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Autore: NightWatcher96    26/04/2014    2 recensioni
Bloccati nelle tenebre, i quattro ninja faranno di tutto per ritrovarsi, affrontando due nemici: il primo è uno naturale chiamato Terremoto e il secondo Shredder. Con una nuova casa anche, come cambierà la loro vita?
Genere: Avventura, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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April aveva finalmente avuto una generosa somma di soldi dall'incendio del suo appartamento, dalla banca. Estremamente felice, aveva già potuto ricostruirsi una casa e le rimaneva ancora denaro sufficiente per riportare alla luce il suo negozio.
Casey, Splinter e le tartarughe, ovviamente, non avevano esitato ad aiutarla a rimettere pesanti scatoloni nel nuovo «Second Time Around», anche se, due dei nostri eroi erano rimasti alla tana. Don, infatti, si era ammalato mentre Mikey aveva preferito rimanere per fargli compagnia.
Ma nessuno dei nostri amici era a conoscenza di un profondo cambiamento proveniente dalle viscere della terra...


Erano le 19:45 e a novembre, l'aria nelle fogne era molto più umida e gelida del normale. Per gli esseri a sangue caldo, cominciando dal maestro Splinter, ciò non rappresentava un grosso problema. Bastava qualche coperta in più e si tirava avanti.
Ma per coloro che erano a sangue freddo, le cose erano ben più difficili. Non sarebbero serviti maglioni o trapunte per scaldare il corpo... e febbre o ipotermia erano sempre dietro l'angolo.
Alla tana, alcuni colpi di tosse echeggiavano dalla stanza di Donatello, infilato sotto circa quattro pesanti coperte; sul suo comodino vi era uno scatolino azzurro contenenti dei fazzolettini di carta e accanto a letto, un cestino colmo di cartacce appallottolate.
"Odio essere malato..." mormorò, tirando sino alle orecchie le sue coperte: "Ero sicuro che fosse solo un po' di tosse...".
"Ehi, Don" fece Mikey, in possesso di una ciotola con della zuppa calda: "Ti ho portato qualcosa da mangiare".
"Ti ringrazio... e mi fa davvero piacere averti qui con me".
L'altro sorrise imbarazzato: "E' la febbre a parlare? O sei tu, fratellone? Comunque, non ti avrei mai lasciato da solo! Non ora che hai davvero bisogno di noi! Diciamo che... è un modo per ringraziarti per l'esserti sempre preso cura di noi!".
"Beh... sono il “dottore” ed è mio compito".
Iniziò a sorseggiare il caldo brodo e i suoi occhi si ampliarono di gusto sublime; Mikey ridacchiò perché sapeva che ognuno dei suoi fratelli mostrava una determinata espressione quando assaggiavano uno dei suoi speciali pranzetti. 
Ovviamente, non poté non chiedere innocentemente.
"Allora? Com'è?".
"Sublime! Complimenti! La tua cucina è qualcosa che non ne potremo mai fare a meno! Per favore, fratello, mi prenderesti quello scatolo di medicinali sulla mensola?".
L'arancione annuì e si precipitò a raggiungerla: "Presa. Accidenti, Don! Qualche volta dovresti anche dedicarti alle pulizie della tua stanza! Dico, ci saranno tonnellate di polvere! E adesso capisco perché ti sei ammalato! Meglio se vieni in camera mia".
"I miei impegni mi occupano tutto il tempo!".
Mikey sollevò un sopracciglio, leggermente contrariato e attese il seguito.
"Magari costruirò qualche robot delle pulizie! Sì, sarebbe un'ottima idea! Forse mi metterò subito al lavoro!".
Notando che il genio voleva alzarsi, Mikey, per fortuna, gli poggiò una mano sullo sterno e lo costrinse a farsi consegnare la scodella vuota e a restare a letto. 
"Ma sei tonto o cosa? Prima riposi, prima guarirai! Anzi, come ho detto prima, meglio se vieni in camera mia. Lì, starai più comodo e lontano dai tuoi pc!".
"Oh, dai...!" gemette il genio, starnutendo ripetutamente. 
Mikey gli prose un bicchiere d'acqua e deglutì due pillole per gli stati febbrili, sorridendogli.
"Ehi, che stai facendo? Sono ancora capace di camminare, se non sbaglio!".
"Non se ne parla. Coraggio, lasciati issare sul mio guscio!" schernì l'arancione, afferrando il fratello e la coperta: "Oggi, Dottor Michelangelo si prenderà cura di te. Cominciamo con del riposo!".
Donnie ridacchiò e si arrese alla bontà d'animo del suo fratellino. Come avrebbe potuto combattere contro tanta disponibilità? Sorrise e appoggiò la testa leggera contro la spalla del tredicenne Mikey. Ehi, sì... proprio tredici anni, a differenza degli altri che ne avevano già sedici.
"Oh, cavolo!" gemette sottovoce l'arancione, mentre le gambe sembrarono cedere sotto il peso eccessivo di suo fratello: “Quanto pesa Don! Dovrò ricordargli di non esagerare più con il caffè zuccherato!".
"Grazie, Mikey" mormorò stancamente il genio, sbadigliando e tossendo.
"Nessun problema, fratellone! Saliamo queste... scale e il mio letto sarà pronto per ospitarti!" 
Lo coricò presto nel suo letto, rimboccandogli le coperte e dandogli uno sguardo un po' triste: odiava che suo fratello stesse malato.
"Beh, sarà freddo. Ma almeno, non per molto! Don, vuoi che ti racconti una storia?".
"Sembrerà strano, ma per una volta sì...".
"Mitico! Ti narrerò delle prodezze di Turtle Titan con la Justice Force e Silver Sentry contro il perfido Dottor Malignus!".
Donnie emise un sospiro morbido, mentre le pillole già iniziavano il loro passaggio nel corpo, lavorando sui batteri per distruggerli; mentre le sue palpebre divennero troppo pesanti, si ritrovò quasi assopito, con la voce di suo fratello che lo accompagnava nel mondo dei sogni. 
Un russare lieve catturò l'attenzione dell'arancione, il quale ridacchiò e tirò un'altra coperta sul corpo fraterno, poggiandogli anche una borsa con del ghiaccio sulla fronte.
“Dormi bene, fratello. Io veglierò su di te, promesso...”...

Contemporaneamente, al negozio di April tutti erano seduti in terra a sorseggiare della buona cioccolata calda. La mancanza del genio e del burlone si avvertiva, ma tutti sapevano che entrambi erano al sicuro nella tana.
"Finalmente è tutto come prima!" sorrise Casey, urtando involontariamente un vaso di finissima porcellana: "Ops... ehi, tesoro, non ti preoccupare! In fondo, era solo un vaso!".
"Certo! Un vaso del decimo secolo, proveniente dalla Cina!" rispose la donna con molto sarcasmo: "Almeno si tratta di un solo vaso e non di tutta la mia cristalleria".
"Dite un po', ragazzi" cambiò discorso Casey: "Ma questa febbre non sarà mica dovuta a... non so, qualche residuo della mutazione di Donatello? Ricordo che... è stato tremendo. Abbiamo sudato sette camicie per evitare che Bishop avesse la meglio".
"No, di quella storia non ci sono più conseguenze" specificò il maestro Splinter, riponendo nel vassoio la sua tazza vuota: "Direi che è solo la stagione invernale, la pessima igiene e i soliti batteri. Una volta a casa, figlioli, dovremo ricordare a Donatello quanto sia importante tenere in ordine la propria camera".
Questa volta, a ridacchiare sottovoce furono April e Casey e non Leo e Raph circa il vaso rotto e il buffo rossore di rabbia sul viso dell'amica; la rossa ringraziò tutti con un bacio sulla guancia e accompagnò alla porta i suoi amici mutanti, mentre Casey preferì rimanere ancora un po' per amoreggiare.
Proprio in quell'istante, però, qualcosa accadde. Il suolo iniziò a ondeggiare drammaticamente, così come i lampadari e gli alberi. Tutti i nostri eroi udirono le grida di preoccupazione e di paura provenienti dai vari appartamenti dei palazzi paralleli... Leonardo non c'impiegò immediatamente a comprendere cosa stesse succedendo.
"Un terremoto!".
Alcune profonde crepe spaccarono l'asfalto delle strade, con conseguenti frane nelle fogne e aumento della pressione dell'acqua...
Che diavolo?!
Ancor prima che il messaggio potesse essere recepito anche dagli altri, il buio conquistò l'intera metropoli: un black-out spense ogni lampione o insegna, causando una crescita abnorme di terrore. 
Abituati alle tenebre, Raph e Leo unirono i loro gusci su Splinter, April e Casey, inginocchiati nel negozio: avevano udito un fracasso terribile e volevano essere sicuri di proteggere i loro amici dai crolli del soffitto.
Le scosse continuarono per circa un minuto e trenta secondi. Questo sembrava un incubo spaventoso, solo reale. Quando si udirono le sirene di ambulanze e polizia sfrecciare in lontananza, il giovane Leo fu il primo a rendersi conto della moltitudine di danni, causati dal terremoto.
Deglutendo, varcò l'uscita del negozio di April, abbracciata a Casey e con l'intermittenza dei lampeggianti dei veicoli della protezione civile, il suo cuore mancò un battito.
"La maggior parte degli edifici presentano crepe e spaccature... mi auguro che il bilancio delle vittime non sia tanto grave..." mormorò sottovoce, ascoltando il pianto di una bimba abbracciata a sua madre, in una folla di gente, dinanzi a lui: "Fortuna che è buio e non possono vedermi".
La mano fredda di Raphael poggiò contro la sua spalla: "Leo, stai bene? Che cosa è successo?".
"Sì, sto bene" rispose il leader, sospirando gravemente: "Mi chiedo quanto sia stato potente il terremoto. I danni ci sono, fratello... spero solo che Don e Mikey stanno bene. Ora provo a chiamarli!".
Il campo vi era, ma Leonardo fremette ai suoni prolungati di una chiamata senza risposta... francamente, egli dubitava che le fogne fossero state ancora integre. 
Aveva molta paura... ma non si arrese e attese...
Ma nella tana, le cose erano state ben più gravi...


Angolo dell'Autrice

Nel mio hard disk ho trovato questa storia incompleta che ho abbandonato proprio perché non sapevo più come muovermi. L'ho riletta, cancellato più cose e mi è dispiaciuto averla dimenticata; la posterò qui e spero vi piaccia il Fluff. Inoltre, la finirò perché se c'è una cosa che odio è vedere le storie incomplete!
  
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