21/04/2014
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CAPITOLO 30
qualche mese dopo…
«Lyna, aspettami».Elyna si girò con un sorriso divertito.
«Sei una lumaca Karin. Su forza. Sei quasi arrivato».
Karin raggiunse la cima dell'albero con il fiatone.
«Lyna...non credi che sia un po' eccessivo...si insomma...salire quassù?»
Elyna scoppiò a ridere. «Dai è una cosa romantica. Nessuno ci disturberà quassù.Non soffrirai di vertigini Kar,vero?»
Karin scosse la testa poco convinto.
«Ho i miei dubbi Lyna».
La ragazza rapida ed elegante come un gatto si sedette su un ramo,seguita a ruota da un Karin piuttosto goffo.
«Karin,prima mi dirai di cosa si tratta quello che volevi dirmi prima scenderai da qui».
Karin deglutì.«Se la metti su questo piano». Si sistemò un po'meglio su quel ramo scomodo.
Estrasse dalla tasca una scatoletta.
«Lyna. È da poco che ci conosciamo,ma...»
«quattro mesi per essere precisi»disse Elyna con un sorriso.
«Già. Ne abbiamo passate insieme prò».
Nessuno dei due dimenticava il gesto di Elyna che aveva strappato dalla morte il ragazzo.
Da quel momento era cambiata. Non era più il tipo tacciturno e antipatico,m si ra rivata come Karin sognasse chefosse.
Nessuno seppe del coinvolgimento di Elyna nella morte di Mortain. Era diventato il loro segreto. E lo custodivano bene.
Il loro rapporto era cambiato chiunque a Kalima l'aveva notato. E Karin capì ben presto di amarla,e di voler star sempre al suo fianco.
Pe questo quel giornoprese da parte Elyna. Solo che non si sarebbe aspettato di dichiararsi sul ramo di un albero.
Aprì la scatoletta. Al suo interno tra batuffoli i cotone spiccava un anello con due draghi attorcigliati.
«apparteneva a mia madre»disse commosso.
Elyna sembrava incantata da tanta bellezza.
«è bellissimo»sussurrò.
Karin lo prese tra le dita affusolate e lo infilò nel medio della mano sinistra.
«Senti Lyna. Non sono bravo con le parole. Ma ci proverò comunque». Si sarebbe messo in ginocchio sefosse stato a terra.
«Elyna della Terra della Notte e del Mare. Principessa ribelle ma adorabile». Elyna ridacchiò.
«vuoi diventare mia moglie?»
Il tempo parve fermarsi. Il silenzio era surreale rotto però dal respiro dei due ragazzi.
«Si».
Karin temette di non aver sentito bene.
«Cosa?»
«Si»ripeté Elyna in lacrime. Lacrime di gioia.«Si, si, si!»
Gli saltò al collo, rischiando di cadere dal ramo. Lo baciò con tutta la forza di cui disponeva.
Karin ricambiò emozionato e anche un po' sorpreso. Non se lo aspettava ad essere sincero.
Il padre però non era molto contento.
«Non sai quasi niente di lei Karin»gli aveva detto.
In verità sapeva cose che non voleva assolutamente conoscere.
«Mi ha salvato la vita ti ricordo. Mi fido ciecamente di lei».
Alla fine aveva ceduto.
«E sia figlio mio. Ma non dire che non ti avevo avvertito se finisce male».
Questo gli aveva detto. Ma non ci credeva. Il suo sarebbe stato un matrimonio felice.
«Vorrei fare i biscotti ai mirtilli per il matrimonio»disse Elyna un giorno.
Karin la fissò senza capire.
«perché?»
Elyna arrossì al ricordo delle sue scorpacciate da bambina.«Sono i mie preferiti»
Karin le baciò la mano.«Ogni tuo desiderio è un ordine, mia Principessa».
«Ne ho voglia anche adesso. Andò io a raccoglierne un po'»
Karin s grattò il mento con fare pensoso.«Sicura? Non è che poi me li confondi con la belladonna?»
Sapeva del suo incontro con Rekla. Elyna mise su un finto broncio.«Non ti fidi di me? Ho sbagliato, e non intendo compiere lo stesso errore».
Alla fine Karin si arrese.«Hai vinto». Le porse un cesto in vimini.«Torna però prima del tramonto».
Elyna gli stampò un bacio sulla guancia.
«D'accordo. A dopo»
Setacciò per due ore buone alla ricerca dei mirtilli. ma non ne trovò manco una pianta.
"è assurdo"pensò. "Non ci sono mirtilli neppure a pagarli"
Frustrata fece per riavviarsi a Kalima, quando un cespuglio attirò la sua attenzione.
Li riconobbe subito.
"Mirtilli" pensò con gioia.
Ne mangiò una ventina e riempì il cestino.
Poi stanca si appoggiò con la schiena al tronco di un albero.
Fu solo un istante.
Una morsa gelida attraversò il suo corpo soffocandone il respiro.
In quell'istante capì.
"Belladonna. Era belladonna"
Fu il suo ultimo pensiero prima di sprofondare nell'oblio.
Arrivò la sera. Karin continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza.
Elyna non era ancora tornata. Possibile che avesse dimenticato la strada per tornare?
«Padre, vado a cercarla»disse all'improvviso. L'uomo al suo fianco sussultò.
«è tardi figlio mio. Aspetta che sia di nuovo giorno»
«E lasciare la mia Elyna sola per tutta la notte nella foresta? Giammai».
Prese una torcia dall parete e l'accese con in acciaino.
Il padre sospirò.«Portati almeno qualcuno»disse infine.
Optò per Adrass,l'unico che aveva trovato ancora in piedi a quell'ora.
«Lyna!»urlò facendosi strada tra il fogliame.«Lyna dove sei?»
Adrass procedeva con difficoltà a causa della sua tunica che si impigliava tra i rovi.
E infine Karin la scorse. Era assopita sotto un albero.
Tirò un sospiro di sollievo chinandosi al suo fianco. La scrollò per una spalla delicatamente.
«Lyna svegliati è tardi. Dobbiamo tornare a Kalima»
la ragazza però rimase inerte sotto il suo tocco. Uno strano presentimento iniziò a farsi strada nel cuore di Karin.
«Lyna»la chiamò incerto. Solo allora notò il pallore della pelle ma soprattutto il torace fermo.
«Lyna!»urlò allora.«Ti prego svegliati. Svegliati»
Adrass arrivò in quel momento arrancando.
Fece sdraiare la ragazza a terra. Ne controllò il polso.
«Non sento il suo battito»
Provò con la respirazione bocca a bocca. Senza risultato.
«Mi spiace Karin. È morta»
La gente di Kalima era radunata nella piazza centrale non per il matrimonio ce sarebbe avveuto breve. Ma per un funerale.
Elyna era stata deposta su una lastra in pietra. Con gli occhi chiusi sembrava avere un'espressione quasi serena.
Karin fissava davanti a sè il corpo senza vita della sua amata.
Ancora non riusciva a crederci. Eppure erano già andati più volte a cogliere i mirtilli. Come aveva potuto confonderle?
Domande a cui non trovava risposta.
«Potente Thenaar accogli l'anima di questa tua figlia nel tuo Regno»concluse Adrass con tono solenne.
Karin susultò. Il corpo di Elyna fu adagiato delicatamente dentro una cassa in legno per poi essere sotterrata nel cimitero fuori città.
Seguì il carro come un automa. Capiva solo ora come si doveva sentire Elyna qualche mese prima. Muoversi in cerca di un ideale per non morire. Era questo il suo destino.
Non si mosse fino a quando la bara non venne interamente sotterrata lasciandolo completamente solo.
Si mise la mano in una tasca. Sentì lo scricchiolio di una pergamena sotto le dita. La tirò fuori delicatamente manco fosse una reliquia. Era uno dei ritratti che aveva fatto a Elyna. Quello risaliva solo a qualche giorno prima.
Una lacrima scese solitaria giù per la gote.
Attesero la notte. Il momento giusto per disotterrare la bara e portarla nel loro covo.
«Via libera»disse Adrass al suo compagno di missione armato di pala.
Cominciò a scavare il terreno ancora fresco. In fondo non erano passate che poche ore dal funerale.
Con sforzo sovrumano riuscirono tirara fuori e a issarla su un carro che si erano portati dietro per l'evenienza.
«Possiamo andare»
Partirono,lasciandosi dietro le spalle una città in lutto e un cuore spezzato.
Angolo autrice:ecco il penultimo capitolo ^_^
E in ultimo l'aggiornamento di Hunger Games avverrà o venerdì o sabato. Mi scuso in anticipo ^^"
Alla prossima XD