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Autore: Fannie Fiffi    04/05/2014    2 recensioni
[ Raccolta Johnlock + Arctic Monkeys ]
1. Cornerstone.
2. You're So Dark.
3. 505.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cornerstone
 
 
 
 
John aspetta questo momento da due settimane. Non sa nemmeno perché, dopo tutti quei mes, ha ricominciato a frequentare le donne. O a frequentare qualsiasi persona, s’intende.
Il fatto è che ha conosciuto questa ragazza, Jane, in ambulatorio, e i suoi occhi sono celesti. Tutto qui; ha incontrato una ragazza con gli occhi celesti – niente, niente a che vedere con un preciso paio di occhi azzurri che non ha più l’opportunità di vedere da quasi due anni – ma quel colore è abbastanza simile, quindi non ha esitato ad accettare il suo invito a prendere un caffè.
Lei gli è sembrata una donna simpatica, ma tutto sta nei suoi occhi.
Non che abbiano la stessa forma dei suoi, ma glie li ricordano. Perciò sì, ha cominciato a vedersi con lei ma in realtà Jane non c’entra niente con ciò che lo spinge verso di lei, perché l’unico motivo per cui John accetta di trascorrere del tempo insieme è perché così può immaginare che si tratti di Sherlock. È una cosa folle, no? Eppure lui guarda quella donna negli occhi e, per qualche insania nella sua mente, rivede quelli dell’unico consulente investigativo al mondo.
 E ora Jane ha deciso di accettare l’invito a salire a casa sua per un bicchiere di vino.
Lei è simpatica, certo, e anche molto attraente, ma John vorrebbe solo che quel bicchiere venga svuotato presto. Così, quando lei gli poggia una mano sul ginocchio e si china per baciarlo, non può che tirare un sospiro di sollievo.
 


She was close, close enough to be your ghost
She was close and she held me very tightly
 


Non è che l’ex militare sia superficiale, non è che dia poca importanza ai sentimenti, è semplicemente che il sesso è l’unico modo per smuovere la mente dai continui pensieri autodistruttivi che lo affannano. Perché il sesso lo aiuta a non riflettere, anche se tutto ciò a cui pensa mentre affonda in Jane è un nome, otto lettere che gli sfiorano le labbra con la stessa tempistica con cui lo sfiorano quelle di lei, un nome pronto a uscire fuori da un momento all’altro, disperdersi nell’aria riempita dai loro gemiti e fluttuare lontano, in un posto decisamente migliore di quello.
E John non riesce più a trattenersi, lo urla mentre il piacere giunge al culmine e la sua mente immagina con insistenza e devozione tutt’altro tipo di corpo sotto di lui.

 
 
Please, can I call you his* name?



 
È passato un tempo troppo lungo perché possa ancora crederci, ma John non riesce a pensare al contrario. Sherlock deve essere vivo.
In qualche modo, in qualsiasi modo che la sua mente geniale possa aver concepito, in davvero qualunque modo, Sherlock deve essere vivo. L’ha urlato davanti la sua tomba fin troppe volte: “Sii vivo! Io ti ordino di essere vivo, cazzo.”
Il suo cuore deve ancora battere, lontano dal suo, certo, ma deve pulsare. John ha necessario bisogno che quel corpo sia ancora caldo, che quelle mani continuino a suonare la melodia più soave che le sue orecchie siano mai state in grado di ascoltare, che quell’intelligenza prosegua a fare invidia a tutto il resto del mondo.
Magari si sta solo nascondendo. Magari è quello il suo piano dall’inizio, e per un motivo assolutamente e totalmente valido – deve essere così – non può informarlo.


 
Tell me where’s your hiding place
 
 
Se solo sapesse, John lo raggiungerebbe subito. In qualsiasi parte della Terra. Se ora il suo telefono squillasse e sentisse dopo quasi due anni la voce di Sherlock chiamarlo e dirgli di raggiungerlo, lui non farebbe che accondiscendere e alzarsi dal letto.
Lo raggiungerebbe a qualsiasi costo. In qualsiasi momento. In qualsiasi posto.
John si stiracchia e si volta dall’altro lato del letto solo per accorgersi che Jane è ancora lì. Non l’avrebbe mai creduto dopo l’imbarazzante momento della notte passata, ma lei è rimasta.
Lui aveva gridato il nome di quello che doveva essere semplicemente il suo migliore amico e lei aveva fatto finta di niente, limitandosi a baciarlo fugacemente sulla guancia e a voltarsi subito dall’altro lato, coprendosi col lenzuolo.
John pensava che, una volta addormentato, lei se ne sarebbe andata, invece è ancora lì. Forse ha capito quanto sia grande il suo bisogno di avere qualcuno vicino. Forse semplicemente non importa nemmeno a lei.
Il dottore la osserva per un po’ e, per quanto cerchi di trattenersi con tutta la forza di volontà di cui è capace, non può non paragonare i suoi lineamenti a quelli del minore degli Holmes.
Non lo vede da due anni, è vero, ma ha fisso nella testa il ricordo pateticamente custodito del suo viso. La forma e il colore dei suoi occhi, gli zigomi spigolosi, la bocca così particolare, così apparentemente morbida.
Poi un pensiero disgustoso gli passa per l’anticamera del cervello, e lui si odia un po’ per questo: e se non dovesse più rivederlo? E se poi, con il tempo, lo dimenticasse?
 
I’m worried I’ll forget your face
 
 

Inizialmente aveva creduto di impazzire senza di lui. Si diceva che avrebbe perso la testa nel giro di qualche mese, sarebbe diventato come uno di quei vecchi zoticoni che urlano ai bambini che giocano davanti ai loro cancelli, o forse sarebbe diventato lui lo psicopatico che Donovan immaginava in Sherlock.
Ora quello di cui è sicuro, però, è che non sarà mai più lo stesso. Che in compagnia del suo coinquilino aveva cominciato a diventare qualcuno di migliore e adesso con lui se ne è andata anche la sua possibilità di continuare ad essere quella persona.
Sherlock si è portato via una parte di lui, questo non può negarlo. E un po’ è impazzito, a dire il vero, perché da qualche tempo ha cominciato a domandarsi se quella non fosse davvero una sua fantasia. Sì, forse è stato tutto solo un sogno e lui sta vivendo in una qualche dimensione parallela.
Magari in realtà non esiste nessun Sherlock Holmes, magari è davvero pazzo e questo è tutto frutto della sua immaginazione.


 
I’m beginning to think I’ve imagined you all along
 
 
Poi un altro pensiero gli accarezza la mente felino e scaltro, così come il suo oggetto: se Sherlock fosse lì, a John non dispiacerebbe essere pazzo con lui. Per lui. Di lui.









Note: Salve a tutti! Eccomi qui con un nuovo progetto. Perché l'ho fatto? Non ne ho idea. Che senso ha? Richiedetemelo fra qualche tempo.
Insomma, il fatto è che penso che i testi degli Arctic Monkeys siano davvero fatti per Sherlock e John. 
Questo primo capitolo, come avrete capito dal titolo, è ispirato al singolo Cornerstone, ed è ambientato evidentemente dopo la Caduta.
[* Il testo originale dice "her", ma per motivi di natura (Sherlock è un omaccione), mi sono presa la licenza di modificarlo in "his".]
Beh, che dire, spero che questa Raccolta sia di vostro gradimento, spero di avere qualche opinione!
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.

 
  
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