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Autore: Cinthya Brandon    23/04/2014    0 recensioni
Immaginiamoci un Breaking Dawn diverso.
Tutti i vampiri che hanno risposto all’aiuto di Carlisle e famiglia ci sono ma sono comunque in pochi.
Alice e Jasper non sono mai partiti anzi sono stati proprio loro a portare Nahuel e sua zia a Forks.
Cè una sola soluzione. Cercare un’ibride come Nessie , uguale in tutto e per tutto, ma con una piccola eccezione : è la sorella di Alice. Vi ho incuriosito? Entrate e per favore, recensite? Grazie, C.b
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clan Cullen, Cynthia Brandon, Volturi | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Sono stufa di rimanere a letto, ormai sono ben 4 giorni che non vedo altro che le pareti di camera mia, è arrivato il momento di scendere.
Mi alzo lentamente per non farmi né troppo male né per far sentire alle ”persone del piano di sotto” che ho intenzioni di fare una cazzata più grande di me visto che in questi  4 giorni non ho fatto altro che vomitare sangue, torcermi dal dolore e ho, anche, quasi cercato di uccidere Nessie perché mi sembrava tale e quale  a Katherine ma ,ovviamente, non è stato cosi visto che il veleno del morso invade la mente facendoti confondere tra sogno e realtà.
Scendo scalino per scalino, piano trattenendo il respiro ad ogni passo, fino a che giungo sul quarto scalino e posso, piacevolmente, notare che dei Cullen non c’è nessuna traccia; raggiunto il pian terreno inizio a camminare verso la cucina, ho una fame spero solo che Esme abbia fatto scorta di sangue 0 negativo, prendo un bicchiere dalla lavastoviglie e apro il frigo; niente, non c’è nessuna sacca di sangue, accidenti!
Chiudo il frigo sconfitta e non appena la porta sbatte, chiudendosi su se stessa, un ragazzo alto e moro mi fissa a braccia conserte appoggiato al muro.
“Damon!” esclamo spaventata mentre lui emette un risolino compiaciuto
“Non farlo mai più, mi hai fatto prendere un colpo” lo ammonisco  seria mentre lui, ancora ridendo, si appoggia, con i gomiti, sul banco da cucina in marmo di fronte a me
“Beh, un bel modo per morire” scherza ma sottintendendo che nemmeno lui vuole vedermi con un paletto conficcato nel cuore.
“Damon, lo sai meglio di me che è l’unica soluzione”
“Non è detto magari c’è qualcosa, qualcosa che non sappiamo ma che potremmo essere ancora in tempo per scoprire, devi darci tempo”
“Damon non decido io quando morire, io non posso fare niente ormai la mia fine…è segnata. Ho vissuto per 150 anni, ho ingannato la morte anche per troppo tempo, credo che sia arrivato il momento di andarmene”  gli rispondo mentre parola dopo parola finisco di bere il succo d’arancia.
“Cinthya, riesci a stare in piedi vedo” esclama Emmet dalla porta d’ingresso
Faccio segno a Damon di riprendere il discorso più tardi e questo, dopo aver annuito, si avvia verso la porta, saluta ed esce.
“Eh già; sai per caso dove sono gli tutti gli altri?” chiedo stupefatta nel vedere solo lui
Emmet sospira e si siede sul divano, lo raggiungo.
“Stanno cercando qualcuno che possa dirci cosa fare contro il veleno del morso di un lupo mannaro…”
Sospiro, non si arrenderanno mai.
“Emmet devo chiederti un favore enorme”
“Dimmi pure Cinthya” mi risponde serio
“Non qui...vieni” gli dico e ci incamminiamo verso camera mia.
Entriamo, chiudo la porta a chiave, Emmet si siede sul letto e io inizio la mia ricerca
“Si può sapere cosa stai cercando?” mi domanda confuso e dopo pochi minuti ho trovato quello che cercavo.
“Il favore è questo : non mi lascerebbero  mai andare di loro volontà e io non rimarrò qui ancora per molto, per me è finita, lo so, ma nessuno di voi accetterebbe di vedermi con un paletto conficcato nel petto quindi, domani sera, metterai due-tre gocce di questo liquido nei loro bicchieri e poi lascerai che tutto faccia il suo corso senza fare nulla, ci stai?”
“Vuoi che ipnotizzi tutta la famiglia? Anche Damon?” mi chiede strabiliato dalla mia intelligente e pazza idea
“Damon è Immune alla verbena e poi, anche se fosse, non sarebbe contrario all’idea del paletto. Comunque si, Emmet, voglio che ipnotizzi tutta la nostra famiglia.” Gli ripeto decisa
“E se qualcuno facesse resistenza? Io non sono bravo a mentire; scoprirebbero subito che c’è qualcosa sotto”
“Non ti preoccupare di questo; io e Damon abbiamo già pensato a tutto quanto. Tu pensa solo a farli bere il sangue con la verbena, capito?”
Annuisce e gli salto al collo, mi stringe piano ma come se non volesse lasciarmi andare.
“Grazie zio, ti voglio bene” esclamo schioccandoli un leggero bacio sulla guancia
“Anche io…nipotina” ribatte ironizzando il “nipotina” visto che sono più vecchia di lui
Fatta sera e dopo aver organizzato, e messo a punto il piano insieme a Damon che era entrato dalla finestra un paio di minuti dopo, Emmet scende lasciandomi sola con Damon.
“Quindi è deciso: domani è la tua fine”
“Oh Damon non fare il drammatico; ti conosco da 57 anni ormai e so benissimo che non provi compassione per nessuna delle Petrova quindi evita e poi, chissà, potremmo rincontrarci…un giorno”
“Ricontrarci, sarebbe magnifico, allora a domani” balbetta Damon e per la prima volta credo di averlo visto nervoso.
Damon esce, lasciandomi sola con i miei pensieri e i miei poteri che, almeno per un’ultima volta, ho voglia di usare quindi, esco in terrazza e mi siedo a gambe incrociate sul muretto del balcone, sotto di me il vuoto più totale.
“Damon nervoso, non l’ho mai visto nervoso prima d’ora, preoccupato, ansioso, terrorizzato a volte ma mai nervoso soprattutto con me…possibile che? No ahahahah è una cosa non impossibile di più!” penso e ridacchio scacciando via quello strano pensiero dalla mia mente
“Non dovresti dormire tu anziché consumare tutti i tuoi poteri?” mi chiede retorica una voce dolce e, subito dopo, una folata di capelli rosso-fuoco mi si avvicina
“Ciao Nessie” ridacchio abbracciandola
Si siede dalla parte opposta del muretto tanto il suono per noi non è un problema.
“Ho paura per te” inizia e so che dovrò dirli le miei intenzioni ma non so come farlo
“Nessie, devi promettermi una cosa, è super importante”
“Okei, dimmi…”
“Domani, devi promettermi che qualsiasi cosa accada tu non farai niente “
“È così hai deciso di morire? No, non posso crederci, dimmi di no, ti prego”
“Nessie…io….”
“Perché vuoi morire? Perché? Non ti piace la tua vita? Perché?!?”
“Perché è l’unica scelta possibile”
“No, non è vero, qualcosa c’è…ci deve essere!” contrasta più furiosa che mai
Mi avvicino a lei, le blocco le braccia e, a malincuore, la soggiogo.
“Tu, domani, non farai niente qualunque cosa accada promesso?”
“Lo prometto” mi risponde e la lascio andare
Scende pochi minuti dopo; prendo un gran respiro, riordino le idee, mi metto a letto e lascio che le forzi mi abbandonino, ne avrò bisogno per domani. E ne avrò bisogno molto.
  
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