Salve
a tutti! Ecco qua come
promesso il nuovo capitolo dove verrà introdotto il nostro
nuovo personaggio! Un
grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito o solo letto. Un
bacio :D
2 VECCHI
AMICI
POV ELRIS
Ormai avevo perso il conto del tempo in cui avevo vissuto a Rohan assieme agli “uomini dei cavalli” ,qui in un certo senso mi sentivo bene come se fossi a casa… già,casa… ormai non chiamavo più nessun luogo con quel nome per il semplice fatto che sentivo di non appartenere a nulla. Dal mio arrivo nella città di Aldburg avevo trovato una specie di impiego degno di far passare il tempo senza permettermi di pensare: allenavo giovani guerrieri che quando sarebbero stati considerati uomini avrebbero preso parte alle battaglie nell’esercito del loro re. L’unica cosa che sapevo far bene era usare la spada per togliere vite e,a dirla tutta,cominciava a farmi sentire abbastanza umiliata anche se la gente del posto mi vede ancora come la “Grande Guerriera” nomignolo che non potrebbe essere più che azzeccato se fossi un altro tipo di persona. Seduta sul bordo del Campo di Addestramento osservavo i miei,fin troppo giovani,allievi allenarsi con spade,archi e pugnali,e l’unica cosa che provavo per loro era un enorme dispiacere visto che essere un guerriero non faceva aumentare il rischio di morte e come se non bastasse ti maledice l’anima per le vite che togli anche se nemiche. Con un sospiro colmo di sofferenza guardai verso le lande sconfinate dell’ Estfalda pensando che per fortuna questo posto non era ancora stato intaccato dalla furia delle battaglie che fortunatamente parevano cessate nella Terra di Mezzo da quando Sauron fu sconfitto. All’improvviso fui riscossa dai miei pensieri da una voce alle mie spalle che mi chiamò così mi voltai trovando uno dei soldati del Campo:
- Elris –
- Si?- mi alzai- È successo qualcosa?- domandai
- Devi subito tornare al castello,mi hanno informato che lì
c’è qualcuno che ti aspetta-
- Sicuro?- aggrottai la fronte e lui annuì- Non ti hanno
detto il suo nome?-
- No- scosse la testa- Solo che era urgente-
- Oh,capisco…- sussurrai pensierosa- va bene,grazie parto
subito- e la guardia si congedò.
Ed ora chi era che veniva a cercarmi quaggiù? Non avevo
idee,forse perchè in molto pochi sapevano dove mi trovassi e
sapevo per certo
che non era nessuno di loro; lasciai la lezione in mano ad un altro
addestratore e montai sulla groppa di Armis il mio fedele destriero da
tempo
immane. Lo lanciai al galoppo e lui partì come un
fulmine,mentre cavalcavo con
il vento che mi sferzava il viso cominciai a soppesare
l’identità del
misterioso viaggiatore ma purtroppo la mia mente non riusciva a capire
di chi
potesse trattarsi; una cosa però era certa…
l’ombra del passato era tornata a
farmi visita,si doveva per forza trattarsi di questo,il che,forse per
la prima
volta in tutta la mia lunga vita mi fece rabbrividire leggermente di
paura.
Quando varcai l’immenso cancello della città
smontai subito da cavallo per
lasciarlo ad uno degli stallieri ed a passo deciso mi diressi verso il
castello
che si trovava sulla parte più alta della collina dove
sorgeva la città; salii
di corsa le scale spalancando poi le porte della sala
d’entrata: il grande corridoio
era vuoto e alquanto silenzioso illuminato dalla calda luce del primo
pomeriggio che filtrava attraverso le finestre ed andava a posarsi sul
marmo
blu delle mura interne. Mi avvicinai ad una delle guardie e senza
bisogno che
aprissi bocca questi mi disse che sulla terrazza dell’ala
Ovest c’era qualcuno
che mi stava aspettando,ringraziai con un frettoloso cenno del capo e
mi
lanciai in quella direzione con il cuore in gola e nelle orecchie il
ronzio che
mi avvertiva che qualcosa di profondamente sbagliato stava per
accadere; dopo
aver percorso corridoi infiniti e salito lunghe scalinate arrivai alla
meta,con
passo titubante mi avvicinai fino ad affacciarmi alla terrazza dove a
prima
vista però sembrava non esserci nessuno, istintivamente
poggiai la mano sull’elsa
della spada e per l’ennesima volta mi chiesi
perchè quel gesto riusciva a
calmarmi poi all’improvviso una profonda voce molto familiare
si fece strada
nei miei pensieri portandomi il cuore in gola:
- Sono qui mia cara-
Mi voltai in quella direzione e solo in quel momento notai
che ad uno dei tavolini in ferro battuto era seduto un anziano
viaggiatore di
cui nessuno sapeva l’età,era tutto vestito di
grigio dalla punta del cappello a
quella delle scarpe; se ne stava seduto lì con la pipa in
bocca ed un sorriso
cordiale sulle labbra,come non riconoscerlo? :
- Mithrandir…- sussurrai sconvolta e confusa dalla sua
presenza.
- Ciao Elris,ne è passato di tempo- disse con
tranquillità
mentre continuava ad aspirare fumo.
- Già…- dovevo ancora riprendermi dallo stupore-
Cosa ci fai
qui?- domandai aggrottando le sopracciglia.
- Bhè mia cara sarò sincero,avrei voluto molto
presentarmi
per una semplice visita di cortesia,ma ahimé non
è così- sospirò facendo uscire
uno sbuffo di fumo dal naso.
- Chissà perchè non ne sono sorpresa- ribattei
con un
sorriso divertito.
Conoscevo Gandalf da molte ere ormai e lui era l’unico a
sapere come ero in realtà,l’unico a conoscermi
talmente bene da sapere cose su
di me che perfino io stessa ignoravo; eravamo amici di vecchia data e
gli
volevo un gran bene ma purtroppo sapevo che quando lo Stregone Grigio
si
presentava ai tuoi occhi senza cenno di preavviso raramente era per
fare una
semplice visita e questo,se dovevo essere sincera,mi spaventava; cosa
stava
succedendo nella Terra di Mezzo che io non sapevo?
- Siediti - mi invitò indicandomi la sedia al lato opposto
del tavolino,feci come mi aveva detto e poggiando le braccia sul tavolo
incrociai le dita attendendo una spiegazione- Prima di dire qualsiasi
cosa
voglio che tu sappia che se ci fosse stata un’altra via non
avrei esitato ad
intraprenderla-
- Capisco- annuii- Per favore spiegati-
- Sarò breve- fece una pausa aspirando altro fumo- Ho
bisogno del tuo aiuto-
- Per cosa?-
- Una missione- disse in un sussurro; chissà
perchè non ero
sorpresa dalla sua risposta… forse perchè avevo
sempre saputo che questo momento
prima o poi sarebbe arrivato?
- Gandalf…- il suo nome uscì come una supplica,il
che non
era del tutto sbagliato visto che l’unica cosa che desideravo
era rimanere
tranquilla- Sono passati secoli dalla Grande Battaglia e nonostante
ciò la
notte i suoi orrori tornano ancora a farmi visita- socchiusi gli occhi
sospirando- Non credo di essere più adatta ad intraprendere
certi viaggi-
- Conosco il tuo dolore,amica mia,ma so anche che non
c’è
nessun altro all’infuori di te che può aiutarmi in
questa precisa impresa-
- Di cosa si tratta?- domandai
- Molti anni fa feci una promessa ad un vecchio amico,il suo
nome era Thròr- a quel nome spalancai di colpo gli occhi e
lampi di luce con
immagini del passato mi scorsero davanti ad essi,aprii la bocca per
parlare ma
non ne usci alcun suono; Gandalf continuò- Lui mi fece
giurare che avrei
vegliato ed aiutato la stirpe di Durin dopo la sua morte,ma purtroppo
entrambi
sappiamo cosa successe- alzò lo sguardo su di me- Tu
c’eri-
Già… io c’ero ed anche a distanza di
anni ricordavo quel
giorno con precisione,ricordai la sofferenza,le urla,le fiamme e la
battaglia,tutto, … ricordavo tutto.
[ FLASHBACK,ANNO 2770,TERZA ERA,EREBOR]
Ero con Thorin quella mattina a
stavamo camminando lungo la
terrazza della guardia che percorreva tutta la facciata della fortezza
di
Erebor,da alcuni giorni mi trovavo lì in visita data la mia
vecchia amicizia
con Thròr; davanti agli occhi mi si apriva un paesaggio da
mozzare il fiato:
distese d’erba e fiumi scintillanti sotto i raggi del sole di
mezzogiorno e lì
proprio in mezzo a quella vallata c’era Esgaroth,centro dei
grandi commerci di tutta
- E cosi è da quando avete trovato questa scintillante
pietra che tuo nonno non è più lo stesso- dissi
mentre continuavamo a camminare
fianco a fianco.
- Si- rispose pensieroso- Pensa che l’Arkengemma sia un
segno degli Dei che benedicono il suo trono e il suo regno-
sollevò lo sguardo
e lo puntò lontano verso le Montagne Nebbiose,era tormentato
e mi dispiaceva.
- Tu invece cosa ne pensi?- domandai
- Che ci porterà alla rovina- rispose in tono grave- Temo
per il mio popolo; molte ricchezze sono racchiuse dentro queste
mura…- lasciò
la frase in sospeso ma capii lo stesso cosa intendeva dire.
- Gli uomini sono deboli- dissi in un sussurro- Tutti
bramano l’oro e il loro cuore si può corrompere
facilmente-
- Credi anche tu alla maledizione che grava su questo
tesoro?- mi chiese guardandomi negli occhi. Thorin apparteneva al
popolo dei
Nani ma per essere uno di loro era molto alto.
- Bhè…- incominciai mentre poggiavo la schiena
contro il
parapetto di pietra e le mani sul pomo dell’elsa della spada-
Ho molti più anni
di questo tesoro e ne ho viste tante,conosco
l’avidità dei Nani perchè fu
quella a risvegliare anni orsono un Balrog nelle profondità
di Moria-
- Quindi cosa dovrei fare? Non posso permettere che tutto
vada in malora!-
- No,ma puoi sempre sperare nel meglio…-
Nei giorni che seguirono io e Thorin camminammo spesso su
quella muraglia,lui era sempre più preoccupato dal
comportamento del nonno ed
io non sapevo proprio come aiutarlo; all’improvviso,durante
una delle nostre
passeggiate, da Nord venne un grande vento come se preannunciasse
tempesta ma
il cielo era limpido,da lontano rombi come di tuoni scuotevano la terra
e fu
allora che io e Thorin ci guardammo con un nuovo terrore che
attanagliava il
nostro cuore,le paure del Principe sotto
- Balin! Balin!- gridai mentre Thorin organizzava la guardia
- Che succede Elris?- chiese lui tutto agitato mentre il
vento scuoteva i nostri capelli.
- Suona l’allarme,il Drago è qui!-
L’attacco fu tremendo,quando Smaug il Terribile
arrivò su
Esgaroth ed Erebor,il fuoco incombeva da tutte le parti distruggendo
ogni cosa
e lasciando solo macerie e cenere; da Erebor riuscirono a fuggire in
molti
anche se provammo a respingere il Drago con tute le nostre forze fu
inutile,lui
era troppo forte e noi mal equipaggiati per questo alla fine fummo
costretti a
fuggire e lasciare
- Cosa mi nascondi Mithrandir?- gli domandai leggermente
turbata
- È giunto il momento che la stirpe di Durin si riprenda
ciò
che gli spetta di diritto-
- Vuoi far tornare i Nani ad Erebor?!- esclamai
- Si- annuì leggermente ispirando altra erba pipa
- Perchè vuoi risvegliare Smaug? Lo sai i rischi che
comporta?-
- Lo so molto bene mia cara,ma mi preoccupa molto di più il
potere oscuro che si potrebbe esercitare con quel Drago schierato dalla
parte
sbagliata-
- Cosa ti preoccupa?-
- Per ora sono solo supposizioni con le quali non voglio
annoiarti,ma so per certo che è tempo che io onori la
promessa e riconsegni al
popolo dei Nani ciò che gli è stato portato via-
- Bene,allora buona fortuna Gandalf perchè io non credo di
essere adatta a questo tipo di missione,non più almeno-
- Oh andiamo!- si sporse in avanti alzando un po’ la voce-
Sei la figlia dei grandi Elfi del Nord e della gente di Rohan, hai
combattuto
centinaia di battaglie ed ora ti tiri indietro?! Ti ricordo che anche
tu hai
una promessa da mantenere-
- La mia promessa- ridacchiai con amara tristezza- Quanto
può valere dopo tutto quello che è successo?-
- Molto più di allora,fidati Elris- disse con un mezzo
sorriso e con uno sguardo serio.
- E se non mi vuole assieme a lui? Conosci il carattere di
Thorin-
- Per quello stai tranquilla e poi lo sai fronteggiare
benissimo- mi fece l’occhiolino ed io risi.
- Non ho scelta vero?- sospirai rassegnata
- Questa volta credo proprio di no mia cara-
- Non lo so- scossi la testa- Non so proprio che dirti-
- Posso immaginare i dubbi che ti assalgono,ma guardati
attorno… è davvero questa la vita che vorrai
condurre per l’eternità?- presa in
pieno- Rifugiarti nella terra natia di tua madre e far finta che il
resto del
mondo non esista?- fece una pausa poi continuò- Ragazza mia
tu sei una grande
guerriera! Il sangue che ti scorre nelle vene non mente-
sospirò- Non sarebbe
anche ora di dimenticare gli orrori del passato?-
- Va bene- alzai lo sguardo su di lui- Mi hai convinta-
- Non avevo alcun dubbio!- esclamò soddisfatto
- Dove mi devo recare?-
- Ad Ovest verso
- Hobbiville? Baggins?- ripetei meravigliata- Cosa vuoi fare
con un Hobbit?-
- Lo scoprirai una volta che saremo tutti lì-
- Inizio a sospettare qualcosa di losco…- sorridemmo assieme
- Mi raccomando è una missione della massima segretezza
nessuno deve saperlo- disse tornando serio
- Puoi contare sul mio silenzio- annuii mentre ci alzavamo
entrambi dalle sedie
- L’ultima cosa prima di lasciarti,lo scrigno che ti diede
Thrain lo custodisci ancora giusto?-
- Certamente-
- Bene,sarà meglio che lo porti con te perchè ci
servirà- mi
limitai ad annuire
Gandalf andò via quel giorno stesso dicendo che aveva altre
cose da risolvere prima di partire,dopo tutti questi anni
quell’uomo riusciva
ancora a sorprendermi. Nel pomeriggio iniziai a preparare le cose per
il
viaggio senza dire niente a nessuno,percorsi il corridoio diretta alla
camera
dove tenevo le mie vecchie cose e con un sospiro nella voce e
l’ombra del
passato che mi gravava sulle spalle aprii il grande portone di legno ed
entrai dirigendomi
verso il centro della stanza dove,posta su un apposito
sostegno,c’era la mia
vecchia tenuta da battaglia composta da un corpetto,di pelle
indistruttibile,con
la scollatura a cuore dalla quale partivano due grosse stringhe che si
congiungevano dietro il collo,esso era di un brillante color zaffiro
con ricami
in argento ed anche i pantaloni,creati con lo stesso tipo di pelle del
corpetto,erano dello stesso colore e si adattavano perfettamente alla
forma
delle mie gambe,a completare il tutto c’era un comodo paio di
stivali ed un
ampio mantello entrambi neri. Sulla parete destra erano appese le armi
più grandi
come i miei archi,doni preziosi visto che uno proveniva dalla stirpe di
mio
padre e l’altro era un dono di Re Elrond di Granburrone;
insieme ad essi vi
erano due spade e due lunghi coltelli mentre nel baule
nell’angolo trovava
posto la mia collezione di pugnali provenienti da Ere e luoghi diversi.
Indossai la tenuta da battaglia,gli stivali,dove nascosi un paio di
coltelli,il
mantello ed in seguito mi legai in vita la cintura con la spada mentre
sulle
spalle avevo l’arco con la feretra; richiusi la stanza e mi
diressi verso le
scuderie per recuperare il mio cavallo ma sul mio tragitto incontrai il
capitano della guardia:
- Elris- mi chiamò- Dove vai?-
- Parto- risposi semplicemente
- Questo lo vedo,ma per dove?-
- Non credo siano cose che ti riguardano- dissi aggirandolo
per passare oltre
- Cosa dico al Re?- mi fermai continuando a dargli le spalle
- Dì a Thengel che lo ringrazio per la sua
ospitalità,ma che
sono dovuta partire per questioni private- ed uscii all’aperto
Una volta montata in sella passai per i vicoli della città
sentendomi gli sguardi di tutti addosso,mi fermai dinnanzi le porte
della città
ed una volta aperte lanciai il mio cavallo al galoppo sentendomi dopo
non
sapevo neanche quanto tempo di nuovo libera. Il viaggio che mi
aspettava era
molto lungo,ma confidavo nel mio destriero che era considerato il
più veloce
tra i cavalli Elfici; al tramonto raggiunsi
ANGOLO AUTRICE
Eccoci arrivati
alla fine del secondo capitolo! Allora che ne pensate di Elris? Quale
sarà la
promessa? E sopratutto cos’è che la turba
così tanto? Proposte? Bhè,se volete
scoprire la verità continuate a leggere e se lasciaste anche
una piccola
recensione mi farebbe mooolto piacere! Un grande abbraccio,a presto! ;)
GiuliaStark