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Autore: Ludos98    03/05/2014    5 recensioni
Yumi,una ragazza spagnola-giapponese,torna a Parigi per vivere con suo padre e il fratello maggiore,Hiroki.
E' una ragazza socievole,allegra e simpatica. Tuttavia è rimasta segnata dalla separazione dei suoi genitori, avvenuta anni prima.
Fin da quando è piccola ha una grande passione: il canto.
Iscrivendosi al liceo Kadic incontra Ulrich e se ne innamora perdutamente,ma la loro storia affronterà molti ostacoli.
Dal testo:
[...] Essere pronti per accettare
che esistiamo per una ragione.
Pronti per la nostra missione.
Pronti per essere i protagonisti
del nostro racconto.
Pronti per amare, per sentire,
per consegnarci all’avventura.
Pronti per il futuro.
L’importante non è l’arrivo,
è il percorso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ulrich, Un po' tutti, William, Yumi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Chapter 13: Single Ladies
Una parola può essere più potente di una pioggia di missili.
Perché una parola detta o non detta, gridata o sussurrata, può scatenare una rivoluzione.
-Quindi,signorina Ishiyama,come si chiamavano le navi guidate da Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le Americhe?-la domanda della professoressa di storia mi scivolò addosso come gli eventi degli ultimi giorni.
La conversazione con Ulrich mi aveva scossa più di quanto volessi ammettere,e le sue parole continuavano a tormentarmi.
“Preferirei lavorare con altre mille persone,piuttosto che con una codarda come te”. Se mi avesse conosciuta veramente,non si sarebbe mai permesso di dire una cosa del genere. Purtroppo non avrei avuto modo di dimostrargli il contrario,perché non eravamo più amici.
Sollevai il capo,che era appoggiato sulla mano destra,e posai la matita sul libro aperto. Prima che potessi aprire bocca,qualcuno rispose al posto mio.
-La Nina,la Pinta e la Santa Maria.-disse Laura Gauthier,quella nuova. Aelita l’aveva soprannominata così,ma probabilmente stava elaborando nomignoli più offensivi.
Era la prima lezione che frequentavamo insieme,infatti non le avevo mai parlato ma l’insegnante me ne diede l’occasione.
-Molto bene,Laura. Fortunatamente c’è ancora qualcuno che mi segue!-esclamò contenta ma al tempo stesso delusa la professoressa. Poi si rivolse a me.-Yumi,dovresti conoscere questi dettagli storici. Infondo la Spagna è coinvolta.
Sorrise,però era chiaro che fosse un commento razzista. Mi sarei tanto voluta alzare e urlarle: “Senti non mi interessa delle stupide navi di Cristoforo Colombo,ho cose più importanti a cui pensare!”. Ed era vero. Dopo la fine di quell’interminabile lezione avrei dovuto dire a Jim che non volevo più lavorare con Ulrich. Eppure c’era una parte di me che mi suggeriva di non farlo.
Comunque scelsi di contenermi,e riuscii a sminuirla con una frase.
-Beh sa,a volte il mio lato giapponese prende il sopravvento.-anche io sorrisi,ma era un sorriso di gusto.
Inizialmente risultò turbata,poi riprese quell’autocontrollo tanto odioso.
-Sono certa che potrai riportare alla luce l’altro tuo lato con il compito che sto per assegnarvi.-si voltò, e scrisse sulla lavagna la parola Ricerca.
Misi una mano sulla fronte e cominciai a lamentarmi. I suoi compiti erano i peggiori: una volta aveva lasciato parlare un ragazzo per cinque minuti,senza interromperlo,per poi mettergli una misera C-.
Inoltre io non le andavo molto a genio. Lei era una di quelle professoresse pervenute,infatti,arrivando in ritardo alla prima lezione,le avevo fatto una cattiva impressione.
-Bene ragazzi,il compito che dovete svolgere è il seguente. Dovrete fare una ricerca a coppie sull’argomento scritto alla lavagna.-suonò la campanella. La professoressa si affrettò a prendere i suoi preziosi libri di storia,ed si avviò verso l’uscita della classe.-La scadenza è tra due settimane.
Sbuffai. Jim e la prof. di storia avevano deciso di rendermi la vita impossibile. E il meglio doveva ancora arrivare.
Cominciai a sistemare le mie cose a testa bassa,per lasciare quell’aula il prima possibile,quando Laura si avvicinò a me.
-Sembra che siamo in coppia assieme.-esordì lei stringendo un quaderno ad anelli al petto.
Alzai gli occhi e vidi i nostri nomi scritti sulla lavagna. Gli argomenti erano i viaggi di Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America.
Accennai una risata nervosa. Quella grandissima stronza.
-Non ci siamo presentate ufficialmente,io sono Yumi. - dissi porgendole la mano e alzandomi,così da essere alla stessa altezza. Okay,forse con i tacchi ero leggermente più alta.
Lei strinse la mia mano e sorrise. Era uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore.
-Piacere,io sono Laura.-fece una pausa.-Hai veramente origini giapponesi e spagnole?-chiese sorpresa.
Rimasi colpita anche io. Insomma non è la prima cosa che avrei chiesto al suo posto.
Annuii.
-Si,ma è una storia lunga.-liquidai la domanda,perché non avevo voglia di raccontare.-Come hai potuto notare,la professoressa fa alcune discriminazioni. Ti ci abituerai,credimi.
Lei sospirò sbigottita.
-Wow,spero che la mia provenienza italiana non sia un problema.
Guardai l’ora sul telefono. Si stava facendo tardi e,se non mi fossi data una mossa,Jim se ne sarebbe andato.
Scossi la testa.
-Hai risposto bene ad una domanda che non era nemmeno rivolta a te,sei già praticamente nelle sue grazie.-la rassicurai alzando le spalle.
-A proposito di questo,gli argomenti che ci ha assegnato sono molto vasti.-quale teenager usava la parola “vasti”?-Suggerirei di dividerceli. Cosa ne pensi?
Riflettei qualche secondo sulla sua proposta. Probabilmente era la soluzione migliore. E se non lo fosse stata,avevo troppi pensieri per la testa per capirlo.
-Certo,è una buona idea. Possiamo iniziare a fare delle ricerche e poi incontrarci per confrontarci?-le proposi.
Lei acconsentì e le lasciai il mio indirizzo. Parlammo per un altro paio di minuti,poi me ne andai dicendo che c’era una cosa importante che dovevo fare.
 
“Caro diario,
Sono arrivata alla conclusione che l’unico modo per sentirmi meglio,è stare lontana da Ulrich. Ecco perché sono qui. Devo dire a Jim che non voglio più lavorare con lui.
Allora per quale motivo sto esitando?”

Mi trovavo fuori dalla sala di musica e,poiché le porte erano di vetro,stavo osservando Jim mentre faceva lezione agli studenti del primo anno. Tutto si muoveva a rallentatore,sembrava la scena di un film.
Sospirai.
Coraggio,Yumi. Puoi farcela.
Evidentemente il destino aveva altri piani perché,mentre stavo appoggiando la mano sulla maniglia,arrivò la Hertz.
-Ishiyama!-strillò facendomi sobbalzare per lo spavento.
Mi voltai.
Era passato molto tempo dall’ultima volta che l’avevo vista,ma ciò che mi sorprese di più furono i suoi capelli verdi fosforescenti. Strabuzzai gli occhi,pensando di aver avuto un’allucinazione.
-Cosa ci fai ancora qui?!-esclamò scioccata.
Aggrottai le sopracciglia,senza capire.
-Dove dovrei essere?-chiesi ingenuamente accennando un sorriso.
-Ma come dove? - sbuffò incredula - Alla tua prima lezione di danza,ovviamente!
Mi afferrò il polso,mi trascinò via e non ebbi neanche modo di replicare.
 
La Hertz doveva essere folle. Per tutto il tragitto continuai a chiedermi cosa ci trovasse in lei Jim. Ah giusto,era matto anche lui.
Inoltre,considerando che la scuola aveva una bellissima aula di canto,mi aspettavo di trovare una sala da ballo come quella in cui si allenava Rachel Berry. E invece la professoressa mi portò in un luogo assai noto per me: il laboratorio di chimica.
Entrare in quella stanza era l’incubo a cui venivo sottoposta ogni lunedì mattina. Quindi si poteva percepire facilmente il mio finto entusiasmo.
Inizialmente pensai che fosse una trappola e che,con quegli strani strumenti,volessero depistarmi per farmi dimenticare il discorso Delena della 4x23. Ma quando scorsi Aelita,stravaccata su uno di quei banchi di legno,mi tranquillizzai. Presi posto vicino a lei e mi resi conto che stava dormendo.
Trovarsi in quell’aula al di fuori delle lezioni era stranissimo e,non potendo conversare con nessuno,aspettai trepidante che la Hertz iniziasse a parlare.
Quest’ultima si sedette sulla “cattedra” e cominciò a dondolare i piedi.
-Bene,ragazze. Immagino che vi starete chiedendo perché siamo qui,invece che nella sala da ballo,-ah,quindi esisteva!-perché sono stata assente per alcuni mesi e…perché i miei capelli sono verdi.-si indicò la testa e accennò una risata.-Diciamo che ho sempre pensato che prima di ballare con i piedi si debba ballare con la testa,per cui quale posto migliore del laboratorio di chimica??
Si alzò un lamento generale.
-Oh no,tranquilli. Non voglio farvi risolvere nessun composto o quel che sia. Tuttavia in questo ultimo periodo mi sono sentita ispirata da una grande donna,che a sua volta ha ispirato diverse generazioni. Sto parlando di Beyoncé.
Tutte noi sospirammo e Aelita cominciò a riprendere contatto con la realtà. Si sistemò i capelli arruffati e sussurrò un “Ehi Yumi”,che notai poco poiché stavo cercando di capire dove volesse andare a parare la Hertz.
-Penso che un’artista come lei possa essere molto d’aiuto nella vostra formazione musicale,quindi il compito è il seguente: vi dividerò in gruppi e canterete le sue canzoni.
Rimasi inespressiva per circa due minuti. Ero convinta che non sarei riuscita a imitare Beyoncé. Insomma lei era lei…e io ero io.
Inoltre mi balenò il pensiero che qualcuno ce l’avesse con me,perché la canzone che mi assegnò la Hertz era tutt’altro che utile alla mia formazione artistica. Si trattava di Single Ladies.
Fortunatamente Aelita si sarebbe esibita con me,così avremmo potuto legare di più. Questo mi confortava.
Purtroppo però era sorto un problema: ci mancava una ragazza per la coreografia.
Ad Aelita si illuminarono gli occhi. Aveva stampata in faccia l’espressione di chi gli è venuta una buona idea,infatti mi spaventò.
-Io so chi può aiutarci.
Le parole, quando arrivano, ti svegliano.
Le parole sono pensieri
che si convertono in azione.

Al termine delle lezioni i corridoi non erano molto affollati,ma Aelita aveva la certezza che Laura sarebbe stata lì.
La bella biondina italiana stava sistemando i libri nel suo armadietto. I lunghi capelli biondi ondulati le ricadevano sul maglione grigio con i culti tribali bordeaux e blu scuro. Sotto indossava dei semplici jeans e un paio di Dr. Martens,anch’esse bordeaux. 
Che cosa ci troverà di speciale Jeremy?Si vede lontano un miglio che è la classica verginella santarellina.
La squadrò cercando di trovarle un difetto,ma non ci riuscì. Incrociò le braccia al petto e poi si avvicinò alla ragazza.
-Buongiorno Laura!-gridò Aelita in italiano chiudendo violentemente l’anta dell’armadietto.-Allora,come ti trovi in Francia?
Lei assunse un’aria interrogativa.
-Molto bene.-rispose cauta riaprendo l’armadietto.-Anche se l’Italia mi manca.
Accennò un sorriso e Aelita alzò gli occhi al cielo perché non sopportava tanta dolcezza. Scelse di andare dritta al punto.
-So che potrà sembrare scortese da parte mia,ma ho davvero bisogno del tuo aiuto.-le afferrò le mani con aria supplichevole. Laura continuava a non seguirla.-La Hertz ci ha assegnato una coreografia,però ci manca una ballerina e Jeremy mi ha detto che tu te la cavi. Ti andrebbe di partecipare?Dimmi di si,ti prego!
In realtà non ci aveva proprio parlato con lui,ma avrebbe fatto di tutto per portare a termine il suo piano. Purtroppo Laura abboccò all’amo.
-Certo,mi farebbe tanto piacere!-esclamò entusiasta. Scrutò attentamente Aelita,ricordandosi di averla già vista. -Aspetta. Tu sei Aelita,l’ex di Jeremy,vero?
Quest’ultima deglutì e incassò il colpo. Forse Laura non era così ingenua come voleva sembrare.
Non ancora per molto,tesoro.
-Qualcosa del genere,sì.-rispose indifferente e successivamente cambiò discorso.-Sono così felice che tu abbia accettato,riusciremo sicuramente a conoscerci meglio.
Laura annuì contenta. Peccato che le intenzioni di Aelita non fossero buone.
-Però non abbiamo molto tempo,la Hertz ci ha dato 5 giorni.-proseguì seria Aelita.-Yumi si trova già nella sala da ballo,raggiungila e ti spiegherà tutto. In fondo al corridoio,prima porta a destra.
La bionda si allontanò piena di dubbi,tuttavia sentiva l’eccitazione scorrerle nelle vene. Finalmente si sarebbe integrata in un gruppo e non solo.
Aelita sorrise di gusto. Non credeva che sarebbe stato così semplice. 

-Sul serio,pensi davvero che funzionerà?-domandò qualcuno alle sue spalle. Odd era appoggiato agli armadietti con le braccia conserte,e sogghignava divertito.-Mettersi una tutina aderente,e ballare per lui?Andiamo Aelita,non siamo più ai tempi di Grease.
Inizialmente lei sobbalzò per lo spavento,poi mostrò di nuovo quella sua finta faccia annoiata.
Non si erano ancora parlati da quando Jim gli aveva assegnato quel compito.
-E cosa ne sai tu di come si riconquista un ragazzo?-domandò sorridendo maliziosamente.-Non mi pare che tu sia esperto in materia.
Odd accennò una risata. Era abituato all’ironia di Aelita,e forse era uno degli aspetti che l’avevano fatto innamorare.
-Oh credimi,non c’è bisogno di nessun ragionamento particolare ma…conosco Jeremy,e non gli piacerà.
Aelita si strinse nel giacchetto di pelle nero. Una parte di lei sapeva che Odd aveva ragione,eppure non voleva arrendersi all’evidenza e ammettere che aveva perso tutto.
-Non vi ho visti andare particolarmente d’accordo,ultimamente.-chiese ironica aggrottando le sopracciglia.-Quindi perché dovrei crederti?
Our love was in the hall
All packed in boxes
And I saw
What it was
That I had done
To you
I was wrong
I was wrong
Il ragazzo si avvicinò ad Aelita,e lei sussultò. Non si trovavano così vicini dal Ballo d’Autunno,e nonostante Aelita avesse voglia di saltargli addosso,dovette reprimere quell’impulso.
Odd ricominciò a parlare,ma lei non riusciva a staccare gli occhi dalle sue grandi e morbide labbra.
-Perché Jeremy è uno stupido,e si sta comportando come tale. Trattarti male,provarci con le altre è solo un tentativo assurdo di passare per il Bad Boy.-gli toccò una ciocca di capelli,e Aelita pensò che si sarebbe liquefatta all’istante.-Ma non lo sarà mai,lui è il cavaliere bianco. Colui che salva sempre la sua principessa.
Lei cercò di assimilare quanto aveva sentito e,prima che potesse fare la smorfiosa,le parole uscirono da sole.
-E tu che ruolo ricopri?
Odd alzò il capo,interrompendo quell’atmosfera catartica.
-Lo sai bene. - ammise. Decise inoltre di suggerirle la cosa giusta da fare. Perché l’amava e avrebbe sempre voluto il meglio per lei. –Adesso vai a salvare il tuo principe,e quando avrai finito penseremo alla canzone di Jim.
Aelita annuì e se ne andò quasi in uno stato di trance.
Uno crede che le parole diano risposte,
ma danno qualcosa di più potente:
domande.
 
Laura era rimasta perplessa dalle parole di Aelita. Il suo sesto senso le diceva che qualcosa non quadrava,eppure scelse di non ascoltarlo. Finalmente avrebbe fatto quel che le piaceva.
Le indicazioni della ragazza dai capelli rosa non erano state molto chiare,infatti,arrivata alla fine del corridoio,si voltò per sapere se fosse già andata via. Ma,vedendola parlare con Odd,decise di arrangiarsi. Continuò a camminare all’indietro,e si scontrò accidentalmente con qualcuno.
-Oh mio Dio,scusami!-esclamò dispiaciuta e affrettandosi a raccogliere i libri che le erano caduti.
-Tranquilla,non ti preoccupare.-la rassicurò l’altra persona sorridendo.
Era un ragazzo dalla carnagione olivastra e i capelli scuri. L’accenno di barba le fece capire che non poteva essere uno studente della scuola.
E’ troppo grande,anche per l’ultimo anno.
La ragazza notò inoltre che aveva delle splendide fossette quando sorrideva,e degli occhi neri ipnotici.
Rimase imbambolata a fissarlo per un tempo che le sembrò infinito,e lui fece lo stesso. Infatti cominciò a chiedersi se i suoi lunghi capelli biondi fossero morbidi al tocco.
La aiutò ad alzarsi e le porse uno dei tanti libri che portava con sé.
-Colpa delle stelle. E’ interessante?-domandò leggendo il titolo.
-Ehm…si.- farfugliò lei afferrando il libro,e distogliendo per un istante lo sguardo da quegli occhi meravigliosi.-Soprattutto se ti viene voglia di scappare perché la realtà ti impedisce di sognare.
Il ragazzo annuì.
-Non ricordavo che il Kadic fosse così terribile,eppure non è passato molto tempo da quando lo frequentavo io.-affermò incrociando le braccia al petto.
Quindi probabilmente mi sono sbagliata sulla sua età.
-E cosa ti ha riportato qui?-chiese curiosa.
Lui si portò una mano alla testa e lasciò scivolare l’altro braccio lungo il corpo.
-Credo che,nonostante tutti siano ansiosi di terminare il liceo,alla fine lo rivivrebbero volentieri. Perché è il periodo migliore della nostra vita.-Laura si permise di alzare leggermente gli occhi al cielo. Tuttavia non contestò l’opinione del ragazzo,e lo lasciò proseguire il suo discorso.-Per questo sono qui. Penso che questa scuola abbia ancora molto da offrirmi.
La bionda lo scrutò con attenzione e sorrise compiaciuta.
-Allora ti auguro di trovare quello che stai cercando.-concluse riprendendo a camminare e lasciandolo col fiato mozzo.
Lui si voltò immediatamente.
-Comunque io sono Hiroki.- nell’udire quelle parole,lei si fermò.-Posso sapere il tuo nome? - formulò la domanda come se ne dipendesse la sua stessa vita.
-Laura. - rispose schietta. –E’ stato un piacere.
Si avviò di nuovo verso la sala da ballo,sogghignando tra sé,ma non prima di sentire Il piacere è tutto mio.
Dicono che un’immagine
valga più di mille parole,
ma quando una parola ha valore,
contiene mille immagini.
Più tardi
Pov Yumi

Le luci del tramonto filtravano attraverso le finestre della cucina. Ormai ci trovavamo a metà novembre e le giornate cominciavano ad accorciarsi. 
L’inverno stava arrivando,ed ebbi l’impressione che quest’anno sarebbe stato molto più freddo e solitario per me.
Aprii la porta sul retro ed entrai in cucina di soppiatto,pensando a una bella scusa da rifilare a Hiroki.
Era stato piuttosto chiaro: “Non uscirai di casa per un mese. Eccetto che per andare a scuola,ovviamente.”.
Quindi supposi che tornare con un’ora e mezzo di ritardo non rientrasse nei piani.
-Hiroki?-domandai insicura,ma non ottenni nessuna risposta. Evidentemente la fortuna era a mio favore. –Hiroki sei in casa?
Silenzio assoluto.
Tirai un sospiro di sollievo e appoggiai le buste sul bancone. Mi sfilai il giacchetto di jeans rimanendo con la camicetta bianca sbracciata,e la gonna a vita alta scozzese.
Le prove erano state estenuanti,e non avrei immaginato che Aelita si riferisse a Laura con il termine aiuto. Inoltre la Hertz ci aveva consegnato i costumi di scena: un body nero attillato nel quale non sarei entrata neanche restando in apnea.
Avevo una gran sete,così presi dal frigo una bottiglia di succo all’arancia e lo versai in un bicchiere. In quel medesimo istante udii delle chiavi che giravano nella serratura,e qualche secondo dopo Hiroki apparve sulla soglia della cucina.
Notai subito il suo sorriso sornione,ma feci finta di nulla: eravamo ancora ai ferri corti dopo la storia di Madrid.
-Pausa dallo studio?-domandò con un’aria di superiorità. Avrei sempre odiato il fatto che fosse il fratello maggiore,e che potesse usare quel tono con me.
Annuii.
-Oh si. Sto studiando ininterrottamente da ore.-risposi sospirando. Portai una mano sul fianco e inarcai un sopracciglio.-Tu,invece,dove sei stato?
Hiroki si tolse il giacchetto di pelle (noi Ishiyama eravamo dei temerari),e si sedette sullo sgabello.
Buttai giù un sorso di succo.
-Al Kadic. Per cercare un lavoro.-ammise con nonchalance e per poco non mi strozzai. Lui sorrise divertito.
Sperai vivamente che avesse fatto un colloquio come aiuto-giardiniere,così l’avrei visto solo un paio di giorni alla settimana. Ma soprattutto perché così non avrebbe scoperto dei corsi di musica.
Una parte di me sapeva che lo avrebbe accettato con gioia,eppure qualcosa mi impediva di confessarglielo.
Mi tremavano le mani per il nervosismo,ma posai il bicchiere sul bancone e con la voce più ferma possibile chiesi:
-Ah. E in cosa consisterebbe questo lavoro?
Afferrò la bottiglia e si versò del succo anche lui.
-Sai,quando hai deciso di aiutare i tuoi amici nell’esibizione,mi hai proprio ispirato.-una bruttissima idea iniziò a farsi strada nella mia testa.-Così ho riesumato la mia vecchia chitarra dalla cantina,e ho domandato a Jim se avessi potuto tenere dei corsi. Lui non ha potuto rifiutare,considerando che ero uno dei suoi migliori studenti.
Troppe informazioni da assimilare. Quindi Hiroki mi stava dicendo che frequentava i corsi di musica? Metaforicamente immaginai di darmi uno schiaffo.
Ecco perché avevo l’impressione che Jim mi trattasse in maniera diversa!Per quale motivo ero sempre l’ultima a sapere le cose?
-Wow. Sono contenta per te,davvero.-abbassai il capo fingendomi affranta.-Peccato che alla fine io non ho avuto il coraggio di seguire il mio sogno.
Lo sguardo di Hiroki valeva più di mille parole: era chiaro che sapeva qualcosa,ma per il momento non avrebbe proferito parola.
Forse era meglio così,insomma la situazione tra noi due risultava già abbastanza critica.
Decisi di cambiare appositamente discorso. Quel sorriso sornione era ancora stampato sulla faccia di Hiroki,e l’avrei usato a mio vantaggio.
-Eppure tutta questa allegria è dovuta a qualcos’altro,vero?-incrociai le braccia al petto e sogghignai maliziosa.
Adesso ero io ad averlo in pugno.
Mio fratello non si confidava spesso con me,tuttavia avevo la certezza che l’avrebbe fatto.
-Ecco…ho conosciuto una ragazza.-la sua espressione ingenua e sognante mi riscaldò il cuore. Era passato molto,troppo tempo dall’ultima volta che l’avevo visto così. Inoltre mi tornò alla mente il mio primo incontro con Ulrich. –E non so,credo sia scattato qualcosa…
Abbassò il capo imbarazzato,e potrei giurare di aver scorto le sue guance in fiamme. Accennai una risata.
-Uhhh e chi sarebbe la fortunata?!-domandai curiosa,appoggiando il mento su una mano.
Hiroki liquidò l’argomento scrollando le spalle,infatti questo mi portò a insistere ancora di più. Aveva i classici sintomi del colpo di fulmine: nervosismo,impazienza,euforia.
-Nahh,non è così importante. Probabilmente domani l’avrò già dimenticata. Grazie della chiacchierata,hermanita.-mi diede un buffetto su una guancia e uscì dalla stanza.
Siamo più simili di quanto tu voglia ammettere,big brother.
 
-Decisamente no.
Questo fu il mio commento dopo aver provato il costume.
Mi trovavo in camera mia,perché Hiroki si era ritirato nella sua e non avevo più modo di torturarlo.
Contrariamente a quanto avevo ipotizzato,ero riuscita ad entrare nel body. Quindi il problema era proprio quello.
Più guardavo il mio riflesso nello specchio,e meno mi piaceva.
Questa non sono io.
Non indossavo mai abiti attillati per un semplice motivo: odiavo mettere in mostra le mie forme. Inoltre le culture orientali vietavano tassativamente di farlo.
Per non parlare delle scarpe col tacco quasi prive di plateau che avrei dovuto abbinarci. Non sapevo camminarci,figuriamoci ballarci!
Il mio telefono squillò e per poco non persi l’equilibrio. Tirai un sospiro di sollievo: era Odd. Avevo proprio bisogno di ridere insieme a lui. Scorsi sullo schermo per rispondere e cliccai il vivavoce.
-Ehi Yumi!-esclamò allegro.-Ti disturbo per caso?
Praticamente non ci parlavamo dalla mia audizione,e non avevo avuto modo di ringraziarlo.
-Odd ciao!No,non disturbi affatto.-lo rassicurai continuandomi a guardare allo specchio.-Anzi,avevo assolutamente bisogno del tuo supporto morale.
Sospirai.
Forse se cucissi un’altra manica…
Purtroppo il biondo travisò la richiesta d’aiuto.
-E’ successo qualcosa tra te e Ulrich?
Aggrottai le sopracciglia sorpresa. Cosa c’entrava adesso quello spilungone privo di intelligenza?Era passata qualche ora dall’ultima volta che ci avevo pensato. Mi congratulai con me stessa.
-Eh?No!-gridai con una voce un po’ troppo acuta.-Cioè si. Infatti se vedi in giro il tuo amico e ti va di dirgli che è un grandissimo deficiente da parte mia,ne sarei felice. Ma sono nel panico per un altro motivo.
Sentii Odd ridere a crepapelle dall’altra parte della cornetta.
-E sarebbe?-riuscii a immaginare il suo sorriso sornione dall’altro lato del telefono.
Sbuffai esausta. La cosa mi imbarazzava a tal punto che tentai di tergiversare.
-La Hertz vi ha mai obbligato a eseguire delle coreografie ambigue?E se….la denunciassi per costrizione ad atti osceni in pubblico?
Mi diedi uno schiaffo mentalmente per la stupidaggine che era uscita dalla mia bocca.
Infatti la risata fragorosa di Odd rimbombò per tutta la stanza.
-Tu guarda, - disse lui dopo essersi ripreso - è lo stesso motivo per cui ti ho chiamata.
Strabuzzai gli occhi e accennai un sorriso. Era proprio questo che amavo di Odd: riusciva a farti stare meglio con una sola frase.
-Spara enano,ti ascolto.
Lui fece un respiro profondo e cominciò a raccontare.
-Sono venuto a conoscenza dell’esibizione tramite Aelita.-percepii quanto gli provocasse dolore anche pronunciare il suo nome.-Ho ascoltato per caso una conversazione tra lei e Laura,ma non capisco perché l’abbia messa in mezzo. Sono certo che stia tramando un piano diabolico. Tu sai qualcosa?
Scossi la testa. In effetti,io me lo stavo chiedendo da tutto il giorno.
-Francamente no.-dichiarai facendo una smorfia con la bocca-Sicuramente hai ragione,quindi,se dovessi accorgermi di qualche strano movimento,ti farò un fischio.
Udii Odd tirare un sospiro di sollievo. Ero convinta che l’amicizia fosse anche questo: promettersi di aiutarsi senza domande esplicite.
Successivamente arrivò il suo tentativo.
-Grazie mille,Yumi. - fece una pausa come se stesse cercando le parole indicate da usare.-Ehmm….per quanto riguarda Ulrich,ti posso assicurare che nemmeno io lo riconosco più. Sissi sta avendo una cattiva influenza su di lui,vorrei davvero che ricambiasse…
Non sentii il resto della frase,poiché lo vidi.
Ulrich era fuori dalla porta di casa mia,e stava suonando il campanello. Sembrava troppo tranquillo. Dovetti avvicinarmi alla finestra per assicurarmi di non essermi sbagliata.
Era tutto vero.
-Ulrich?-domandai a nessuna persona in particolare.
Qualcuno tossì. Giusto!Stavo ancora parlando con Odd.
-Si,Yumi. La causa di tutte le tue sofferenze. Hai sentito quello che ho detto,o la tua mente vagava altrove?-il suo sarcasmo improvvisato era di pessimo gusto in quel momento. Inoltre,si stava formando un nodo nel mio stomaco.
Non potevo farmi prendere dal panico,dovevo agire.
-No,intendo che il tuo caro amico è qui!-esclamai sorpresa. Guardai nuovamente fuori dalla finestra: Ulrich era sparito. Quindi dovevo trovare una soluzione alla svelta. Mi portai il telefono all’orecchio. –Ti richiamo più tardi,devo scappare.
Attaccai e lanciai il telefono tra i cuscini del letto.
Dei colpi alla porta mi riportarono alla realtà.
-Yumi,ci sono visite per te!-urlò non del tutto entusiasta Hiroki.
Mi portai una mano alla fronte. Adesso sembrava insensato non andare nel panico.
Osservai il mio aspetto: Hiroki non poteva vedermi conciata così. Invece Ulrich non poteva vedermi e basta.
Notai che qualcuno aveva appoggiato una mano sulla maniglia,quindi sfilai velocemente le scarpe e afferrai l’accappatoio.
-No Hiroki,non posso ricevere nessuno!-gridai di rimando. Lui si bloccò permettendomi di formulare una scusa.-Sono in piena crisi spirituale perché…Stiles e Lydia si sono baciati,ma lei ha scelto KEN 2.0!Capisci il mio dilemma?
Mimai una faccia sconvolta,nonostante non ci fosse nessuno a guardarmi. Poi mi avvicinai alla porta per origliare cosa si stavano dicendo i due ragazzi.
Udii dei bisbigli e dei passi sempre più lontani. Ulrich doveva essersene andato. Tornai a respirare regolarmente.
Tuttavia Hiroki spalancò la porta,facendomi dare una capocciata.
Ahia!
-Uhmm…pensavo di trovarti immersa in una montagna di fazzoletti,con il trucco colato e un barattolo di nutella. Stai facendo progressi.-esordì lui guardandosi in giro.
-Ah-ah. - lo schernii io con un sorriso finto. –Te l’hanno mai detto di non spalancare una porta se c’è dietro una persona?
Continuai a massaggiarmi una tempia.
-E a te hanno mai detto di non origliare una conversazione?-era in vena di battute,il signorino.-Insomma se volevi parlare con Ulrich,potevi evitare tutta quella storia della “crisi spirituale”,-mimò le virgolette con le mani.-Ti avrà scambiata per una pazza.
Abbassai lo sguardo.
Tanto so già cosa pensa di me.
-Perché era qui?-il mio tono di voce diventò serio.
Hiroki si rigirò un foglio tra le mani,e poi me lo porse.
-Ha detto che doveva portarti urgentemente questo compito.-lo presi e improvvisamente mi sentii più tranquilla. Ma Hiroki mi fece tornare sulla difensiva a causa dei suoi dubbi.-Scusa ma lui non frequenta il terzo anno?
Fissai il foglio,impaziente di leggerne il contenuto.
Alzai il capo e annuii.
-Si. Infatti è per un corso extracurricolare che frequentiamo entrambi.-intuii da sola il resto.-Ora ti senti meglio sapendo che non mi drogo?
Riuscii a farlo ridere,e successivamente mi lasciai andare anche io.
Lo squadrai,aspettando che afferrasse il significato di quello sguardo.
-Beh?Puoi uscire adesso.
Hiroki sospirò,fingendosi affranto.
-Ahhh…mi manca il periodo in cui non avevi corteggiatori!
Sorrisi.
Anche a me.
Si avviò verso l’uscita e richiuse la porta alle spalle.
Mi sedetti sul letto e respirai profondamente. Non mi aspettavo niente. Soprattutto dopo quanto era successo.
“Non mi interessa della tua onestà,adesso. O vorresti forse negare che sei scappata a Madrid per non affrontare la situazione?”
Socchiusi gli occhi per scacciare i ricordi,e non solo.
Presi coraggio e aprii il foglio. Come pensavo,all’interno trovai una canzone. Tuttavia quel che mi colpì fu il significato. Lo spagnolo di Ulrich era decisamente migliorato,infatti non notai errori.
Te veré, en cada ocasión
por que puedo ver tu historia en mi canción
[...]
El poder se encuentra en ti
Tienes magia para mi
Tu sabes no estés distante
Inconsciamente sorrisi. Non potei evitarlo,perché,nonostante Ulrich continuasse a deludermi e a farmi soffrire,l’amore che provavo per lui era più forte.
Sicuramente mi sarei pentita di questo pensiero,ma adesso l’unica cosa sulla quale fantasticavo era quel meraviglioso sentimento che mi faceva sentire viva. E,considerando il periodo che stavo attraversando,non potevo chiedere di meglio.
E’ ancora qui.
 
Cinque giorni dopo
Il giorno dell’esibizione era arrivato. Avevamo provato giorno e notte,quindi mi sentivo abbastanza pronta. Inoltre quell’imbarazzo iniziale era sparito.
Tuttavia non riuscivo a togliermi dalla testa la canzone di Ulrich. Perché scriveva dei duetti meravigliosi,se poi continuava a trattarmi male?
In quel preciso momento mi sarei dovuta trovare in camerino,eppure ero nel bel mezzo del corridoio,a contemplare Ulrich da lontano.
Lui stava riponendo dei libri nell’armadietto,e sembrava il ragazzo gentile di una volta. O forse,ero io a volerlo vedere così. 
Perché stai mandando tutto all’aria?
Una parte di me sarebbe corsa da lui e l’avrebbe abbracciato,congratulandosi per la splendida canzone,ma l’altra,quella spinta dall’orgoglio,mi obbligava a restare esattamente dov’ero.
-Yumi,cosa ci fai ancora qui?-domandò una voce maschile alle mie spalle.
Odd.
La sua voce mi riportò nel mondo reale.
Guardai l’orologio da polso. Avevo perso la cognizione del tempo.
-Io…non so cosa stavo facendo.-riuscii a dire e il biondo intuì il resto. Inoltre vide il foglio che stringevo tra le mani.
La sua espressione si fece seria,quindi appresi di essere l’unica che sperava in un cambiamento.
-Oh Yumi. So che il mio discorso risulterà inutile,ma lui non ti merita. Non merita la tua amicizia,e tantomeno il tuo amore.-dovetti distogliere lo sguardo,poiché mi trovavo in disaccordo con Odd.- Quindi…perché non lo lasci andare?
Perché lo amo. E probabilmente sarà sempre così.
Sospirai. Davvero Odd non era in grado di capirmi?
-E se lo facessi,che senso ha avuto tutto?-gli chiesi aggrottando le sopracciglia.-Qualche giorno fa volevo mollare ogni cosa,ero arrivata alla conclusione che per stare meglio dovevo tenermi alla larga da Ulrich. Probabilmente è vero,ma ogni volta che ci provo lui è sempre lì.
Le mie parole colpirono Odd. Incrociò le braccia al petto,e fissò il pavimento per qualche secondo.
-Quindi deduco che non cambierai compagno per il compito di Jim.
Sgranai gli occhi. Non l’avrei fatto per nulla al mondo,e avevo anche un buon motivo.
-No. Perché lui è ancora qui. L’ho visto.-sollevai il foglio come se fosse chissà quale cimelio prezioso.-Con questa canzone mi ha dimostrato che Crudelia non l’ha trasformato in un mostro senza cuore.
Odd lasciò scivolare le braccia lungo il corpo. Si guardò intorno,poi disse una frase che mi sorprese.
-Ti ammiro,Yumi. Ammiro la tua forza,la tua dedizione. Purtroppo,per quanto mi impegni a fare la cosa giusta,ormai è una causa persa.
Istintivamente lo abbracciai. Si riferiva ad Aelita e,per quanto mi stessi affezionando a lei,non riuscivo a capacitarmi di come avesse segnato Odd.
Io non sono forte,avrei voluto dirgli ma non lo feci.
-La speranza è sempre l’ultima a morire.-gli sussurrai in un orecchio.
Lui sorrise e questo mi rassicurò. Restammo avvinghiati fin quando non mi accorsi di che ora fosse.
-Oh mio Dio!-esclamai allontanandolo bruscamente.-La Hertz mi ucciderà!
Iniziai a incamminarmi verso la sala di musica,e Odd mi seguì. L’ansia da palcoscenico cominciava a farsi sentire.
-Sono proprio curioso di vederti con indosso una tutina.
Lo fulminai con lo sguardo,ma il suo sorriso malizioso non scomparve.
-Zitto,biondino.
Ci allontanammo dagli armadietti scherzando,ignari del fatto che qualcuno avesse ascoltato la nostra conversazione.
 
Il camerino era vuoto quando arrivai. Probabilmente Aelita e Laura si stavano già riscaldando. Nonostante il mio pessimo tempismo,riuscii a prepararmi.
Alla fine non apportai nessuna modifica al body,poiché non mi sembrava giusto. Allacciai le scarpe e infilai il guanto oro con le pailette.
Impiegai più tempo a cotonarmi i capelli e a stendere il trucco,ma dopo una ventina di minuti ero pronta.
L’ultima volta mi aveva aiutata Aelita,però dovetti ammettere di non essermela cavata male. Inoltre mi sentivo del tutto tranquilla,e non sapevo quanto fosse incoraggiante.
-Cos’è questa storia che volevi cambiare compagno?
Ulrich irruppe nel mio camerino,e sembrava piuttosto adirato. Il mio cuore perse un battito.
Deglutii.
Improvvisamente mi dimenticai tutto ciò che volevo dirgli. Optai di restare sulla difensiva.
-Ah…perfetto. Dopo tutto quello che mi hai detto,sei tu che vieni a fare una scenata a me.-risposi alzandomi e puntandogli contro il dito. Accennai una risata.-E’ il colmo. E pensare che volevo complimentarmi per la bellissima canzone che hai scritto.
Aveva le mani appoggiate sui fianchi,le sopracciglia aggrottate e mi squadrava con un’aria di sufficienza. Tuttavia sembrò non notare il mio strano look.
-Si,sono io che faccio una scenata. E indovina un po’?Il motivo è sempre lo stesso!-alzò la voce e questo mi costrinse a fare un passo indietro. Però continuai a guardarlo dritto negli occhi,non sarebbe riuscito a spaventarmi. Mai. -Perché non sei venuta a parlarne con me,invece di correre da Jim?
Sospirai.
Era davvero così sfacciato?
Ripensai a quanto mi aveva detto Odd,e iniziai a credere che avesse ragione.
-Ti ricordo,e cito testualmente che “non siamo amici,non siamo niente”.-mi riaprì una ferita fresca quella frase.-Inoltre,visto che sei sempre con Sissi,ho pensato di abbreviare i tempi.
Poi sorrisi,sperando di scalfire la sua armatura di pietra,ma non gli feci nemmeno un graffio.
-Quindi è una questione di gelosia?Vorresti essere al suo posto,vero?
Lui incrociò le braccia al petto e mostrò un ghigno soddisfatto. Sapeva di aver toccato un tasto dolente.
Abbassai il capo. Mentre parlava avevo cercato una traccia del vecchio Ulrich nei suoi occhi,ma tutto ciò che vidi fu solo risentimento e rabbia.
-Una volta,forse.-ammisi,continuando a guardare altrove. Tuttavia costrinsi me stessa a rialzare la testa,poiché non volevo passare per codarda.-Ma in questi giorni mi hai dimostrato che vi meritate a vicenda. Eppure una parte di me continuava a sperare che l’Ulrich del quale mi ero innamorata sarebbe riaffiorato,continuava a credere in te. Ora non più. Mi sono arresa.
Non ci furono ripensamenti o esitazioni nella mia voce. E nessuna lacrima rigò il mio viso. Però mi accorsi che il sorriso dalla faccia di Ulrich era scomparso. Non l’avevo mai visto così serio.
-E’ questo il tuo problema con le persone,Yumi. Invece io non l’ho mai fatto,non ho mai smesso di credere in te.-quella frase mi sconvolse. Lui fece una pausa. –Però se vorrai andare fino in fondo non ti fermerò,è una tua scelta.
Aggrottai le sopracciglia. Non comprendevo dove volesse andare a parare. Anzi,mi ero stancata di provarci. Avevo una tale rabbia dentro che non vedeva l’ora di esplodere.
-E questo cosa vorrebbe dire? No,non rispondere per cortesia. Mi sono stufata di stare dietro ai tuoi giochetti Ulrich,OKAY?!-adesso ero io ad alzare la voce.-Mi voglio troppo bene. Ma non preoccuparti,non chiederò a Jim di cambiare compagno…e non per fare un favore a te,lo farò per me.-lui sembrò sorpreso dalla mia decisione. In effetti lo ero anche io. Ripresi fiato. Dovevo confessargli un’ultima cosa,senza nessun secondo fine,avevo solo bisogno di ammetterlo. –Forse così smetterò di soffrire e,soprattutto,smetterò di amarti come ti amo ora.
Ulrich spalancò leggermente la bocca per lo stupore. Non si aspettava un comportamento schietto da parte mia. Non ero una codarda,glielo avevo appena dimostrato.
Probabilmente questa esposizione mi avrebbe resa più fragile ai suoi occhi,ma non mi importava. Volevo chiudere quel capitolo una volta per tutte.
Per fortuna la voce della Hertz interruppe quell’atmosfera pesante che si era creata,e impedì a Ulrich di controbattere. Qualsiasi cosa avesse ancora da dire.
-Ishiyama,Gauthier,Stones sul palco forza!
Lo spostai toccandogli una spalla. Quel minimo contatto non mi fece provare nulla.
-Permesso,il dovere mi chiama. Puoi anche andartene,non sei il benvenuto. E credo di non essere l’unica a pensarla così.
Chiusi la porta e una volta fuori dal camerino,mi concessi di respirare.
Uno non si rende conto
di tutto quello che ha da dire,
finché non inizia a dirlo.
Le parole sono lì,
rinchiuse nella tua testa,
vogliono uscire,
vogliono essere dette,
vogliono essere gridate.
 
Eravamo in posizione. Io mi trovavo al centro,e avevo Aelita alla mia destra e Laura alla mia sinistra.
Il sipario stava per aprirsi e noi davamo le spalle al pubblico. Sperai vivamente che ci fossero pochi ragazzi presenti,poiché ci sarebbe stato molto da discutere sui nostri body.
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies (All the single ladies)
All the single ladies
Now put your hands up
All’inizio del balletto ci giravamo una dopo l’altra (io ero la seconda),e appoggiavamo una mano sul fianco mostrando uno sguardo da furbette. Poi ci dirigemmo verso il fondo del palco muovendo le braccia e le gambe in maniera sincronizzata.
Up in the club, we just broke up
I'm doing my own little thing
You decided to dip but now you wanna trip
Cuz another brother noticed me
I'm up on him, he up on me
don’t pay him any attention
Cuz I cried my tears, for three good years
Ya can't be mad at me
A metà della prima strofa avanzai al centro del palco. Scuotevo la testa e facevo una serie di piroette alzando le braccia. Aelita e Laura imitavano i miei stessi movimenti.
La parte più difficile arrivava dopo una piroetta,perché dovevamo portare tutto il nostro peso su una caviglia. Temetti di non farcela,ma andò tutto bene.
Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Durante il ritornello tornai vicina a Laura e Aelita,che si scambiarono di posto. Sollevammo la mano sinistra per indicare l’anulare e continuammo a muovere i fianchi. Chiaramente Beyoncé si aspettava una proposta di matrimonio,chissà invece a cosa puntasse la Hertz.
Wuh uh oh uh uh oh oh uh oh uh uh oh
Wuh uh oh uh uh oh oh uh oh uh uh oh

Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Stavolta andammo tutte verso il centro del palco. Ci fu un momento in cui le nostre ginocchia e i nostri gomiti si toccavano a ritmo di musica.
Al posto dell’anulare indicammo la spalla sinistra (questo passo per me è ancora un mistero) e successivamente facemmo altre piroette per finire di nuovo all’estremità del palcoscenico.
I got gloss on my lips, a man on my hips
Hold me tighter than my Dereon jeans
Acting up, drink in my cup
I could care less what you think
I need no permission, did I mention
Don’t pay him any attention
Cuz you had your turn
And now you gon learn
What it really feels like to miss me
Le luci dei faretti non erano troppo forti,infatti si riusciva a intravedere il pubblico. In prima fila notai la Hertz e Jim,alcuni ragazzi del nostro corso,tra cui Odd e Jeremy. Ma ciò che mi sconvolse a tal punto da rimanere ferma per cinque secondi buoni,fu la presenza di Hiroki.
Si trovava vicino alla porta a vetri e aveva le braccia conserte. Da quella distanza non ero in grado di interpretare la sua espressione,però sicuramente non sprizzava gioia da tutti i pori.
Chissà da quanto tempo era lì.
Le facce corrucciate di Aelita e Laura mi riportarono alla realtà.
Stupida,pensa a ballare!
Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Wuh uh oh
Terminammo l’esibizione indicando l’anello immaginario,ed io avevo il fiatone. Come sempre,del resto.
Il nostro piccolo pubblico si alzò in piedi e applaudì. I ragazzi furono quelli che applaudirono più calorosamente.
Fatalità.
Cercai con lo sguardo mio fratello,ma si era dissolto nel nulla. Anche Laura sembrava intenta a cercare qualcuno: Jeremy, probabilmente.
Invece Aelita risultava troppo tranquilla. Il sorriso che aveva stampato in faccia preannunciava guai. Grossissimi guai.

La Hertz era soddisfatta della coreografia. Continuava a ripetere che l’interpretazione delle ragazze era tale e quale a quella di Beyoncé.
Dopo aver accettato con gioia una serie di elogi,Yumi era corsa dietro a Hiroki. Voleva dimostrare anche a lui di non essere una codarda.
Nel frattempo Laura stava mettendo in atto,quasi inconsciamente,il piano di Aelita.
-Allora,ti è piaciuta l’esibizione?-domandò rivolgendosi a Jeremy.
Il ragazzo si voltò,ancora piuttosto sorpreso di vederla lì e in quelle vesti.
-Si… - ammise non del tutto convinto. –Ma cosa ci fai tu qui?Mi era parso di capire che non volevi frequentare i corsi.
Laura abbassò il capo e sorrise. Odiava quando qualcuno intuiva i suoi desideri nascosti.
-Ehmm…in realtà me l’ha proposto Aelita,-confessò tornando a guardare Jeremy negli occhi.-ed è stato così gentile da parte sua!Quella ragazza è proprio un amore!
Jeremy dovette alzare gli occhi al cielo e stringere i pugni per non dire ciò che stava pensando. Non voleva inveire contro Laura,perché non c’entrava nulla e,soprattutto,perché era sempre gentile con tutti.
 
No pense en salvarte
y en dejarte como estas
para rescatarte
y enseñarte a caminar....
-Un amore…ma per favore!-esclamò risentito. Poi si avvicinò ad Aelita,la quale stava amabilmente parlando con un ragazzo del corso,e l’afferrò per un braccio in modo brusco. –Quindi era questo il tuo piano?-chiese,nonostante conoscesse la risposta.-Pensavo di essere stato chiaro l’ultima volta che abbiamo parlato,eppure continui a comportarti da bambina!
Eso es algo que tendrias que aprender
Dicen que no hay forma de volver
y hasta entonces….
Aelita non si affrettò a contestare quanto aveva appena detto Jeremy. Forse era a conoscenza dei suoi limiti.
-Sul serio speravi che sarebbe bastata una buona parola per cancellare quello che hai fatto?-proseguì furente lui. Successivamente si avvicinò all’ex-ragazza,così che solo lei potesse sentire il resto del discorso. –Tu mi hai distrutto. Come credi che ci si senta quando la persona di cui ti fidi di più al mondo,ti delude?
Vas a gritar
hasta dejar de caer
hasta que puedas librarte
y arrodillarte
sin dejarte vencer
 
Lui la lasciò andare,rendendosi conto di aver esagerato. Non aspettò che rispondesse.
Deglutì.
-Uno schifo.
In realtà Aelita sapeva perfettamente cosa stesse provando Jeremy. Lei viveva la stessa situazione da sedici anni con i suoi genitori,i quali non le prestavano minima attenzione. Ormai si era rassegnata,ma non voleva che anche lui lo facesse. Quindi gli disse l’unica cosa che aveva bisogno di sentirsi dire,sperando in una reazione da parte sua che tuttavia non arrivò.
-Okay,Jeremy hai vinto. Mi arrendo.-alzò le mani per accentuare il significato di quella frase.-Non ti rivolgerò mai più la parola,se è questo che vuoi.
Vas a gritar
hasta dejar de caer
hasta que un dia decidas
que hay otra vida
que hoy no quieres ver
Aelita stava cercando di trattenere le lacrime,ma risultava sempre più difficile. Questa volta aveva paura di perderlo davvero,e non poteva permetterselo.
-Forse eravamo troppo egoisti per occuparci della nostra relazione,-ammise lei e fece un respiro profondo.-ma non ti sei ancora chiesto perché sono qui oggi?
Per un istante guardò Jeremy e pensò di avercela fatta,però lui venne di nuovo travolto dalla rabbia.
-Risparmiatelo Aelita, per me non esisti più.
Dopodiché lasciò la sala a grandi passi.
Una lacrima silenziosa rigò il viso di Aelita. Però non ci fu nessun lamento o grido,era ancora troppo scioccata per le parole di Jeremy.
Y esta vida es un juego sin final
sufres, y el dolor te cambiara
y hasta entonces…
La sera
Pov Yumi
“Caro diario,”
Fissai il foglio bianco. Nonostante gli avvenimenti del giorno,il mio cervello non era in grado di formulare delle frasi sensate.
Respirai a fondo.
-Coraggio,Yumi.
Ripensai alla lettera che mia madre mi aveva spedito tanto tempo prima e presi spunto.
Esordii in questo modo:
“Caro diario,
Il viaggio fa schifo. E non riesco a trovare nessun appiglio,eccetto la musica,che mi faccia stare bene.
Sono stanca di soffrire,di piangere e di disperarmi per quel deficiente di Ulrich. Si,l’ho scritto.
Oggi,finalmente,ho messo un punto a questa vicenda. Eppure non riesco a sentirmi meglio,e mi odio per questo.
Perché l’amore ci rende così dipendenti?
Perché ci innamoriamo di persone che ci trattano come nullità?

La sera era calata sul Kadic e,nonostante tutte le scenate a cui aveva assistito,la sala di musica non era mai stata così silenziosa.
Gli studenti l’avevano lasciata tante ore prima per dirigersi nelle proprie stanze. Solo Odd era tornato.
In cerca di qualcosa,o di qualcuno.
Stava cercando di scrivere la canzone per il compito di Jim,e sperava che gli ultimi trascorsi potessero ispirarlo.
Non ci sarebbe riuscito. Non senza l’arrivo di un fulmine a ciel sereno.
Aelita entrò sospirando,asciugandosi i capelli umidi con un asciugamano rosa. Non indossava più il vestito dell’esibizione,ma per Odd sarebbe stata sempre bellissima.
-Cosa ci fai qui?-chiese sorpreso ma al tempo stesso felice.
Lei sorrise. Era un sorriso triste.
Odd odiava vederla così.
-Volevo dirti che avevi ragione,praticamente su tutto.-ammise toccandosi i capelli. Poi si avvicinò al pianoforte e vi appoggiò i gomiti. –Però,ti prego,non dire “Te l’avevo detto”. Non ho proprio la forza di sentirlo.
Se lei non fosse stata l’ex del suo migliore amico,se lei non fosse ancora innamorata di Jeremy,se…probabilmente l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto che sarebbe andato tutto bene.
Perché lui la amava.
Purtroppo non era abbastanza,quindi rispose:
-Oh tranquilla,non lo farò. - lo sguardo di Odd era caduto sulle loro mani,così vicine e così lontane. –Se tu mi prometti di non buttarti giù. Quello che ci perde è Jeremy.
Aelita sorrise. Apprezzò quel commento.
Perché preferiamo soffrire quando la soluzione è proprio davanti ai nostri occhi?
-Come facevi ad essere sicuro che sarebbe andata così?C’è lo zampino della famiglia Sargent?
Odd rise di gusto. Cominciava a vedere gli effetti dell’amicizia con Yumi. Comunque non aveva bisogno di pensare alla risposta.
-Perché ti conosco,meglio di quanto tu conosca te stessa. - lui prese coraggio e le strinse la mano,lei sgranò gli occhi e deglutì. Sapeva che aveva ragione. – All’apparenza sembri una ragazza forte,ma in realtà cerchi solo di nascondere quella ragazzina spaventata dal mondo.
Perché spesso siamo costretti a reprimere i nostri sentimenti per paura di cadere?
-E va bene così Aelita,questo Jeremy non riuscirà mai a capirlo.-finalmente i loro occhi si incontrarono. Sembrava il contatto più intimo che potessero avere negli ultimi tempi. –E’ il motivo per cui ti ha lasciata andare: non riesce ad accettare il fatto che tu sia sempre stata quel tipo di persona.
Lei abbassò il capo imbarazzata,e ritrasse la mano. Quella situazione era arrivata ai limiti dell’assurdo,eppure non riusciva a darci un taglio.
Odd spalancò leggermente la bocca,temendo di essersi esposto troppo.
-Ohhh non ci voleva. Tu dovresti essere arrabbiato con me e invece mi dai questi consigli meravigliosi. Non uscirò mai da questo triangolo!
Si mise le mani nei capelli come se non fosse in grado di risolvere un problema di geometria. In effetti,fino a qualche mese prima,i compiti erano il suo unico problema.
-Io non sono mai stato arrabbiato con te.-confessò Odd continuando a guardarla,come folgorato. Però per un attimo dovette abbassare il capo,perché quegli occhi da cerbiatto erano capaci di metterlo a disagio. –Cioè,forse all’inizio un pochino. Poi ho capito che non ne valeva la pena perché…è lui il tuo grande amore. Il meraviglioso ragazzo di cui parlerai ai tuoi figli,guardando le vecchie foto dell’annuario.
Aelita fu costretta a distogliere lo sguardo. Quello era troppo per lei. Non poteva comprendere perché Odd stesse facendo quel discorso.
-Io non posso far altro se non accettarlo.-ed era vero. Odd stava scendendo a patti con se stesso da mesi ormai. –Quindi…che ne dici di provare a tornare amici come un tempo?
Perché diamo più importanza ai bisogni della persona amata?
Aelita non avrebbe mai immaginato che dopo tutto ciò che gli aveva fatto passare,sarebbe stato Odd a porgere quella domanda.
Invece lui ne aveva bisogno. Aveva bisogno di rivolgerle la parola,di guardarla,di sorriderle. Altrimenti sarebbe impazzito.
Annuì.
-Sei sempre stato l’unico a capirmi fino in fondo.-ammise guardandolo di sottecchi. Poi spostò gli occhi sugli spartiti. –E…credo di aver trovato la canzone perfetta per noi.
Non ho una risposta a tutte queste domande,diario.
Posso solo assicurarti che mentre cercherò di capire qualcosa in più dell’amore,
non smetterò di sognare.
E di cantare.
Perché questo è ciò che sono.

 

Angolo dell'autrice.
"Rose: Sono passati 84 anni..."
Ebbene si popolo di EFP,sono ancora viva! Mi davate per dispersa a Neverland con i Lost Boys,vero? Beh,ci ho fatto un salto con la 3a di OUAT,ma il motivo della mia assenza è stato un altro.
Dopo aver pubblicato il capitolo 12 (Everything has changed),ho avuto un bruttissimo blocco dello scrittore causato principalmente dall'ansia da prestazione. Non mi piaceva niente di ciò che scrivevo.
Poi l'altro giorno sono uscita con una mia amica (Signora Hale sto parlando di te!) e ne abbiamo parlato. Lei mi ha tranquillizzato e mi ha spronato a continuare. (cioè mi ha minacciato,ma okkay io la adoro lo stesso xD)
Quindi questo capitolo lo dedico a lei,che ha sopportato i miei scleri degli ultimi giorni. *faccina col bacetto*
Le persone che devo ringraziare subito dopo,siete voi.
E devo assolutamente scusarmi,in tutte le lingue del mondo,per il MEGA ritardo.
Non lo meritavate affatto,perché siete i fan più belli del mondo.
Quindi spero che continuerete a seguirmi in questa avventura.
She will be loved is back!
Ci sentiamo nelle recensioni bellissimi,
-Ludos98

Ps. Come al solito mi trovate qui:
https://www.facebook.com/ludos.efp e se volete aggiungervi al gruppo di Facebook ( https://www.facebook.com/groups/410964889039115/) ne sarei felice!


Pps. Devo ancora rispondere a 243858 recensioni. I know. Chiedo venia,lo farò a breve!

 
 
  
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