Capitolo
1 – L’arrivo all’ East College
L’estate
si era conclusa portandosi via molti ricordi amari e dolci allo steso tempo. Un
anno nuovo stava per iniziare al prestigioso college Konoha e molti novelli
rampolli stavano facendo il loro ingresso in quello che sarebbe stato
l’anno più incredibile della loro vita. In diverse parti di Tokyo,
molti studenti si preparavano ad affrontare il duro rientro a scuola. Tra di
loro vi era una nuova ragazza trasferitosi da poco.
-
Sakura tesoro sveglia. E’ ora di andare a scuola.
- mamma
ti prego non sono più una bambina che ha bisogno della tua sveglia
mattutina.
-
intanto sei in ritardo. E comunque per me resti sempre una bambina.
- anche
a 19 anni. Povera me che destino infame. Meno male che
da oggi dormirò alla facoltà e non vi vedrò tutta la
settimana. Aria.
- come
sei carina. Dai papà ti aspetta con la macchina carica le valigie.
- ok
mamy!
A circa
due km di distanza in un'altra casa, si stava ripetendo più o meno la
stessa scena. Solo che stavolta si trattava di un ragazzo con i capelli biondi
e gli occhi color mare. Gironzolava per casa con una valigia in mano in attesa
che qualcun gli prestasse attenzione.
- mamma
io devo andare, se quel coglione non viene in tempo me la faccio a piedi.
- Naruto
abbi più rispetto per tuo padre.
- non
è mio padre. E’ solo uno stronzo che hai sposato dopo papà.
Per me lui non è nessuno!
-
allora porta rispetto a tua madre.
-
lasciamo perdere che è meglio. Me ne vado! – disse allontanandosi
e lasciando la madre inviperita.
- mamma
ti prego lascialo perdere. Sai benissimo cosa pensa di tutta questa faccenda.
- lo so
Aki ma vedi…io vorrei chiarire le cose con tuo fratello ma lui è
più cocciuto di tuo padre e non riesco a
concludere nulla.
- io lo
capisco benissimo. Neanche a me va giù la storia che hai con
quest’uomo e lo sai bene – intervenne una ragazza dietro di loro.
- Myaka
ti prego non mettertici anche tu, la situazione è quella che è
anche senza i tuoi commenti – sbottò Aki.
- si
rimandiamo sempre la verità. Comunque io vado con Naruto se tu vuoi
venire raggiungici. – replicò la giovane lasciando
l’appartamento.
- scusa
mamma vedrò di parlarci io. Ora devo andare altrimenti faccio tardi. Ci
vediamo a fine mese, ciao!
Villa Hyuga
risplendeva al centro di Tokyo. Una delle famiglie più ricche della
città stava salutando tre eredi della casata che lasciavano il luogo di
nascita e di fanciullezza per dedicarsi al loro nuovo futuro. Tutta la famiglia
era riunita fuori in giardino per rendere omaggio ai rampolli Hyuga.
- Mi raccomando
Hinata vedi di studiare come tuo cugino Neji – asserì un tizio
alto con sguardo serio.
-
tranquillo papà darò il massimo!- rispose timidamente una ragazza
mora con gli occhi color del ghiaccio.
- e
anche tu Reita vedi di eguagliare le doti di Neji!
-
papà io sono io. Se non ti sta bene amen, non sono un clone –
sbottò il biondo.
- e poi
non credo che riuscirebbe mai a stare al mio passo – replicò un
ragazzo con i capelli lunghi e gli occhi anch’essi color del ghiaccio!
- Neji tu sei troppo altezzoso e le tue arie mi danno parecchio
fastidio! Se voglio ti batto quando voglio!
- lo
vedremo cugino!
-
r-ragazzi, non litigate per favore – interruppe la moretta.
- tsk.
Zio Hiashi meglio andare, non voglio fare tardi.
- va
bene. Salite in macchina!
Nella
grande fabbrica Yamanaka una biondina correva a più non posso nella
speranza di trovare il presidente della ditta. Quando lo trovò per poco
le sue urla non rompevano i vetri delle finestre del grande stabilimento!
-
PAPA’ MALEDIZIONE CI FARAI FAR TARDI!
- Ino
per favore non urlare di prima mattina – sbottò una ragazza con i capelli castano legati in due codine a palla.
-
Tenten ti ricordo che siamo in ritardo. Il college apre fra poco e noi siamo
ancora qui.
-
papà arriva subito. Iniziamo a scendere in macchina.
- bene.
E vedi di darti una mossa.
-
piuttosto non arrabbiarti altrimenti ti vengono le rughe già adesso
– rise la castana.
- Se
vuoi morire ti accontento, testa a palla.
- taci
Ino-pig dei miei stivali!
- se ti
prendo – urlò la bionda inseguendo la sorella fino alla macchina.
Nella
palestra Uchiha&Sabaku un allenamento mattutino era appena concluso e altri
quattro ragazzi rispettivamente figli alle due famiglie si stavano recando
all’ingresso con in mano enormi borsoni.
-
allora noi andiamo fratello – disse il moro appartenente agli Uchiha.
- cerca
di evitare le risse almeno all’inizio Sasuke. E lo stesso vale per te
Kiba.
-
tranquillo Itachi al massimo ne mando un paio al tappeto fra una settimana.
- ma
tanto sapendo a quale famiglia apparteniamo difficilmente ci sfidano –
asserì una ragazza con i capelli mori lunghi fino alle spalle.
-
Shinobu ha ragione, quindi possiamo stare tranquilli – replicò un
ragazzo dai capelli rossi.
- oh
beh speriamo sia come dite voi. Ora andate altrimenti farete tardi.
- ok.
Ci vediamo a fine mese fratello.
- a presto Maestro Itachi – lo salutò la ragazza.
Nuovi
ragazzi e tanti destini stavano per incrociarsi. Il Konoha East College avrebbe
presto segnato irrimediabilmente la vita di ogni singola persona. Cosa sarebbe
successo?
To Be
Continued…