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Autore: Evil_Regal    18/04/2014    3 recensioni
Regina decide di lasciare la città per lasciarsi il passato alle spalle,e vivere una vita nuova.
Henry ha scelto Emma e questa è stata la cosa che ha portato Regina alla sua decisione. Ma ben presto Henry capirà cosa ha perso e quando Regina fosse importante per lui.
Anche Emma si renderà conto che Regina,per lei,conta più di quanto pensasse.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina era arrivata ad un punto in cui Storybrooke le  stava troppo stretta.
Non importava dove si girasse,perché in qualsiasi anngolo vedeva manifestarsi il ricordo di quello che aveva fatto,di quanto orrenda fosse stata,di quante persone avesse ucciso,di quanto dolore avesse provocato.

Aveva deciso di andare via.

Forse in qualche piccolo angolo del mondo,avrebbe potuto andare avanti,lasciare il passato alle spalle e vivere come non aveva mai fatto,avere la vita che non aveva mai avuto.

L’unico problema era Henry.

Non avrebbe mai potuto portarlo con sé. Ma non aveva neanche senso rimanere lì per vederlo correre da Emma e allontanarsi da lei mano mano che i secondi,i minti scorrevano.

Aveva deciso di non portarlo con sé. Ma non perché non gli volesse bene.
Anzi,lei gli voleva bene più di quanto volesse bene a se stessa. Henry era la sua vita,era tutto quello che aveva e ormai lo aveva perso.Ormai era uno spettro del passato che la tormentava,che gli ricordava,più di tutto il resto,che era stata una persona terribile.

Aveva già preparato tutto e sapeva che non sarebbe riuscita a parlare ad Henry. Anche perché secondo lei,a lui non sarebbe interessato. Aveva scelto Emma,perché si sarebbe dovuto interessare a lei?.

Decise comunque di scrivere una lettera,perché dopo tutto era suo figlio,e probabilmente non si sarebbe mai perdonata se lo avesse abbandonato così,senza nemmeno dargli una spiegazione.

Andò a casa di Snow per parlarle,a lei doveva parlare.
Glielo doveva.

Bussò alla porta.

Snow l’accolse con un sorriso,anche se era confusa.

Si guardarono a lungo poi Regina ruppe il silenzio

“Me ne vado” disse guardandola negli occhi,senza rabbia né odio.

“Cosa?” chiese Snoe,più confusa che mai.

“Vado via,lascio la città”

“Cosa?Perchè?

“Non prendiamoci in giro,sappiamo tutti che è meglio che io qui non ci sia. E’ meglio sia per voi che per me. Tutta la città non può sopportarmi,e non li biasimo,e io non posso guardare in faccia nessuno senza che mi senta una persona orribile ricordando tutto quello che ho fatto a tutti,a te”disse

“Regina-“

Ma Regina la interruppe “Sono venuta a dirti semplicemente che mi dispiace,sono stata una matrigna terribile,ho lasciato che la rabbia mi trasformasse e mi portasse via tutto. Avevo sempre desiderato una famiglia,e con  te l’avrei potuta avere,ma mi sono tolta io stessa la possibilità.
Ho passato tutta la mia vita a cercare di farti sentire in colpa e punirti. Ma ora,come una vigliacca,sono sulla soglia della tua porta e ti imploro” cominciò a sentire le lacrime “a dimenticarmi. Ti prego di non tormentarti per quello che mi è successo,per quella che sono diventata. Voglio che tu non ti senta in colpa,come io ho sempre desiderato che tu facessi. E lo voglio perché non è mai stata colpa tua,né la morte di Daniel,né  il mio diventare….” Si fermò un attimo per trovare le parole adatte,ma non ne trovò “diventare così” .

“Mi dispiace per averti portato via tuo padre,il regno,la carica di Regina e…” prese un lungo respiro “tua figlia” una lacrima le rigò il volto.

“Mi dispiace se hai dovuto vivere in mezzo ai boschi per colpa mia,mentre io vivevo nel tuo castello. Mi dispiace se ho tentato di toglierti la vita e tutto quello che avevi. E mi sento ridicola perché di fronte a tutto quello che ho fatto,come possono,delle scuse,rimediare?” rise pensando a quanto in uel momentto dovesse sembrare ridicola.

“Regina io-“

“Ti prego,non dirmi niente” strinse gli occhi per far scendere le lacrime

“No,ti volevo dire che se anche per poco,io ti ho vista come la mia famiglia,ti ho visto come la madre che desideravo e che non volevo perdere. Ti ho visto come un’amica e come una persona a me tanto vicina. Mi dispiace che le cose siano finite così e mi dispiace ancora di più perché io so come sei  realmente,ti ho vista. Ho visto nei tuoi occhi i sogni di chi voleva tanto dalla vita e non ha avuto niente. Ho visto nel tuo sorriso la felicità che desiderano tutti e che pochi hanno e che tu avevi ma che ti hanno portato via,che io ti ho portato via. Ho potuto vedere la Regina buona,dolce che si interessava agli altri e che mi ha salvato la vita. Regina,tu mi hai salvato la vita. Ero così piccola e tu non mi conoscevi,non sapevi chi fossi,non avevi idea di quello che sarebbe successo e mi hai salvata”

“Snow,era mia madre che-“

“Non importa. Tu l’hai fatto. Non importano tutte le altre volte in cui hai tentato di uccidermi o farmi soffrire. Se tu  non ci fossi stata in quel momento,ora non sarei qui ed è per questo che quando ti guardo negli occhio io cerco sempre quella Regina,quella che mi ha salvata. E Regina,l’ho sempre trovata. L’ho trovata quando venivi a prendere Henry a scuola,quando ti vedevo con lui,quando lo tenevi per mano. La vedevo quando stavi male quando lui si allontanava. E’ sempre stata lì,anche se tu cercavi di nasconderla”

“Non importa più niente ora. Henry ha fatto la sua scelta ed è meglio che io mi tolga di mezzo. Non faccio altro che peggiorare le cose,come ho detto prima,sia per voi che per me. Non voglio trattenerti. Addio Snow” la guardò e in quel momento Regina vide in Snow se stessa.

Una ragazza che aveva tanti sogli e che le erano stati portati via. Una ragazza che aveva sofferto tanto ma che aveva trovato qualcosa a cui appigliarsi.Con la  differenza che Snow era stata forse più forte,perché non aveva permesso a nessuno di farla diventare la Regina Cattiva.

Alla fine,Regina volse le spalle e andò via. Entrò in macchina e vide nella borsa la lettera che avrebbe dovuto lasciare a Henry.

Doveva darla a Snow e raccomandarle di dargliela,ma non ce l’aveva fatta. Non gliel’aveva data. Ma non importava. Niente aveva importanza.

Mise in moto la macchina e si diresse verso l’ignoto. Verso qualcosa che la spaventava ma allo stesso tempo la intrigava.

Andava verso la speranza di inalare aria nuova e una vita migliore. Andava verso la speranza di vivere qualcosa che le trapanasse le ossa e le facesse sentire la sensazione di essere viva,di non essere morta come invece lei si sentiva.

Si dirigeva verso un sogno che aveva sepolto e che pensava non avrebbe mai potuto realizzare. Andava verso una vita migliore e più bella.

Andava verso la prima pagina di una nuova storia.
Tutta nuova.

E così le venne in mente il libro di Henry,quello delle fiabe che raccontava della maledizione. Pensò che forse avrebbero scritto altre fiabe  e  avrebbero scritto di una Regina Cattiva che era cambiata e che non era poi così tanto cattiva,o almeno non più.

Attraversò la linea di confine e prese un respiro profondo. Aveva lasciato tutto e ne era consapevole. Si sentì più leggere,si sentì meglio e più viva.

Si sentì come se avesse appena toccato una seconda possibilità,finalmente.
  
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