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Autore: telesette    16/04/2014    0 recensioni
[Verso Ovest!]
Rose annullò dunque la distanza tra loro con un lieve bacio sulla punta delle labbra.
Henry rimase imbambolato un istante, prima di rendersi conto che non stava affatto sognando, e subito dopo strinse Rose in un abbraccio dolcissimo baciandola con trasporto, mentre gli ultimi raggi del sole in lontananza parevano bruciare il cielo di una splendida tinta color rosso fuoco...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota Introduttiva:

FotoFotoVerso Ovest! ( Westward Ho! ) è indubbiamente un capolavoro classico sul genere dei romanzi di avventura. Scritto nel 1855, dall'inglese Charles Kingsley, è considerato da molti un eccellente riferimento tra sfondo storico e quello avventuroso. La critica lo ha definito forse l'opera migliore dello stesso Kingsley, autore peraltro di una bibliografia di tutto rispetto: Fermento ( 1848 ), Alton Locke ( 1850 ), Ipazia ( 1835 ), e molte altre opere di argomento politico e religioso... Purtroppo il libro originale ha avuto la sfortuna di cadere nel "dimenticatoio", per colpa di alcune più recenti scelte editoriali molto discutibili, risultando attualmente introvabile nell'edizione italiana integrale. 
Esistono invece varie versioni basate sull'opera originale, anche se fortemente ridotte e/o modificate sotto vari aspetti. 
In particolare nel 1991, la DeAgostini S.p.A. inserì anche quest'opera nella collana per ragazzi de: "I GRANDI RACCONTI D'AVVENTURA".
Non molto a che vedere logicamente col romanzo vero e proprio di Kingsley, in quanto l'adattamento narrativo e il relativo cortometraggio di animazione allegato sono comunque indirizzati ad un pubblico infantile. A cominciare dal protagonista Henry Lay ( Amyas Leigh, nel romanzo originale ), rude ed eroico inglese imbarcatosi  all'origine con la ciurma del celebre "pirata gentiluomo" Sir Francis Drake, votato a soccorrere la bella Rose Soltern dalle grinfie dello spagnolo Don Gusmàn. La storia narra del viaggio per mare e delle avventure di Henry, risultando una versione molto più leggera e romantica rispetto all'originale, condita con quella dose accattivante di ironìa e comicità. Rispetto al finale tragico dell'opera originale, molto più incisiva e profonda nel trattare gli aspetti storici e politici che ruotano attorno alla vicenda, quello della DeAgostini è comunque un soggetto simpatico e divertente. Un racconto senza troppe pretese, in grado di cogliere l'essenza e lo spirito dell'avventura, capace di suscitare nel lettore emozioni e nostalgie varie.

***

Ritorno a casa

Rose Soltern sospirò leggermente.
Meno di qualche mese addietro, sotto quello stesso cielo ambràto del tramonto sul mare, il diabolico Don Gusmàn l'aveva crudelmente strappata all'affetto di suo padre.
Ora invece, per volontà della Divina Provvidenza, stava finalmente facendo ritorno in Inghilterra a bordo della nave comandata dall'eroico ed affascinante Henry Lay.
Del suo salvatore, Rose aveva solo un vago e lontano ricordo di molti anni prima. Quando entrambi erano ancora molto giovani, poco più che bambini, e il piccolo Henry già era solito gettarsi nella mischia o fare grandi progetti per il futuro.
Sognava il mare.
Sognava l'avventura.
Rose si disse, avrebbe dovuto riconoscere subito la luce di quel bambino coraggioso, negli occhi dell'uomo che l'aveva sottratta dalle grinfie di quell'orribile tiranno spagnolo.
Ma erano passati così tanti anni...
Quasi non ricordava neppure il suo nome, senonché l'orgoglio e la fierezza nelle parole di Henry le rammentarono molti dei suoi ricordi d'infanzia.
A quell'epoca, Henry Lay era un ragazzino di umili origini, mentre lei era l'unica erede del nobile William Soltern. Henry era figlio di ottimi genitori, senza dubbio, ma non poteva ambìre alla mano e al cuore di una fanciulla così lontana dal suo ceto sociale. Era anche vero che Soltern, avendo curato per anni il piccolo Henry sotto la sua ala protettrice, non ebbe mai nulla a che ridire sul fatto che lui e sua figlia si frequentassero. Ma una volta finiti i giochi dell'infanzia, e messo a confronto con l'impossibilità di unire la propria vita a quella di Rose, Henry decise di imbarcarsi assieme al grande pirata Sir Francis Drake e di mettere da parte il proprio dolore, combattendo per la causa del suo paese e della Regina Elisabetta.
Mentre osservava il sole a picco sulle onde, Rose si ricordò del dono che il piccolo Henry le aveva fatto il giorno del suo quinto compleanno.
Una rosa, bella come il suo nome, e una promessa che la fanciulla ricordava ora con un misto di affetto e di tenerezza assieme.

- "Sarò per sempre il vostro cavaliere, Miss Rose"...

E così era stato, infatti.
Come per un incredibile quanto fortùito scherzo del destino, Henry era giunto a salvarla proprio nel momento di maggior bisogno.
Senza dubbio, la Regina in persona avrebbe insignìto lui e i suoi compagni di un titolo, per quell'impresa così straordinaria.
Sir Henry Lay, suonava proprio bene!
Rose cominciò a fantasticare sulla possibilità di ricominciare, laddòve il destino aveva inteso separarli, se anche lui era d'accordo.
Ma subito si rese conto di quanto sciocca fosse quell'idea.
Sia lei che Henry non erano più dei bambini, entrambi venivano da esperienze completamente diverse, ed era assurdo anche solo pensare ad un ritorno di fiamma dopo così tanto tempo.
stava quasi per abbandonare il ponte della nave e rientrare in cabina quando, cogliendola completamente di sorpresa, una mano forte e gentile le insinuò qualcosa di soffice e delicato tra i capelli color dell'ebano. Rose sollevò la mano istintivamente, cercando di distinguere l'oggetto al tatto, e fu così che riconobbe una delle piccole roselline di carta che aveva insegnato a fare alla piccola Lucy Oxenam, durante il viaggio di ritorno dal Nuovo Mondo, prima di essere entrambe rapite dagli spagnoli.

- Trovo che vi stia molto bene - mormorò sincero Henry Lay, cingèndole amorevolmente le spalle. - Anche se nessuna rosa, vera o finta, può mai reggere il confronto con una di tale bellezza quale siete voi... Miss Rose!

Rose arrossì violentemente, troppo imbarazzata per guardare Henry negli occhi.

- Voi mi confondete!

Henry sorrise.
Era passato del tempo, e Rose era ancora più bella di quando l'aveva vista l'ultima volta.
Gli occhi blu, come il riflesso del mare all'orizzonte.
Lo splendido volto incorniciato dai capelli corvini.
Agli occhi dell'avventuriero, Rose Soltern era la stessa fanciulla soave di sempre, così come anche il suo cuore la ricordava.

- Mi trovate troppo sfacciato? - domandò lui garbatamente.
- No, affatto - rispose Rose commossa. - E' un pensiero bellissimo, il vostro!
- Voi siete bellissima - sussurrò l'altro. - Lo siete oggi, come lo eravate allora... Forse addirittura di più!
- Oh, Henry - sospirò lei. - Dopo tutti questi anni...
- Il mio cuore non è mutato - disse l'uomo serio. - Ho attraversato il mare, nella speranza di dimenticarvi, ma eravate sempre lì nel mio cuore... e lì siete rimasta!
- Devo prenderla come una dichiarazione? - sorrise la fanciulla maliziosa.
- Solo se esistesse per me almeno una speranza - osservò Henry.

Rose annullò dunque la distanza tra loro con un lieve bacio sulla punta delle labbra.
Henry rimase imbambolato un istante, prima di rendersi conto che non stava affatto sognando, e subito dopo strinse Rose in un abbraccio dolcissimo baciandola con trasporto, mentre gli ultimi raggi del sole in lontananza parevano bruciare il cielo di una splendida tinta color rosso fuoco. 

FINE

   
 
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