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Autore: Clanger_    16/04/2014    1 recensioni
La tensione nell’aria è decisamente palpabile, e Lia questo lo sente, come sente i suoi sospiri di troppo e il suo sguardo perennemente inchiodato alle sue scarpe. Liam sospira e va avanti, nonostante conosca il danno creato a Lia, sospira e va avanti “Ho il suo numero – Lia non sa se vuole davvero ascoltare il resto ma – E credo che la contatterò” è davvero troppo e adesso le sue gambe provano a correre via da lui e dal vortice di emozioni che sta provando perché comunque non ha nemmeno provato a fermarla e forse quelle certezze non erano nemmeno così certezze.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, io sono Clanger: una ragazza perennemente con la testa fra le nuvole e , oggi, ho deciso di mettere per iscritto un pensiero che girovaga nella mia testa da circa stamattina. Perchè? Giuro che non ne ho idea! 
Il testo è un po' lungo e noioso poiché il ritmo della storia non è per niente veloce ed incalzante.. anzi! Premetto che adoro scrivere da un po' ma mi rendo conto che non sono effettivamente un granché in questo, eppure mi cimento sperando in qualche miglioramento. Spero con tutto il cuore che, alla fine della lettura (non so se voi riuscirete a leggerlo tutto, nei vostri panni neppure io ci riuscirei) avrete un picciolo di tempo per dirmi cosa ne pensate: non voglio complimenti, o almeno non è ciò che mi interessa, ma mi piacerebbe ricevere da voi delle critiche costruttive; vorrei migliorare, davvero, ma ho bisogno del vostro aiuto per farlo. 
Spero di ricevere qualcosa.. Comunque, non vi faccio perdere altro tempo ( e anzi, scusatemi per il papiro e grazie per aver aperto la pagina) :
Ps: il titolo l'ho tratto dalla canzone "Echo" di Jason Walker, a mio parere meravigliosa.. vi consiglio di ascoltarla ^.^

 

Echo, coming back
 
"I'm out on edge and
I'm screaming my name like a fool at the 
top of my lungs."
 

 
Il silenzio, attorno a lei, è quasi palpabile. I tetti bianchi delle case la mettono a disagio, eppure continua a toccarsi i capelli come se nulla fosse, come se non fosse vero, perché comunque lui è lì con lei e tutto sembra apparentemente ok.
Le nuvole in cielo neppure si vedono, o forse si ma non le nota, e adesso la mano le trema e il suo respiro si fa più pesante.
“Devo parlarti” Liam diventa serio all’improvviso, come se fosse colpevole di qualcosa e sapesse di esserlo,
la ragazza, dal canto suo, non emette alcun suono, sente come se il terreno sotto ai suoi piedi stesse per sprofondare, ma inghiotte della saliva inesistente e annuisce, preoccupata. L’ansia a perforarla e la voce insicura del suo ragazzo a rimbombare tra le sue orecchie stanche.
“Vedi – ha cominciato a torturarsi le mani e a fissarsi le scarpe e Ly ha già capito – Ho combinato una cazzata.. e mi dispiace”
Il suo tono di voce sembra davvero sincero, ma questo futile particolare non sfiora le sue attenzioni sinceramente puntate su qualcos’altro:  Liam è decisamente cambiato da quando è partito, alle sue telefonate rispondeva poco e niente, e, soprattutto, è da quando è tornato che non la sfiora come prima.
Eppure, nonostante il suo coraggio, sotto ai piedi è come se avesse le sabbie mobili. Dove sono finite tutte le certezze?
Dov’è l’amore, quello che le ha promesso? Dove sono i suoi occhi stanchi, le loro mani intrecciate, i loro corpi assieme? Dove sono Lia e Liam?
Gli occhi le pizzicano ma non lo da a vedere, caccia indietro le lacrime ma è come se stesse lottando con l’impossibile. Si è stretta un po’ di più nel suo giubbotto largo e forse adesso ha recuperato della forza conservata nel suo essere.
Liam deglutisce più e più volte e questo l’ha notato, adesso sono arrivati al parco silenziosamente e lei vorrebbe soltanto scappare e tapparsi le orecchie.
 “Ti ho tradita”  dice, d’un tratto.
Gli orologi si bloccano ed anche le sue palpebre, gli occhi sgranati ed è come se sentisse qualcuno infilzarle una lancia nella schiena fino al cuore: perché è così che si sente. E’ sicura di aver sentito un tonfo improvviso, e adesso, adesso cosa le è rimasto?
Assurdo il fatto che da un momento all’altro si possa aver tutto come niente, perché? Cosa? Resta, non posso, abbracciami, vai via, addio.
Come fosse una semplice frase mattiniera. “Ehy, come va?”
“Ci sei andata a scuola?”
“Hai fatto la spesa?”
Ti ho tradita? Si bene.  Ti ho tradita? Si, ci sono andata!  Ti ho tradita? Ho comprato le gomme che ti piacciono tanto.
Ti ho tradita?


Lia, nella sua testa, ripete più e più volte quella parola, quasi come se fosse impossibile. Quasi come se Liam non fosse davvero in grado di fare una cosa simile, soprattutto non a lei. Eppure lo ha fatto, e adesso?
Lei si blocca, come se avesse visto qualcosa di orribile e spaventoso oltre quei cespugli, e adesso nelle sue orecchie vorticano soltanto i mi dispiace sussurrati e a lei no, non le dispiace? Già, e adesso?
Le guance le si bagnano involontariamente, e le lacrime volano assieme al leggero venticello pomeridiano che si è imbattuto contro i loro corpi, contro le loro figure precariamente alzate, il terreno ai suoi piedi sprofonda irrimediabilmente.. e adesso?
Adesso, a distanza di due minuti, Lia è ancora ferma, i piedi sullo stesso punto in cui si erano bloccati, e Liam la guarda con uno sguardo pentito e amareggiato.
Lia raccoglie i suoi ultimi cocci e:
“Perché?” dice soltanto, prima di andarsene via.
Liam alza le spalle, violentemente sincero e “Non lo so - sussurra, come se stesse cercando di dare una risposta anche ai suoi dubbi –Ma ti giuro che mi dispiace, Ly”
“Non me ne faccio un cazzo dei tuoi ‘mi dispiace! Lo capisci o no, che hai rovinato tutto?!”
Le lancette degli orologi continuano a muoversi, il mondo sta comunque proseguendo il suo moto su sé stesso , eppure è come se lei si fosse fermata. Bloccata ad un punto dove il ritorno non esiste, dove il proseguire non è possibile. E in queste condizioni che si fa?
Lia vorrebbe scappare ma qualcosa la obbliga a restare, forse perché pensa che non sia ancora finita o forse perché spera in qualcosa di diverso, qualcosa che, semplicemente, non arriverà mai.

“Ho il suo numero- Liam ha smesso di singhiozzare già da un po’, ma a questo non ci ha fatto caso perché continua ancora a non crederci, come se fosse finita in un mondo parallelo alla realtà.
-Io.. io credo di volerla contattare”
Ma è veramente troppo: Lia si volta e, senza volerlo più vedere né sentire in vita sua, prova ad aumentare il passo e ad imboccare il primo vicolo che incontra e Liam nemmeno la ferma, nemmeno un po’, nemmeno niente.

E a quanto pare, tutte le sue certezze, non erano poi così certezze. 
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Cosa vi ha provocato, questa piccola ed insignificante storia? Cosa ne pensate della reazione di Lia? E del fatto che Liam non l'ha nemmeno seguita? Fatemelo sapere! Ne approfitto per farvi gli auguri di una bella e dolce Pasqua :)
  
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