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Autore: asjarosa    25/04/2014    1 recensioni
Si avvicinava sempre di più con quel suo passo leggero,aggraziato ma nello stesso tempo dimostrava palesemente di voler raggiungere il suo obbiettivo a qualunque costo dimostrando, se l’occasione lo necessitava la sua forza sovrumana senza confini.
Con questo ragazze spero di aver attirato la vostra attenzione.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Sentivo sotto di me qualcosa di fresco e ispido allo stesso tempo. Aprii gli occhi e capii di essere stesa su un prato,mi alzai e vidi a destra una parte del prato piena di fiori, a sinistra invece c’erano anime dell’inferno che mi chiamavano cantando un melodia terrificante. Rimasi a fissare quella scena per un tempo indefinito fino a quando dalle fiamme non uscii una figura altissima,il suo viso non era ancora riconoscibile ma dentro di me sentivo una voce che mi diceva di scappare, il mio sguardo però era troppo incantato da quell’essere terrificante ma al tempo stesso cosi bello da poter affermare sicuramente di essere più bello perfino di un angelo. Dopo qualche secondo il suo viso e il suo corpo incominciarono a diventare più nitidi. Quell’essere aveva occhi di ghiaccio mischiati con un colore rosso sangue, lunga corna caprine,lineamenti del viso perfetti senza neanche una sbavatura,capelli neri lunghissimi che toccavano il vuoto. La creatura mi vide sotto di se,incominciò a scendere lentamente. Le anime urlanti al suo passaggio si ammutolirono e si ritirarono nel fossato lambito dalle fiamme. Si avvicinava sempre di più con quel suo passo leggero,aggraziato ma nello stesso tempo dimostrava palesemente di voler raggiungere il suo obbiettivo a qualunque costo dimostrando, se l’occasione lo necessitava la sua forza sovrumana senza confini.
"fuggi,scappa via prima di pentirtene per sempre, non guardare solo le apparenze. Fuggi!!!"
Non me lo feci ripetere due volte quando vidi gli angoli della sua bocca incurvarsi per formare un ghigno malefico. Incominciai a correre verso il prato fiorito ma le tenebre continuavano a seguirmi risucchiando quasi tutta la luce presente. All’improvviso sentii due braccia forti cingermi i fianchi mi girai e con orrore incominciai ad urlare senza sosta,la creatura abbasso lo sguardo e si avvicinò al mio viso. Sentivo il suo respiro caldo e capii subito che le mie labbra erano poco lontane dalle sue,ci mancava poco se solo...
Sentii il rumore di qualcosa che sbatteva contro la porta,e in un attimo avevo aperto gli occhi.
"Giada? Ma vuoi alzarti si o no? Guarda che farai tardi" urlò mia madre insistente come sempre,senza neanche un po’ di pietà il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive.
"si mi alzo, tra poco scendo" esclamai con un tono dannatamente svogliato. Spostai il lenzuolo, e rivolsi il mio sguardo al soffitto.
"possibile che facessi sempre lo stesso sogno" pensai fra me e me. Mi alzai a fatica e mi diressi in bagno per farmi una doccia fredda e dimenticare per un po’ i problemi che mi affliggevano ogni giorno. Uscii dal bagno con calma pronta a ritornare fra i banchi della scuola,mi vestii di tutto punto, mi misi un trucco leggero non troppo appariscente per i miei gusti ,preparai la cartella e scesi per fare colazione. Non avevo ancora messo piede nella cucina che stavo per inciampare sui miei fratellini gemelli di cinque anni.
"iniziamo a prima mattina?" esclamai rivolta verso quei piccoli mocciosi che mi guardarono in modo indifferente.
"mamma Andrea non mi vuole restituire la macchinina!!!!"disse Christian con uno sguardo infuocato che rivolse solo al suo caro fratellino.
"ho no ci risiamo. Ma almeno il primo giorno di scuola volete evitare di litigare! Non siete eccitati di andare per la prima volta in una scuola,siete grandi ormai" disse mamma guardandoli in modo rassegnato.
"a noi non interessa,vero Christian? E poi Giada ha detto che la scuola e pallosa" disse Andrea
"Giada!!! Non devi usare un linguaggio del genere,lo sai che a quest’età sono come una spugna che ripetono tutto quello che dici,non so quante volte te lo devo ripetere" esclamò in modo arrabbiato mia madre guardandomi furente.
"si lo so mamma" dissi guardandola con gli occhi dispiaciuti che molte volte mi avevono salvato da qualche punizione immediata. Vidi il suo sguardo addolcirsi un po’.
"comunque volevo dire a tutti che il vostro cugino Edoardo verrà qui da noi per qualche mese perché il padre e la madre dovranno andare per un certo periodo di tempo all’estero e non volevano che suo figlio rimanesse a casa da solo per cosi tanto tempo,quindi vi voglio tutti a casa appena finita la scuola, soprattutto a te Giada perche se non mi sbaglio ha proprio la tua età quindi non gli sarà difficile ambientarsi"
L’idea di una ragazzo nuovo nella mia casa dopo la fine del primo giorno di scuola non mi allettava per niente.
"mamma ma papà che fine ha fatto?" chiesi
"vostro padre è dovuto partire stamattina presto per risolvere alcuni problemi alla centrale scientifica di Londra e non ritornerà prima della fine del mese prossimo se tutto va bene. Su forza andate a scuola o farete tardi"
Uscii insieme ai miei fratelli da casa,li accompagnai a scuola, guardai l’orologio e vidi che mancavano meno di cinque minuti al suono della campanella. Incomincia a correre e per mia fortuna l’asilo dei mie fratelli era vicina alla mia suola. Arrivai giusto al suono della campanella,entrai e mi diressi verso il mio armadietto per prendere i libri della lezione di chimica.
"hey ciao tesoro come hai passato le vacanze?" mi girai e vidi Laura, la mia migliore amica ed anche l’unica che adorava venire a scuola ma solo per incontrare i ragazzi nuovi ovviamente.
"hey ciao" risposi facendo uno smagliante sorriso.
"non divagare tesoro,dimmi subito se hai conosciuto qualche ragazzo nei giorni in cui non abbiamo passato del tempo insieme" Laura mi guardò e capii dal suo sguardo curioso al massimo che mi aspettava il quarto grado da assatanata.
"purtroppo non ho incontrato nessuno secondo i tuoi gusti ma …." ringraziai tutti i santi per il suono della campanella che avvertiva gli studenti di andare nelle loro classi.
"ma … cosa?" mi chiese Laura.
"a merenda ti dico la notizia" e me ne andai di corsa in classe. Appena entrata in classe squadrai la classe per vedere se c'era un posto vuoto,lo vidi e mi sedetti. Dopo qualche minuto la professoressa entrò insieme ad un ragazzo che non avevo mai visto.
"allora ragazzi vi presento un nuovo compagno di classe" disse la professoressa guardando il ragazzo nuovo per incitarlo a parlare. Quando si girò completamente verso la classe vidi chiaramente che i suoi lineamenti. Assomigliavano a quello di un angelo!la sua pelle baciata dal sole che entrava dalla finestra rifletteva i suoi occhi verdi quasi azzurri come i miei solo di un colore più chiaro,aveva capelli di un colore chiarissimo quasi bianchi.
"buongiorno a tutti, mi chiamo Pier D'agostino vengo da Milano ed ho cambiato scuola per motivi familiari,spero che andremo d'accordo" la sua voce sembrava una melodia tanto che tutti gli altri ragazzi smbravano incantati dalla sua voce profonda ma melodiosa.
"bene ora che ti sei presentato puoi sederti ... ha ecco vicino a Giada l'unico posto libero d'altronde" con passo calmo si avvicinò al mio banco e si sedette.
"ora ragazzi prendete il vostro libro e incomiciamo la lezione" affermò la professoressa con tono sbrigativo visto che avevamo meno di quaranta minuti a disposizione per la fine della lezione prima del suono della campanella. Bhe si può dire che ero imbarazzatissima non avevo mai avuto un compagno di banco maschio. Lo guardai e capii subito che i suoi libri non li aveva ancora ordinati per questo ero constretta a mettere il libro al centro ed avvicinarmi a lui. L'ora passò piuttosto velocemente senza distrazioni visto che acoltò la lezione per tutto il tempo. Quando la campanella suonò mi affrettai a prendere i miei libri e uscii dalla classe. Nel tragitto per arrivare agli armadietti mi venne quasi addosso Laura ed ovviamente ostinata com'era non mi lasciò in pace fino alla fine delle lezioni, purtoppo diventò ancora più scocciante dopo aver saputo l'arrivo del nuovo studente e soprattutto quando vide com'era bello. Per una volta nella mia vita ringraziai mamma per avermi detto di ritonare a casa subito dopo la fine delle lezioni.
"mi dispiace Laura ma ora devo proprio andare, ci vediamo domani" e prima di andarmene le scoccai un bacio sulla guancia.
Arrivai in breve tempo all'asilo dei miei fratellini e usciti ci dirigemmo a casa in fretta.
Aprii la porta e sentii dei rumori provenire dalla cucina cosi affrettai il passo per vedere cosa stava succedendo.
Quando entrai mia madre si girò e disse:
"ecco Edoardo ti presento i miei figli credo che non te li ricorderai, l'ultima volta che li hai visti avevi tredici anni" quando si girò il mio cuore perse un battito.
Edoardo mi sorrise,un sorriso falso si capiva solo guardandolo. Putroppo tutti i suoi lineamenti corrispondevano. Ci furono secondi in cui ci guardammo,dopo un pò decisi di rompere il silenzio e parlare facendo finta di niente.
" ciao Edoardo, io sono Giada e questi dietro di me sono i miei fratellini,Andrea e Christian" dopo un pò mia madre parlò:
" bene che ne dici se adesso Giada ti fa vedere la tua stanza? "
" per me va benissimo" disse Edoardo con un viso che trasmetteva sincerità e dolcezza da tutti i pori della sua pelle.
Mi girai ed incominciai a salire le scale. Arrivata alla mia stanza la aprii per posare i libri ma quello che vidi mi fece rimanere senza parole. " Non avrei ma condiviso la mia stanza con una persona che non conoscevo nemmeno " Non feci in tempo a urlare per chiamare mi madre che la vidi compare sulla soglia della porta con varie coperte e cuscini da mettere sul nuovo letto, che forse era anche più grande del mio. Stavo quasi per urlargli contro tutta la mia ira ma prima di aprire la bocca mamma mi anticipò dicendomi:
" so gia cosa vuoi dirmi, ma questa sarà solo una sistemazione temporanea prima di sistemare meglio la stanza in fondo al corridio " La guardai con disapprovazione ma sinceramente non mi sentivo nella posizione migliore per discutere e poi volevo sapere qualcosa di più su questo tizio e sul perche è diventato reale anche nella vita vera. Questa situazione assomigliava sempre di più ad un film dell'orrore.
" va bene,va bene, ma posso almeno sapere quando se ne potrà andare dalla mia stanza? " e rivolsi uno sguardo indagatore verso Edoardo: avevi occhi quasi rosso rugine,capelli neri e lisci,un corpo praticamente perfetto anche nei minimi dettagli, era molto alto e sinceramente da come era vestito mi sembrava un tipo molto dark visto che era vistetito completamente di nero. Edoardo capi che lo stavo analizzando nei minimi dettagli,la sua bocca si incurvò per formare un sorriso compiacente.
" su forza,ora aiuta Edo a disfare i bagagli " disse mamma. Quando mamma usci dalla stanza Edo incominciò a gironzolare per la stanza prendendo a volte qualche libro e toccando o guardando alcune foto di famiglia o dei miei amici. Mi ero stancata di vederlo toccare le mie cose personali per questo dissi:
" allora,vogliamo disfare questi bagagli,non voglio farlo dopo mangiato o meglio non posso visto che devo uscire " Finalmente attirai il suo sguardo verso di me. Visto che lui non rispondeva incominciai ad aprire la valigia ma non trovai niente dentro apparte un vaso e una caramella rossa appoggiata sul coperchio. C'era una sola cosa a cui non potevo resistere: la curiosità. Volevo aprire quel vaso per vedere se c'era qualcosa dentro o anche vedere com'era fatto,se era decorato per esempio come la facciata esterna. Quando toccai il coperchio,anch'esso rifinito nelle minime particolarità, sentii una strana elettricità percorrermi tutto il corpo insieme a una strana sensazione di pericolo. Stavo quasi per sollevare il coperchio quando il cellulare schuillò. Ritornai in me e risposi.
" hey Jack come te la passi? " cercai di far apparire il tono di voce più normale possibile. Mi girai per vedere cosa stava facendo Edo: mi fissava come un leone con la sua preda,avrebbe sbranato se avesse potuto la persona che mi aveva telefonato.
" hey allora vieni o no alla festa di venerdi? " mi chiese Jack
" si perchè? " domandai incuriosita
" bhe ecco ... ti volevo chiedere se vuoi venire al ballo con me se non hai gia un accompagnatore " non rimasi sorpresa da quello che mi aveva chiesto,d'altronde ci stava provando da una settimana senza alcun interesse da parte mia visto che ho gusti difficili. " alla fine e pure un ragazzo carino che mi costa dargli una possibilità " pensai tra me e me.
" ok " risposi semplicemente.
" ok, allora ci vediamo domani " sentii dal suo tono che era molto contento.
" ok, ciao " gli risposi nel modo più gentile che mi riusci in quel momento. Staccai e rimisi di nuovo il cellulare in tasca.
" bene, visto che nella valigia non c'è niente apparte un vaso ed una caramella io vado " stavo per andarmene quando vidi le sue mani bloccarmi la porta.
" secondo te perchè sono venuto cui " mi chiese con tono suadente Edoardo guardandomi fisso negli occhi,non muovendo un muscolo.
" secondo me lo so,per rendermi la vita ancora peggio dall'inferno da cui vieni diavolo " esclamai senza pensarci due volte,ma cosi mi ero praticamente sgamata da sola e questo non andava per niente bene. Edoardo mi guardò con un ghigno cogliendo al volo l'occasione per colpirmi.
" bhe,devo ammettere che non sei tanto intelligente come credevo " affermò Edoardo beffeggiandomi.
" bhe solo per questo lo odiavo " pensai tra me e me.
" comunque devo ammettere che sei proprio una bella ragazza, e io ho gusti difficili in fatto di donne,o meglio, ragazzina "
" ma come ti permetti! ti comunico che il banboccio qui sei tu " dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo. Sentimmo dei passi che salivano le scale, lo guardai con aria di sfida,dopo un pò mi liberò. Prima che mia madre aprisse la porta chiusi la valigia.
" su ragazzi,e pronto da mangiare " affermò mia madre con un sorriso diretto solo a Edoardo,solo questo mi face arrabbiare ancora di più, ma dovetti reprimere il mio desiderio di strangolare entrambi in quel momento. Scendemmo le scale. Edoardo con un gesto di galanteria fece scendere prima me, poi ovviamente sorrise come un cretino. Dopo un pò mia madre decise di far sedere Edoardo al mio posto,cioè di fronte alla televisione. Passò quasi mezz'ora,tutta dedicata al mio caro falso cugino. Appena finimmo di mangiare dissi a mia madre che sarei andata a fare un passeggiata con i pattini alla pista e poi sarei andata a comprare un vestito per il ballo insieme Laura. Dopo aver salutato mia madre usci di casa sui miei bellissimi pattini roller,sicuramente difficili da usare,ma a me piaceva rischiare e poi era da quando avevo otto anni che li usavo, quindi una caduta non mi spaventava. Uscii e incominciai a correre senza una meta precisa, il vento mi si abbatteva sul viso,adoravo quella sensazione cosi aumentai la velocità ed in poco tempo mi ritrovai al cancello della pista. In genere ci andavo sempre alle quattro e mezza sicura e mi dirigevo sempre sotto un albero di ciliegio. Li senza fami vedere da nessuno salivo sul ramo più alto ed entravo in un covo di rami che poi portavano alla parte cava dell'albero. Nessuno conosceva quel posto apparte me,proprio per questo facevo attenzione per non essere notata. Entrai con tutta tranquillità non aspettandomi di vedere ...
Il primo giorno di scuola,nuono alunno che si siede vicino a me,la mia casa è infestata da un diavolo. Cos'altro mi poteva capitare?dopo quello che vidi capii che le mie sfortune non erano ancora finite.
" hmmm,tu devi essere il ragazzo nuovo,vero " dissi, ma cosa mi veniva in mente parlare in modo cosi informale ad una persona che non conoscevo neanche. Il ragazzo rimase a fissarmi per qualche minuto,entrambi sentivamo il vento che si abbatteva sulle foglie degli alberi e le posava dolcemente sul terreno. Si capiva perfettamente che mi stava osservando.
" si,sono Pier piacere " e mi porse la mano che io presi prontamente. " certo sembrava un ragazzo freddo però non credevo fino a questo punto " riflettei tra me e me. Guardandolo meglio mi accorsi che era molto bello però,mancava quel qualcosa per farlo risplendere, che invece Edoardo aveva, anche troppo se per questo.
" non pensavo conoscessi questo posto visto che sei appena arrivato " lo guardai con un pò di indiffidenza e Pier lo capi subito.
" no, e che volevo fare quattro passi,e sono arrivato per caso a questa pista. Quest'albero di ciliegio mi ha molto attirato. Insomma non ci ho messo molto ha salire sul ramo più alto ed a scoprire questa parte cava dell'albero" mi sembrava abbastanza sincero,per niente insicuro su quello che diceva di sicuro non era una bugia e qusto mi andava più che bene, perchè io odiavo le bugie.
" invece tu come hai scoperto questo posto? " mi chiese quando vide che gli avevo voltato le spalle per andarmene.
" bhe diciamo che a me piace molto pattinare quindi vengo spesso sulla pista. Un giorno avevo seguito una biscia piccolissima che mi aveva condotta in questo posto e cosi me ne sono presa cura fino a quando non e cresciuta e non lo più vista " quel pensiero mi fece rattristare un pò ma pensai subito che non era il momento di far vedere quali erano i miei punti deboli. Dopo un pò uscii e mi feci quatto giri a gran velocità per scaricare la tensione accumulata solo il primo giorno di scuola. Vidi Pier ai cancelli della pista. Mi fermai di colpo,il suo sguardo si posò su di me.
" scumami se ti infastdisco ancora ma vorrei sapere se hai visto qualcosa di strano " affermò con sguardo preoccupato.
" in che senso strano " chiesi non capendo a cosa si riferiva.
" niente,lascia stare ci vediamo domani a scuola,buonaserata " e se ne andò lasciandomi li impalata senza una vera risposta. Tornai prima delle sei a casa per cambiarmi e andare a prendere Lucia.
" posso sapere dove sei stata!? " mi chiese Edoardo con fare superiore e un pò arrabiato, oserei dire dal suo sguardo.
" primo, è buona educazione bussare prima di entrare in una camera che non è tua,secondo,non fare quello sguardo da superiore e terzo: non sono affari tuoi dove sono stata! " lo guardai con aria di sfida. Volevo che si arrabbiasse ma lui niente,stava comodamente appoggiato sulla porta con aria da padrone del mondo. Scocciata di quella situazione presi i vestiti che dovevo mettermi e mi chiusi in bagno. Incominciai a spogliarmi quando sentii una sensazione di disagio. Guardai lo specchio di fronte a me e mi accorsi che quel figlio di buona donna mi stava osservando: dalla testa ai piedi!
" ma sei scemo esci subito! " intanto cercai di infilarmi la maglietta e i pantaloncini più in fretta possibile. Sentii la porta che scricchiolava e capii che era uscito. Scesi le scale più arrabiata che mai,pronta a dire l'accaduto a mia madre. La trovai stesa sul divano.
" mamma ma che ti succede?! " la guardai un pò spaventata,non era il tipo da fare un sonnellino pomeridiano. Notai che non si svegliava cosi la scossi,ma niente. All'ipprovviso sentii le vertigini,qualcosa o qualcuno mi stava tirando la caviglia, cosi forte da farmi male. Abbassai lo sguardo e vidi con orrore un obra scura di cui si vedevano solo i denti acuminati luccicanti che mi mordevano. Lanciai un urlo ed incominciai a vedere tutto sfocato fino a quando il buio mi prese completamente. Mi svegliai di soprassalto, su un letto,coperta interamente di sudore.
" finalmente ti sei svegliata " mi girai nella direzione da cui avevo sentito la voce. Vidi una figura altissima e capii subito chi era.
" dove sono Edordo? " domandai un pò preoccupata.
" visto che non ti svegliavi ti ho portata all'inferno e ti ho curata con delle erbe. Come ti senti? " lo guardai con occhi sgranati. Davvero lui mi aveva portata ... !!!! "
" mi chiedi come sto quando mi hai appena portata all'inferno per potermi curare? tu per caso sei diventato pazzo?! "  balzai giù dal letto. Sentii un freddo fin nelle ossa. " strano pensavo che all'inferno ci fossero circa 1000 gradi " pensai tra me e me. Abbassai lo sguardo e notai che ero comppletamente nuda.
" haaaaaa!! ma come ti sei permesso a spogliarmi?! " lo guardai adirata ma lui non battè ciglio. Presi il lenzuolo e me lo avvolsi intorno al corpo.
" dovevo spalmarti le erbe su tutto il corpo " aveva uno sguardo molto più placido del mio.
" bene grazie per avermi curata, ma ora vorrei tanto ritornare a casa " lo guardai con tutta la calma che mi era rimasta cosi da convincerlo a dirmi che cosa dovevo fare per ritornare sulla terra.
" non puoi,resterai qui fino a quando non avrò sistemato alcune cose con i vari regni e tu, te ne starai buona senza fiatare. Capito? il suo portamento,la sua superiorità,la sua dolcezza, pure quella mi faceva arrabbiare.
" scordatelo! voglio tornare subito a casa?! " ero stanca,volevo farmi un' altra dormitina ma dovevo avere comunque la forza di contraddirlo a di dire la mia,in qualunque circostanza.
" ok,tra due giorni ritornerai a casa. Ora vestiti ti aspetto fuori " e con tutta l'aria regale del mondo oltrepassoò la porta lasciandomi almeno un po' di privacy per vestirmi. Il vestito che avevo indossato era tutto nero e lasciava intravedere gran parte del seno e delle gambe,le scarpe erano con un tacco un po' esagerato per i miei gusti ma li misi lo stesso. Uscii poco dopo dalla stanza e notai che mi stava aspettando con l'aria più candida del mondo sopra un poltrona nell'altra parte della stanza dove c'era un letto a baldacchino gigantesco,uno specchio appoggiato alla parete con rifiniture il oro come i cuscini sul letto e le tende che invece erano più scure. Tutto in quela stanza era bellissima. " si vede che il famigerato Satana è ricco " pensai tra me e me.
" stai benissimo in questo vestito " dice guardandomi da capo a piedi.
" grazie. Allora dove dobbiamo andare? " domandai in imbarazzo per il complimento, ma con un po' di curiosità anche per il posto in cui dovevamo andare.
  
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