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Autore: deloslights    14/04/2014    1 recensioni
Harry aveva un anno in meno di Zayn, e perciò i loro genitori erano sempre stati convinti che sarebbero andati d'accordo.
Mai niente di più falso era stato detto, visto che i due non si sopportavano; se da una parte il principino Styles era affetto dalla sindrome dell'ultimogenito e cercava di essere il migliore in tutto, costringendosi a essere sempre perfetto agli occhi del padre, dall'altra Zayn era l'erede al trono, era caricato di aspettative che cercava di smentire con qualsiasi azione: scappando di casa, riempiendosi il corpo di scarabocchi neri incancellabili, una volta aveva persino colorato di biondo un ciuffio di capelli corvini.
Harry non sopportava nemmeno la vista di quel ragazzo, e aveva etichettato di conseguenza anche i suoi fratellini.
[Zarry]
#Kingdom!AU #Princes!AU
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Royalty. A Zarry Fanfic.

Fin dalla notte dei tempi, i sovrani di regni confinanti – quando non si facevano la guerra – cercavano di far sposare i propri figli per ingrandire il proprio dominio sul territorio.
Nonostante questo, però, avere una figlia femmina era considerata quasi una maledizione per tutte le famiglie reali.
Beh, quasi tutte. Sicuramente non per le casate Styles e Malik.
Gli Styles, famiglia reale di Curlyland, avevano sette figli maschi: Howard, Hector, Hadrian, Hermes, Hugh, Horace e Harold jr, detto anche Harry.
I Malik, sovrani di Vainville – la terra più vicina a Curlyland – ne avevano tre, ma solo perché la regina era morta dando alla luce il più piccolino: i loro figli erano Zayn, Aberth e Trevor. 
Poiché i due re erano amici d'infanzia, non avevano la minima intenzione di farsi la guerra, quindi avrebbero desiderato imparentarsi in qualche modo. La domanda era: come?
La signora Styles aveva ormai passato da un po' l'età per concepire, visto che il figlio più giovane aveva diciassette anni, inoltre i primi tre principi si erano già sposati con ragazze esponenti dell'alta società di Curlyland.
 
Un bel giorno d'estate, il re Malik andò a trovare il re Styles nel suo palazzo, rifugiandosi in una delle stanze più fresche. Al contrario del solito, quel giorno era arrivato da solo, senza i tre figli rompiscatole – o almeno, così li chiamava Harry.
Harry aveva un anno in meno di Zayn, e perciò i loro genitori erano sempre stati convinti che sarebbero andati d'accordo. 
Mai niente di più falso era stato detto, visto che i due non si sopportavano; se da una parte il principino Styles era affetto dalla sindrome dell'ultimogenito e cercava di essere il migliore in tutto, costringendosi a essere sempre perfetto agli occhi del padre, dall'altra Zayn era l'erede al trono, era caricato di aspettative che cercava di smentire con qualsiasi azione: scappando di casa, riempiendosi il corpo di scarabocchi neri incancellabili, una volta aveva persino colorato di biondo un ciuffio di capelli corvini.
Harry non sopportava nemmeno la vista di quel ragazzo, e aveva etichettato di conseguenza anche i suoi fratellini.
Aberth aveva dodici anni, e Trevor sette, e vedevano in Harry una sorta di modello da seguire, al contrario di Zayn, che consideravano un buono a nulla. Però, il principino riccio non li degnava neanche di uno sguardo, troppo impegnato a leggere un libro o scrivere un discorso per il padre che, da quando aveva scoperto il suo talento con le parole, aveva affidato a lui questo incarico.
Re Malik bussò all'enorme porta di quercia che lo divideva dall'amico, ricevendo il permesso di entrare subito dopo.
« È un piacere vederti, vecchio mio » disse, sedendosi sull'elegante divano dove lo aspettava Re Styles.
« Anche per me, davvero » rispose questo calorosamente, abbandonando finalmente il portamento fiero da sovrano.
« Perché questa convocazione, così dal nulla? » chiese Re Malik, appoggiando la schiena alla spalliera del divano, come poteva fare esclusivamente quando era da solo – o con un re che stava assumendo la medesima posizione.
« Ho avuto un'idea, e potrebbe funzionare, secondo Anne » Anne era la regina Styles, fidata consigliera del marito, che non compieva un passo senza averla prima consultata.
« Non tenermi sulle spine, coraggio ».
« Mi sembra ovvio che nessuno di noi può avere una figlia femmina » esordì il padrone di casa, ricevendo subito l'assenso dell'amico.
« Ieri stavo passeggiando per il castello, osservando i miei figli, quando mi è venuto in mente.. nessuna delle nostre leggi vieta un matrimonio fra due uomini, mi sbaglio? »
« No, hai ragione, ma.. scordatelo! Io non ti sposerò mai, Harold! »
« Cosa? » il re si lasciò andare in una risata liberatoria. « Non ho intenzione di sposare nessun altro oltre ad Anne ».
« Oh menomale! E allora dove vuoi andare a parare? » chiese confuso Re Malik.
« Non noi, ma i nostri figli. Pensaci, Yaser, potrebbe funzionare ».
Harold fu sicuro di vedere i neuroni mettersi in moto dentro la nuca dell'amico, finché non riconobbe nei suoi occhi la consapevolezza di quel che voleva dirgli.
« Amico mio.. vuoi davvero che due dei nostri figli si sposino? »
« Non ho intenzione di obbligarli, solo.. indirizzarli verso la scelta giusta ».
« La scelta giusta per noi, non per loro ».
« Oh, capiranno, andiamo, il regno è il loro futuro, se lo governano in due è molto meglio. L'unione fa la forza ».
« Ma.. la mente di un adolescente non funziona affatto così, Haz ».
Re Harold sospirò. Lo sapeva bene, per questo aveva aspettato così tanto a parlarne con Yaser, ma credeva anche che fosse l'unica soluzione possibile per permettere un'esistenza pacifica ai due regni.
Se i loro sudditi si fossero appassionati alla storia d'amore tra i due principi, non sarebbe importato a nessuno della mancanza di boccoli e crinoline, sarebbero andati d'accordo abbastanza a lungo da permettere una vita tranquilla alle prossime tre o quattro generazioni.
« Non voglio arrivare alle armi, Yaz, non voglio dover guidare l'esercito verso le tue terre, voglio esserne alleato ».
« Non possiamo limitarci a un trattato formale? »
« Ascolta.. un trattato non cambierà i rapporti tra il popolo delle terre di confine. Loro si odiano, e ci serve qualcosa che possa unirli, al di là delle divergenze. Ci serve una storia d'amore ».
« Sì, però.. » Ma il Re Yaser aveva sempre meno tesi per opporsi all'idea del sovrano di Curlyland.
In fondo, la pace era un desiderio comune.
« E il fatto che sia tra due ragazzi non cambierà l'entusiasmo dei sudditi, credimi. Sarà solo la prima volta in una famiglia reale ».
« Io.. credo di non avere più alcun punto su cui oppormi. Ancora una volta la tua mente brillante ci è stata utile » ridacchiò Yaser, accompagnato da Harold.
« Adesso » riprese quest'ultimo. « Non ci resta che combinare il matrimonio ».
Il re di Vainville annuì, malinconico. In fondo, amava i suoi figli più della sua stessa vita, erano tutto ciò che gli rimaneva della povera moglie. 
« Aberth e Trevor sono decisamente troppo giovani » borbottò, rivolgendo il pensiero verso Zayn.
Era la sua unica scelta, e farlo obbedire sarebbe stato pressoché impossibile. No, sarebbe stato sicuramente impossibile.
Perché un re valoroso come lui non riusciva a superare i problemi adolescenziali di suo figlio?
« Lo so » convenne Harold. « E, se togliamo Horace e Harry, i miei sono troppo grandi. Però Anne dice che Horace si è innamorato di una ragazza di paese.. perciò.. » lasciò cadere il discorso, mentre gli occhi verdi di Harold incontravano quelli ambrati e pieni di terrore di Yaser.
Entrambi stavano pensando la stessa cosa.
Sarebbe stato meno problematico combattere un intero esercito loro due soli che far innamorare Harry e Zayn.
Harry e Zayn erano come il bianco e il nero, la luce e il buio, lo yin e lo yang, e i loro padri lo sapevano.
« Potremmo fare affidamento sul ‘gli opposti si attraggono’..? » disse incerto Re Malik.
« Io.. io credo che, più che opposti, Harry e Zayn siano due universi paralleli, senza neanche un argomento per far conversazione in comune » era questo che preoccupava il re di Curlyland più di ogni altra cosa. 
« Lo credo anch'io.. come diamine facciamo a convincerli ad andare d'accordo? »
« Non mi è venuto in mente niente, per ora.. »
« Non possiamo parlargli e basta? Come hai detto tu, forse con un po' di cervello capiranno » ma quel discorso non stava in piedi neanche nella testa di Yaser.
« Ma non possiamo rischiare che qualcuno scopra che sotto c'era una nostra idea, tantomeno costringere i nostri figli a un'esistenza infelice » protestò Harold, ripensando ai consigli che gli aveva dato la moglie. « Devono innamorarsi davvero. Non c'è altra possibilità ».
« Posso andare a preparare l'esercito, allora? »
« Neanche per sogno! » si impose Re Styles. Aveva sempre odiato la diffidenza dell'amico, e questa era una cosa troppo importante per arrendersi. « Non ci tireremo indietro, dobbiamo solo trovare una buona idea ».
Negli occhi verdi di Harold brillò la scintilla che Yaser non vedeva da quando erano ragazzi. 
C'era un piano da escogitare, e i due amici non avevano rivali in questo.
 
Una settimana esatta dopo quell'incontro, Re Harold e suo figlio Harry si stavano dirigendo con una carrozza verso il palazzo reale di Vainville. 
« Perché sono venuto solo io? » chiese il ragazzo per la sesta volta. « Perché non Hugh o Horace? »
« Meno domande farai, figliolo, e meno bugie dovrò rifilarti » ridacchiò il re, provocando l'ennesimo sbuffo da parte di Harry.
Chi aveva detto che i re erano seri ed impassibili? Non aveva mai conosciuto qualcuno più idiota di suo padre.. escluso quello Zayn, forse.
Il principino era certo che suo padre avesse qualche cosa precisa da fare là, doveva solo capire quanto avrebbe potuto influire una sua fuga sull'idea che quello aveva di lui.
E se l'avesse mandato a lavorare in miniera?
No, doveva sopportare, ed essere un bravo ragazzo ancora per un po'.
Se avesse incontrato Zayn, perlomeno, sarebbe riuscito a far vedere al padre quanto era fortunato a non averlo come figlio.
Quando i due varcarono la soglia, furono travolti dai figli minori di Yaser, Aberth e Trevor, che si stavano rincorrendo per quelle che sembravano frittelle.
Harry sospirò, nascondendosi dietro l'imponente figura paterna perché non lo vedessero. Quei due erano terribilmente appiccicosi.
Una cameriera li accompagnò verso gli appartamenti del re, e per fortuna i due principini non li seguirono.
Harry era un po' curioso, non andava negli appartamenti di Re Malik da quando aveva dieci anni, voleva vedere quanto fossero cambiati da allora, e quanto differissero da quelli di suo padre. Aveva una vera e propria passione per i castelli, ma da nessuna parte si sentiva al sicuro come nel suo.
« Harold! Che piacere rivederti! Oh, e c'è anche Harry! Che sorpresa, che sorpresa » tuonò sorridendo Yaser, non appena aprirono le pesanti porte di legno massiccio.
Aprì le braccia per accoglierli, facendoli poi accomodare su un enorme divano, davanti a un abbondante spuntino.
Iniziò subito a discutere della politica del regno con Re Harold, perché aveva bisogno di un consiglio su ogni singolo aspetto, o almeno questo fu quello che capì Harry prima di stufarsi di ascoltarli.
Fece per alzarsi più volte, ma si pentì sempre all'ultimo secondo. Se suo padre l'aveva voluto con sé forse era perché doveva imparare da quei preziosi consigli che i re si stavano scambiando.
« Che succede, Harry? » chiese a un certo punto Yaser, vedendolo irrequieto.
« Oh, niente, io.. dov'è il bagno? » si ritrovò a chiedere.
‘Come sei banale, Harry’ pensò il ragazzo, maledicendosi.
Per un secondo, gli sembrò di vedere i due uomini scambiarsi un'occhiata d'intesa, ma probabilmente l'aveva solo immaginato.
« Percorri tutto il corridoio, poi scendi le scale, entra nel primo corridoio a destra e arriva fino alla penultima porta sulla sinistra. So che è un po' lontano, ma quello dei miei appartamenti si è rotto ieri sera.. »
« Oh, non fa niente, davvero. Grazie mille » Harry improvvisò un inchino e uscì in tutta fretta, chiudendosi la porta alle spalle. Non ne poteva più di costringersi ad ascoltare quella roba.
Seguì le indicazioni di Re Yaser fino ad arrivare alla penultima porta a sinistra del corridoio sotto le scale, poi la aprì deciso, entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
Gli sembrò persino di sentire uno scatto della serratura, ma non ci badò. In fondo, quello non era mica il suo castello, non lo conosceva.
« E tu che diavolo ci fai qui? » chiese una voce familiare dietro di lui.
Harry si voltò di scatto, mentre i suoi occhi registravano che quello decisamente non era il bagno, prima di fissarsi sui tratti perfetti di un ragazzo che, purtroppo, conosceva bene.
Il principe Zayn se ne stava in piedi sul cornicione della finestra, con lo sguardo rivolto verso l'esterno, e sembrava proprio che Harry lo avesse interrotto mentre tentava di fare qualcosa di molto stupido.
« Cosa diamine stai facendo?! » alzò la voce il ricciolino, avvicinandosi meno bruscamente possibile al ragazzo. Okay, lo odiava, ma non per questo voleva vederlo sfracellato al suolo.
« Ti ho fatto una domanda! » ribatté calmo Zayn, ignorando la preoccupazione del ragazzo.
« Anch'io » disse Harry, giungendo finalmente davanti alla finestra. Tese una mano per aiutare il moro, che prontamente lo ignorò, mantenendo la sua posizione in bilico.
« Tuo padre mi ha dato le indicazioni per il bagno e portavano a questa stanza » spiegò il principe Styles, agitando leggermente la mano perché Zayn la prendesse.
« Non sto facendo il melodrammatico. Non sto cercando di suicidarmi o di volare, perciò non ho bisogno che ti preoccupi per me. Solo che quando ho bisogno di pensare mi piace stare qui ».
« Mmh » Harry non era del tutto convinto, ma fare il babysitter di Zayn Malik era l'ultima cosa che voleva, perciò annuì, incerto sul da farsi.
« Adesso puoi uscire. Il bagno è la prima porta del corridoio, sulla sinistra » spiegò Zayn, fin troppo cordialmente per i suoi gusti. 
« Grazie » fece Harry, non riconoscendosi nemmeno. Aveva davvero ringraziato quell'ingrato?
Senza salutare, tornò verso la porta, ma quando spinse verso il basso la maniglia, questa non si mosse.
Ci riprovò una seconda, terza, quarta volta, arrivando anche a spingere con il proprio peso la porta perché si aprisse, ma niente.
« Che aspetti ad uscire? » disse la voce di Zayn.
« Ehm.. ecco.. è normale che la tua porta sia bloccata? Non si apre.. »
« Cosa? » con un agile balzo, il ragazzo scese dal cornicione, arrivando fino al punto in cui si trovava Harry. « No, papà ha fatto togliere tutte le chiavi delle porte per via di Trevor.. » disse, provando anche lui a spingere la porta, ma niente.
« Oh mio dio, siamo chiusi dentro? » gemette Harry, ricevendo un'occhiataccia da Zayn. 
« Ma bene! Iniziamo anche a piangere come delle femminucce adesso! » urlò, cercando di nascondere il fastidio, ma fallendo miseramente.
« Senti eh, non sono io che ho le porte difettose! Però sono io che ho paura degli spazi chiusi! »
« E ti sembra uno spazio chiuso, questo? Dio, guarda, quella finestra è enorme! Ti facevo più intelligente, Styles »
« Ma non posso uscire! Questo mi dà fastidio »
« A me dai fastidio tu, va bene? »
« E allora fammi uscire di qui! Credi che sia felice di stare con te? » i loro toni di voce erano talmente alti che probabilmente li avrebbero sentiti anche da Curlyland, ma dei loro padri o di qualche cameriere giunto a controllare, neanche l'ombra.
« Perché nel tuo diamine di castello non ne succede mai una giusta? » chiese Harry isterico. L’essere rinchiuso in un posto che non conosceva lo stava facendo impazzire.
« Senti, non è colpa mia se ho due fratelli rompipalle, okay? Appena usciremo da qui vedrai quante gliene suono! »
« Ma.. non hai appena detto che non ci sono le chiavi alle porte per via dei tuoi fratelli? »
« Non lo so perché è successo tutto questo, va bene? L’unica cosa che mi viene da pensare è che quei due abbiano voluto farci uno scherzo! »
« Non lo farebbero mai. Sono troppo devoti a me per rinchiudermi in una stanza con il loro odioso fratello » ribatté Harry sicuro, sedendosi sull’enorme letto di Zayn; questi lo guardò in cagnesco per un paio di secondi, prima di raggiungerlo, sedendosi però dalla parte opposta.
« E allora perché ci troviamo in questa situazione? Spiegamelo tu, cervellone » disse sprezzante il moro. Se non avessero buttato fuori da camera sua quel damerino presto, probabilmente l’avrebbe defenestrato.
« Come vuoi che faccia a saperlo? Non è il mio castello! » quella doveva essere la dodicesima volta che lo specificava.
« Lo so! Okay? Non c’è bisogno che tu lo dica un’altra volta! Questo è il mio castello, e non sono capace di trovare una ragione valida alla nostra permanenza nella stessa stanza per più di cinque minuti! » sbottò esasperato Zayn. Sì, di questo passo lo avrebbe sicuramente defenestrato.
« Quello che non capisco è.. perché tuo padre mi ha dato le indicazioni sbagliate? » la mente di Harry era iperattiva, un po’ per la fobia di rimanere chiuso là dentro, un po’ per la fretta di liberarsi di Zayn.
« Ah, beh, ovviamente adesso la colpa è di mio padre! »
« Non ho detto questo! Diamine, Zayn, ma mi capisci quando parlo? »
« Fanculo, Harry » concluse il ragazzo, alzandosi e tornando verso la finestra.
Si issò di nuovo sul cornicione, puntando lo sguardo all’orizzonte.
« Oh no » sussurrò, ma abbastanza forte perché anche il suo ospite lo sentisse.
« Che succede? » chiese Harry allarmato, alzandosi subito dal letto.
« Temporale » disse Zayn, indicando le nuvole nere fin troppo vicine al castello. E tanti saluti all’estate.
Il ricciolino accorse alla finestra per essere sicuro che non gli stesse mentendo, e un po’ perché aveva una paura tremenda che Zayn finisse di sotto, anche per sbaglio.
« È l’ultimo dei miei problemi, adesso, sinceramente » borbottò, tornando sul letto. Si tolse velocemente le scarpe, sdraiandosi.
Se doveva stare lì ancora per molto, tanto valeva mettersi comodi.
« Dei tuoi, magari » sbuffò Zayn, scendendo dal cornicione e chiudendo velocemente la finestra.
Iniziò a percorrere la stanza a grandi passi, sotto lo sguardo attento di Harry, che cercava ancora una spiegazione logica per quello che gli era successo.
Il principe di casa era disperato. Durante i mesi caldi pioveva pochissimo, perché doveva succedere proprio mentre era rinchiuso in camera sua con la persona più antipatica del mondo?
« Non avrai mica paura, Zayn? » chiese Harry, ridacchiando leggermente.
« Ha parlato il signorino ‘sono-in-una-stanza-enorme-ma-ho-comunque-la-claustrofobia’ » ribatté il ragazzo, senza riuscire a fermarsi. Cosa avrebbe fatto quando fossero iniziati i tuoni?
Perdeva ogni dignità in quei momenti, niente aveva più senso.
La parte peggiore era che la sua paura era totalmente irrazionale, incontrollabile.
Come se gli avessero appena letto nel pensiero, in quel momento uno spaventoso rombo squarciò l’aria. Harry sussultò, ma Zayn lanciò un urlo degno di una principessa, tappandosi subito dopo la bocca a accucciandosi ai piedi del letto, ben lontano dal ragazzo che vi era disteso.
Il principe Styles represse ogni singola risata che si faceva strada dentro di lui in seguito alla reazione del ragazzo, perché sapeva come ci si sentiva ad avere la fobia di qualcosa.
Un secondo dopo, un altro tuono spaventò a morte il povero Zayn, facendolo sdraiare per terra con le mani ben premute alle orecchie.
« Ehi.. » disse Harry, incerto. Che cosa avrebbe dovuto fare?
Da una parte era ben felice di vederlo impaurito, perché se lo meritava, visto tutto il daffare che dava al padre, ma dall’altra.. il suo buon cuore non gli permetteva di lasciarlo lì.
« Zayn » chiamò, a voce abbastanza alta perché il ragazzo lo sentisse nonostante le mani che gli smorzavano l’udito.
« Mmh? » rispose debolmente l’altro.
« Vieni qui »
L’aveva detto davvero?
« Che cosa? » il principe si tolse persino le mani dalle orecchie, perché sperava di aver sentito male.
O forse.. no?
« Sotto le coperte i tuoni si sentono meno » disse Harry, indicando le lenzuola su cui si era steso.
« Lo so » rispose Zayn, incerto. Che cosa avrebbe dovuto fare?
Il terzo tuono decise per lui, facendolo fiondare sul letto. Si nascose sotto il tessuto, facendo sobbalzare Harry, che però non si alzò, anzi, si coprì anche lui con il lenzuolo per cercare di alleviare il terrore del ragazzo.
« Va meglio? » chiese.
« Se non ne vengono più, sì » rispose l'altro, ma non fece in tempo a finire che ne sentirono un altro, più forte degli altri, e Zayn urlò ancora, afferrando la prima cosa che gli capitò sottomano, per cercare di calmarsi.
Harry.
Non appena entrambi i ragazzi si resero conto di ciò che il moro aveva appena fatto, si immobilizzarono. Le mani di Zayn stringevano forte i fianchi di Harry, e una gamba si era persino insinuata tra le sue.
Il padrone di casa si sentì tanto in imbarazzo che quasi non sobbalzò nemmeno per l’ennesimo tuono che sentivano.
« S-scusa » balbettò Zayn. « N-non l’ho fatto apposta, dico davvero ».
« Se ti fa stare al sicuro e non lo dirai a nessuno, puoi continuare.. » disse incerto Harry.
In fondo, a lui cosa cambiava se quell’antipatico di Zayn Malik lo abbracciava? A lui piacevano le ragazze, non provava niente di fronte a un maschio, specialmente di fronte a lui.
« E secondo te io andrei a raccontare in giro che ho paura dei temporali e ho abbracciato un ragazzo per calmarmi?! » rise Zayn, ma senza allegria.
‘Ecco, anche lui ha specificato che essendo due ragazzi non gli importa, la pensiamo allo stesso modo’ si disse Harry.
Aspetta, cosa?
Harry Styles e Zayn Malik la pensavano allo stesso modo? Che stregoneria era questa?
Harry era sicuro che le streghe fossero state cacciate dalla regione secoli prima.
Quando sentirono il tuono successivo, Zayn non urlò, ma si limitò a stingere Harry più forte che poté, arrivandogli tanto vicino da affondare il viso nella sua camicia leggera.
« Ma non finiscono mai? » sussurrò il ragazzo, allentando leggermente la presa.
Era tremendamente imbarazzato per ciò che stava facendo, non era mai stato così vicino ad un ragazzo della sua età, più con più Harry Styles. Ma si sa, le fobie sono irrazionali, e a Zayn non dispiaceva affatto potersi rannicchiare al sicuro sul petto del principe di Curlyland. Questo pensiero, ovviamente, sarebbe rimasto chiuso nella sua mente.
« Stai tranquillo, come tutti i temporali, durerà poco anche questo ».
Ma Harry, seppure in buona fede, non aveva mai fatto una previsione tanto sbagliata.
Un quarto d'ora dopo, i due principi erano ancora nella stessa situazione di imbarazzo, se non peggio.
Zayn aveva infatti trovato nei ricci di Harry un ottimo diversivo per i tuoni; erano morbidi e tornavano sempre nella posizione originale, un perfetto antistress.
Harry, per cercare di calmarlo, gli stava accarezzando la schiena, ma nemmeno tutto questo aveva smesso di far sobbalzare Zayn – e di farlo urlare, per i tuoni più forti.
Ad un certo punto, ad Harry venne in mente un'idea geniale: avrebbe potuto cantare per sovrastare i rombi, o perlomeno per distrarre il ragazzo.
Abbassò lo sguardo verso di lui, che era concentratissimo sui capelli dell'altro, così sorrise prima di intonare la prima canzone che gli era venuta in mente.
Un momento, Harry Styles sorrise alla vista di Zayn Malik? Okay, forse le streghe erano tornate.
Già dalle prime note di quella canzone improvvisata, la bocca del principe di Vainville assunse una stupitissima forma di ‘O’.
Non aveva mai saputo che Harry cantava. Né che aveva una voce meravigliosa, con cui componeva armonie di suoni perfette.
Lo ascoltò sorridendo per tutta la prima canzone, poi, quando ne attaccò un'altra che riconobbe, aggiunse la propria voce a quella del ragazzo, scostandosi dal suo petto fino a mettersi seduto.
Aveva ancora le gambe intrecciate un po' al lenzuolo e un po' a quelle di Harry, ma in questo modo la voce era molto più libera. L'altro principe lo imitò, mettendosi seduto, per poi iniziare a giocare con la voce modellandola a suo piacimento, con Zayn che ne seguiva ogni singola mossa.
Andarono avanti per un bel po'; cantarono almeno altre tre canzoni, ricominciando da capo se stonavano qualcosa.
Quando si ritrovarono con le gole secche, il temporale era finito da un bel pezzo, ma loro non se n'erano accorti. Non si erano accorti neanche di aver trovato qualcosa che li accomunava, a dire la verità.
« T-tu.. hai una bella voce.. » disse Zayn, mentre cercava dell'acqua. Eppure ne teneva sempre una bottiglia in camera!
« Anche tu, stupenda.. » rispose Harry, alzandosi e stiracchiando le braccia. Per quanto tempo erano rimasti rinchiusi? Ormai ne aveva perso la cognizione.
« Non sapevo che cantassi » continuò, osservando il fondoschiena niente male di Zayn, mentre questo era abbassato a rovistare tra un sacco di scatole.
« Lo facevo sempre con mia madre.. » rispose il ragazzo, malinconico, ma si riprese subito facendo un gesto di esultanza. 
« Trovata! » disse, tirando fuori da chissà dove una bottiglia d'acqua piena a metà. « Ci ho già bevuto, se ti fa schifo io.. »
« Dammela » lo interruppe Harry che, senza quella visione davanti agli occhi, si era ricordato di morire di sete.
Zayn gliela lanciò, e il ricciolino era convinto che l'avrebbe presa al volo, finché non si ritrovò il tappo contro la sua fronte. La recuperò prima che cadesse a terra, ne bevve due sorsi abbondanti e la richiuse. 
« Ti sei fatto male? » chiese Zayn tra una risata e l'altra, contagiando anche Harry.
« Uhm.. no.. » rispose quest'ultimo, ma quando si passò una mano sulla fronte vide che gli era rimasto del sangue sulle dita. « Mi ha.. colpito con il tappo » spiegò al ragazzo che aveva smesso di ridere nell'istante in cui si era accorto del sangue.
« Okay, siediti Harry, io intanto.. dovrei avere dei cerotti da qualche parte, ma il disinfettante.. oh no, li ho finiti la settimana scorsa. Ce ne sono altri in bagno, ma non possiamo uscire, oh, come farò adesso? Non morire Harry! »
« Zayn! » lo interruppe il principe una volta per tutte. « Sono sano come un pesce! È solo un graffio ».
« Solo un graffio.. solo un graffio.. Oh, vieni qui ».
E senza aspettare oltre, si avvicinò alla fronte di Harry, gli portò indietro i capelli e iniziò a baciare delicatamente la ferita.
« Z-Zay.. cosa diamine stai facendo? » chiese Harry sottovoce.
Non si rese nemmeno conto di averlo chiamato ‘Zay’. Possibile che stesse cambiando idea sul conto dell'antipatico Zayn Malik di Vainville?
« Ti disinfetto la ferita, no? È l'unico disinfettante che mi è venuto in mente.. »
« La saliva?! »
« Hai un'idea migliore? Io no ».
« Potevi benissimo lasciarlo così, sto bene, davvero » borbottò Harry, mentre il principe sostituiva un fazzoletto di stoffa alla sua bocca.
‘Preferivo la saliva’ si ritrovò a pensare il riccio, prima di scuotere fortemente la testa. Ma che razza di pensieri erano quelli?
« Fermo! Ti scongiuro, Harry, non muovere la testa, se ti viene un'emorragia poi come facciamo? Dai, stenditi a letto ».
« Per l'amor del cielo, Zayn, sto bene! In che lingua devo dirtelo? »
« Stai bene adesso! Ti prego, Haz, ti prego ».
« Okay, principessa, tranquilla, niente paranoie » ridacchiò Harry, sdraiandosi sul letto ormai disfatto.
« Principessa a chi?! » protestò Zayn, mettendosi a cavalcioni sul bacino del ragazzo e iniziando a fargli il solletico.
Perché l'avesse fatto, non ne aveva proprio idea, ma si sentiva bene a ridere con il principe che aveva tanto odiato fino a meno di un'ora prima. E questo era davvero inspiegabile, anche per un cervellone come Harry, che provava gli stessi identici sentimenti.
« Ehi, basta, basta! Non ero a rischio di emorragia fino ad un secondo fa? » rise il riccio, cercando di togliersi le mani dell'altro di dosso.
« Ho cambiato idea » ribatté Zayn con il sorriso sulle labbra, senza però smettere di torturare il ragazzo.
« Hai cambiato idea? Mi stai dicendo che ho sopportato le tue paranoie per niente? Cos'è, hai il ciclo? »
« Smetti di parlare di me come se fossi una ragazza! »
« Solo se tu smetti di comportarti da ragazza » un sorrisetto furbo si aprì sul volto di Harry, prima di ribaltare la situazione.
Nel farlo, però, impacciato com'era, finì per perdere l'equilibrio e, invece di sedersi sopra di lui, ci finì sdraiato.
« Penso che continuerò ancora un po' » disse Zayn, all'improvviso serio, poi gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
Harry spalancò gli occhi, incrociando quelli del ragazzo, ma non lo allontanò. Rimasero fermi per qualche secondo, con le labbra che si sfioravano, a meditare su ciò che stavano facendo.
Beh, probabilmente era il momento di riconsiderare il fatto che ai due principi piacessero solo le ragazze.
Zayn si chiese ‘Ma che diamine ho fatto?’ però si arrese non appena si ritrovò a pensare ‘diamine’ al posto di ‘cazzo’. Harry diceva diamine, non lui.
Il riccio all'inizio si chiese se fosse tutto vero, perché se qualcuno glielo avesse raccontato poche ore prima, probabilmente lo avrebbe costretto all'esilio.
Eppure, gli piaceva proprio.
Fu per questo che iniziò a muovere le labbra su quelle dell'altro, chiudendo gli occhi in contemporanea di Zayn.
Rimasero così, a esplorarsi l'un l'altro, finché non mancò loro il fiato.
Harry respirò affannosamente, lasciando libero il corpo di Zayn per poi sedersi vicino a lui sul materasso.
« Diamine » sussurrò.
« Diamine » ripeté Zayn.
Ma che cosa stava succedendo ad entrambi?
« Io.. non.. perché mi hai baciato? » chiese Harry, che come al solito stava riflettendo fin troppo sulle azioni.
Zayn si tirò a sedere, poi lo fissò negli occhi, alzando le spalle.
« Avevi le labbra davanti alle mie e ne avevo voglia » rispose semplicemente.
Harry rise. L'aveva davvero trovato antipatico, prima di quel giorno?
Era completamente diverso, adesso. Forse doveva solo conoscerlo..
« Adesso ne ho voglia io » ribatté sorridendo, poi ricongiunse le sue labbra a quelle di Zayn, tirandolo per la camicia verso di sé.
« Se avessi saputo che vi bastava un pomeriggio insieme e un temporale, vi avrei rinchiusi molti anni fa » disse una voce, interrompendoli sul più bello.
Harry e Zayn si separarono velocemente, voltandosi verso la porta, adesso aperta.
Re Harold Styles e Re Yaser Malik li guardavano con due sorrisi identici.
« Papà, io posso spiegarti, ecco.. » esordì Harry, drizzando di scatto la schiena, mentre Zayn si alzava dal letto stirandosi.
« Io credo che siano loro a doverci spiegare » borbottò Zayn.
« Sì, beh, questa volta non posso far altro che darti ragione, figliolo » sorrise bonario Yaser.
« Sapete che siamo in una situazione delicata. Il popolo dei nostri regni non è affatto pacifico, sulla zona di confine sta per scoppiare una battaglia di tutti contro tutti, e ciò non ci fa piacere » iniziò a spiegare Harold.
« Lo so, mi dispiace, ma cosa c'entriamo io e Zayn con il malcontento del popolo? » chiese Harry, toccandosi nervosamente i capelli. Continuava a lanciare sguardi di soppiatto a Zayn, incrociando spesso gli occhi del ragazzo, che stava facendo lo stesso.
« È qui che entrate in gioco voi. Secondo me ed Harold, una storia d'amore potrebbe migliorare almeno un po' la situazione » continuò Yaser, mentre Zayn sbuffava.
« Ne abbiamo già parlato, papà, non mi sposerò con chi vuoi tu » sentenziò.
« Eppure tu ed Harry sembravate piuttosto intimi fino a qualche minuto fa.. » 
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata confusa.
« Aspettate, quindi voi vorreste.. la storia d'amore di cui parlate saremmo noi? » domandò Harry, enfatizzando l'ultima parola.
Un lampo di orgoglio baluginò negli occhi del re Harold. « Proprio così ».
« Ovviamente » Yaser interruppe le proteste dei due ragazzi prima che iniziassero ad esporle. « Non vi stiamo obbligando, né vi stiamo chiedendo di prendere una decisione qui ed ora. Quello di oggi è stato un esperimento andato a buon fine, niente di più. Sappiate solo che se vorrete frequentarvi e, magari, sposarvi, in futuro, il vostro popolo ne gioverebbe ».
« Ma, noi.. siamo due maschi » borbottò Harry, abbassando il viso per nascondere le guance rosse.
« E allora? Nessuna delle nostre leggi vi vieta di stare insieme ».
Harry e Zayn si guardarono per lunghissimi secondi. Non capivano bene cosa stesse succedendo e, in più, l'euforia del bacio annebbiava loro la mente.
Dopo vari minuti, Zayn allungò la sua mano verso quella di Harry e disse: « Vuoi uscire con me domani sera? ».
L'altro, per tutta risposta, afferrò la mano e lo tirò a sé, dandogli un altro bacio passionale, mentre i due re si stringevano la mano per aver risolto almeno cinque problemi diversi con un'idea geniale e due figli meravigliosi.
~ Fine
(So che volevate il ‘E vissero tutti felici e contenti’ ma per quello dovrete aspettare ancora, e ancora, e ancora..)
 

Running from the Madhouse
OMG, sono tornata! Erano tipo otto mesi che non postavoooo
Comunque, chiedo scusa per il prolungato silenzio (meglio per voi hahahaha) ma.. indovinate!.. è colpa della scuola!
Giuro, è da febbraio che non riesco più a scrivere nulla, stupido liceo grr
Ma a parte i fatti miei che non importano a nessuno (sono maggiorenne genteeeee).. ehm, dicevo, questa storia è nata quest'estate da un'idea vagamente idiota e mi è piaciuta un sacco, tanto che l'ho scritta tutta in due giorni, esclusa la conclusione che non ho mai avuto l'ispirazione per scrivere tranne ieri..
beh, spero che vi piaccia come idea, fatemi sapere!
baci, vivy
   
 
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