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Autore: Scarlet Pimpernel    24/04/2014    4 recensioni
Quando la notte rivela cio che siamo e cosa proviamo, quando tutto sembra perso ed invece non lo è.
E la mia prima fanfiction su questo sito siate clementi! Ihihih accetto ogni critica, perché si può sempre migliorare :-D
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera come le altre a Starley City, stranamente la città era pervasa da un'insolita calma, forse troppa per qualcuno. Oliver osservava dall'alto ogni singolo movimento, ogni minimo rumore pronto a scattare, come se tutta quella calma fosse irreale... Ripensava alle parole dette a Felicity dopo il rientro dalla Russia e non riusciva a capire perché quelle parole gli tornassero ancora in mente, non riusciva a dimenticare lo sguardo triste e rassegnato di lei, di quelle parole cariche di aspettative e di rassegnazione. Ma sentiva dentro di sé che qualcosa stava cambiando, ma forse era troppo codardo per ammetterlo... Felicity era ancora al covo intenta nelle ricerche sui piani assurdi di Slade, si ritrovò a pensare a quanta pena avesse passato nel non avere più accanto a sé Shado ma la pena è il dolore si erano trasformati in odio e vendetta, un odio così letale che si diede della stupida a provare compassione per un tipo come Slade Wilson. Chiuse gli occhi e ispirò profondamente tornando alle sue ricerche e nel constatare che erano già le due di notte si rese conto che Oliver non era ancora rientrato. Preoccupata accese l'auricolare per capire se stesse bene ma si fermò all'istante come se i pensieri di Oliver fossero passati a lei, si ritrovò a pensare a quelle maledette parole e si sentiva una stupida ad averle dette... Un uomo come Oliver Queen che prova dei sentimenti per una semplice segretaria/patner/amica e niente più!? Beh doveva essere impazzita per avergli parlato in quel modo ma proprio non riusciva a trattenere quelle parole e fare una delle sue tante figuracce. Eppure più cercava di dare un senso logico a ciò che aveva detto più cadeva nell'abisso di sentimenti conosciuti ma che la terrorizzavano, non poteva ammettere a se stessa tutto questo, non poteva permettere che ciò rovinasse l'unico rapporto che aveva con lui. Si sentiva inadeguata, inutile, un peso per tutti... Come poteva pensare di essere qualcosa di più per lui... Appoggio il capo tra le braccia e chiuse gli occhi come a ritrovare quella calma e compostezza che la rendevano Felicity Smoak. Ormai tranquillo celato dalla notte Oliver decise che per quella sera poteva stare tranquillo e tornare al covo per allenarsi un po per allontanare quei pensieri così strani che lo rendevano nervoso.. Voleva proteggere tutti da Slade ma più di tutti voleva proteggere lei, non poteva permettersi di perderla anche se ammettere il motivo di tale paura potesse lasciarlo sprofondare.. Tornato al covo si accorse che Felicity era ancora lì non sapeva come guardarla, cosa dirle... Eppure l'istinto aveva prevalso e si era deciso, si era deciso a dare un nome a ciò che provava, a non scappare più.. Se Slade lo voleva morto avrebbe passato il tempo che restava accanto a lei, a quella luce che lo aveva portato a galla quando tutto intorno stava crollando... Scese piano come a voler riordinare i pensieri prima di aprir bocca. Felicity si accorse subito della presenza di Oliver ma anche lei non sapeva come comportarsi, di certo doveva affrontare la situazione se voleva continuare a stargli accanto ma era il come fare che le sfuggiva... Presa dai suoi pensieri non si accorse che Oliver le si fosse avvicinato così tanto, finalmente pronta ad affrontarlo si voltò e rimase ferma a guardarlo negli occhi come se privata di ogni forza, seppe solo osservarlo, perdersi ancora in quegli occhi che adesso riflettevano le sue stesse paure, le sue stesse risposte. Oliver non aspettò che fosse lei a parlare, non c'erano parole adatte per dirle ciò che aveva dentro. Riuscì solo a dirle che se tutto doveva finire voleva essere felice con lei. Non aspettò una risposta le si avvicinò e lentamente per imprimere ogni gesto e la baciò. Non riusciva a credere che tutto quello fosse reale ma quando riapri gli occhi capì che non era un sogno, per la prima volta Oliver non si difendeva più non lottava più, si lasciava andare a questi sentimenti che rispecchiavano i suoi. Non c'era luogo e momento più perfetto..
  
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