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Autore: Bigboss2012    29/04/2014    7 recensioni
Ciao ragazzi, sono Bigboss2012 e questa è la mia prima fan fiction, spero vi piaccia. La storia comincia quando Re Topolino convoca Sora, Riku e Kairi per una nuova missione su un mondo sconosciuto. Qui si ritroveranno negli eventi poco dopo Peace Walker e faranno la conoscenza di 4 soldati addestrati da Big Boss in persona (più altri mondi che vi lascerò scoprire pian piano). Qui si interrogheranno sulla lealtà verso i propri amici e i sacrifici necessari per far trionfare la luce.
Non fatevi spaventare dall'introduzione corta, e non saltate subito alle conclusioni e, ancora una volta recensite come vi pare.
Crossover tra
-Kingdom Hearts
-Metal Gear Solid
-Star Wars
+ camei o riferimenti da film, altri videogame o manga e anime.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sora, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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Erano ormai ore che navigavano all’infinito tra le stelle dello spazio. O meglio, la parte di spazio in cui era stata  avvistata per l’ultima volta lo Star Destroyer. Sora stava a fianco di Riku, che stava pilotando, mentre Kairi osservava fuori. Gorobei intanto affilava spada e puliva e controllava le armi. Maverick dormiva appoggiato a una parete.  Gli animi erano ancora abbastanza rilassati nonostante la snervante attesa.
 
“Ma che palle sta attesa!” almeno per la maggior parte, escludendo Viper che dava spettacolo del suo carattere irascibile.

“Sono ore che stiamo girando qua intorno.”

“E che ci possiamo fare Viper?” lo riprese Snake, steso su una branda a osservare il nulla. Sospirò.  “Ci hanno dato una macchina per il caffè. Fatti un espresso.”

“Sì, come se risolvesse qualcosa.”

“Ma voi non bevete un po’ troppo caffè?” domandò Riku, continuando a pilotare.

“E’ l’unico modo per rimanere svegli quando si fa il nostro lavoro.” rispose Snake.

“Già, davvero un bel lavoro il vostro. Basta che aspettiate qualcuno che chiami, andate in un posto, mitragliate a qualcosa e poi ve ne tornate. Più che un lavoro, è una passeggiatina nel parco.”

“Senti bei capelli, quando rimarrai solo, senza proiettili, circondato da gente che vuole infilarti qualche calibro 50 su per il culo e con un tempo da schifo, dimmi tu come rimarrai sveglio.” lo riprese Viper.

“Tu non sai cosa ho affrontato.”

“Si, qualche mostriciattolo nero. Che sarà mai.”

“Quando uno dei mostriciattoli neri ti è saltato addosso, non sembravi tanto sicuro.” Viper cominciò ad adirarsi a questa frecciatina.

“Devo venire lì e spezzarti qualche osso?”

“Non mi va di doverti curare dopo che stramazzerai al suolo.”

“Ma brutto…!”

“Viper, calma!” lo rimproverò Snake, esalando l’ennesimo sospiro. “Senti, perché non vai riposarti un momento? Ti chiamiamo quando troviamo qualcosa.” neanche a dirlo che il sottoscritto già si era avviato fuori dalla cabina, borbottando qualcosa adirato. Quella situazione già gli strava stretta, aggiungendoci anche il suo carattere, tutto gli stava insopportabile.

“Ma un tipo del genere dove l’avete trovato?” domando Kairi. Nessuno dei due però, sembrava essere felice di rispondere. Con una certa riluttanza, coadiuvata da un grugnito, Gorobei

“Penso che lui non sia sempre stato così. Almeno, questa è solo una probabile supposizione. Comunque, era circa il 76 o giù di lì. Siamo in Guatemala, dove un certo signore della droga era preso da strane manie. Ci chiamano per risolvere il problema dove, compreso nel prezzo, c’era gente di interi villaggi che spariva e vari agguati. Allora arriviamo lì, e troviamo il covo del tizio. Come sempre facciamo irruzione nel posto, ammazziamo tutti, tizio compreso. Però, non riusciamo a trovare la gente sparita. Mettiamo a soqquadro il posto, trovando un piccola grotta poco lontana, molto stretta. Avventurandoci dentro, cominciamo a sentire uno strano odore. Odore di cadaveri putrefatti. Ed infatti, ci troviamo ammassi di corpi uno sopra l’altro, e lui in mezzo a loro, coperto di sangue. Non ci ha mai detto quello che era successo. Da quel giorno è così.”
Nessuno parlò, rimasero zitti a riflettere.

“Per la serie: Storie traumatiche.” Snake smorzò il silenzio, cercando di risollevare gli animi con una mezza battuta. Ma non era poi tanto una battuta, era più una considerazione.

"Non è cattivo, non vi preoccupate." continuò, mentre prendeva un sigaro dalla tasca, accendendo l'accendino. "E' solo una recita."

" Tutto il mondo è un palcoscenico e, uomini e donne, tutti, sono attori." citò Maverick, ancora nella posizioni di quando stava dormendo, facendo sobbalzare qualcuno.

"Sai che odio quando fai così" gli disse Gorobei, dirigendosi verso di lui. Annusò qualcosa nell'aria. "Ma perché puzzi di canna?" gli chiese.
"Perché mi sono fatto una canna." rispose Maverick, con tutta la semplicità del mondo, facendo sorridere d gusto Snake.
Da un 'altra parte, in un grotta illuminata da qualche piccola torcia e dai fulmini di un temporale lì fuori, un uomo vestito come uno dell'Organizzazione attendeva fissando l'entrata. Fuori dalla grotta, una figura, coperta da un impermeabile, cavalcava nella pioggia. Arrivò all'entrata della grotta, scese da cavallo, assicurando le redini a una pietra.

"Ma perché dobbiamo fare queste cose in posto del genere?" chiese Ocelot, levandosi l'impermeabile, dirigendosi verso lo sconosciuto, insieme al rumore dei suoi stivali.

"Cosa vorresti? Un hotel di lusso a Parigi?" fece Xigbar, sotto uno dei suoi ghigni maliziosi. "Ma, passiamo a questioni ben più importanti." continuò "I vostri XOF non hanno fatto un bel lavoro, o sbaglio? E, sempre per colpa vostra, abbiamo perso già due ricettacoli. Il nostro amico dice che non è facile reperire le matrici."

"Gli XOF hanno fatto semplicemente il loro lavoro. Larxene e la sua megalomania hanno sconvolto i piani. Ci è voluto un sacco di tempo per ripulire quello scherzetto in Uganda. Per non parlare di come avete tenuto sotto controllo Gene."

"Oh, sì, continuiamo a scaricarci la colpa addosso." decretò Xigbar, sospirando. "Comunque, il ragazzo non è più di vostra importanza." continuò, facendo insospettire Ocelot.

"Come scusa?" rese esplicito il sospetto, mettendo la sinistra dietro la schiena, dove teneva la fondina, senza farsi notare.

"Hai sentito bene, Ocelot. In questo momento, non è più di competenza di Chiper o dei suoi affiliati. Devo comunque ringraziarvi per quel vostro piccolo regalo."

"Certo certo, dopo tutto quello che è successo in Costa Rica, Gene, il Peace Walker e FOXDIE, dove abbiamo coperto anche troppo a lungo il vaso di Pandora, non mi sembra normale."

"E' solo che adesso esula dalle vostre possibilità. Non prendetela troppo seriamente. Il nostro accordo è ancora valido, e non vorremmo distruggere questo mondo." il Nessuno si trovò la canna di un revolver puntata alla testa.

"Non vorrai discutere dei termini dell'accordo adesso?" fece Ocelot, tirando il cane.

"Affatto." replicò Xigbar, evocando le sue pistole, portando quella nella sinistra verso la testa di Ocelot, ma venne bloccato da quest'ultimo con la destra, che intanto aveva preso anche l'altro revolver. Il risultato fu che si ritrovarono le proprie armi puntate alla testa dell'altro.  Esitavano a premere il grilletto, cominciando a camminare cauti in tondo, senza un passo falso che l'avversario avesse potuto sfruttare. Ocelot si fermò di colpo, piegando i gomiti. Cominciò a far roteare le due pistole, continuando a fissare Xigbar. Mandò in aria quello nella sinistra, mentre afferrò con la canna quello nella destra. Una volta che quello nella sinistra tornò all'altezza della mano, lanciò quella nella destra,e afferrò quello a sinistra, continuando così per 5 volte. Alla fine, lanciò entrambi i due, afferrandoli insieme successivamente per la canna e mandandoli ancora in aria, rimettendoli in mano. Xigbar fece sparire le sue pistole, cominciando a ridere e ad indietreggiare.

"Bravo, bravo, bravo." disse, ridendo ed applaudendo. "Spero che questo non distrugga i nostri rapporti." concluse, entrando in un varco. Ocelot ripose le armi nelle fondine, sbuffano poi. Prese un telefono.

"Si...Si, sono io."

"......."

"Si, tutto come c'aspettavamo."

"......."

"No, penso che l'accordo si sfalderà tra poco. Temo che il nostro deterrente durerà per poco.

"......."

"Si. Suppongo che dovremmo ricorrere al piano B."

"......."

"Va bene. Me ne occupo io. Abbiamo anche noi i nostri mezzi."
Concluse la chiamata, rimettendosi l'impermeabile e tornare in mezzo al temporale. Intanto, il gruppo cominciava a spazientirsi a causa dell'attesa. Gli sbuffi cominciavano a farsi sempre più frequenti

"Quante ore sono passate?" sbuffò Sora, mettendosi le mani dietro la testa. Tutti gli fecero una faccia interrogativa. Nessuno si ricordava il tempo passato da quanto erano partiti. Snake giocava con l'accendino, così, per passare il tempo, ad aprire e chiudere il coperchio. Riku pilotava ancora, nonostante lo sguardo serio che assumeva, era pure lui annoiato. Kairi rimaneva ancora a guardare le stelle, anche lei stanca di quell'attesa. Maverick continuava a dormire. Viper, riposatosi prima, tornò dal gruppo.

"Allora, ancora in vena di battute?" gli chiese Sora, un pò altezzoso, ma venne risposto con un semplice verso di stizza,
com'era solito di Viper.

"Penso che sia tempo di tornare indietro. Qui non c'è niente." esordì Riku, esaudendo i desideri di tutti. Ma ecco, non appena Riku girò il timone per virare, un'enorme macchia grigiastra apparve d'un tratto davanti a loro. Una volta che la figura assunse una chiara immagine, si rilevò essere quello che cercavano. Sorpresi ed impreparati, non poterono fare altro che tentare di andarsene, in quelle condizioni ma, nell'istante in cui Riku cercò di cambiare rotta, la gummiship continuava ad andare verso la mastodontica nave, verso l'interno dell'hangar.

"Dannazione! Ma cos'è?" esclamò sempre lui, mentre tentava inutilmente di far cambiare rotta alla nave. Ma non si smuoveva da lì. Non era una bella situazione quella.

"Dannato raggio traente." disse a bassa voce Maverick, svegliato dai rumori.

"E adesso che facciamo?" si chiese Sora, mentre la gummiship si avvicinava ancora di più. RIku, pensieroso, cercava di riordinare tutti i pensieri, in cerca di una soluzione a quel problema. E gli venne un certo lampo di genio.

"Venite con me." disse al gruppo, nonostante qualcuno fece degli strani sguardi. "Presto." lì incitò, tanto non c'era modo di andarsene da lì, quindi lo seguirono. Lo seguirono, fino ad arrivare ad una piccola stanza, larga pochi metri quadri.

"Dovrebbe essere qui....." comincia a toccare il pavimento e la parete, in cerca di un qualcosa, azione che comportò gli sguardi sempre più straniti dei suoi compagni.

"Trovato!" esultò, appoggiando le mani su una parte del pavimento removibile. "Cid ha installato questi compartimenti di recente, per usarli come stiva." commentò, entrando dentro. "Dovremmo starci tutti. Entrate, presto."

"Riku, sei un genio!" lo complimentò Sora, mentre ad uno ad uno entravano dentro. L'ultimo ad entrare, Snake, chiuse il coperchio, pensò ad una cosa.

"Non avrei mai pensato che avrei contrabbandato me stesso."

Adesso, non potevano fare altro che sperare di non essere scoperti. La gummiship intanto era completamente atterrata nell'hangar, circondata da soldati imperiali che presero posizione ovunque, ad armi spianate. Il rumore si una porta automatizzata che si apriva fece la sua comparsa, dove ne uscirono Darth Vader, accompagnato dai suoi stormtrooper neri, insieme all'ammiraglio Kestrel.

"Da dove è uscita questa nave?" proferì Vader, con quel suo tono caratteristico.

"Appena siamo usciti dall'iperspazio, ce la siamo trovata di fronte. Abbiamo attivato il raggio traente mentre eravate nella sala di meditazione." gli spiegò l'ammiraglio. Il Sith chinò un momento il capo, concentrandosi.

"Perquisisca quella nave da cima a fondo ammiraglio. Adesso." ordinò imperativo, andandosene poi dalla stanza. L'ammiraglio emise un grugni, borbottando qualcosa in seguito. Diede infine l'ordine di perquisire la nave appena atterrata, operazione che impiegò 10 frustranti minuti, tempo impiegato dagli imperiali per mettere a soqquadro la gummiship e non scoprire il gruppo proprio sotto i loro piedi. Una volta che gli imperiali furono fuori, si arrivò alla conclusione che la nave doveva essere stata abbandonata. Un colpo di fortuna per il gruppo. Questi ultimi, uscirono dallo scompartimento, esalando un sospiro di sollievo.

"Sembra che se ne siano andati." esordì Riku, a bassa voce, in modo da non farsi sentire.

"Già, ma adesso dobbiamo trovare questo tipo...Come si chiamava?" Viper si sforzava di ricordarsi per chi erano venuti.

"Ventus..." fece pensieroso Sora. Sapevano, o almeno speravano che lui fosse lì, ma non sapevano come farlo tornare.

"Ah già."

"Comunque, dobbiamo trovare il modo di andarcene da qui insieme a lui. Sora, io e te lo andiamo a cercare Ventus. Snake, tu e Gorobei trovate il modo di andarcene da qui. Kairi, rimani qui con Maverick e Viper. Cercate di non farvi scoprire." ordinò a tutti. Sora annui velocemente, tanto si fidava del suo amico e di tutte le sue idee. Snake lo guardò un pò storto, si era abituato a dare lui gli ordini e non il contrario, tranne se fosse stato Big Boss. Viper, come sempre tra l'altro, non fu felice di venire comandato dal keyblader. Kairi capì che era meglio non esporsi troppo, data la sua poca abilità. Maverick non se ne importò più di tanto, ma commentò il lavoro dei suoi compagni con una frase

"Attenti, Obi Wan non c'è a morire per noi." disse, facendo scattare un piccolo sorriso ai quattro mercenari.

"Ok, allora voi rimanete qui, torneremo sani e salvi." rassicurò Riku, mentre i quattro che uscivano, andavano a compiere i loro obbiettivi. Uscirono cauti dalla navetta, facendo attenzione al rumore dei loro passi. Percorsero stretti tra di loro e praticamente appiccicati alle pareti, fino ad arrivare a un bel pò di svincoli. Non sapendo dove andare, e senza le indicazioni adeguate, dovettero affidarsi alla cieca fortuna, ovvero un testa o croce. Testa, Sora e Riku sarebbero andati a destra, e Snake e Gorobei a sinistra. Croce invece, tutto il contrario. A dire il vero, quello che sarebbe uscito fuori, non sarebbe stato importante, sapevano già di perdersi, volevano almeno dare un senso al loro smarrimento. Uscì testa. Tutti felici e contenti.
Snake e Gorobei quindi andarono in corridoio a sinistra, percorrendolo per un paio di metri, andando a finire in quello che sembrava un centro di detenzione. Il numero di imperiali che giravano il posto, tra i quali uno di sicuro doveva sapere dove si trovava il generatore del raggio traente. Dovevano però fare attenzione a non attirare l'attenzione, o sarebbe finita male. Nascondendosi nelle celle delle ultime file, si trovarono, dopo un paio di minuti, un imperiale vestito diversamente dagli altri, un tecnico probabilmente, che di sicuro sapeva dove dovessero dirigersi. Senza farsi vedere, Gorobei lo afferrò in una presa da dietro per il collo, bloccandolo completamente. Snake si inginocchiò, in modo da guardarlo faccia a faccia, e puntandogli il coltello alla gola.

"Dov'è disattiviamo il raggio traente?" domandò minaccioso, ma il tipo sembrava restio a rispondere. Snake fece quindi un cenno a Gorobei, il quale aumentò la forza esercitata, che poteva arrivare a spezzargli il collo. Allora si decise, dicendogli che il generatore era a tre stanza da quella in cui si trovavano adesso. Ottenute le risposte, il samurai terminò il lavoro, stordendolo.

"Non è un bene lasciarlo qui." considerò lui, visto che una cella non era il posto migliore in cui lasciare un tecnico svenuto

"Tanto noterebbero comunque qualcosa di strano." rispose Snake. in effetti avrebbero di sicuro notato l'assenza di un uomo dell'equipaggio. Sorvolarono lo stesso, dato che non c'era tempo di scegliere un posto migliore per non farlo scoprire, dovevano agire in fretta. Data una rapida occhiata al posto, riuscirono ad uscire sfruttando l'entrata in fondo alle celle. Percorsi alcuni metri, riuscirono a trovare il generatore, lo stesso che c'era nel film, come notò Snake. Era lo stesso luogo, identico. C'erano un paio di stormtrooper d'avanti a loro che dialogavano, e non potevano sorpassarli di soppiatto. Allora, Gorobei estrasse la spada, facendo una capriola verso i due, colpendo uno con un fendete dal basso verso l'altro, tagliandoli il blaster in due, mentre colpì l'altro, che si era accorto di lui all'ultimo secondo, con un affondo nel ginocchio destro, e infine gli tagliò la testa. Entrambi caddero nel vuoto, senza che nessuno si fosse accorto di niente. Almeno per il momento.

"Ok, adesso disattivo il raggio, coprimi." disse Snake, avvicinandosi al quadro comandi ma, all'improvviso, le guardie di Vader spuntarono dappertutto, bloccando le uscite. I due, colti alla sprovvista, si misero schiena contro schiena, uno con un katana, l'atro con un M16 portato da casa. L'unico problema fu che una delle guardie afferrò il fucile con la Forza, lanciandolo poi via.

"Oh, andiamo." non ci voleva credere, ma dovete comunque affidarsi al solo coltello adesso, visto che anche i loro aggressori usavano un'arma bianca. Intanto, Sora e Riku, percorso un corridoio a destra, presero un ascensore che li stava portando verso l'alto.

"Questo posto è un labirinto! Mi chiedo come faremo a trovarlo." sbuffò Sora a causa dell'impazienza che provava, ma per lo più voleva liberare Ventus da quella condizione.

"Su, lo troveremo, non preoccuparti." lo rassicurò Riku.

"Sarà, comunque abbiamo chissà quante centinaia di persone che vogliono farci la pelle."

"Abbiamo affrontato di peggio."

"L'hai detto!" non poterono però continuare quella discussione che l'ascensore si bloccò all'improvviso, insospettendo i due. Le porte si aprirono, facendo spazio ad un lungo corridoio buio illuminato da qualche poco potente luce, che faceva da contorno a quella situazione non invitate. Dato che l'ascensore non si muoveva di lì, ebbero per forza di cose percorrere quel corridoio che pareva infinito. Percorso l'estenuante percorso, arrivarono in una stanza circolare più ampia, sempre poco illuminata e con dei fumi di condensa che la percorrevano. Ma, cosa più importante di tutte, era che Ventus era lì, in una gabbia di stasi, bloccato. Subito, Riku armeggiò con alcuni comandi vicino alla gabbia, ma niente sembrava disattivare il blocco. Allora Sora, stanco di aspettare, colpì più e più volte la gabbia, causando però un'esplosione che libererò sì il prigioniero, che tra l'altro cadde addosso a lui, ma fece anche svenire Sora per un paio di minuti.
 

"Sembra che sia ora di svegliarsi, Ventus."

"Ce ne hai messo di tempo."
 

Sora aprì a più riprese gli occhi, trovandosi Riku e un'altra figura che non riusciva a identificare.

"Riku....Cos'è successo?" chiese all'amico, ancora mezzo addormentato per quello che era successo.

"Credo che il tuo cuore mi abbia fatto svegliare, Sora." rispose Ventus, con un sorriso sul volto.

"Sei tu!" gridò Sora, ricambiandolo con il suo solito 32 denti stampato in faccia. Ma un suono quasi elettrico attirò la loro attenzione. Un respiro robotico, potente, profondo, regolare e minaccioso conquistò quella stanza. Un lama rossa si fece spazio tra i fumi che aleggiavano nell'ombra e un'imponente figura fece la sua apparizione.

"Siete arrivati." Darth Vader era sempre stato lì ad aspettarli.
 


Bitch, sono tornato.
Mi spiace per la vostra attesa ma sono stati mesi difficili :( Tra scuola e GDR non avevo proprio il tempo. Vi dico solo di recuperavi le immagini del capitolo nove per dare forma alle guardie di Vader.
I'm back.
  
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