Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Rota    28/04/2014    3 recensioni
Non si può definire Shiganshina viva così come non si può definire morta. Soltanto, ha degli elementi che la localizzano nel mezzo, come una porta che si affaccia su entrambi i luoghi dell'anima e li collega e li divide allo stesso identico tempo.
La voragine ghiotta dell'inferno che è diventata non è mai sazia, riesce a vomitare sempre nuove forme di orrori nei contorni poco umani dei suoi abitanti. La spirale di vento e tragedia che ascende al paradiso che la compone diventa uno strazio peggiore del cammino interminabile del purgatorio, per chi si arrischia a percorrerla sperando in una espiazione completa.
Viene esaltata nella sua intima essenza nella sola esistenza di ogni singolo individuo che ancora riesce a strascicare i piedi sui mattoni scomposti delle strade esistenti, districandosi in modo poco sicuro tra pezzi di muro e resti di carcassa materiale o meno. I sentimenti aleggiano e si uniformano come in un unico coro dalle mille voci, eppure c'è specialità nei singoli componenti, eppure c'è personalità in ogni nota.

Terza classificata al contest "Alla ricerca dell'umanità", indetto sul forum di EFP da En~Dark~Ciel.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Berthold Huber, Reiner Braun, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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*Autore: Rota
*Titolo: Pumpkins scream in the dead of night
*Fandom: Shingeki no Kyojin
*Personaggi: Reiner Braun, Bertholt Hubert, Ymir, Un po' tutti
*Genere: Introspettivo, Sovrannaturale, Sentimentale
*Rating: Arancione
*Avvertimenti: AU, Shonen ai, Non per stomaci delicati
*Credits: Lyrics del titolo e dei capitoli prese da “Nightmare Before Christmas”, di Tim Burton
*Prompt: L’uomo scopre nel mondo solo quello che ha già dentro di sé, ma ha bisogno del mondo per scoprire quello che ha dentro di sé (Hugo von Hofmannsthal)
*Note: Au che ha come base di idealizzazione e realizzazione il film da me tanto, tanto amato di Nightmare Before Christmas. Ho messo vari elementi di creatività personale, come un gusto più spiccato per il macabro e il grottesco – con qualche spinta verso lo splatter, per alcuni punti, specialmente legati al personaggio del “Oogie Boogie”.
Alcuni personaggi, vedi “Sally”, sono stati modificati per natura ed esigenze – non potevo di certo mettere addosso a Reiner le fattezze precise di Sally, sarebbe stato alquanto imbarazzante e trash 8D
La trama è quella, più o meno, e i personaggi pure. Non ho modificato molto, dopotutto xD
E niente, buona lettura (L)

 

Terza classificata al contest "Alla ricerca dell'umanità", indetto sul forum di EFP da En~Dark~Ciel, e vincitrice dei premi Stile e Miglior trattazione del tema
Partecipante al contest "In this World or in the One below", indetto sul forum di EFP da Noin




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*Overture*

In a place that perhaps you've seen in your dreams

 

 

Non c'è tempo per alcun tipo di cura o di attenzione, in quel momento: Reiner stende il corpo privo di consistenza di Bertholt sulla pietra chiara, reggendolo solo per la nuca, mentre lascia cozzare in un modo che forse non è propriamente delicato la parte inferiore e quindi anche il resto del corpo. Lo guarda a scatti in viso, innervosito dall'incapacità di definire con precisione il male che gli ha chiuso gli occhi e che gli tiene le palpebre rigide e serrate – lo ha chiamato diverse volte ma mai, l'altro, gli ha risposto. Deve passarsi il palmo della mano sopra il viso per togliersi i residui liquidi della propria trasformazione in Gigante, si scrolla dalle dita quelle gocce di sangue scuro e gli ultimi filamenti di carne rimasti attaccati alla sua pelle.
Ma per quanto lo guardi, che sia o sul volto o sul corpo, il compagno non accenna il minimo movimento.
-È morto.
Ymir non è cattiva, perché ha tracce ben visibili su di sé di stanchezza emotiva e fisica che la rendono partecipe del sentimento altrui. Tuttavia, non è neanche una stupida, e ha vissuto anche lei in prima persona l'orrore di quel viaggio verso Shiganshina, tra Giganti, soldati e la stessa crudele natura. Lei è stata la prima ad avere sorpreso Bertholt così profondamente addormentato e ha cominciato la via della rinuncia quella terza volta che, a un suo stimolo, il ragazzo non ha risposto in alcun modo.
Reiner no, Reiner non osa ancora farlo. Bertholt è tutto ciò che rappresenta, di vivo, del suo vero essere, e perderlo significherebbe far fronte alla più grande sconfitta della sua giovane età: emotività distrutta, controllo disgregato, mente a pezzi. Prova a toccarlo sul petto e ritrova la conferma del suo battito, contro il palmo sensibile – allora non capisce come mai non apra gli occhi e lo guardi ancora, come ha fatto fino al giorno precedente.
Si mette a carponi accanto a lui e comincia a scuoterlo, abbandonato alla propria isteria. Lo chiama a gran voce, quasi lo invoca, e deve intervenire Ymir ad un certo punto per fermare la sua mano. Lei gli rivolge uno sguardo serio, sgombro di compassione o pietà; deve rifiutarla con decisione e uno scatto secco delle mani, voltandosi dall'altra parte, per smettere in maniera definitiva di urlare.
Ymir fa scorrere lo sguardo sulle sue spalle forti e sulla schiena ampia. Deve solo alla sua resistente tenacia la propria sopravvivenza, lo ricorda benissimo.
Guarda anche il corpo privo di sensi di Bertholt, immaginandoci per un istante brevissimo Historia e scacciando con orrore quel pensiero, come se ne avesse mortal terrore: comprende i sentimenti del giovane Braun, ora più che mai. Quando però torna a guardare quel corpo immobile, si rende conto di un leggero movimento delle palpebre. Chiama il proprio compagno e si avvicina a Bertholt, magari sperando questa volta in una risposta vera – Reiner è subito da loro, con il fiato raccolto in gola.
Lo chiamano ancora, toccandogli la spalla, timidamente e con qualche riserva. Bertholt mugugna qualcosa, muove gli occhi ma non muove altro muscolo. Qualcosa allora gli esce dalla bocca e dagli occhi, così come da ogni foro d'entrata del suo viso: una nube nera, densa e corposa, che scivola da lui e comincia a inghiottire ogni cosa, Reiner per primo. Ymir scappa mentre il biondo diventa una goccia di ombra senza voce.
È il suo sogno che prende vita.

   
 
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