Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MedusaNoir    19/04/2014    7 recensioni
Regina Elsa, la chiamano, ma lei vede solo lastre e lastre di ghiaccio che la allontanano dai suoi sudditi – e da Anna.
Re Hans, lo chiamano, e lui è tanto orgoglioso di quel nuovo nome che non riesce a celare la felicità.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Hans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Speilbilde







Ti guardi allo specchio, e cosa vedi?

 

 

 

La piccola Elsa non può avvicinare neanche la sorella, deve tenere le distanze, celare, domare, non mostrare.

La sua sola compagnia è il riflesso che lo specchio le restituisce. Una compagnia più fredda del ghiaccio che è in grado di creare – che non può fare a meno di creare – e di gran lunga più dolorosa.

Perché si specchia Elsa e tutto ciò che vede è un mostro.

Un mostro che gli abitanti di Arendelle non dovranno mai conoscere.

 

 

 

Il piccolo Hans bussa alle porte dei suoi fratelli, gli chiede di giocare, ma loro non rispondono. Non sono in guerra i fratelli, combattono solamente una lunga battaglia contro di lui – che non capisce, non ci riesce proprio.

Si guarda allo specchio, cercando negli ancora delicati lineamenti qualche traccia di mostruosità: si accarezza una guancia, storce il naso, socchiude un occhio e fa un’espressione imbronciata, ma non riesce a farsi paura.

Perché gli altri lo fuggono allora?

 

 

 

 

Ti guardi allo specchio, e cosa vedi?

 

 

 

Regina Elsa, la chiamano, ma lei vede solo lastre e lastre di ghiaccio che la allontanano dai suoi sudditi – e da Anna. E nel ghiaccio Elsa si specchia e trova una bestia deforme, il mostro di ogni favola, e le sue mani sono sporche di sangue, sangue dei sudditi – sangue di Anna.

Si sveglia di soprassalto e i suoi occhi si velano di lacrime, le scappa un singhiozzo che invano ha cercato di trattenere.

Non osa guardare lo specchio in fondo alla stanza.

Ha paura di cosa ci potrebbe vedere.

 

 

 

Re Hans, lo chiamano, e lui è tanto orgoglioso di quel nuovo nome che non riesce a celare la felicità. E gli specchi della sala restituiscono il volto rosso e il sorriso, il mantello da sovrano e quegli abiti che non potrebbero stare così bene addosso a qualcun altro.

Alcune dame ridacchiano, la servitù si inchina, ma la parte più bella sono i fratelli che si congratulano con Hans, che abbassano il capo in segno di scuse e lui li perdona subito, li perdona tutti, e d’improvviso diventano una vera famiglia.

Hans si sveglia e non ha il coraggio di specchiarsi.

Ha paura che quella corona fosse solo un sogno.

 

 

 

 

Ti guardi allo specchio, e cosa vedi?

 

 

 

Ha tenuto il palazzo di ghiaccio. Ne ha ricostruito le parti distrutte, ha aggiunto delle stanze per Anna e Kristoff e anche una camera tutta per Olaf; non intende lasciare il castello di Arendelle, ma di tanto in tanto le piace allontanarsi e giocare con i propri poteri, senza nuocere a nessuno.

Nelle lastre trasparenti riesce a scorgere il proprio riflesso, che il ghiaccio le restituisce in mille modi diversi: ride sempre, anche quando appare deformata e mostruosa, e accanto a lei c’è Anna che scivola e si guarda nel soffitto, e l’accompagna nella risata ed è tutto talmente bello che Elsa si chiede come abbia potuto temere la sua natura.

Il ghiaccio la riflette e in quella pelle pallida la regina vede solo felicità.

 

 

 

Lo hanno rinchiuso in una torre. Hanno detto che da lì non potrà nuocere a nessuno.

È una prigione dorata, ci sono tutti i lussi per un principe e c’è anche un dannato specchio che Hans vorrebbe solo fare a pezzi. L’ambizione l’ha tradito, rendendolo un nemico di Arendelle e un pericolo per il suo stesso popolo.

I suoi fratelli lo hanno guardato negli occhi, finalmente, ma solo per dirgli quanto fossero delusi da lui.

Hans si specchia, vede un mostro. Un mostro destinato alla solitudine – che continuerà anche quando gli permetteranno di uscire, anche quando siederà a tavola con i suoi fratelli. Vede un mostro e dà un pugno al vetro, lo frantuma; il pugno si tinge di rosso.

I frammenti continuano a rifletterlo e con il volto tra le mani il principe piange i suoi errori.










Buonciao a tutti!
Seconda storia scritta per l'iniziativa Easter Egg Days del forum di scrittura creativa Pseudopolis Yard, con prompt "allo specchio".
Che posso dire se non che amo scrivere di questi due, anche senza metterli fisicamente insieme come nella mia testa? Ma oh, se arriverà la long post-Frozen, oh, se arriverà... *plotta*
Il titolo in norvegese indica "l'immagine del riflesso". Ora spero sia davvero così, perché mancava poco al termine della giornata destinata al prompt e non ho fatto in tempo a imparare il norvegese XD
Grazie a tutti per avere letto, spero che la storia vi sia piaciuta :)

Medusa, a frozen Lannister - of the Southern Island, of course
   
 
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