Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarlet Jaeger    15/04/2014    3 recensioni
[Lievissimo accenno Shonen-Ai fra Degel e Kardia.]
Crossover con Elsa di Frozen, il regno di ghiaccio.
"Era Luglio nell'anno 17XX, eppure ad Arendelle, quello il nome del paese, era scesa la neve che aveva ricoperto insieme al ghiaccio metà di quella Regione.
Prese a cuore la questione, pensando che fossero i nemici del Tempio, oppure qualche nuovo nemico che bramava nell'ombra, intento a ricoprire di ghiaccio l'intero pianeta. E chi, se non Degel, Gold Saint dell'Acquario, sarebbe stato degno di quella missione? Il suo Cosmo era devoto alle energie fredde e quest'ultimo per lui non era mai stato un problema."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Degel
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cold Heart Cold Powers
Protagonisti: Elsa & Degel [con la partecipazione indiretta di Kardia]



«Mi avete mandato a chiamare, Grande Sacerdote?»
Degel si era presentato al cospetto di Sage dopo che ques'ultimo lo aveva fatto chiamare da un suo sottoposto. Il ragazzo, secondo lui, era l'unico adatto per quella missione.
Dall'alto dello Star Hill, il posto dove il Pope poteva scoprire tutto e vegliare su chiunque, era venuto a conoscienza di un problema scaturito a qualche chilometro di distanza da Blue Grado.*
Era Luglio nell'anno 17XX*, eppure ad Arendelle, quello il nome del paese, era scesa la neve che aveva ricoperto insieme al ghiaccio metà di quella Regione.
Prese a cuore la questione, pensando che fossero i nemici del Tempio, oppure qualche nuovo nemico che bramava nell'ombra, intento a ricoprire di ghiaccio l'intero pianeta. E chi, se non Degel, Gold Saint dell'Acquario, sarebbe stato degno di quella missione? Il suo Cosmo era devoto alle energie fredde e quest'ultimo per lui non era mai stato un problema.

"The cold never bothered me anyway"* citava la voce di una ragazza, affacciata al castello che aveva appena creato con i suoi poteri. Era uno spirito inquieto, lo si poteva notare dal viso tirato e l'espressione malinconica verso un punto indefinito dell'orizzonte, proprio dove si estendeva il suo paese natio: Arendelle, dove ne era la regina; una regina che aveva abbandonato il suo trono per codardia.
Il suo potere aumentava sempre di più e così aveva deciso di nascondersi fra le montagne e vivere come una reclusa per non fare del male agli altri, come aveva fatto con sua sorella quando inconsciamente da bambina l'aveva colpita con i suoi poteri. Il suo destino era segnato, ma per lei andava bene così. Nessuno, secondo lei, avrebbe sentito la sua mancanza.
Anna avrebbe preso le redini del regno, e lei avrebbe vissuto a stretto contatto con il ghiaccio e la neve, non sentendo né il freddo, nè la solitudine.
Scacciò le lacrime in procinto di scendere e sul volto mostrò un sorriso fiero, dedito alla nuova vita che si apprestava ad intraprendere. Con il suo vestito luccicante, che rifletteva il colore del ghiaccio, fece svolazzare il suo lungo mantello ricamato, richiudendosi la porta della balconata alle spalle con un sonoro tonfo.
Era un'anima solitaria, come quella di qualcuno...

«Sì cavaliere dell'undicesima casa! Devo affidarti una missione che solo tu puoi svolgere.» Gli disse perentorio, facendo alzare il volto del Saint su di lui, che stava seduto al suo trono dorato con l'elmo a coprirgli gli occhi.
Gli occhi di Degel si fecero inquisitori, mentre si riavvivava i capelli verdastri dietro la schiena, alzandosi dalla sua posizione inginocchiata e mostrandosi alto e fiero all'uomo che giudava i Saint da ormai 200 anni.
«La ascolto.
» Disse tranquillamente il ragazzo, incitando il Pope a continuare il discorso.
«Nel regno di Arendelle, il caldo tipico dell'estate ha fatto spazio alla neve ed al freddo. Il ghiaccio ricopre i Fiordi, la neve la città ed il freddo le montagne. Recati laggiù e scopri cosa succede, in modo da intervenire in nome di Athena!» Gli spiegò il Sacerdote, senza perdersi troppo in rigiri di parole e per quello Degel gliene fu grato. Era un tipo di poche parole, solitario ed a volte freddo come l'energia che emanava il suo Cosmo, ma un Saint meritevole e forte.
«Parto immediatamente...» Fu la fiera risposta del Saint, mentre usciva dalla sala del trono dopo un reverente inchino.
Sage sapeva di poter contare su di lui.

Era quasi notte fonda e molto probabilmente tutti i Saint dormivano già da un pezzo, ma prima di partire per quell'importante missione, Degel voleva accertarsi di una cosa.
Raggiunse facilmente l'ottava casa, visto che tutti i custodi delle case precedenti erano fra le braccia di Morfeo, e si diresse nelle stanze private del suo custode.
Anche Kardia dormiva, steso fra le lenzuola bianche del suo semplice letto. Si avvicinò al compagno d'armi, attraverso quella stanza semi buia, illuminata dai flebili raggi lunari che filtravano attraverso la finestra aperta. Era scoperto, visto il clima estivo che vantava la Grecia, ed i suoi lineamenti erano rilassati e quasi angelici. I capelli scompigliati gli ricadevano sul viso e sulle spalle, mentre attraverso la bocca dischiusa respirava ritmicamente.
"A quanto pare stai bene, Kardia, non hai bisogno delle mie cure per il momento". Pensò il Saint delle energie fredde con un piccolo sorriso, dopo che si era preoccupato delle condizioni del compagno. Il suo cuore aveva sempre bisogno di lui per continuare a battere e quella consapevolezza lo aveva reso orgoglioso ogni giorno di più. Diventare un Saint implicava anche quello: salvare le vite delle persone. Lo stare a stretto contatto con lui, gli aveva fatto scoprire quanto la vicinanza di un'altra persona non era poi così orribile come aveva sempre pensato.
Aveva passato gli anni di allenamento da solo, insieme al suo maestro. A differenza dei ragazzi della sua età, aveva conosciuto il dolore, la sofferenza e le perdite. Aveva affrontato tante battaglie, per cui portava sul suo corpo le cicatrici di quella passate guerre, anche se molte altre ne sarebbero sopraggiunte. Non sapeva cosa aspettarsi da quella nuova missione, ma sapeva cosa lo avrebbe atteso al ritorno. Con quella consapevolezza aveva sempre affrontato i suoi nemici. Certo, essere fiero dell'armatura che indossava lo era sempre, così come combattere in nome di Athena, il suo ideale; ma il combattere per sopravvivere perché solo lui avrebbe potuto aiutare Kardia, quella era la consapevolezza più grande che gli permetteva di bruciare il suo Cosmo fino ai limiti estremi della sua costellazione. La stessa che, in quella notte, risplendeva nel cielo esitvo.*

Il castello della regina Elsa, quello fatto di ghiaccio, si estendeva sulla superficie di un'alta montagna. Riuscì ad intravederla già dalla foresta, dove gli alberi erano ricoperti di neve come i suoi indumenti caldi e la Pandora Box alle sue spalle.  Camminava spostandosi velocemente verso la sua meta, intento a portare a termine al più presto quell'avventura.
Aveva appreso del castello tramite le persone del luogo, non colpite da quella disgrazia; tutti parlavano di una giovane donna. Ma, anche se il suo aspetto fosse stato angelico, lui non l'avrebbe presa sotto gamba.
Eppure, anche alla soglia di quel misterioso edificio, non riusciva a sentire la presenza di un possente Cosmo.
Senza mostrare alcuna titubanza, entrò indossando la sua lucente Gold Cloth, che lo aveva sempre protetto in tutti i suoi scontri. Anche in quell'occasione, il glorioso oro consacrato alla sua Dea avrebbe fatto il suo dovere.
Quando ravvivò i capelli dietro la schiena, iniziò a perlustrare il castello. Non c'era nessun arredo, a parte una grande fontana al centro del salone, con l'acqua che dovrebbe scenderne all'interno completamente ghiacciata come lo erano le fondamenta.
Alla sua destra saliva una scalinata levigata, che somigliava molto al bianco marmo del Tempio.
Decise di seguirla per scandagliare il castello, ma alcuni passi al piano di sopra glielo impedirono.
«Chi sei straniero, non dovresti essere qua! Vattene, non voglio farti del male!» Fu la voce perentoria di una giovane donna a parlare, come constatò essere una volta che alzò le sue iridi chiare verso colei che aveva appena parlato.
Gli si mozzò il respiro.
Era lei ad aver creato tutto quello scompiglio ad Arendelle? Lei che aveva costruito quel castello con i suoi poteri? Lei che aveva "rubato" l'estate al regno?
Guardandola bene, somigliava molto a Seraphina, per quello parlò con voce regale ed elegante, come era nel suo stile.
«Il mio nome è Degel, Gold Saint appartenente alla costellazione dell'Acquario. Sono qua in nome di Athena.» Perlò tranquillamente, continuando a tenere gli occhi puntati su di lei, che portò le mani strette a pugni al petto. Ma prima di poter parlare, di nuovo la voce del ragazzo le impedì di farlo.
«Posso sapere il tuo? Sei stata tu a ghiacciare la regione, da quale divinità vengono i tuoi poteri? A chi sei devota?» Continuò a parlare facendo alzare un sopracciglio alla ragazza che, spaventata, si staccò dal parapetto della balconata interna del secondo piano, da dove si era affacciata per controllare chi avesse disturbato il suo sonno.
«Ghiacciare la regione? Ma cosa...» Cercò di capirci lei, ma il tono di voce di Degel non ammetteva repliche.
«Esatto! Arendelle è sotto una coltre di neve e le temperature sono notevolmente scese per essere Luglio. Perché lo hai fatto? Chi te lo ha ordinato?»
Fu allora che la ragazza capì. Era stata davvero lei a farlo, in un momento di dolore. Era scappata dal suo stesso regno, dal suo stesso castello e dalla sua stessa sorella per paura di essere un pericolo per gli abitanti. E cosa aveva fatto? Li aveva comunque messi in pericolo. Non sarebbe mai scappata dal suo destino e dai suoi poteri!
«Io...i miei poteri sono incontrollabili!» Disse agitata, cambiando l'espressione fiera in un'espressione addolorata. Si osservò le mani, dove stavano iniziando a gelarsi i polpastrelli, chiaro segno che quella magia incontrollata stava di nuovo rompendo gli argini. «Vattene ti prego, potrei farti del male!» Gli gridò infine, voltandogli le spalle per scappare nelle sue stanze. Ma fu tutto inutile perché Degel, grazie ai movimenti scattanti dei Saint, riuscì a raggiungerla.
«No, non me ne farai. I miei poteri hanno la tua stessa natura! Ma abbiamo fini diversi; io non li uso per far del male!» Soffiò quest'ultimo, facendo serrare le labbra ad Elsa.
«Neanche io! Non voglio fare del male, ma non sono in grado di controllare i miei poteri! Vattene, ti prego!» Continuò, potandosi le mani a coprirle il volto.
Tuttavia Degel non era pronto ad abbandonarla, come non era pronto ad abbandonare gli abitanti di quelle zone.
«Allora cerca di controllarli!» Le disse semplicemente, tenendo sul volto la sua tipica espressione impassibile.
«Non ne sono capace!» Si disperò lei, portando di nuovo i suoi occhi azzurri in quelli di lui, incredibilmente taglienti.
«Chiunque ha dei poteri riesce a controllarli. Basta la forza di volontà necessaria per farlo. Basta una causa per far avverare qualcosa! Io ho imparato a controllare i miei poteri grazie alla forza di volontà, all'allenamento ed alla mia posizione. Sono un Saint di Athena ed il mio dovere è difendere gli abitanti della Terra. Combatto per l'amore della mia gente, della mia patria, dei miei compagni e della mia Dea!» Continuò il ragazzo, continuando a tenere un tono regale nella voce.
Lei lo osservò di sottecchi, sgranando poi gli occhi dopo quel discorso.
«Amore...» Sussurrò flebilmente, abbassando gli occhi colpita da quella frase.
«Esatto. L'amore. Ci sarà una persona a cui tieni, no?
» Le sorrise appena e quando si fu accertato che ella ebbe capito, fece svolazzare il suo mantello con maestria, pronto a lasciarsi addietro quella strana missione in cui non erano serviti i pugni ma le parole.
«Sì, c'è!» Gli gridò dietro mentre quello scendeva le scale battendo i tacchi della sua armatura sul ghiaccio spesso.
«Mia sorella! E tu? Hai qualcuno di speciale per cui combattere?» Chiese lei titubante, sperando di capire se veramente l'amore verso qualcuno l'avrebbe aiutata a combattere le paure verso sé stessa.
Degel si fermò sull'uscio del castello, voltandosi appena verso la ragazza, che si era affacciata dalla balconata del secondo piano.
«Sì ed i miei poteri, devoti alle energie fredde, gli salvano la vita tutti i giorni. Vedi, anche i tuoi possono salvare la vita dei tuoi sudditi. Addio!» Le disse, prima di uscire nel buio della notte innevata, sparendo attraverso la foresta e diretto verso il Tempio.
«Addio...
» Soffiò lei sttraverso le labbra dipinte di un violaceo colore, adesso finalmente alzate in un sorriso.
Sapeva cosa doveva fare; purtroppo, in quella stessa notte, fu attaccata dalle guardie al seguito del principe Hans.
Fine

°°°
Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, torno di nuovo nel fandom con un'inusuale fic! Non so come mi sia venuta, ma ho voluto scriverla comunque per non perdere l'ispirazione. Elsa e Degel li ho visti in qualche modo affini :3 ed ho scelto Degel e non Camus per via di Kardia. Lui doveva avere comunque un qualcuno per cui combattere, in modo da farlo sapere anche a lei!
Come avrete capito, o chi non lo sa comunque lo dico, la protagonista viene dal film Disney: Frozen, il regno di ghiaccio.
Passando agli asterischi nella storia, dico che:
1-Ho messo Arendelle vicino a Blue Grado per l'affinità della neve :3 e poi per Degel era necessario citarla eheh
2- La frase in inglese è un pezzo della canzone originale del film.
3- Il fatto della costellazione che lui vede in cielo, l'ho voluta mettere comunque, ma non so se l'acquario è facilmente visibile nel periodo estivo.
4- Il film non è certo due secoli indietro, però mi serviva per la trama xD
Ovviamente, per chi conosce il film, ho apportato delle lievi modifiche, anche perché sarebbe stato difficile far coincidere il tutto eeheh
Spero comunque che questa piccola fic vi sia piaciuta e che mi facciate sapere cosa ne pensate :3
Perdonate anche gli errori, specialmente ortografici, perché il programma, non so perché, non mi segna più le parole errate nonostante gli abbia messo la spuntatura sull'ortografia O.O
Bè, non mi resta che salutarvi!
Un bacione a tutti!



  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Scarlet Jaeger