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Autore: Fuuma    13/07/2008    1 recensioni
E' un soldato. E' un ragazzo. E' un uomo.
Zax Fair.
E la sua storia.
Disseminata in un cammino che conduce verso la Fine e poi raccolta briciola dopo briciola.
[SephirothxZax] -pre e post crazy-
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sephiroth, Zack Fair
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Crumb of Bread
Serie: Final Fantasy VII: Crisis Core

Rating: PG
Pairing: SephirothxZax

Note: Altra Flashfic dedicata ad un momento un po' fluff tra i due SOLDIERs... Mhm, com'è che 'sti due mi ispirano tanta tenerezza>_>? Eheeee, vabbeh, ciò che conta è che ho completato anche il quarto prompt v_v.

Disclaimer: I personaggi di Final Fantasy VII appartengono alla Square-Enix, ma visto che punto a conquistarla insieme al mondo, presto Zax e Sephiroth saranno miei*¬*v.

I themes qui svolti e l'idea appartengono a 10_passions.


+†+Crumb of Bread+†+

[04. Hidden from the World]

Crini d'argento scivolano in parte dal corpo di Zax a cui Sephiroth ha poggiato il proprio capo, all'altezza del petto dove un cuore batte sereno.
E' rassicurante.
Il battito cardiaco di Zax, la sua mano tra i propri capelli che sfila per tutta la loro lunghezza e poi si riporta alla nuca, massaggiandola piano, con una cura che si riserva ad un vaso pregiato ad un tesoro di cristallo.
Sopra di loro i fumi di uno dei reattori Mako ottenebra la volta celeste, nascondendo ad occhio umano gli astri dorati, volubili e capricciosi si dimenticheranno di loro e scivoleranno altrove per farsi ammirare.
Eppure anche così, con quella cappa di denso grigiore, gli occhi di Zax sono puntati al cielo.
Osservano.
Sperano in un miracolo forse, si illudono che prima o poi qualcosa si farà strada tra i filami del fumo e arriverà fino a loro in tutta la sua fulgida bellezza. Difficile dire se stia pensando alle stelle o a un angelo, a questo punto.
Il braccio libero è tenuto sotto la nuca, in modo che sia sollevata dal pavimento gelido che ricopre di brividi la sua pelle, al di sotto della divisa del Second Class SOLDIERs.
Intorno a loro il pesante ronzio del reattore ed i rumori della città. Alle volte il reattore borbotta, si ferma e poi riparte più veloce e più fastidioso di prima, ingoiando il silenzio ed infischiandosene di chi già dorme ed è stufo di sentire quel suono martellante anche nei propri sogni.
Neppure al ragazzo piace quell'affare.
Non da quando la sua città è stata distrutta.
- Generale. - chiama a bassa voce, nella sciocca convinzione che l'uomo possa essersi adormentato.
Sbagliato.
Sephiroth non dorme mai.
Non è vero ovviamente. Tutti gli esseri umani hanno bisogno di dormire e lui, fino a prova contraria, è un essere umano. Anche se alle volte gli sembra molto, molto di più...
- Mhm. - risponde infatti lui, spostando lo sguardo sempre vigile al mento del ragazzo, ricercando iridi oceaniche che invece non lo guardano.
E' pensieroso questa notte Zax Fair.
- Perchè io non so niente di te? -
E' pensieroso e fa domande strane. Più idiote del solito. Alle quali Sephiroth non è sicuro di voler rispondere.
Non c'è risposta infatti pronunciata dalle sue labbra.
Solo silenzio.
Ed occhi ferini fissi sul SOLDIER.
Il ragazzo attende. Stupidamente. Non si è ancora reso conto che non otterrà risposta e soltanto dopo molto il capo si reclina, alzandosi per guardare il suo generale ed incontrarne gli specchi smeraldini che, come un proiettile di ghiaccio, ne trapassano il cervello.
- Voglio dire... - ricomincia - Non so neppure quale sia il tuo colore preferito, il tuo cibo preferito e come si chiamino i tuoi genitori. -
Sono cose che nessuno ha mai avuto bisogno di chiedere al grande Sephiroth. Si sono tutti sempre accontentati di averlo come loro eroe, come il Salvatore, come un Dio e a lui è sempre andata bene così.
Le domande non gli sono mai piaciute particolarmente.
Non quelle personali.
Di solito è lui a farne.
Probabilmente è per questo che non ha mai riflettuto su certe banalità della vita, come ad esempio il suo colore preferito, il cibo preferito o...
La fronte si aggrotta e le dita di Zax si posano là, dove la pelle si è corrucciata ed ha formato una minuscola ruga tra le sopracciglia sottili dell'uomo .
- A cosa stai pensando, Seph? - gli ha domandato con un sorriso che il Generale vorrebbe strappargli dalla faccia in modo che nessuno a parte lui possa godere della sua vista.
- Pensavo... - inizia, ed è buffo perchè di solito è lui che chiedi a Zax a cosa pensa ed è Zax che inizia a quel modo - Che nemmeno io so niente di te. -
Non era a questo ciò a cui pensava, ma va bene lo stesso perchè non è una bugia.
Non sa bene cosa dire il ragazzo, si limita a guardare il più grande ed immaginare quali altri pensieri il suo cervello possa aver formulato.
Troppo difficile. Non è fatto per questo genere di macchinazioni lui, è fatto per parlare, è fatto per sorridere e per sorprendere, non per leggere nel pensiero degli altri.
Annuisce quindi, senza un vero motivo e, senza che Sephiroth possa in qualche modo prevederlo, le labbra fresche del più giovane si posano alla sua fronte.
E' fatto per soprendere Zax. Non c'è dubbio.
- Uhm, beh, te l'ho detto, no? Sono nato a Gongaga, da due genitori per bene che mi strigliavano ogni volta che tornavo a casa tardi e con i pantaloni imbrattati di fango. -
Non ha concesso a Sephiroth il tempo di dire alcunchè o di commentare quel suo gesto, con una semplicità quasi infantile ha iniziato a raccontare, della prima cosa che gli è passata per la mente, di un qualche ricordo d'infanzia che ancora non ha dimenticato perchè, in realtà, quel genere di ricordi gli piacciono e, se fosse possibile, vorrebbe infilarli uno per uno nella testa del Generale e farlo ridere per le cavolate che ha fatto nella propria infanzia. Non che abbia smesso in effetti.
- Una volta io e Brian, il figlio del nostro vicino, abbiamo deciso di andare a caccia da soli. Avevamo circa... uhm, bah, facciamo dodici anni, allora lui si è infilato nel granaio dei suoi, dove suo padre teneva il fucile e ha tentato di... diciamo... prenderlo in prestito, sì! Peccato si fosse dimenticato di Carol. - Prende il fiato, guarda verso l'alto, arricciando le labbra e poi riabbassa lo sguardo verso il volto dell'uomo ancora al suo petto - Carol era il cane di Brian. - si spiega, perchè Sephiroth possa seguirlo meglio anche se, immagina, potrebbe non importargliene molto. Ma pazienza. Gli piace raccontare della sua infanzia e gli piace l'idea che Sephiroth lo stia ad ascoltare anche solo perchè non ha nulla di meglio da fare e nessuna missione da portare a termine.
- Comunque, Carol ha iniziato a caricarlo, Brian ha iniziato ad urlare ed è corso fuori dove io lo aspettavo e, visto che quel cagnaccio aveva sempre avuto un certo odio nei miei confronti, non appena mi ha visto ha cambiato bersaglio e ha rincorso me! Quel bastardo! Non hai idea di quanto mi ci sia voluto per seminarlo, in più il fetente era riuscito anche a mordermi il sedere e strapparmi via la toppa dei pantaloni... Ah, sapessi quante me ne ha date mia madre! E' andata su tutte le furie! E poi, quando mio padre ha scoperto cosa volevamo fare, me le ha date pure lui. -
E' qui, in questo preciso momento, che il ragazzo non resiste e Sephiroth sa, sente, che a breve la sua risata si scioglierà nell'aria, allegra e spensierata.
Ride infatti. Divertito, quasi con le lacrime agli occhi, stemperando quel suono che per un paio di minuti ha rubato la scena al ronzio del reattore.
- Mi piace. -
In realtà ci sono tante cose che in questo momento piacciono a Sephiroth.
La risata di Zax.
I suoi occhi lucidati dal gran ridere.
La sua mano sinistra tra i propri capelli e quella destra che istintivamente si è aggrappata al suo giubbotto.
Ma, soprattutto...
- Mi piace l'idea di te ad undici anni. -
Sorride anche, o, almeno, sulle labbra si forma una curva morbida.
Il SOLDIER dev'essere arrossito e le mani si sono strette di più intorno all'uomo.
- Il resto, se vuoi, te lo racconterò domani. - ha bisbigliato, incerto, ma con una nota speranzosa nella frase.
- Voglio... -
E' la prima volta che Sephiroth fa una pausa così lunga mentre parla, è come se fosse indeciso su ciò che deve dire, ed è impossibile perchè Sephiroth non è mai indeciso.
- Voglio sentirti raccontare della tua infanzia ogni notte. -
Un po' ne è stupito Zax. Un po' ne è intenerito. Ed un po', naturalmente, ne è felice.
- Ok. -
- Bene. - chiude gli occhi Sephiroth. Soddisfatto. Perchè da ora, ogni notte, il Mondo che apparteneva al passato di Zax apparterrà in parte anche lui e, seppure non può dire di poter condividere alcun ricordo d'infanzia con il ragazzo, può rifugiarsi nella sua memoria godendo del suono della sua voce narrante.


+†+THE END+†+

   
 
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