamente.”

Parola dopo parola, frase dopo frase, John cominciò a rendersi conto di cosa stava per accadere al suo amico nella stanza accanto alla sua. Balzò in piedi con la stessa velocità che aveva avuto mentre leggeva sulla sua comoda poltrona, si diresse alla porta e... un gemito soffocato lo bloccò. Un tuffo al cuore, gli sembrò di non poter più respirare. Ora sentiva chiaramente dei passi, un oggetto pesante che veniva trascinato e dei sussurri distinti.

Cosa poteva fare? Non poteva di certo gettarsi dalla finestra come prima dato lo stato della sua caviglia.

Prese il primo oggetto che gli capitò a tiro, un bel candeliere di rame, e si gettò verso la porta, la spalancò, corse per il corridoio passando di fronte alla stanza del suo amico con la porta aperta e sbirciandone di sfuggita l'interno. Scivolò con il piede destro in una scia di sangue, ma non cadde. Seguì la scia per le scale e poi giù al piano di sotto, ma quando vide che portava alla porta d'ingresso si fermò e cambiò direzione, verso la porta posteriore della casa.

I due killer gettarono il cadavere in un secchione dei rifiuti pubblici e tornarono in casa giusto in tempo per vedere John scappare dalla porta sul retro.

“Maledizione! Quanto ci vorrà per far sì che tu muoia?!” gli urlò dietro Dave.

“Come ha fatto a sapere che eravamo in casa?” domandò Chloe.

“Forse era ancora sveglio e ci ha visti dalla finestra oppure ci ha sentiti mentre uccidevamo il suo amico. Non ne ho idea. Non sono un indovino!” le rispose bruscamente l'uomo.

John andò verso il primo luogo che gli venne in mente: la capanna vicino a casa sua. “Lì non mi verranno sicuramente a cercare” pensò. Varcata la soglia, decise di continuare a leggere il libro per tener d'occhio i due killer.

“Dobbiamo assolutamente ritrovarlo” disse Chloe.

“E se fosse lui a venire da noi...” propose Dave.

“Cos'hai in mente?”

“Se rapissimo tua figlia, sono sicuro che John farebbe di tutto per riuscire a salvarla.”

“Non voglio che mia figlia entri in questa faccenda!”

“Tranquilla, non le faremo alcun male”

Si diressero quindi verso la casa di John.

Chiuse il libro, aprì la porta della capanna e cominciò a correre verso la sua casa con il pensiero della figlia che gli risuonava in testa. Arrivato di fronte al cancello spalancato, vide una macchina parcheggiata nel giardino e due figure incappucciate che entravano e trascinavano quella che sembrava proprio essere una bambina. La porta si chiuse alle loro spalle e John si nascose sotto la finestra che dava sulla sala e sbirciò all'interno. Vide Dave che legava Lucy ad una sedia. Era completamente terrorizzata: aveva il viso pallido e cercava invano di chiedere aiuto. John decise di intervenire: non poteva sopportare che sua figlia venisse trattata in quel modo.

Si avvicinò alla porta, senza fare il minimo rumore, prese le chiavi dalla tasca e la aprì. Entrato nell'ingresso, vide l'unica luce accesa della sala e si avvicinò alla stanza furtivamente; sbirciò all'interno e vide solo sua figlia legata che urlava dal terrore. Stava per entrare ad aiutarla, quando qualcosa gli trafisse la testa facendolo cadere a terra esanime. L'ultima cosa che sentì fu l'urlo straziante della figlia.

 

 

The End

 

 
 
 
 
  
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