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Autore: Je91    22/07/2008    4 recensioni
«E se non arrivassi in tempo? [...] E se Rukia morisse?»
I pensieri di Lui.
«Non mi pento di averlo fatto. Se potessi rivivere lo farei altre centomila volte. [...] Incontrarlo, dargli i miei poteri… E’ stato l’errore più bello della mia vita.»
I pensieri di Lei
Piccola prova di fantasia, quando Rukia viene portata nel Soul Society per la sua esecuzione.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte la pioggia è così…lacerante! Penso che se fossi abbastanza forte lotterei contro essa. Ma nessuno può battere la pioggia… Nemmeno un cuore innamorato.
***

E’ notte. Fuori è sereno. Osservo fuori dalla finestra nella mia stanza la strada, sperando di vederla comparire. Ma so che lei non può tornare indietro. Solo io posso riportarla qui.

Sospiro appena. Il ricordo di quella notte mi è vivo nella testa. La pioggia si è portata via le persone che amavo. Forse le uniche che avrei voluto proteggere di più al mondo. Le uniche che non avrei mai lasciato andare via da me. Perché un giorno le mie sorelle andranno via. Io avrei tenuto Rukia accanto a me per sempre.

Rukia. Ripenso a lei, ai suoi stupidi disegni, al suo modo quasi scorbutico di preoccuparsi per me, alla sua voglia di combattere. Ripenso a quella ragazzina testarda che è apparsa una notte tranquilla nella mia stanza come se nulla fosse.

Sposto il mio sguardo dalla finestra per posarlo sull’armadio. Sorrido appena, mentre una fitta mi stringe il cuore in una morsa lancinante. Lì dentro ci stava Rukia. Dormiva col pigiama di mia sorella e ogni tanto apriva l’anta di scatto per richiamarmi al mio dovere di shinigami.

Perché la pioggia mi porta via ciò a cui tengo di più?

Serro entrambe le mie mani in pugni stretti, talmente tanto che non appena le riapro le sento leggermente doloranti e segnate dalle mie unghia. Devo riportarla qui. Devo riaverla dentro quel maledettissimo armadio. Devo sentire nuovamente la sua voce comandarmi a bacchetta e preoccuparsi per me. Rivoglio la mia Rukia.

Penso spesso alla sera in cui me l’hanno strappata. Penso a come sia stato stupido ed idiota. Penso alla mia figura distesa a terra sanguinante, e senza forza di alzarmi e combattere. Poi la sua voce mi arriva chiara nelle orecchie. Ha detto chiaramente che non vuole saperne niente, che era meglio lasciarmi lì, e che nel giro di qualche ora sarei morto.

Ha detto tutte quelle cose solamente per difendermi. La pioggia mi ha portato via le persone che amavo. Ma loro se ne sono andate per proteggermi.

Non sarei più stato protetto da loro. Io le avrei protette, finchè avrò forza e vita a sufficienza. Ecco perché ho scelto di allenarmi, per il semplice fatto di poterla proteggere se dovesse accaderle qualcosa.

E se non arrivassi in tempo? Se non riuscissi ad entrare nella Soul Society? E se Rukia morisse?

Quest’ultimo pensiero mi tormenta più di tutti. Lei non deve morire. Anche lei, no!

Torno a fissare fuori. La luna non c’è nel cielo, questa sera. Il cielo è blu scuro, come i suoi occhi. I suoi occhi a volte inespressivi, altre concentrati in qualche strategia, o alla ricerca di un Hollow.

Rukia, non permetterò a nessuno di farti del male. Io, Ichigo Kurosaki ti salverò, Rukia Kuchiki!

Ichigo



Se solo avessi avuto buon senso. Se solo avessi avuto coscienza. Non lo avrei trascinato nei guai, non lo avrei lasciato morente sotto la pioggia che tanto odia. L’ho fatto per lui. Ho nuovamente protetto Ichigo!

Lui odia essere protetto. E’ troppo orgoglioso, è troppo forte per farsi proteggere.

Io morirò. Ci sarà la mia esecuzione e non piangerò. Rukia Kuchiki non può piangere. Non deve piangere. Sarebbe ancora più umiliante per la mia famiglia.

Sola nell’oscurità della cella, ripenso a tutto quello che stava accadendo dentro di me. Perché quella notte sono scappata? Ma certo! I miei sentimenti.

Qualcosa stava mutando, qualcosa mi stava trasformando in un’umana. Cosa c’è di terribile nell’essere umani? Si uccide davvero per l’umanità? No, io non stavo morendo per via della mia metamorfosi. Stavo per morire perché avevo donato i miei poteri ad un umano.

Non mi pento di averlo fatto. Se potessi rivivere lo farei altre centomila volte. E se non bastassero allora di più. Incontrarlo, dargli i miei poteri... E’ stato l’errore più bello della mia vita.

Spero solo che non venga a salvarmi. Spero solo di non vederlo morire, realmente, sotto i miei occhi. Non reggerei il colpo, il mio cuore ne impazzirebbe.

Socchiudo gli occhi, una lacrima mi bagna il viso. Non ho nessun rimpianto, forse solamente uno. Semplice, umano. Avrei dovuto dirglielo. Dovevo dirglielo. Tenermelo per me è stato come darmi una serie di coltellate nello stomaco.

Ripenso a quando lo sentivo respirare nella notte. Ed io nell’oscurità del suo armadio, pronunciavo il suo nome certa che non lo avrebbe mai sentito. Ricordo quante difficoltà avevo ultimamente a prendere sonno. Quel luogo puzzava di lui. Come avrei impedito alla mia mente di non vagare troppo?

Stavo diventando una schifosa umana. Sono uno shinigami, non devo dimenticarmelo. Anzi, lo ero. Oramai sono solamente una povera pazza, nonché un’incosciente.

Nell’oscurità della mia cella so cosa avrei voluto dirgli. Io, Rukia Kuchiki ti amo, Ichigo Kurosaki!

Rukia

  
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