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Autore: Marge    24/04/2014    7 recensioni
Scritta per il contest "Senza nome", è una breve storia introspettiva in cui descrivo un personaggio, sia fisicamente che psicologicamente, senza nominarlo mai. A voi indovinare chi!
Dalla porta della camera da letto Shae riusciva a scorgere il mare all’orizzonte, una striscia azzurra di brillante tremolio oltre Penthos. Quella mattina era così limpida e luminosa da poter distinguere senza difficoltà la linea netta che separa mare e cielo. Qualcosa di invalicabile, sembrava.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: questa fanfic si ispira al telefilm e NON ai libri.

NON ho letto i libri ma vorrei farlo, quindi vi prego di NON SPOILERARE nulla nelle recensioni.





OLTREMARE


Dalla porta della camera da letto Shae riusciva a scorgere il mare all’orizzonte, una striscia azzurra di brillante tremolio oltre Penthos. Quella mattina era così limpida e luminosa da poter distinguere senza difficoltà la linea netta che separa mare e cielo. Qualcosa di invalicabile, sembrava.
“My lady,” disse l’ancella, “dabbasso vi attende il mercante di stoffe. Cosa devo comunicargli?”
“Aspetterà,” rispose pronta lei. “Non sono ancora pronta. Vieni qui e aiutami con l’acconciatura.”
Le mani dell’ancella erano capaci: era stata istruita a dovere.
“Questa vostra pettinatura è così particolare. Non è di questa regione” commentò la fanciulla.
“È tipica di King’s Landing, infatti.”
“Voi siete stata laggiù, my lady?”
Shae sospirò. “Tanti anni fa.” Guardò nuovamente la linea tra mare e cielo, riflessi nello specchio davanti a lei. Tuttavia nel vetro opaco il confine era meno netto, una bruma d’ossidazione mescolava i due blu, quasi potessero compenetrarsi l’un l’altro.
“Cosa facevate a King’s Landing, se posso chiedere?”
Terminata la treccia, l’ancella cominciò ad arrotolarla attorno alla testa.
“Amavo un uomo” rispose in un sussurro.
“Siete stata sposata, my lady? Credevo…”
Shae non rispose.
“Tu sei innamorata di tuo marito, Aine?”
L’ancella scosse le spalle e sorrise divertita. “È un uomo forte, potrà difendermi, se necessario, e mi darà presto dei figli sani e robusti.”
“È questo l’amore?” si chiese Shae ad alta voce. Lui aveva cercato di difenderla in ogni momento della loro breve storia, l’aveva messa in guardia ogni giorno e infine, ora l’aveva capito, l’aveva salvata da morte certa.
“Quando lo guardi, cosa pensi?”
“My lady, effettivamente lo guardo ben poco alla luce del sole. Ci incontriamo a sera e non è che stiamo lì a guardarci, se potete capire…”
Sorrise e arrossì lievemente. Shae le assicurò di non aver detto qualcosa di sbagliato sorridendo a sua volta.
“Comunque quando lo guardo penso che è bello e forte.”
Bello? Forse, a modo suo. Shae aveva sempre pensato che il suo viso lo fosse, nonostante la testa sproporzionata; lo sguardo storto lo era stato: gli occhi di una mente vivace, brillanti. E forte di sicuro: testardo, deciso, come quando l’aveva cacciata senza neanche guardarla in volto, per non tradirsi. Non era stata vigliaccheria, negli anni Shae aveva compreso.
“Era un bel cavaliere, vostro marito?”
“A suo modo” rispose. “Dicono che la bellezza sia in un corpo armonico, una fronte ampia e libera, delle spalle possenti e un’altezza regale. Di sicuro non possedeva tutto ciò. Ma era così…”
Non terminò la frase. Aine aveva finito con l’acconciatura; Shae arrotolò attorno all’indice una delle due ciocche che le cadevano sulle spalle, ancora pensierosa.
“Puoi andare a dire al mercante che sarò da lui a breve” la licenziò.
Aveva amato con tutta se stessa solo quell’uomo, piccolo nell’aspetto e grande nel cuore e nell’intelletto; per la prima volta aveva sentito di appartenere a qualcuno, e di possederlo. Nulla di tutto quel che ora aveva poteva, in alcun modo, compensare la perdita del suo amore.
Sostò per un momento ancora di fronte alla finestra spalancata, la linea netta tra mare e cielo a perpetuo monito di confini insuperabili.



*** Scritta per il contest “Senza nome” di Mad_Fool_Hatter. La sfida consisteva nel descrivere, sia fisicamente che psicologicamente, un personaggio senza nominarlo né utilizzare vari soprannomi (in questo caso, non avrei potuto scrivere il Folletto o anche il mio adorato my lion.
Ho deciso di lasciare alcune parole in inglese perché sto guardando la serie in originale e mi suonavano male in traduzione.
Dal momento che sono una nazi-Canon (esiste questo termine o l’ho appena inventato io?), prima di scrivere qualsiasi cosa in un fandom mi documento per bene. Spero che in queste poche parole tutto torni. Per scriverla mi sono riguardata diversi pezzi su Shae e Tyrion, se volete qui trovate quello in cui Tyrion abbandona Shae e la spedisce a Penthos (per l’appunto). Per l’acconciatura invece mi sono ispirata a quelle che Sansa si fa di solito (la sua septa le disse che erano tipiche della capitale, appunto), e credo che Shae, una volta diventata una lady, abbia preso l’abitudine di conciarsi così sia per ricordare i giorni a King’s Landing, sia perché voleva bene a Sansa, sia forse per illudersi che quel confine invalicabile con Tyrion tutto sommato avrebbe potuto essere spezzato… (come farsi filmini mentali su cinquecento parole).
Questo è tutto. Questa storiella è il mio debutto nel fandom, credo di tornare presto. Fatemi sapere se questa vi è piaciuta =) See ya e ricordate… valar morghulis!
  
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