29/07/2008
6 recensioni65 anni.65 lunghissimi anni erano passati da quel giorno infame.
E non c'era giorno in cui io non pensassi a Lei. A quel suo volto tenero e fragile, che si tingeva di porpora appena il mio sguardo lo accarezzava.
Il suo ricordo era così vivo nella mia testa, che quasi ne sentivo il profumo. Lo sentivo scorrere ancora dentro le mie narici, dentro il mio cuore.
Guardai fuori dal finestrino della mia nuova Volvo. Potevo permettermi centinaia di macchine migliori, ma volevo quella. Solo in quel modo potevo sentirla ancora accanto a me, potevo immaginarla lì, come accadeva un tempo. Guardai il paesaggo ombroso che si avvicinava a noi ripensando alla sera in cui, nella mia macchina Lei mi riempì di domande.
"Bella". Alice aveva pronunciato quel nome nei suoi pensieri.
Mi voltai di scatto verso di lei, ma la stronza in questione, con noncuranza riprese a occuparsi delle sue unghie. Fissai Jasper seduto accanto a me, poi, dopo un ultimo sguardo torvo rivolto a mia sorella, ritornai a concentrarmi sulla strada. Quella strada, così familiare. La strada per Forks.
Sì, sarebbero ritornati lì. Nessuno poteva ricordarli ancora, era passato troppo tempo e il luogo era ideale per loro vampiri. Quello era l'apparente motivo per cui la sua famiglia diceva di voler tornare lì. Ma lui sapeva, lui conosceva. Speravano che lui potesse tornare a sentirsi bene.
Speravano di togliergli dalla testa il suicidio. Ma non avevano capito nulla. Come non c'era giorno in cui non pensassi a Lei, non c'era giorno in cui non contemplassi la stuzzicante ipotesi del suicidio.
Sì, perchè era per me che Bella non c'era più. E volevo essere punito, per quello. Volevo soffrire, e avrei sofferto le più atroci e impensate pene infernali, se i miei non avessero fatto di tutto per fermarmi. Ma avevo giurato che un giorno io me ne sarei andato e sarei tornato da lei. Nonostante volessi con tutto il cuore la mia punizione, ero una creatura abbastanza egoista da desiderare quel dono divino, da desiderare di poterla riavere tra le braccia nell'aldilà.
Ci speravo, benchè sapessi che per me ci sarebbe stato solo l'inferno, lì. E Lei non ci sarebbe stata a bruciare con me.
Arrivammo a Forks poco dopo, in pieno pomeriggio, e raggiungemmo la vecchia casa dei Cullen, dove ci aspettavano già Carlisle, Esme, Rosalie ed Emmett.
- Edward porti tu la mia Porsche nel garage? Rosalie l'ha lasciata fuori.- mi chiese Alice, sparendo subito in casa.
-Certo..- presi le chiavi e misi in moto. La parcheggiai e uscìì in fretta. Fermo davanti alla casa mi guardai intorno. "E' troppo verde" aveva detto Bella in sogno, una volta. Risi leggermente. Sapevo che entrando in casa sarei stato sommerso dai suoi ricordi. Ma dopo una fugace sbirciata all'esterno, mossi il primo passo dentro l'unica dimora che potessi considerare tale.
Home is where the heart is.