Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: smartys ayane    06/05/2014    7 recensioni
La ragazza si chinò, sorreggendogli il capo con una mano. Si accorse con orrore che perdeva sangue dalla nuca, e si chiese come potesse essere ancora vivo.
Lui la fissava. Avrebbe voluto sorriderle, avrebbe voluto dirle che era uno dei migliori soldati e che andava tutto bene. Ma, per quanto si sforzasse, non ci riusciva.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra, Ral
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE: Ok, solitamente lo metto dopo ma questa volta sono obbligata a rompervi prima. Dunque, precisazione più importante: ho scritto dal tablet, dato che in questi giorni non posso utilizzare il computer causa trasloco, e non ho la minima idea di come verrà postato il capitolo su EFP. Seconda cosa: è una schifezzina, ma l'ho riletta mentre ascoltavo Kiss the rain di Yiruma e fa tutto un'altro effetto (merito del piano!) Perciò consiglio anche a voi di fare così. Vi lascio leggere in pace, ciao:3

 

 

Si dice che quando una vita si spegne la sua anima non cessa di esistere. Si dice che essa si separi dal corpo, e che continui a vivere sottoforma di spettro, proteggendo i suoi cari. Si dice molto, sulla morte. Si dicono cose che danno più forza a chi rimane in vita, e cose che fanno paura solo a sentirle. Tuttavia, Petra si chiedeva da dove venissero tutte quelle voci. Si chiedeva come facesse la gente a crederci ancora, senza aver avuto una prova concreta. Poi lo vide. Poggiato con la schiena al tronco di un albero, il viso contorto in una smorfia quasi disumana, le braccia completamente abbandonate lungo il corpo e sangue, sangue dappertutto.E allora capì. Capì che in certi casi la disperazione poteva arrivare a un punto tale da prevalere sulla ragione. Capì che, in fondo, anche a lei sarebbe piaciuto credere in quelle voci, questa volta.Petra si avvicinò. Rivaille non sembrava essere in grado di muoversi, ma respirava ancora. Aveva gli occhi dischiusi, ma le sue pupille grigie cercavano quelle di lei.La ragazza si chinò, sorreggendogli il capo con una mano. Si accorse con orrore che perdeva sangue dalla nuca, e si chiese come potesse essere ancora vivo.Lui la fissava. Avrebbe voluto sorriderle, avrebbe voluto dirle che era uno dei migliori soldati e che andava tutto bene. Ma, per quanto si sforzasse, non ci riusciva. Appena provava a gettare fiato, un rivolo di sangue gli colava dalle labbra, e nessun suono fuoriusciva dalla sua gola. Petra gli sorrise, con le lacrime agli occhi. Pensò amaramente che la morte era stata spietatamente improvvisa e crudele anche con lui, l'uomo più forte che avesse mai conosciuto. Quando sarebbe stato il suo turno? pensò Petra disperata, quanto a lungo avrebbe potuto resistere, adesso che anche il suo più grande affetto era stato spazzato via come granelli di sabbia al vento?
"Capitano..."
Un'improvvisa folata d'aria fece cadere una lacrima di Petra sul viso di Rivaille. Lei non ci fece nemmeno caso, ma si accorse del leggero movimento del corpo di lui e gli alzò il capo per avvicinarlo al suo viso.
"Pronuncialo" disse lui con voce soffocata compiendo uno sforzo disumano "Pronuncia il mio nome"
Petra cominciò a piangere con più trasporto, nonostante cercasse di smettere con tutte le sue forze. 
"Rivaille" biascicò tra le lacrime, pensando buffamente che lui, nonostante le sue condizioni, era riuscito ad esprimersi con più chiarezza.
Rivaille chiuse gli occhi, accennando un sorriso. Petra temette per un attimo che il suo cuore avesse smesso di battere, ma non fu così.
"Ti amo anche io"
Fu il cuore di Petra a perdere un battito. L'emozione che quelle poche parole avevano creato in lei erano talmente forti che smise perfino di piangere. Non sentiva più nulla: non percepiva il cinguettío degli uccelli, non avvertiva la leggera spinta del vento, non si accorgeva delle gocce di pioggia che cominciavano a scendere dal cielo. C'erano solo loro due: lei e Rivaille.
"Capitano..." mormorò di nuovo lei, rendendosi subito conto dell'errore. Rivaille, però, non obiettò: rimase a fissarla mentre la vita gli scivolava addosso.
"Salvati" le implorò con le ultime forze rimaste "Abbandona la legione. Abbandona la missione. Sposa Auruo, ti darà molto più di quanto non abbia potuto fare io stesso. Torna da tuo padre, rassicuralo, digli che non andrai più via. Goditi questa vita fino in fondo, senza rimorsi né rimpianti, perché niente tornerà più indietro. E non pensare a quello che abbiamo passato, non immaginare quello che avremmo potuto essere, perché la vita non ti aspetta, ti passa davanti senza che tu te ne accorga. E quando tornerai a casa, non piangere nemmeno una lacrima. Prova a pensare che c'è del buono anche nella morte, perché quando la mia anima non apparterrà più al mio corpo non sarò in grado di provare nulla, nemmeno dolore. Ma prima che questo accada, ti prego di soddisfare la mia ultima richiesta"
Rivaille tentò di avvicinare il suo viso a quello di Petra. Lei lo assecondò, spingendolo verso di sé. Aveva immaginato quel momento innumerevoli volte: aveva vissuto nella sua mente milioni e milioni di circostanze diverse, tutte incentrate su quel bacio che nella vita reale forse non sarebbe mai arrivato. Adesso, le labbra di Petra si trovavano a un soffio di quelle di Rivaille, pronte a congiungersi. Avrebbe voluto che tutto accadesse più lentamente, avrebbe desiderato un bacio più dolce, in un luogo diverso, in una situazione diversa. Ma non c'era più tempo, non per Rivaille.Petra appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di lui, e la sua mente si liberò da tutti i pensieri. Si abbandonò a quel bacio che era un misto di dolore, sangue, morte, ma anche di dolcezza, passione, amore.Quando Petra si allontanò per tornare ad osservare la cosa più bella che i suoi occhi avessero mai visto, Rivaille sembrava felice.
"Se questo è il regalo che la vita mi offre prima di abbandonarmi per sempre, morirei ogni giorno fino alla fine dei tempi"
Detto questo, spirò. Il suo corpo si fece improvvisamente gelido, le sue membra avevano smesso di tremare e i suoi polmoni non respiravano più.Petra si alzò. Rivaille le aveva lasciato le sue ultime volontà, e lei le avrebbe rispettate.
Sarebbe tornata a Trost, avrebbe lasciato la Legione Esplorativa e avrebbe sposato Auruo.
Avrebbe fatto milioni di cose
Avrebbe vissuto la sua vita intensamente.
Sarebbe stata felice...

Scosse la testa, per abbandonare quei pensieri. Aveva ripreso a piovere, ma non ci aveva fatto nemmeno caso. Una lacrima era scesa sulla tomba ai suoi piedi, fredda come quel corpo che aveva stretto quella maledetta giornata.

Sarebbe dovuta andare così...

 Si alzò. Pensò all'empia ineluttabilità della vita, pensò a quanto avrebbe potuto continuare a ricordare quell'episodio guardandolo da un'altra prospettiva, sapendo che comunque il passato non poteva essere cambiato.Lanciò un ultimo sguardo alla pietra ai suoi piedi. Petra, giaceva lì da mesi.Rivaille, disperato, continuava a illudersi di poter invertire i loro destini.

   
 
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