Avvertenze prima della lettura: so che vi state chiedendo cos'è successo (o per lo meno, credo che ci sia qualcuno che se lo stia chiedendo); ebbene, ho deciso che ripostare tutta la storia era considerato -per quanto riguarda la sottoscritta, poi non so!- "istigazione al suicidio" e per questo motivo (oltre alla mia pigrizia) ho deciso di partire dal punto in cui ci eravamo lasciati nell'altra storia, postando i capitoli nuovi. Una specie di sequel, insomma!
Se siete dei nuovi lettori capitati in questa storia per caso -magari non avevate niente da fare e avete cliccato ... che ne so! >.<" - e volete leggere tanto per passarvi il tempo, mi raccomando, NON LEGGETE SE NON AVETE LETTO LA PRECEDENTE!! Non ci capirete un fico secco! Poi se volete essere masochisti e confondervi le idee fate pure! U.U Bien, ci vediamo a fondo pagina.

Capitolo 13

Quando la realtà incontra la fantasia

<< Ci siamo. >> disse Kisshu guardando l’orizzonte in attesa delle Vespe.

<< Allora gente! Siete pronti? >> domandò Kikki rivolgendosi alle Formiche.

<< Si! >> risposero in coro.

<< Siete veramente pronti? >> domandò di nuovo Kikki.

<< Si! >> urlarono in risposta.

<< Non credo di aver sentito bene, signori … - << Ehi! >> protestò una voce femminile - … e signore! >> esclamò Kikki scuotendo la testa << Siete pronti? >>

<< SI! >> urlarono infervorati fino al midollo.

<< Allora, forza gente! Andiamo a fargli il culo a strisce! >> esclamò Kikki ridendo.

<< Kikki! >> la sgridò Corina.

<< Che c’è? >> domandò inclinando il capo verso destra.

<< Lascia perdere. >> rispose Kisshu tappando la bocca a Corina, la quale scalciava infuriata << Stanno arrivando. >>

Un gruppo di Vespe avanzava imperioso, ronzando minacciosamente.

<< Che schifo! >> esclamò Maggie disgustata << Al buio non avevo notato quanto fossero disgustosi! >>

Le Vespe erano malformate e composte da una strana poltiglia nera che, solitamente, tenevano nascosta sotto l’armatura.

<< Quella è la Rovina, figliola. >> disse Seymous amaramente.

<< La Rovina ha la forma e la sostanza della melma? >> domandò Ichigo incredula.

<< A quanto pare … >> rispose Kisshu << Andiamo! >> incitò, poi, alzando in aria uno dei suoi Sai.

Le Formiche si avvicinarono compatte seguite da Kisshu, Corina e Kikki.

<< Aspetta! >> esclamò Ichigo bloccando Kisshu per un polso.

<< Si? >>

<< … Vedi di non farti ammazzare! >> esclamò mollando il polso.

<< Perché? Vuoi avere tu l’onore? >> scherzò Kisshu.

<< Beh, essere la prima non mi dispiacerebbe! >> disse alzando un sopracciglio.

<< Tranquilla, Nekomimi – chan! Avrai altri primati. >> ammiccò Kisshu facendo arrossire Ichigo violentemente.

Era un vero e proprio campo di battaglia coi rispettivi schieramenti; il vento non soffiava neppure e nessuno dei due eserciti osava fare la prima mossa. Poi tutto cominciò; non si capì chi fu il primo, ma ormai poco importava.

Numerose Vespe caddero: per ora, sembrava che le Formiche avessero la meglio.

<< Chi è il loro capo? >> domandò Ichigo a Seymous.

Loro osservavano il combattimento nascosti da una grossa quercia, impotenti; chi per anzianità, chi per ovvi motivi. Motivi che portavano all’aver perso la propria spilla.

<< È quello con la maschera bianca, laggiù. Lo vedi? >> rispose indicando con il bastone un’enorme Vespa (tre volte più grande delle altre) con una maschera bianca ricoperta di sangue e che lasciava pozze di melma scura acida ovunque si spostasse. Era la più forte, ma non la più veloce.

<< Quindi indossava la maschera da samurai sopra un’altra maschera? >> domandò Ichigo, trovando la cosa parecchio scomoda oltre che strana.

<< Quella non è una maschera. >> rispose Seymous << Quella è la sua faccia; per questo deve essere decapitata, per abbatterla definitivamente. >>

Intanto Kisshu avanzava verso il loro capo uccidendo chiunque si ponesse nella sua strada. Ignorò i corpi che ruzzolavano davanti a lui, Vespa o Formica che fossero. Ignorò persino Corina che sfilava tranquillamente dalla sua “spada” tre cadaveri.

<< Cosa? >> si domandò guardando la topolina indaffarata.

Fu, però, un  grave errore; infatti la Vespa lo colpì perforandogli lo stomaco con un pezzo di tronco.

<< Kisshu! >> urlò Ichigo coprendosi la bocca con le mani.

La Vespa ritrasse il tronco, facendo accasciare Kisshu a terra con un fiume di sangue che sgorgava dallo stomaco.

Il colpo di grazia stava per arrivare, Kisshu se lo sentiva. Non aveva fatto i conti, però, con una cosa.

La scena per Ichigo si svolse a rallentatore; non sapeva neanche perché aveva urlato.

“Devo fare qualcosa!” pensò tentando di non farsi prendere dal panico.

D’istinto si buttò a capofitto ignorando le urla di Seymous e Charlotte che le dicevano di non farlo, evitando di essere infilzata, raggiunse Kisshu, prese i suoi Sai, che erano caduti a terra, e bloccò il colpo della Vespa incrociando le armi.

A Kisshu parve strano non sentire il dolore della carne perforata, ma trovò ancora più strano di non aver sentito neanche il rumore. Aprendo gli occhi trovò, infatti, la gonna svolazzante della sua Micetta che, giurava!, prima non c’era.

<< Ko … Koneko – chan … >> mormorò confuso.

<< Spostati! Non reggo ancora per molto … >> disse Ichigo affaticata.

Kisshu, malconcio, si spostò faticosamente e Ichigo, mollando improvvisamente la presa, si spostò velocemente nella sua direzione, aiutandolo a sorreggersi.

La Vespa continuava a sferrare colpi che Ichigo e Kisshu, alla bella meglio, paravano.

<< Devo togliergli la maschera. >> disse Ichigo a Kisshu << Ma come? >>

<< Ti aiuto; mentre io lo distraggo, tu gliela togli! >> propose Kisshu.

<< Ma se a mala pena ti reggi in piedi! >> esclamò Ichigo.

<< Senti, Nekomimi – chan; so che possiedo un certo fascino da cui non ti vuoi staccare, ma dobbiamo farlo! Per il bene di tutti. Anche nostro, volendo. >> disse Kisshu tra il serio e l’ironico riuscendo a convincere Ichigo.

Ichigo, allora, sparì dal raggio visivo della Vespa, la quale non se ne accorse troppo presa da Kisshu; un grave errore il suo, dato che cinque minuti dopo si ritrovò senza testa. Quest’ultima ruzzolò a terra accanto al corpo che, per qualche ragione, rimase sospeso in aria per poi cadere rumorosamente a terra. Tutti smisero di lottare e guardarono Ichigo che, ansimante, contemplava quel corpo senza vita, privatagli da lei stessa. Lei che la difendeva la vita.

<< Ce l’hai fatta! >> urlò Kikki saltellando sul posto.

Tutte le vespe deposero le armi e si arresero davanti all’evidenza; avevano perso e dovevano consegnarsi ai nemici.

<< Complimenti signorinella, hai fegato! >> si congratulò Seymous.

<< Avete liberato le nostre terre! >> esclamò Maggie, seguita dalle urla di tutte le formiche.

<< È dura ammetterlo, ma … complimenti. >> disse Corina << Questo, però, non cambia l’opinione che ho di voi! >> ci tenne a precisare acida.

Un gemito di dolore li riportò alla realtà; Kisshu era ancora ferito e ora giaceva a terra in una pozza del suo stesso sangue.

<< Dobbiamo aiutarlo! >> esclamò precipitandosi da lui.

<< Non preoccuparti cara, il nostro Hiroto può aiutarlo, non è vero? >> domandò Charlotte rivolta a un certo Hiroto, un medico a quanto pare.

<< Si, ma ho bisogno che qualcuno vada a recuperare la mia attrezzatura medica. >> disse facendosi avanti.

<< Vado io! >> si propose Kikki.

<< Va bene Kikki, va’! Ma sii veloce! >> le raccomandò Seymous.

Commento dell'autrice: fan del club "Kisshu è sexy e tu lo sai" non trucidatemi! Per favore! *faccino disperato* Sarò veloce perchè so che questa non me la perdonerete tanto facilmente. Sappiate che è stata dura pure per me, ma -si, c'è un "ma"- nel prossimo capitolo cercherò di farmi perdonare. O almeno, spero di farmi perdonare!

Baci! ;)
Susuki_chan