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Autore: Je91    22/07/2008    3 recensioni
Ispirato dalla canzone Whispers in the Dark degli Skillet. Una piccola prova di fantasia.
Quando la notte fa ammettere cose che non ammetterebbero mai da svegli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ un’altra notte. E’ l’ennesima notte che passa per Ichigo e Rukia. Apro in silenzio la finestra della camera di lui, e rientrano fugaci a casa.

Un altro Hollow era apparso ed aveva sconvolto la monotonia della vita. Erano entrambi feriti. Ichigo riportava un taglio netto sulla spalla destra. Rukia un altro taglio, meno profondo sulla gamba.

«Beh almeno siamo vivi...», dice con un sorriso ironico Ichigo richiudendo la finestra. Rukia annuisce alle parole del ragazzo.

«L’importante è questo», aggiunge, sorridendogli alla stessa maniera.

Ora dovevano preoccuparsi delle ferite che si erano procurati entrambi sul campo di battaglia. Rukia esercita la sua magia prima su se stessa, poi su Ichigo. Ogni volta lui ne restava sorpreso. Come potevano delle manine così piccole fare ciò? Come poteva la magia di un essere così fragile curare ferite grandi?

In meno di pochi minuti i due erano ognuno nel proprio letto. Anche se quello di Rukia, non poteva essere considerato letto.

Mentre richiudeva lentamente l’anta dell’armadio, la piccola shinigami osservò Ichigo rigirarsi nel suo letto e mettersi comodo. Una strano pensiero di tenerezza le passò nella mente. Scosse fugacemente il capo, imponendosi di non pensarci.

Le ore passarono in fretta e presto fu notte fonda. Ichigo non riusciva a dormire. Erano quasi due ore che si rigirava nel letto senza aver concluso nulla. Decise di alzarsi. Sbuffa e scosta le coperte da sopra il suo corpo. Si guarda la spalla ferita nello scontro. Sana, leggermente indolenzita. Automaticamente ripensa a Rukia. Sorride, sentendosi un ebete. Scuote con forza il capo, cercando di togliersi di dosso quel sorriso idiota che si era messo.

Si alza e si avvicina all’armadio. Non aveva mai pensato di fare una cosa del genere. Spiare una ragazza mentre dormiva. Ma quella non era una ragazza qualunque… Era Rukia.

Apre lentamente l’anta dell’armadio che da sulla testa della ragazza. Questa dorme beatamente, accucciata su se stessa. Ichigo prova uno spasmo al cuore. Vederla tranquilla, rilassata, quasi umana mentre dorme, lo sconvolge.

Già da tempo non capisce più i suoi sentimenti verso la shinigami, ora ne è sicuro. E’ decisamente un problema più difficile da risolvere, rispetto quelli matematici.

Le sposta con delicatezza una ciocca scura dal viso bianco e limpido crucciato per qualcosa che probabilmente sta sognando. Il petto si muove ritmicamente ad ogni suo minimo respiro.

Ichigo ascolta i suoi sospiri nell’oscurità.

Decide di tornare a letto, ma prima di richiudere l’armadio le stampa un delicato e alquanto imbarazzante bacio sulla fronte.

«Non sarai più sola Rukia... Buona notte!», mormora osservandola mentre mugugna qualcosa.

Il ragazzo richiude fugacemente l’anta dell’armadio e torna a dormire. Nel mentre Rukia mormora realmente qualcosa.

«Ichigo...», ed è un altro sospiro nell’oscurità.

Dopo appena mezz’ora, Rukia si sveglia improvvisamente. Ansima appena. Un sogno. Un sogno troppo bello per essere vero. Si tocca istintivamente la fronte. Ha sognato Ichigo che le baciava la fronte.

Ma non poteva essere vero, era solamente un sogno. Uno stupido sogno. Eppure voleva con tutta se stessa che quel sogno fosse vero.

Scosta silenziosamente l’anta dell’armadio e osserva il ragazzo dormire. Sorride teneramente.

Scende dall’armadio agilmente e poggia sul pavimento freddo i piedi nudi e bianchi. Si avvicina dunque al letto. Lo osserva dall’alto. E’ bello, nonostante tutto. Ed ha stranamente la fronte distesa.

Sul volto una strana espressione compiaciuta fa capolino. Come se lui sapesse che lei è lì, accanto al suo letto, a fissarlo.

Rukia scuote divertita il capo. Poi si abbassa su se stessa portandosi all’altezza del viso. Quella scena le ricorda tanto quella di una favola vista in un libro delle sorelle di Ichigo. La bella addormentata. Solo che i ruoli, sono leggermente invertiti. Sorride.

Lo osserva sospirare nella notte. E’ sereno. Da quando è comparsa lei nella sua vita, tutto ha più senso. I suoi strani poteri, la morte inspiegata della madre, il bisogno costante di ossigeno. Tutto ha senso, ora che c’è lei.

Rukia si rende conto di ciò, e prega nell’oscurità che si tratti solamente di un momento. Un momento di debolezza, come gli altri. Non è la prima volta che lo osserva dormire. Che ascolta i suoi sospiri nell’oscurità. Ed è peggio della cioccolata, non riesce a farne a meno.

«Non temere Ichigo. Io continuerò ad illuminare le tue notti con le stelle», dice prima di dargli un timido bacio sulla guancia.

Poi con passo felpato sparisce nuovamente nell’oscurità del suo armadio. Stavolta è Ichigo a mugugnare qualcosa nel sonno.

«Rukia...», ed è un altro sospiro nell’oscurità.
  
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