Quanto
sono importante per te?
-John?-
Il
nome dell’amante fuoriesce leggiadro dalle labbra protese di
Paul, che si
ritraggono appena pronunciata quella parola. Vengono sfiorate dalla
punta della
lingua, la quale pare intenzionata ad accertarsi che l’aroma
del bacio di John
permanga ancora la bocca di Paul. Il ragazzo cela la domanda appena
posta oltre
la schiena di John, contro cui si adagia il mento. La mascella freme
inaspettatamente
a causa del contatto con quella pelle perlacea, su cui la brezza
marzolina
distende con pazienza numerosi brividi. Quella dispensatrice di
frescura inaspettata
e sospiri infastiditi, scosta discretamente la tenda della finestra
schiusa,
prima di avvicinarsi altrettanto cautamente a quelle figure avvolte
dalle
lenzuola. Si insinua fra esse, mossa da quella curiosità che
la conduce lungo
le membra di Paul, che trasmette il proprio brivido a John, che in
risposta
aspira una profonda boccata dalla sigaretta.
L’estremità ardente viene privata
della voluta di fumo che genera, disgregata da quell’ospite
informe che
impregna presto dli arti degli amanti.
John
curva le labbra in un sorriso, appagato dalla rochezza sensuale della
voce di
Paul. Adagia il palmo della mano contro il ginocchio aderente al petto,
incurante della cenere che trova rifugio lungo la superfice del
materasso.
-Dimmi,
piccolo.-
Le
mani di Paul offrono una carezza maggiormente amorevole al petto di
John,
udendo il termine affettuoso utilizzato dal ragazzo per definire il
proprio
amante. Le labbra di John si racchiudono nuovamente attorno alla
sigaretta, come
nel tentativo di non cedere al vento persino quella parola affettuosa,
ma di
preservarla dalla disgregazione. Una protezione di cui vorrebbe godere
anche il
corpo di Paul che attira quello di John in un abbraccio possessivo, che
risulta
al contrario, lieve e cullante.
La
mano di John annaspa alla ricerca delle dita di Paul, a cui si
intreccia.
Fantastica sull’indissolubilità di quella posa
che, immagina, ricorderebbe a
qualunque spettatore uno dei dipinti che John apprezza.
Ma
John si bea della solitudine che lo circonda e che non permette ad
alcuno
sguardo di analizzare le sue forme; una riservatezza di i quadri da lui
così
stimati non godono.
-Quanto
sono importante per te?-
Le
labbra di Paul modellano autonomamente quella frase, che possiede
l’autenticità
delle domande dei bambini che accompagnano gli attimi precedenti al
sonno.
Quei
momenti violati unicamente dal
desiderio
di offrire e donare incondizionatamente la sincerità, che
non vengono offerti
dalla caotica realtà del giorno. Di quest’ultima
le orecchie sensibili degli
innamorati percepiscono unicamente l’inarrestabile frenesia
automobilistica,
ammantata però dall’oscurità che ha
accompagnato docilmente le parole di Paul.
John
sorride di quella serietà puerile a cui avrebbe risposto con
adulta ironia.
Preme
l’estremità della sigaretta contro il posacenere,
permettendo a numerose volute
di fumo di congiungersi con la brezza primaverile, attraverso un
abbraccio
famelico. Lo stesso con cui John circonderebbe le membra di Paul, che
si limita
ad osservare maliziosamente.
Scosta
i capelli disordinati dalla fronte prima di esclamare:
-Sei
così importante da avermi fatto rinunciare alla mia preziosa
sigaretta.-
Nonostante
sia goloso dell’espressione di Paul, provocata da quella
risposta, John curva
il capo verso il collo dell’amato contro cui protende le
labbra umide.
Paul
abbandona un sospiro appagato, reclinando il capo e offrendo il tepore
della
propria pelle ai baci di John che si fanno più avidi. Uguale
caratteristica
assumono le mani di John, che colmano con le proprie carezze la schiena
di
Paul, avvicinandola maggiormente al proprio corpo.
Con
un gemito infastidito, il naso di John abbandona l’incavo
creato dalla spalla
di John, per risalire lungo la mascella di cui delinea il profilo con
un
movimento derisorio. Si
congiunge infine
con quello di Paul, rivolto verso le labbra che modellano un sussurro.
-Solo
questo?-
John
rivela la dentatura regolare, in un sorriso che illude anche la notte
della
presenza di una luminosità improvvisa.
-Sei
così importante che ti permetto di rubare a questa bocca
quanti baci vorrai,
McCartney.-
Paul
saggia con la punta della lingua il labbro inferiore di John, che
risponde alla
provocazione del ragazzo con un bacio impetuoso che conduce i corpi
improvvisamente accalorati lungo le lenzuola.
Persino
la brezza insistente dirige il proprio interesse alle suppellettili,
permettendo al tepore di circondare quelle membra sinuose.
Angolo
autrice:
Ok,
dubito che questo mostro letterario possa definirsi storia.
Io
preferisco definirlo il parto improvviso della fantasia che mi ha
tenuta
sveglia fino a quest’ora tarda e che mi ha dato la forza di
premere sui tasti,
quasi senza riflettere sul contenuto di ciò che stavo
scrivendo, tanta era l’ispirazione.
Vogliate
lasciarmi un parere, o voi che vi siete addentrati nella lettura ;)
Un
bacio
Giulia