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Autore: innominetuo    27/04/2014    20 recensioni
La Regina Vergine, la Sposa d'Inghilterra sa amare, come una donna comune. E conosce il gusto del sangue, come una donna comune.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Rosa aulentissima

Amy Dudley è morta. E’ caduta accidentalmente dalla scalinata, rompendosi l’osso del collo. Così, almeno, mi è stato riferito.

Non so se provo compassione per lei oppure sollievo. Sapeva troppo, chiedeva troppo, recriminava troppo.

Sir Robert Dudley l’aveva confinata in campagna da tempo, nel Sussex, in modo che non potesse vedere nessuno e non potesse parlare. Di me e di suo marito.

Non posso fare a meno di lui. Le sue mani sul mio corpo mi fanno ritornare ad essere una donna e non più solo un simulacro.

“La sposa di Inghilterra” “La regina vergine”.

Di questo il popolo ha bisogno: di simboli, di qualcosa da venerare. Quando appaio agli Inglesi, con le mie vesti di broccato intessute di perle e diamanti, con lo scettro del potere e la corona, bianca per la biacca e rigida nel portamento, si genuflettono di fronte ad un idolo perfetto. Non sanno, non possono sapere quanto l’idolo sia vivo, quanto bruci nella carne per il desiderio.

“E’ la volontà del Signore: ai nostri occhi meravigliosa”: questo pronunciai quando vennero a comunicarmi che mia sorella, l’altra Tudor, Maria, era finalmente morta. Con la sua scomparsa ho fatto spegnere i roghi da troppo accesi per il ripristino del Papismo.

Io sono la figlia della Grande Puttana. Nan Bullen. La Strega. Colei che aveva sedotto il Re Enrico con i suoi artifici maliziosi. Con i suoi nei, con il suo sesto dito. Io la ricordo a malapena: un viso olivastro e seducente, una voce dolce che mi ninnava in francese.

Io stessa sono una puttana, come mia madre. Ma di questo non si deve parlare. Mi sono sostituita alla Chiesa di Roma: l’Inghilterra venera me, invece della Vergine Maria e dei Santi. L’Inghilterra non deve sapere come passo le mie notti. Non deve sapere che ho celato una gravidanza con l’idropisia, di cui avrei sofferto, tremebonda di paura, durante il regno di Maria, che mi minacciava di morte ad ogni pié sospinto, perché sono la degna figlia di mia madre.

Perché credo nella Chiesa d’Inghilterra e non nel Papa.

Amy Dudley sapeva troppo. Di me non deve sapersi nulla.

Sono la Rosa d’Inghilterra.

Sono Elisabetta.


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