Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: christhebest    03/05/2014    2 recensioni
La mia prima storia su Kingdom Hearts... Otto ragazzi vivono una vita normale nella città di Salerno, ma un giorno un pericolo incombe su un altro mondo e vengono convocati per salvarlo! Saranno in grado di proteggere tutti i mondi? Saranno disposti a lottare contro essere privi di cuore e di sentimenti? Tutto questo in Kingdom Hearts New Travel!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Sora, Un po' tutti, Xion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce del Crepuscolo illuminava questo mondo, una semplice cittadina con le sue case e i suoi negozi, il suo piccolo bosco e la vecchia casa abbandonata. Il campanile della città si ergeva sopra la stazione dei treni della città: quella era Crepuscopoli.
 

Crepuscopoli
 
Com’è che siamo arrivati a questa città? Ebbene … Dobbiamo volgere il nostro sguardo sul campanile per poter capire il perché: una ragazza bionda sta seduta sul bordo del campanile e disegna tranquillamente sul suo album da disegno. A volte guardava il tramonto, e a quel punto si fermava, e a volte il disegno. Alla fine posò il pastello soddisfatta e guardò il disegno con un sorriso.

 
“Sei molto migliorata dai tuoi primi disegni.”
La ragazza si girò e sorrise alle persone appena arrivate.
“Non mi aspettavo che arrivaste così presto.”
“Siamo venuti un po’ prima del solito perché abbiamo finito i controlli proprio qua sotto.”
“Nessuna novità?”
L’altra ragazza, quella che era appena arrivata, negò col capo.
“Macché. In questa città non potrà mai succedere nulla.”
I due si sedettero ed estrassero dalla tunica nera tre gelati. Il ragazzo ne porse uno alla ragazza bionda che incominciò a mangiarlo allegramente. I tre incominciarono a guardare il tramonto mangiando allegramente il loro gelato.
“Da quanto tempo che non ammiro il tramonto … sembra tutto come allora, non è vero?”
La ragazza con i capelli neri annuì con gli occhi colmi di lacrime. Era passato così tanto tempo, ma lei se lo ricordava alla perfezione: quei bellissimi momenti passati con i suoi migliori amici a guardare il panorama da lassù. All’improvviso dietro di loro comparve un varco oscuro e i tre saltarono in piedi allertati. Dal varco oscuro uscì un ragazzo incappucciato con la tunica dell’ Organizzazione God Disaster. Appena uscito dal varco, notando, l’occhiate spaventate e arrabbiate dei tre, mise le mani davanti a sé.
“Hey, calma! Non voglio farvi assolutamente nulla! Vengo in pace.”
I tre non sembravano per nulla sicuri. Allora l’incappucciato volle mostrare che diceva il vero schioccando le dita. Non successe nulla e non apparve nessun arma. Alzò le spalle insieme alle mani come per dire “Avete visto?”.
Di tutta risposta i due ragazzi appena venuti si misero davanti alla ragazza bionda che indietreggiò preoccupata. L’incappucciato si grattò la testa.
“Suvvia, non voglio fare nulla, voglio solo parlare con te.”
Indicò la biondina.
“Naminè.”
La ragazza si portò le mani al petto e guardò l’individuo.
“Cosa vuoi da me?”
La persona fece un passo.
“Solo chiederti di farmi un piccolo favore, mia cara. Tu sei una brava ragazza e vorrei che non facessi soffrire delle persone, anzi! Le aiutassi a ricordare!”
La bionda guardò il ragazzo per un attimo, poi abbassò la testa.
“Che cosa devo fare?”
 
La sabbia era padrona di quella città araba, ogni angolo era pieno di quella polvere gialla. La città mostrava lo splendore del suo gigantesco palazzo, del suo bazaar e dell’ingresso che dava su un’infinita distesa di sabbia. E in lontananza si poteva intravedere una grotta con antichi e preziosi misteri.
 

Agrabah
[A Day in Agrabah = http://www.youtube.com/watch?v=S6YxYo7yRl4 ]
Una Gummiship arrivò all’esterno della città  e da lì scesero due persone: erano Mark e Riku. L’albino si guardò intorno e sospirò: era passato molto tempo dall’ultima volta che era stato lì. E allora era molto diverso rispetto ad adesso. Guardò il ragazzo che accompagnava, che osservava intorno a sé meravigliato dall’incredibile somiglianza della città con quelle arabe.
“Benvenuto ad Agrabah.”
Mark guardò la gigantesca porta della città e osservò le persone all’interno che parlavano tra di loro e i mercanti che urlavano a destra e manca cercando di attirare possibili venditori.
“Ma non si accorgono della Gummiship?”chiese il ragazzo parecchio curioso.
“In realtà la vedono, solo che non è la prima volta che vedono gente provenire da altri mondi, quindi non si preoccupano più di tanto. Ora entriamo in città dobbiamo cercare una persona.”
I due s’incamminarono nella città sorpassando bancarelle e venditori. I mercanti cercavano di attirarli con oggettini senza valore e collane varie. Riku rifiutava gentilmente ogni offerta e i due arrivarono alla piazza principale, dove c’era meno gente che vendeva, ma un gran numero di operai era al lavoro, ristrutturando una parte della città.
“A quanto pare le tempeste di sabbia recenti hanno fatto crollare un muro …” osservò Mark, notando sia la sabbia, sia i mattoni del muro sul terreno.
“E’ molto strano …” pensò Riku fra sé e sé.
I due ritornarono a camminare, ma Riku non riusciva a non pensare a quella stranezza: il muro che era crollato era un passaggio segreto per uscire dalla città. Com’era possibile che fosse l’unico punto colpito? E se ci fosse stato qualcuno che voleva cancellare la presenza di quel luogo? Ripensò ad una persona che gli aveva presentato Malefica che era di quel luogo, ma la strega era scomparsa e non poteva immaginare ad un suo ritorno.
 
“Guarda, guarda chi si rivede …”
Dall’alto di uno delle case della città, un uomo osservava Riku con un ghigno di soddisfazione.
“A quanto pare Riku, chi muore non si rivede …”
L’uomo lucidò il suo bastone a forma di serpente: le due gemme rosse splendettero in modo inquietante. Aveva la barba con un insieme di peli che scendeva, un paio di baffi, due occhi neri maligni, la pelle abbronzata ed un abito araba in nero e rosso con un capo con una piuma rossa.
“Sagge parole, amico mio!”
Affianco a lui spuntò Pietro con il suo solito sorriso.
“E come pensi di sconfiggerlo?”
“Ho i miei trucchi. Cerca di non fallire anche questa volta ….”
“Eh, no! Non è stata colpa mia se nel Paese delle Meraviglie sono scappati! E’ colpa di quella dannata Organizzazione!”
L’uomo ignorò il “collega” e continuò ad osservare Riku.
“Stavolta non ti vedrò mai più, né tu, né quello spregevole tuo amichetto … Malefica è stata chiara.”
Un fumo viola incominciò a circondarlo.
“I traditori vanno eliminati!”
 
“Ma Al! Non  puoi eliminare l’evento!”
Al palazzo del sultano c’era un grandissimo via vai: a quanto pare erano in corso dei preparativi per dei festeggiamenti speciali. La sala reale era immensa, ma con tutti quegli oggetti per i preparativi sembrava una stanza minuscola. Riku e Mark rischiarono più di una volta di essere investiti da qualcuno con dei mobili in mano oppure con un gigantesco vaso di fiori. I due erano molto confusi sulla situazione che si era andata a creare lì dentro: sembrava di essere in una stanza piena di pazzi.
“Ascoltami Genio: le tempeste di sabbia stanno diventando più forti e più pericolose! La città potrebbe essere sotterrata dalla sabbia entro qualche giorno!”
“Ma Al, non puoi rimandare così giorni e giorni di preparativi … Certo sarò pure il Genio della Lampada, ma mi ci vorrebbero lo stesso giorni e giorni prima che riesca a far ritornare tutto come prima!”
Riku e Mark si avvicinarono senza farsi notare: erano arrivati davanti al trono del sultano. Solo che il sultano non era al suo posto: al suo posto c’era un ragazzo abbastanza giovane, con la pelle abbronzata e gli occhi neri. Aveva un cappello rosso, indossava una giacchetta viola ed un lungo pantalone bianco con delle scarpe gialle. Riku si ricordava ciò che gli aveva detto Sora: quello doveva essere Aladdin. Mark guardò il giovane: gli sembrava che un ragazzo così giovane fosse a comandare un’intera cerimonia. Accanto a lui c’era un uomo con il colore della pelle bluastra, una coda di capelli neri e indossava dei pantaloni bianchi. Aveva l’aspetto molto amichevole e simpatico.

“E dai Al!” appoggiò il braccio intorno al collo del ragazzo “Pensa che lo stiamo facendo per te tutto questo!”
 “Lo so! Lo so, ma mi devo anche preoccupare per la sicurezza di Agrabah! Un’altra tempesta di sabbia come quella di ieri e la città potrebbe riscontrare danni più seri!”
I due decisero di farsi avanti per parlare con il ragazzo e Mark si schiarì la voce per far notare ai due la loro presenza. I due si voltarono a guardare i nuovi arrivati: il Genio fece un gran sorriso, scomparì e ricomparì alle spalle dei due ragazzi.
“Salve, ragazzi! Benvenuti ad Agrabah!” fece comparire un gigantesco cartello luminoso con su scritto il nome della città con un grande numero di stelle e di luci. “In che cosa possiamo esservi utili? Magie? Frutti speciali? DONNE?!”
“Ehm … veramente noi …”cercò di spiegare Mark.
“Ma sì, è chiaro! Voi volete sicuramente qualcosa di prezioso! Ebbene amici miei …” schioccò le dita e fece comparire un mucchio di gioielli. “Mi state simpatici, anche se sembrate un po’ troppo silenziosi, e vi voglio donare questi bellissimi gioielli.”
“Ti ringraziamo per il dono, ma …”
“Su, su, non c’è bisogno di ringraziarmi!” mise una mano sulla spalla di entrambi. “E mi raccomando non vi dimenticate!” fece comparire una serie di cartelli che indicavano tutti il Genio. La voce dell’uomo divenne simile a quelle delle pubblicità televisive: “TuttoquestovièstatooffertodalGeniodellaLampada!Attenzione!Leggereprimailfogliettoillustrativoprimadell’uso.Ognidannocausatodalsottoscrittononverràaddebitatosullevostrecartedicredito!”
“Genio”disse Aladdin, guardandolo.
“Ok, scusa, forse ho parlato un pochettino più del dovuto …”
Aladdin sospirò divertito e si avvicinò ai due ragazzi.
“Scusate il comportamento del mio amico, ma è fatto così e non credo esista un modo per cambiarlo.” E rise divertito dal comportamento del Genio.
“Non ti preoccupare, siamo noi che ci siamo intrufolati senza preavviso.” Allungò la mano ad Aladdin. “Il mio nome è Mark.”
“Io sono Riku, siamo due amici di Sora.”
I due fecero una faccia molto sorpresa, ma poi sorrisero ai ricordi dell’avventura passate insieme al ragazzo.
“Siete amici di Sora?! Gli devo un favore a quel ragazzo. I suoi amici, sono anche i miei. Io sono Aladdin e, come avete potuto sentire, lui è il Genio.”
“Salve, ragazzi!”
“Cosa vi porta qui?” chiese incuriosito il ragazzo.
Riku raccontò il motivo del loro arrivo improvviso nella città e spiegarono anche chi erano i membri dell’ Organizzazione God Disaster. L’abbronzato rimase ad ascoltare, rimanendo impassibile, mentre il Genio cambiava emozione ad ogni dettaglio: prima sorpreso, poi spaventato ed infine terrorizzato (che è diverso da spaventato).
“Quindi hanno intenzione di conquistare tutti i mondi … Ma perché? Qual è il senso?”
“Mio caro Al, il potere rende pazza la gente. Anche se ti do ragione …” prese Riku ed incominciò a scuoterlo come se fosse una maracas. “PERCHE’ DIAVOLO HANNO INTENZIONE DI CONQUISTARE I MONDI?!”
Riku rimase un po’ confuso a causa di quella scossa a sorpresa: sembrava appena stato investito da una mandria di elefanti.
“N- non ne abbiamo idea. Ma comunque il messaggio non è arrivato anche a voi?”
“Sì, ma non abbiamo rivelato niente a nessuno: gli unici che ne sanno l’esistenza siamo io, Jasmine e il Sultano. E dire che proprio in questo periodo … Io e lei ci dovevamo sposare.”
Riku annuì comprendendo cosa voleva dire: per Aladdin quel matrimonio era un momento tanto atteso e ricevendo il messaggio dei God Disaster ha pensato che era meglio rinviare tutto.
“Ci dispiace moltissimo Aladdin. Ti volevo fare una domanda: da quando sono ricominciate le tempeste di sabbia?” chiese Mark
Il ragazzo parve sorpreso dalla domanda e ci rifletté.
“Beh, mi sembrano due o tre settimane. Più o meno quando abbiamo ricevuto il messaggio … Abbiamo tentato anche di utilizzare la Magia per farle smettere, ma …”
Il Genio rabbrividì.
“Non farmelo ricordare Al! Abbiamo tentato di fermarla con “l’artiglieria pesante” e sembrava funzionasse fino a quando tutto quello che avevamo utilizzato c’è ritornato indietro come una catapulta!*”
Riku e Mark si guardarono e annuirono: qualcuno aveva utilizzato una magia potente per riflettere le magie del Genio.
“Avete notato qualcosa di strano? Tipo che è arrivato qualcuno di sospetto?” continuò l’albino.
Aladdin negò col capo.
“Nessuno di nuovo a parte voi.”
“Aladdin, scusami se non sono arrivata subito, ma …”
Nella stanza entrò una ragazza: aveva i capelli neri, gli occhi dello stesso colore, la pelle abbronzata, indossava un abito color acqua marina (e non Aqua) e aveva un gioiello legato da un nastro sulla fronte.

“Jasmine, eccoti finalmente! Ti presento due amici di Sora: Riku e Mark.”
I due chinarono il capo in cenno di saluto.
“Piacere mio. Scusami Al, ma ti dovevo parlare delle tempeste di sabbia ….”
“SIGNORE!”
Le porte della stanza si spalancarono ed entrò un uomo abbronzato, correndo come un pazzo.
“Mio signore! Nella piazza ci sono di nuovo quegli strani esseri con quel simbolo!”
Riku e Mark si guardarono e corsero fuori dalla stanza.
“Ci pensiamo noi!” esclamò Mark al trio.
“Fermi! E’ tropp …”
“Non vi preoccupate! Sappiamo cosa dobbiamo fare!”
I due percorsero le strade delle città, evitando le persone che fuggivano lontano terrorizzate. In piazza erano rimaste poche persone che, impaurite, si erano rifugiate negli angoli. Al centro c’erano sei strane creature: avevano gli occhi gialli, avevano la pelle blu, indossavano un turbante e dei pantaloni bianchi e avevano lo stesso simbolo che avevano quelle creature che Mark aveva eliminato alle Isole del Destino.
“Heartless! Proprio come sospettavo.” Disse Riku, nascondendosi dietro una colonna.
“Sono simili alle creature che abbiamo affrontato all’ isola. Cosa sono di preciso?”
“Sono creature d’ombra che nascono quando il cuore di una persona si perde nell’Oscurità. Facciamo attenzione: tentiamo di colpirli a sorpresa. Hai capito Mark?”
Riku si volto verso la colonna dove c’era il ragazzo: era scomparso, si era già buttato tra gli Heartless.
“E non avevo ancora finito la frase …” sbuffò l’albino.
Gli Heartless Bandito si erano voltati contro i due ragazzi.
“Ti avevo detto di aspettare!”
“Scusami, ma avevo molta voglia di combattere.”
“Cerca di non ferirti gravemente.” Disse Riku sorridendo.
“E tu di non cadere nella tua arma.”
 
[Arabian  Dream = http://www.youtube.com/watch?v=cEjlsaT9VP8 ]
Uno dei banditi si gettò contro Mark alzando al cielo la sua spada. Il ragazzo si gettò di lato di scatto evitando il colpo, ma nel frattempo un altro Bandito lo bloccò ferendolo alla gamba destra. Riku venne circondato dagli altri quattro Heartless che ondeggiavano le loro spade nell’attesa della mossa dell’avversario. Riku rimase fermo con la sua Via dell’Alba riflettendo su come attaccare, poi vide qualcosa che l’avrebbe aiutato: la corda di una delle tende penzolava e l’avrebbe potuta utilizzare per attaccare simultaneamente i suoi nemici dall’alto. Scattò in quella direzione evitando un attacco contemporaneo dei nemici, si aggrappò alla corda ed incominciò a correre sui muri della piazza. Mark, invece, rialzatosi dopo il colpo subito, decise di creare una tattica di contrattacco: avrebbe parato uno dei colpi degli Heartless e l’avrebbe eliminato rapidamente. Il primo Bandito l’attacco sul lato, parò con la Keyblade e, dopo aver disarmato il nemico, con un affondo l’eliminò. L’altro volle approfittare della piccola distrazione per poterlo attaccare, ma Mark gli era già dietro pronto per attaccare. Detto, fatto: il nemico non vedendolo attaccò il vuoto ed il ragazzo con un fendente verticale eliminò l’ultimo suo nemico. Nel frattempo Riku si era direzionato con la corda contro i suoi nemici tenendo per aria la Keyblade. I nemici tentavano di attaccarlo saltando, ma non riuscivano a raggiungerlo, mentre il ragazzo riusciva perfettamente a colpire a sorpresa i nemici. Riuscì a sconfiggere tutti i nemici e una volta arrivato con i piedi per terra si girò intorno per controllare la zona.
“Sono finiti?” chiese Mark.
Non l’avesse mai detto: dal nulla comparvero  altri Banditi circa due più di prima, insieme a tre Shadow, a quattro Blu Ciccio, e cinque Disertori.
“Ecco una frase che odio sentire prima che accadano cose simili.” Sbuffò Riku.
“Scusa!” disse imbarazzato Mark, rievocando la Keyblade.
I Disertori si limitarono a gironzolare, quindi non costituivano un grande pericolo, mentre, invece, i Banditi e i Blu Ciccio erano già pronti per attaccare.
“Mark, occupati di due Blu Ciccio e di quattro Banditi, io penso agli altri.”
“Ehm … Ok … I Blu Ciccio sono quelli più grandi vero?”
Non sentendo una risposta pensò che il silenzio fosse un’affermazione, quindi si gettò tra i nemici. I Blu Ciccio caricarono l’attacco e si gettarono contro Mark e Riku. I due ragazzi tentarono di schivare gli attacchi dei nemici, ma avevano calcolato male i tempi ed erano stati colpiti entrambi. I Banditi vollero sfruttare la situazione cercando di attaccarli dall’alto, ma i due rotolarono di lato schivando i colpi e riuscirono anche a colpire due o tre nemici che si volatilizzarono. Gli Shadow si tenevano in disparte, pronti per un attacco a sorpresa, mentre, invece, i Disertori servivano più che altro come ostacoli per il movimento dei ragazzi. I Blu Ciccio ripartirono all’attacco, ma stavolta fallirono permettendo così a Riku di effettuare un attacco veloce alle loro spalle, mentre Mark colpì la testa di uno dei nemici che l’aveva attaccato facendogli perdere l’equilibrio. A causa della caduta dell’Heartless i Banditi nascosti dietro di esso vennero colpiti, smaterializzandosi insieme al Blu Ciccio. La situazione oramai era diventata molto più semplice: erano rimasti i tre Shadow e i Disertori. Riku si liberò velocemente degli Shadow colpendoli tutti e tre con un fendente laterale, mentre Mark tentava di attaccare i Disertori, che fuggivano a destra e a manca, evitando gli attacchi. I due decisero di muoversi in modo che gli Heartless si trovassero bloccati dandogli così il tempo per poterli attaccare. Il piano sembrò funzionare: Riku e Mark si diressero uno verso l’altro e Disertori continuavano a gironzolare in tondo rimanendo bloccati. Incominciarono ad attaccare i nemici senza permettergli di poter contrattaccare e la piazza ritornò calma. Riku guardò male Mark e il ragazzo, capendo lo sguardo, si grattò i capelli imbarazzato. All’improvviso, però, Mark vide qualcosa dietro le spalle di Riku.
“Attento!”
Infatti era comparso un Soldato Aereo che si gettò in picchiata contro l’albino. Il ragazzo si girò, ma non abbastanza velocemente per parare il colpo. Mark scattò in avanti per poter attaccare l’Heartless, ma qualcuno lo precedette. Un ragazzo velocemente si parò davanti a Riku e davanti all’ Heartless gli mise un bastone con un cristallo che fece scomparire il nemico all’istante in una nuvola viola.
“ Chi diavolo …?”
Il ragazzo si voltò e dimostrò di essere un po’ più grande di Riku: aveva i capelli neri raccolti in una piccola coda, un po’ di barba nera e gli occhi dello stesso colore, indossava una tunica rossa e delle scarpe nere.
 

 
“Ha un volto vagamente familiare…” pensò Riku tra sé e sé.
Il ragazzo si inchinò davanti ai due.
“Per fortuna sono arrivato appena in tempo. Se quella creatura ti avesse colpito ne saresti rimasto ferito gravemente.”
“Grazie.” Disse Riku, molto freddamente: c’era qualcosa in quel tizio che non gli piaceva.
 
[A Day In Agrabah = http://www.youtube.com/watch?v=S6YxYo7yRl4 ]
“Oh, perdonatemi, non mi sono presentato!” si alzò e si portò una mano al petto “Io sono Alì Musseil, principe di un lontano regno. E voi…?”
“Io sono Riku, mentre quello laggiù è Mark.”
Il ragazzo era rimasto paralizzato dalla velocità dell’attacco di Alì e non riusciva proprio a capire come avesse potuto fare. SI sentiva un po’ stupido dato che aveva visto l’ Heartless attaccare Riku, ma non era riuscito a fare niente, era solo rimasto immobile. Sentendo Riku, abbassò leggermente il capo in segno di saluto. Poco dopo arrivarono Aladdin ed il Genio, correndo.
“Ragazzi … Meno male, state bene …” Al si guardò intorno e si accorse che non c’erano più Heartless. “Siete riusciti a sconfiggerli tutti!”
“Diciamo che li abbiamo sconfitti tutti, ma questa persona ha salvato Riku da un attacco inaspettato.”
Aladdin guardò il nuovo arrivato e Alì gli tese la mano.
“Molto onorato di fare la sua conoscenza, signor…”
“Aladdin, chiamami solo Aladdin.”
“Come mai da queste parti, signor Alì?” chiese il Genio sospettoso.
Il ragazzo non sembro curarsi dell’atteggiamento nei suoi confronti e sorrise al Genio.
“Nel mio mondo sono comparse delle strane creature nere , molto simili a quelle che ho visto qui, e sono partito per indagare di più.”
Guardò Riku.
“E penso che voi ne sappiate più di me, non è vero?”
“Mi dispiace deluderti, ma ne sappiamo quanto te.” Disse Riku, freddamente.
Per un attimo gli sembrò di scorgere sul volto di Alì una smorfia di fastidio, ma doveva essere stata solo un’impressione dato che era subito scomparsa dal suo volto.
“Bè, prima di venire qui ho visto una caverna … forse …”
“Forse è il caso che prima torniamo al castello a organizzarci …” disse Mark guardandosi intorno “Non vorrei trovare altri H… esseri come quelli di prima.”
"Hai ragione Mark." Concordò Riku "Non possiamo sapere quanti ce n' erano realmente"
I due si erano capiti: Alì aveva qualcosa che non quadrava e loro dovevano assolutamente capire cosa...
 
Nel frattempo davanti alla Grotta delle Meraviglie, il luogo dove Aladdin un anno fa aveva trovato la lampada magica del Genio, Pietro stava scrutando l' orizzonte.
"Questo mondo è tutto uguale: sabbia, sabbia e tempeste di sabbia... Che noia..."
Un paio di Soldati affiancavano l'acerrimo nemico di Topolino. 
"Chissá che diavolo aveva in mente Jafar... Speriamo che faccia un buon rapporto su di me a Malefica..."
"Fossi in te non ci spererei troppo."
Una strana freccia rossa luminescente, soccata dall' interno della caverna, colpì in pieno uno degli Heartless, ma non morì subito. All' improvviso la freccia esplose uccidendo il Soldato e facendo girare Pietro di scatto.
"Chi va lá? Mostrati codardo!"
Partì una seconda freccia questa volta azzurra che colpì il secondo Heartless, congelandolo. Pietro si allontanò un poco, tremando.
"N-non h-ho paura di te!" Esclamò poco sicuro.
"Sono qui, dietro di te." 
Pietro si girò lentamente, pallido. Davanti a lui si trovava un ragazzo incapucciato con il cappotto dei God Disaster. In una mano aveva uno strano arco, ma non aveva alcuna faretra. Da sotto il cappuccio non si riusciva  a vedere il volto, ma solo una sciarpa rossa.
"Sei stato sconfitto una volta da noi, Pietro, perchè intralciavi i nostri piani... Vuoi che la seconda sia definitiva?"
Pietro Non stette più ad ascoltarlo e se ne fuggì all' interno dalla caverna urlando dal terrore.
"Le persone con un cuore sono talmente deboli... Ma è questo quello che rende noi Nessuno vuoti e incompleti."
Si girò, osservando una tempesta di sabbia.
"La mancanza di debolezze, di emozioni... la mancanza della vita stessa."
Si sistemò la sciarpa rossa che un pò svolazzava a causa del vento.
"Ma ben presto, tutto cambierá, come Lord Omega ci ha promesso. Quei ragazzi ci stanno aiutando incosciamente... Ma potrebbero lo stesso rilevarsi un pericolo per noi."
Detto questo entrò , inoltrandosi nei meandri più profondi dentro la caverna.
 
Intanto al palazzo del sultano, i nostri amici si stavano organizzando per cercare da dove provenissero gli Heartless.
"Al di fuori della cittá" incominciò a spiegare Aladdin " Non molto lontano si trova una grotta"
"La MIA grotta!" Specificò il Genio.
"Da un paio di giorni le tempeste di sabbia hanno colpito il passaggio più rapido per arrivarci. Se volete arrivarci dovete uscire dall' entrata principale della cittá."
"Tu non vieni?" Chiese Mark, sorpreso.
"Io e Al rimarremo qui." Spiegò il Genio "Non vorremo che altri di quei COSI entrassero in cittá!"
"Significa che andremo ad indagare noi tre ..." concluse Riku.
"Molto bene... devo assolutamente capire la causa della presenza di quegli esseri." Disse Alì, osservando il portone d' entrata del palazzo.
I tre uscirono e si avviarono verso la Caverna. Il paesaggio era proprio come l' aveva descritto Pietro: infinite dune di sabbia, ma dall' entrata della cittá si poteva vedere delle dune molto più alte rispetto alle altre.
"Quelle laggiù sono ... devono essere l' ingresso della caverna." Si corresse Alì.
"Primo errore." Pensò Riku.
"Come si chiama il tuo mondo, Alì?"
"Kibati." Rispose velocemente.
Riku e Mark non dissero nient altro per il resto del viaggio. Si diedero semplicemente delle occhiate veloce come per dire: questo qui mi puzza. Una cosa che notarono fu l'assenza di Heartless: da quando erano usciti dalla cittá si aspettavano come minimo un attacco a sorpresa. Invece arrivarono all' ingresso della grotta senza spiacevoli incontri. La caverna aveva una forma particolare: era una testa di una tigre fatta completamente di sabbia, con gli occhi e  la bocca spalancati illuminati da una luce arancione. 
"E quindi questa è la famosa caverna di cui ci parlava Aladdin."
Una luce strana, quasi maligna, apparve negli occhi del ragazzo. Nessuno ci fece caso e fecero per entrare.
"Un momento." Disse Riku facendo fermare gli altri due. Da terra aveva raccolto una freccia di un materiale strano, di colore azzurro un pò spento.
"Cosa diavolo ci fa una freccia qui?" Esclamò Mark prendendola tra le mani.
"Fa vedere" Alì la prese tra le mani e chiuse gli occhi "Strano... sembra che contenesse un elevata quantitá di magia..."
"Come puoi dirlo?"
Il ragazzo fece spallucce.
"Mezzo Re, mezzo Mago, così da circa mille anni..."
"Queste freccie indicano che c' è qualcun altro oltre A noi : dobbiamo fare attenzione"
I tre entrarono nella caverna, tenendosi pronti da un eventuale attacco. La caverna doveva essere molto antica: le colonne e il pavimento presentavano delle crepe e dal soffitto usciva un pò di sabbia. C'erano numerose trappole, ma nessuna di esse sembrava attiva. Nella grotta non si udiva alcun rumore se non i passi dei nostri amici e un cigolio di qualcosa di metallo.
"Da dove verrá questo rumore?" Si chiese Mark.
Poco più avanti videro una scena completamente assurda: un Disertore rannicchiato in un angolo tremante.
"Quell' Heartless ha ... paura?" 
Il Disertore si girò e li guardò con gli occhi gialli spaventati.
"Hey tu!"
L' Heartless scappò via con le braccia all' aria non ascoltando minimamente l' urlo diretto a lui.
"Dobbiamo vedere dove va!" Alì partì all' inseguimento dell' essere, seguito dagli altri due ragazzi.
Il Disertore aveva attraversato un lungo corridoio e adesso si trovava in una stanza rotonda, senza via di fuga. L' Heartless si era rannicchiato in una parte della stanza.
"Non ha scampo" esclamò Mark.
I tre tentarono di avvicinarsi all’ Heartless, ma Mark e Riku vennero circondati da alcuni Banditi, Shadow e Defender. 
"Cosa diavolo... Alì, aiutaci!" Esclamò Mark rivolto al ragazzo che era più avanti di loro.
"Oh, penso proprio che non lo farò."
 
[Villain of a Sort = https://www.youtube.com/watch?v=rhTZZ2BBztI ]
Il ragazzo si voltò con un ghigno malefico stampato suo volto. All' improvviso un fumo viola incominciò a circondare il ragazzo. Poco dopo si dissolse mostrando il suo vero Aspetto.
"Jafar! Lo sapevo che c'eri tu dietro a tutto questo."
"A quanto pare non ti sei dimenticato di un vecchio amico, Riku. Per rispondere alla tua domanda sì, avevo organizzato tutto: l'attacco in piazza, il nostro incontro, ma non avevo previsto nè le freccie nè questo Heartless difettoso."
Rise malvagiamente e si avvicinò minacciosamente verso i due ragazzi. Riku e Mark evocarono i Keyblade.
"Finalmente potrò vendicarmi del tuo tradimento e Malefica sará estremamente soddisfatta dal lavoro che ho compiuto!"
L' uomo stava per partire all'attacco, ma una serie di freccie bianche luminescenti colpì gli Heartless che circondavano i due ragazzi, facendoli esplodere in una luce accecante. Un altra serie di freccie rosse circondò Jafar. Le freccie esplosero distruggendo l' intero pavimento e Riku, Mark, Jafar e il Disertore caddero in un buio precipizio. L'uomo sorrise nonostante stesse cadendo insieme agli altri.
"Non m' importa come morirai, ma di sicuro andrai all' altro mondo senza di me!"
Jafar aprì un corridoio oscuro sotto di sè e scomparve dalla vista dei nostri amici. Nel frattempo il Disertore stava precipitando vicino a loro senza provare ad attaccarli e senza neanche tentare di fuggire.
"Dobbiamo fare qualcosa velocemente!" Esclamò Riku.
Neanche il tempo di finire la frase che atterrarono su della sabbia scura. Prima atterrò Riku, poi Mark e sopra di lui il Disertore.
" E levati!" Disse Mark rivolto all' Heartless. Quello si tolse immediatamente e fece una Sorte di inchino per scusarsi.
" Sì, certo, scusati pure... Adesso ti faccio vedere io!"
Avvertendo di nuovo aria di pericolo si rannicchiò su sè stesso e ricominciò a tremare.
"Questo Heartless è strano, ma non sembra avere cattive intenzioni." Disse Riku fermando Mark che si stava per gettare contro l' Heartless.
"Come possiamo sapere che non finge?"
Il Disertore smise di tremare e guardò Riku e Mark con i suoi grandi occhi color ambra. Avevano un aspetto diversi rispetto ai comuni Heartless: normalmente i loro occhi sembrano vuoti, come due pezzi di vetro che riflettono l' anima di chi ha davanti, mentre quelli del Disertore avevano come una luce interiore, come se fosse quasi umano.
Mark sospirò e abbassò la guardia.
"C-chi va lá?!"chiese una voce proveniente dal lato opposto della stanza.
I due Keyblader rievocarono le proprie armi, mentre il Disertore si girò di scatto. Dal fondo della stanza, meno illuminata rispetto all' area in cui erano loro, venne fuori Pietro che era ancora spaventato per quello che era successo prima. Quando vide chi erano gli "ospiti" ritornò ad avere la sua solita espressione da pallone gonfiato.
"Ah, guarda, guarda chi è arrivato dal grande Pietro!"
"Più che grande, oserei dire largo." Disse Mark sogghignando.
"Come ti permetti?! Io sono dieci volte più forte di te!"
"Che ci fai qui, Pietro?" Chiese Riku, senza abbassare la guardia.
Pietro rise e indicò l' albino.
"Ho ordini precisi da Malefica: i traditori vanno eliminati!!!"
 
[Rowdy Rumble = https://www.youtube.com/watch?v=dUzNo16ZLxo ]
Detto questo Pietro girò la testa a destra e a sinistra e si preparò ad attaccare. Il Disertore, sentendo odore di pericolo, si mise in un lato della stanza per non essere colpito.
Pietro prese da una tasca una sfera simile ad una palla da Bowling e la lanciò contro i due Keyblader.
"Attento, è esplosiva!" Avvertì l' albino.
I due si gettarono ai lati della bomba che esplose in una nuvola di fumo viola.
"Ehi, ma così rovini la sorpresa!" Lo "sgridò" Pietro, arrabbiato. "Vediamo come ve li cavate con questi!"
Pietro sbattè le nocche di una mano chiusa contro il palmo dell' altra e caricò un pugno contro Mark.
Il ragazzo alzò appena in tempo il Keyblade per parare il colpo, ma Pietro non si fermò proseguendo con altri pugni. Riku non rimase con le mani in mano: fece una capriola per arrivare dietro a Pietro e saltò per colpirgli la testa. Pietro rimase confuso dal colpo che aveva ricevuto in testa e Mark sfruttò l' occasione per farlo inciampare con un fendente alle gambe. L' attacco funzionò: l' avversario cadde con la pancia per terra e tentava invano di rialzarsi in piedi, sembrava quasi una balena spiaggiata. 
"Adesso basta!"
Si rialzò da terra e lanciò delle sfere di vario colore in alto. I due non se ne preoccuparono minimamente e scattarono in  avanti per attaccarlo, ma le sfere ricaddero per terra, esplodendo, e da alcuni di esse uscì del fumo che non permetteva di vedere che cosa stava accadendo. All' improvviso Riku ricevette un pugno in pieno stomaco e si andò a schiantare contro Il muro vicino al Disertore. L' Heartless vide che i due erano in difficoltá e si gettò nel fumo affiancando Mark. Il ragazzo vide il Disertore ed entrambi annuirono, come se si fossero scambiati qualche sorta di comando. Il ragazzo puntò il Keyblade sopra di sè ed urlò una parola.
"THUNDER!"
Una serie di fulmini si andarono a schiantare contro il terreno della grotta e uno in particolare colpì Pietro che rimase paralizzato ... e anche un pò bruciacchiato.
"O-odio i f-fulmini!"
Il Disertore si lanciò contro Pietro e lo colpì con un piede in pieno stomaco. Il colpo non sembrò aver procurato nessun danno particolare dato che Pietro lo lanciò via con una manata. Si accorse subito che, però, Riku sembrava scomparso.
"Dove diavolo è finito?" Si chiese.
"Dietro di te, panzone!" 
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che Riku, col Keyblade puntato contro la schiena del suo avversario, urlò una frase.
"DARK FIRAGA!"
Una serie di sfere infuocate oscure colpì la schiena di Pietro che a causa dell' attacco si schiantò contro il muro, travolgendo Mark. Il ragazzo si ritrovò per terra  e la Keyblade cadde lontana. L' avversario, nonostante i colpi ricevuti, tentò di sfruttare questo momento di debolezza.
"Prendi questo!"
Caricò un pugno che prese in pieno viso Mark, mentre invece il ragazzo riuscì a schivare il secondo, sfuggendo dalla morsa dell' avversario.Riku e il Disertore, con un fendente e con un altro calcio, attaccarono Pietro, allontanandolo dal muro. 
"Perchè non vi decidete a Perdere?!?!"
Sbattè il piede contro il terreno della stanza, infuriato. All' improvviso la sabbia sotto ai suoi piedi incominciò a diventare instabile e lentamente si trasformò in una sorta di mulinello di sabbia.
"Oh oh..."
Pietro incominciò a girare su sè stesso vertiginosamente, ma ad un certo punto si bloccò a causa della sua massa.
"A quanto pare ho fatto bene a non incominciare la dieta..."
Le ultime parole famose: infatti il mulinello divenne più grande assorbendo completamente sia lui che gli altri presenti nella stanza. 
"Uoooooooooooh!" 
Sotto il mulinello vi si trovava un vero e proprio scivolo di sabbia che stava trasportando ad una velocità elevata i nostri amici e Pietro. Mark aveva l' aria di uno che si stava divertendo un mondo, mentre gli altri erano un pò spaventati. Ad un certo punto ci fu un bivio e i nostri tre amici scelsero la strada a destra mentre Pietro quella a sinistra. Dopo un lungo tragitto di curve i tre uscirono da una delle finiestre delle rovine che si trovavano fuori dalla cittá di Agrabah. Mark atterrò di faccia mentre Riku di schiena ed in fine il Disertore atterrò racchiuso in sè stesso come una sfera di cannone. Mark si alzò toccandosi l' occhio diventato nero a causa del pugno di Pietro.
"Dov' è finito il grassone? Non era davanti a noi?"
Detto, fatto: Pietro venne catapultato da un' altra struttura delle rovine, ma a causa della velocitá volò lontano da loro finchè non scomparì dalla loro vista.
"Questo nella realtá non sarebbe mai Successo..." disse Mark con una grande gocciolina di sudore dietro la testa. Riku si alzò da terra e ripensò alle parole di Pietro.
"Quindi Malefica è ancora viva? Pensavo fosse morta dopo l'attacco dei Nessuno." Pensò ad alta voce.
"Lei adesso è il vostro male minore..."
Dietro di loro si aprì un varco oscuro ed uscì la testa figura incapucciata che aveva visto Pietro nella Caverna delle Meraviglie.
"Un Nessuno dei God Disaster!" Disse Riku evocando il Keyblade. Anche Mark lo evocò mentre l' Heartless si mise in posizione d'attacco.
"Che scena patetica..."
La figura si tolse il capuccio rivelando il suo volto: aveva i capelli neri, ma una parte di essi era bianca ed andava a coprire uno degli occhi rossi, aveva la carnagione chiara e la sua bocca era coperta da una sciarpa rossa, nonostante il clima arido del mondo.
" Io sono Ragnarok, numero   dei God Disaster, soprannominato l' Arciere delle Moire."
Guardò Riku freddo e l' indicò con il dito.
"Tu devi essere Riku, ho sentito parlare di te... Hai grande potenzialitá, un cuore forte, ma allo stesso tempo indeciso... Unsiciti ai God Disaster e vedrai che riuscirai a trovare la tua strada!"
Riku abbassò lo sguardo e la sua mano tenne più stretta l' elsa della sua arma.
"Non stare ad ascoltarlo Riku! Sta tentando solo di confonderti!"
Lo sguardo del Nessuno si rivolse verso Mark e alzò la mano contro di lui, incominciando a stringerla. Mark sentì che la ferita incominciava a bruciare sempre di più, sembrava stesse come per scoppiare Piare.
"Fa silenzio, tu che dimentichi i tuoi amici e incominci a vagare per i mondi, fidandoti circamente di chi ti trovi affianco!"
Mark incominciò ad urlare dal dolore e la ferita incominciò a sanguinare.
"Dovresti vergognarti : hai dimenticato il vero motivo per  cui sei partito con Riku ... chi dei due secondo te è il senza cuore?!"
"Ora basta!"
Riku scatto in avanti tentando un fendente dall'alto per colpirlo. Il tempo divenne sempre più lento e Riku era rimasto sospeso in aria. 
"Ma che diavolo...?"
Vide che Ragnarok si era spostato velocemente di lato mentre lui colpì il terreno. Il Nessuno lo allontanò con un calcio, distogliendo lo sguardo da Mark che ricominciò a sentirsi meglio.
" A quanto pare avete voglia di combattere." Alzò l' arco al cielo prendendo un fascio di freccie bianche. Scoccò le freccie che salirono verso al cielo, ma ad un certo punto si fermarono incominciando a mutare forma : diventarono delle strane creature volanti con un corpo, due ali defofmate, una coda simile a quella dei demoni e teneva in una mano un semplice arco di legno.
"Divertitevi ragazzi..." disse il Nessuno trasportandosi con un varco oscuro su una struttura lì vicino, ma abbastanza alta per impedire a qualcuno di arrivarci con un salto. I Nessuno evocati non diedero ai nostri amici il tempo necessario per riprendersi dai colpi e incominciarono subito a scoccare delle freccie contro di loro. Mark si riuscì ad alzare appena in tempo per parare i colpi diretti contro Riku, ma venne Colpito ad una gamba. Il Disertore, invece, scappò dai colpi dei nemici e si rifugiò dietro ad un muro delle rovine. Riki riuscì ad alzarsi nonostante il dolore e aiutò Mark a parare le freccie. I Nessuno, vedendo che i loro attacchi non funzionavano da lontano scesero in picchiata contro i due per poterli colpire più da vicino. I due si gettarono di lato schivando i primi tre, mentre riuscirono a colpirne due che caddero per terra. Il Disertore nel frattempo, ignorato da tutti, si stava avvicinando di soppiatto alla struttura dove c' era Ragnarok. Notò che seguiva  con lo sguardo ogni singolo movimento dei Nessuno, come se li stesse comandando a distanza. L' Heartless incominciò a scalare la struttura, tentando di non essere visto. Nel frattempo i due Keyblader avevano sconfitto i due Nessuno che erano riusciti ad atterrare: nonostante fossero agili e veloci nei cieli, e quindi difficili da attaccare, una volta atterrati erano semplici da sconfiggere. I tre Nessuno rimasti incominciarono a lanciare raffiche e raffiche di freccie per impedire ai due di fare qualunque tipo di mossa. 
"Mi sono scocciato di questi giochetti per bambini... "
Ragnaroko prese il suo arco e caricò due frecce nere. Le due frecce emanavano un' aria oscura.
"Addio."
Stava per lasciare la corda dell' arco quando il Disertore attaccò il Nessuno con un calcio, rimanendo incastrato nella sua sciarpa. I due caddero dalla struttura, ruzzolando contro le pareti. L' Heartless era riuscito a togliere a Ragnarok La sciarpa, ma vedendo il suo volto rimase paralizzato: non aveva  la carne! Le ossa della mascella e delle guance si vedevano chiaramente e il Nessuno guardò con uno sguardo glaciale il Disertore.
" Questo errore non l' avresti dovuto fare!" Disse muovendo a fatica la bocca. Si rimise velocemente e puntò l' arco sulla testa dell' Heartless.
"Non dovevi metterti in mezzo ai miei piani."
Un' ombra sopra di lui lo disarmò e si mise tra lui e il Disertore.
"Non provare nemmeno a toccarlo!" Disse Mark puntandogli il Keyblade contro.
Il Nessuno si girò e aprì un varco oscuro.
"Ho perso fin troppo tempo qui..." lo varcò velocemente prima che Mark potesse fare qualcosa. Il Disertore guardò il ragazzo e l' abbracciò con forza.
"♥!"
" Sì, sì, lo so che sei felice, ma ora staccati, fai caldo!"
L' Heartless si staccò e guardò se Riku stesse bene. L' albino stava riflettendo: cosa voleva dire Ragnarok parlando di Mark e dei suoi amici? All' improvviso sentirono un' esplosione provenire dall' interno della città.
 
La cittá era completamente in fiamme, ma Ragnarok non dava pace alla sua furia. Ogni singolo edificio era in fiamme e gli abitanti scappavano di fronte a quella furia demolitrice. Si ritrovò davanti alla porta del palazzo reale e ci poggiò sopra una mano.
"Destroia."
Le due porte vennero avvolte da  due cubi gialli. Ragnarok schioccò le due dita e i due cubi esplosero, riducendo in polvere le due porte. Entrò all' interno del palazzo dove una decina di guardie reali gli stavano Puntandogli contro le proprie spade.
"Una sola mossa e sei morto!" 
Il tempo rallentò nuovamente, Ragnarok prese velocemente il suo arco, caricò dieci frecce nere e le scoccò contro i soldati. Le frecce si conficarrono sui petti di ogni soldato facendoli accasciare a terra.
"Nessuno può fermare i God Disaster."
Avanzò verso il trono vedendo Aladdin proteggere Jasmine. Il Genio comparve improvvisamente al Nessuno puntandogli contro un cannone. Ragnarok lanciò tre frecce che rinchiusero il Genio in una sacca fatta di catene nere. Egli tentò, invano, di liberarsi.
"È inutile che tenti di liberarti: sono frecce anti-magia, non puoi uscire in alcun modo."
Poi volse il suo sguardo sulle ultime due persone rimaste. Aladdin si mise davanti alla ragazza digrignando i denti.
"Chi diavolo sei tu? Perché fai del male a questa gente?!"
Ragnarok incominciò a ridere ed esplose in una risata cupa, profonda quasi come se provenisse direttamente dall' inferno.
"Male? Dolore? Tu non sai che cos' è il vero dolore, non sai com' è perdere tutto ciò che ti è caro! Perdere tutto il tuo mondo... perdere il motivo della vita stessa! Ma non ti preoccupare, lo scoprirai presto!"
Detto questo prese il suo arco e prese una freccia nera più grande rispetto alle altre.
"Addio."
 
"Dobbiamo assolutamente correre verso il palazzo reale!"
Mark osservava esterrefatto la città completamente avvolta dalle fiamme. Donne, bambini, uomini fuggivano spaventati dalle fiamme. Il Disertore sembrava quasi paralizzato E dovette intervenire Riku, altrimenti non si sarebbe mai mosso da dov' era. 
"Muoviamoci!" Urlò Riku.
Per poter proseguire dovettero utilizzare numerosi Blizzard e Blizzara a causa del fuoco che bloccava l' accesso alle varie vie. Finalmente arrivarono davanti al palazzo reale, ma davanti a loro si trovava Jafar che stava osservando le due porte distrutte.
"A quanto pare qualcuno si diverte a distruggere tutto senza motivo..."
"Senti chi parla!" Esclamò Riku.
Lo stregone si girò guardando Riku con un sorriso malvagio.
"Ma tu guarda chi si rivede... Ti voglio ricordare che abbiamo un conto in sospeso?"
"Lasciaci entrare Jafar!"
"Ma come Riku fuggi davanti ad una sfida?"
"Lasciaci entrare! Tu non hai idea di quello che è successo!" Esclamò Mark.
Jafar lo guardò sprezzante.
"Tu guarda i giovani d' oggi ... non ti hanno insegnato che si porta rispetto ad un adulto?"
"Si e mi hanno anche insegnato che le persone come te dovrebbero essere mandate al manicomio!"
"Tu, piccolo... Adesso ti insegno io le buone maniere!"
Alzò il suo bastone al cielo e delle nuvole rosse incominciarono a circondarlo. Riku e Mark osservarono preoccupati le nuvole mentre il Disertore correva a destra e a sinistra impaurito.
"Non di nuovo..."
Le dimensioni di Jafar aumentarono e le nuvole presero a girare vorticosamente. Le sue gambe sparirono lasciando posto a una lunga coda rossa, la muscolatura del suo petto aumento, i suoi occhi divennero color ambra, i suoi capelli si riunivano in un codino, ma la cosa peggiore era che era grande quasi quanto il palazzo reale. Jafar alzò le sue braccia e due muri di fiamme chiusero ogni via di fuga. I due Keyblader erano in trappola ed erano anche in grande difficoltá: oltre alla forza di Jafar un problema erano anche le sue dimensioni.
"Vi insegno io le buone maniere!" Tuonò l' uomo - genio, puntandogli contro un dito.
[The Encounter = https://www.youtube.com/watch?v=UM0ouoHjUAA ]
L’uomo passò subito all’attacco cercando di schiacciare i tre come degli insetti con un pugno. Riku e Mark scattarono di lato, mentre il Disertore cadde all’indietro, riuscendo a schivare l’attacco. Riku saltò su uno dei palazzi lì vicino per poter raggiungere meglio la testa del nemico, ma Jafar se ne accorse e tentò di colpirlo con un ulteriore pugno che riuscì a schivare anche se con difficoltà. Mark approfittò del momento per salire sull’altro palazzo e per saltare in direzione di Jafar. . Nel momento in cui stava in aria puntò il Keyblade contro la nuca di Jafar.
“MINI!”
In realtà non sapeva che fosse una vera e propria magia, ma sperava che funzionasse e rimpicciolisse Jafar. La magia fortunatamente per il nostro ragazzo funzionò e Jafar ritornò ad avere le stesse dimensioni di prima. Il Mago non sembrò preoccuparsene, anzi, sogghignò.
“Non penso che questo cambi qualcosa! Anche con dimensioni inferiori, vi schiaccerò come scarafaggi!”
Sfortunatamente per lui non si era accorto del Disertore dietro di lui che colse questo momento per rifilargli un calcio nel sedere.
“!”
“Come osi tu, sottospecie di Heartless malformato?!”
“!!!”
Detto questo l’ Heartless “malformato”, come lo aveva definito Jafar, gli rifilò un secondo calcio, dritto nello stomaco. Il Mago attuì il colpo e scagliò via l’essere come se fosse stato fatto di carta.
“Dove sono finiti quei due…?”
“STOPGA!” urlò Riku dietro di lui.
Il Mago si paralizzò e i due ragazzi ebbero l’occasione per una serie di combo.
“Pronto, Mark?”
“Nato pronto!”
Il castano lanciò in alto il Mago paralizzato con un fendente. Riku incominciò a ruotare intorno a lui continuando a colpirlo su ogni parte del corpo. Una volta aver finito gli attacchi lo rispedì giù e Mark lo colpì con un ultimo fendente laterale che scagliò Jafar contro il muro di fiamme.
“Possiate essere dannati!”
Unì entrambe le mani e le alzò al cielo, incominciò ad accumulare energia oscura finché non divenne un’ enorme sfera viola e nera.
“Ma è ora di finire questa buffonata!”
Lanciò la sfera oscura davanti a sé. I due Keyblader misero davanti a sé il Keyblade, mentre il Disertore si andò a rifugiare dietro uno di loro. L’attacco fu devastante: la sfera esplose ancor prima di aver raggiunto i tre e generò un’onda d’urto spaventosa che gettò i nostri amici contro il muro. Qualcosa però accadde anche a Jafar: la sfera aveva provocato degli strani effetti anche su di lui. I tre sbatterono contro il muro e si accasciarono a terra, mentre, invece Jafar venne avvolto da delle nubi scure e da uno strano oggetto luminescente. Riku si alzò frastornato e vide che Jafar stava mutando forma: la sua pelle si scurì diventando blu notte, i suoi occhi diventarono più grande e gialli, sopra la sua testa comparse un turbante, gli comparvero altre due braccia con due spade dorate in mano.  L’essere sollevò la testa ed urlò contro il cielo, un urlo di dolore, di rabbia. Sul suo petto era comparso l’emblema degli Heartless.
“C-cosa diavolo è successo a Jafar?” chiese Mark, rialzandosi.
L’albino non poté nemmeno rispondere che l’Heartless si gettò contro di loro tentando d’infilzarli con le sue spade. Riku parò con il Keyblade, ma l’Heartless continuò imperterrito a tentare di colpirlo con dei fendenti. All’improvviso Riku cedette e l’avversario sembrava stare per dargli il colpo di grazia, ma Mark si mise tra i due e lo colpì nella parte inferiore del corpo con un fendente.  L’Heartless indietreggiò e urlò di nuovo, ma questa volta in direzione dei due ragazzi. Lanciò due spade davanti a sé che incominciarono a roteare ed ad avvicinarsi pericolosamente ai due ragazzi. Per fortuna il Disertore era riuscito a rialzarsi e a spedire con un calcio le due spade lontano dal loro possessore. I due Keyblader scattarono in avanti e approfittarono del momento di indecisione del loro avversario per colpirlo di lato.
“Questo spettacolo si sta rivelando noioso …” disse una voce dall’alto.
I due ragazzi si voltarono sentendo come se la voce provenisse dalle loro spalle, ma non c’era assolutamente nessuno. All’improvviso delle frecce bianche incominciarono a conficcarsi nel petto di quello che una volta era Jafar. Le frecce incominciarono ad illuminarsi, a risplendere sempre di più, finché non esplosero in un lampo di luce.
“Q-questa m-me la pagher-ai! RIKU!!!”
L’Heartless scomparve e al suo posto comparve una serratura dorata. I due istintivamente alzarono il proprio Keyblade e un forte lampo di luce partì in direzione della serratura. Quella scomparve e i nostri amici rimasero per un momento bloccati…
“ALADDIN!” urlarono i due.
 
[Se state ascoltando qualcosa, fermatela. Se non state ascoltando niente, meglio così]
I tre entrarono di corsa all’interno del palazzo reale: le porte erano state completamente distrutte, delle guardie e delle persone erano distese per terra immobili e dei segni evidenti di un’ esplosione era presente nella zona precedente alla porta.  Continuarono a correre finché non arrivarono nella sala del trono: il Genio era ancora intrappolato nella rete e teneva lo sguardo basso, Aladdin stava rannicchiato a terra, tremante, con la spada affianco.
“ALADDIN!” urlò Mark avvicinandosi.
Riku e il Disertore camminarono più velocemente, sentendo che qualcosa mancava in quella stanza. Mark si abbassò vicino ad Aladdin e vide che stava piangendo.
“Che cosa è successo? Dov’ è Ja …?”
Le parole gli morirono in bocca: aveva capito che cos’era successo, aveva capito il piano di Ragnarok. Il ragazzo li aveva usati, ingannati, aveva utilizzato Jafar per bloccarli, ma allo stesso tempo l’aveva tolto di mezzo unendo l’oscurità del suo attacco alla serratura.
Avevano perso.
Agrabah era stata distrutta.
 
 
[Organization XIII = https://www.youtube.com/watch?v=TgeRHGTjMuk ]
Nel frattempo, nella sala delle riunioni dei God Disaster, Omega sedeva al suo trono, attendendo il ritorno di uno dei suoi sottoposti. In quel momento sotto di lui comparve un varco oscuro, dal quale uscì Ragnarok. Il ragazzo si inchinò immediatamente al cospetto del suo capo.
“Mio Signore, missione completata: la Seconda Principessa del Cuore è stata neutralizzata.”
“E per quanta riguarda i Keyblader?”
Ragnarok abbassò il capo.
“Non sono riuscito a fermarli, mio signore. Ma hanno sofferto, hanno assaggiato un pezzo del vero dolore.”
“Eccellente: ora siediti, gli altri stanno per arrivare.”
Ragnarok annuì e con un portale oscuro si sedette al suo posto. In quel momento altri undici varchi oscuri si aprirono e tutti i membri dell’ Organizzazione God Disaster era presente nella sala. Chaos sedeva vicino a Omega, mentre Broken e Deimos, poco più in basso. Quando ognuno si fu seduto Omega si alzò in piedi sul suo trono.
“Fratelli, il momento della resa dei conti è giunta: le forze della Luce si stanno indebolendo ogni volta che noi avanziamo e ben presto i nostri cuori ritorneranno a noi. I Keyblader non potranno nulla contro di noi e per di più siamo riusciti a trovare altre vittime da utilizzare per i nostri scopi.”
Indicò quattro troni e le persone che vi sedevano sopra si teletrasportarono con un varco oscuro sotto il trono di Omega.
“Affido a voi il compito di eliminare i quattro ragazzi. D’altronde vi spetta di diritto…”
“Sarà un onore, Lord Omega.” Dissero tutti e quattro i membri che scomparirono in un varco oscuro.
Il Signore dei God Disaster si risedette.
“Kingdom Hearts e ogni mondo sarà nostro. Chi vorrà fermarci verrà eliminato, nessuna pietà.”
 
 
End of the First Act
Starting a New Travel,
Meeting New Friends….
 
FINALMENTEEEEEEEEEEEE!!! Ce l’ho fatta! Ho finite anche questo capitolo! Non ci sono le foto di Ragnarok e dell’Heartless perché non ho fatto in tempo a caricarlo. Da qui in poi signori aspettatevi di tutto, perché siamo solo all’inizio del viaggio…
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: christhebest