Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: SandFrost    17/05/2014    1 recensioni
“Farlo di nascosto? Stai scherzando? Sento che questa cosa non andrà a buon fine”.
“Oh andiamo. Capisco la tua preoccupazione, ma ce la possiamo fare se restiamo uniti”.
“Se lo dici tu, ma resto ancora titubante”.
[Zniam - Niam-Ziam-Ziall Bromance]
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dedicata alla mia Niall!Nello/a in Kurt che oggi compie gli anni.
Una persona strepitosa, dall’allegria contagiosa, che riesce a far sentire tutti a proprio agio.
Una persona che ti resta accanto e nei momenti di difficoltà ti fa ridere, ridere davvero.
Una di quelle persone per cui essere fieri. Fieri di poterle avere nella propria vita.
La mia isola sicura, il mio acchiappasogni, il mio sorriso costante.
Buon compleanno tesoro, this is for you and i love you





 
“Farlo di nascosto? Stai scherzando? Sento che questa cosa non andrà a buon fine”.
“Oh andiamo. Capisco la tua preoccupazione, ma ce la possiamo fare se restiamo uniti”.
“Se lo dici tu, ma resto ancora titubante”.


 


Un rumore sordo e poi un’imprecazione sussurrata. Uno scatolone si svuotò a terra e il suolo fu invaso da festoni e capellini colorati. Zayn si accosciò e rimise all’interno dello scatolone ogni cosa caduta, cercando di fare più in fretta e nel più silenzio possibile.

Una volta che il pavimento fu ripulito da tutto e lo scatolone di nuovo pieno, tornò a camminare. Si fermò giusto in tempo, prima di vedere tutto di nuovo per terra e dover ripetere l’azione appena compiuta. Spostò lo scatolone dal suo viso, per vedere contro chi stava andando a scontrarsi.

Due occhi celesti e un sorriso travolgente lo accolsero. Il ragazzo che aveva di fronte arriccio il naso e cercò di alzarsi sulle punte per osservare meglio cosa lo scatolone contenesse. Zayn lo sollevò e passò una mano tra i capelli del biondo, superandolo in fretta.

Una volta abbastanza lontano, si fermò per riprendere fiato e appoggiò su un tavolino lì vicino lo scatolone. Non che fosse pesante, ma era importante che nessuno scoprisse cosa contenesse, per il suo bene e per la sua incolumità.

“Zayn” una voce reclamò la sua attenzione. Sembrava lo stesse sgridando e conoscendo da chi provenisse, non ne dubitava. Si girò lentamente con le mani solevate, come per giustificarsi e mostrare la sua completa innocenza. Questa volta furono due occhi di un castano chiaro ad apparirgli di fronte.

“Giuro che nessuno ha visto niente. E’ vero, mi è caduto e il contenuto si è rovesciato, ma sono riuscito a raccoglierlo prima che qualcuno mi scoprisse. Dio, dimmi che non sei arrabbiato con me e che non stai progettando di uccidermi lentamente” esclamò in fretta e in ansia.

“Come devo fare con te? Sei un disastro” il ragazzo si portò le mani sui fianchi e annuì con il capo, come a rispondere a una domanda posta nella sua testa “Per questa volta lascio correre, solo perché sono di fretta, ma la prossima volta sta più attento”.

Il moro fu sollevato e si passò una mano sulla fronte sospirando di sollievo. Si sentiva fuori pericolo almeno fino a quando Liam non gli urlò: “Non stare lì impalato e porta quello scatolone in camera. Abbiamo pochi giorni ancora, quindi fila”.


 


“Giuro che se non sarà pronta in tempo, pretenderò la tua testa. No, non lo sto dicendo tanto per dire. Giuro che lo farò e non m’importa quale scusa t’inventerai. Smettila di dire cose senza senso e datti una mossa. Certo come vuoi tu. Buona giornata” Liam mise giù e lanciò il suo telefono sul tavolo.

“Qualcosa non va? Sembri molto stressato in questi giorni” una voce rilassata lo fece scattare sull’attenti. Prese il telefono, finito non molto lontano da lui, e lo infilò nella tasca dei suoi pantaloni. Fingere non era il suo forte e la voglia di scappare lo stava travolgendo.

“Non ti preoccupare piccolo e tutto apposto. Sai che sono sempre preoccupato per qualcosa, anche la cosa più piccola. Che cosa ci fai qui? Non dovevi restare fuori questa notte, qualcosa non va?” e quella solita preoccupazione lo avvolse, facendogli dimenticare ogni altra cosa.

“Veramente sto andando ora” sorrise gentilmente, ma qualcosa lo preoccupava, lo si leggeva nei suoi occhi, cosi Liam lo incitò a continuare “E solo che mi stavo chiedendo una cosa. Mi stavo chiedendo se sapevi il perché Zayn mi sta evitando. Perché lo sta facendo, non è vero?”.

“Io-Io non direi piccolo. Credo solo che Zayn abbia altro per la testa, dopo prometto di parlare con lui e vedrai che non sarà niente. Non credo ci sia niente che possa separare te e Zayn, quindi cerca di non pensarci, va bene?” ed era in quelle situazioni che realizzava il perché veniva sopranominato “mammina”.

Il ragazzo sostò il peso da un piede all’altro, mentre si torturava le mani cercando il coraggio di parlare ancora. Per sua fortuna Liam lo conosceva bene e gli chiese cosa non andasse. Con voce titubante e insicura chiese: “Posso abbracciarti?”.

Passarono esattamente cinque secondi, prima che corpo del ragazzo venne avvolto dalle braccia forti del castano. Liam lo strinse forte a sé e gli lasci un dolce bacio tra i capelli, mentre faceva scorrere una mano sulla schiena del ragazzo e gli sussurrava che andava tutto bene.

“Liam ho seriamente bisogno di te, non so dove diavolo appendere quel cos-“ la frase gli morì in gola, quando entrando nella stanza, vide i due ragazzi teneramente abbracciati. Nascoste quello che aveva tra le braccia dietro la schiena e sorrise nervoso.

Il castano tossicchiò, allontanandosi di poco dal ragazzo e annuendo a Zayn. Doveva fare subito qualcosa o sarebbero stati scoperti. Okay sussurrò a sé stesso prima di parlare “Niall credo che sia ora che tu vada o farai tardi, cosi io avrò modo di fare quello che ti ho promesso, okay?” il ragazzo sorrise tristemente e uscì dalla stanza, lasciandoli soli.

“Mi dispiace, non sapevo fosse ancora in casa ed ero realmente in crisi e non sapevo che fare” si scusò subito Zayn, avvicinandosi e sussurrando, per paura che il ragazzo appena uscito fosse ancora nei paraggi e potesse sentirlo.

“Non ti preoccupare Zayn, anch’io non lo sapevo e come te stavo per essere scoperto. Dobbiamo fare molta più attenzione, anche quando lui non è qui e non parlo soltanto di tenere tutto nascosto. Lo stiamo ferendo e si sente abbandonato. Dobbiamo cercare di passare più tempo con lui” affermò, avvolgendosi con le proprie braccia e fissando la porta.

“Credo sia colpa mia. Ogni volta che lo vedo scappò via, ma mi coglie sempre alla sprovvista e non so come comportami. Sai quanto sia difficile mentirgli. Lui ti guarda in quel modo e non puoi far altro che stringerlo e dirgli tutto. Non vedo l’ora che tutto questo finisca” disse, sedendosi sul tavolo e passando una mano sulla spalla del castano.

“Già. Sai che mi ha chiesto se mi poteva abbracciarmi? E’ assurdo. Dobbiamo sbrigarci e spero che niente vada storto e che non scopra niente, altrimenti dovremmo dire addio a tutto” il moro lo avvolse tra le proprie braccia e lo cullò dolcemente.

Un sospiro soffocato e poi un piccolo singhiozzo. Qualcuno aveva appena ascolto quella loro chiacchierata, ma nessuno dei due se ne rese conto. Un pensiero sorse nella testa del giovane: era ora di scoprire cosa li stavano nascondendo.


 


Il mattino seguente Liam era indaffarato a parlare animatamente al telefono. Stava discutendo su quanto fosse importante la puntualità, mentre Zayn cercava di intrecciare fili con fiori, nella speranza che ne venissero fuori delle decorazioni decenti.

“Ciao Zayn, che stai facendo con quei fiori?” all’udire quella voce, il moro fece un salto di quasi mezzo metro ed emise un urletto spaventato. Istintivamente nascose quello che aveva tra le mani dietro la sua schiena, anche se sapeva che era inutile e che stava per essere scoperto.

“Hey” gracchiò con la voglia di buttarsi a terra e sbattere i piedi come un bambino in lacrime. Cercò di riacquistare il proprio autocontrollo, ma non ne guadagnò molto. Provò allora a cercare una scusa plausibile ma se né usci con strani versetti inquietanti.

“Mh! Zayn sai che quello che stai dicendo non ha senso? Almeno che tu non abbia imparato un linguaggio segreto conosciuto solo a Liam ed io non ne sappia niente. E’ cosi?” chiese con un ghigno e un sopraciglio sollevato, di chi la sapeva lunga.

Il moro sbarrò gli occhi incredulo, farfugliando parole senza senso e gesticolando ampiamente. Non sapeva proprio come uscire da quella situazione e fece l’unica cosa sensata che gli venne in mente, urlare: “LIAM!” con tutta la voce che aveva in corpo.

Nel giro di pochi istanti, un Liam agitato e con il fiatone si materializzò di fronte ai due ragazzi. Non si sorprese quando Zayn gli corse incontro e si nascoste dietro di lui. Aveva gli occhi sbarranti e l’aria di uno che era stato scoperto a commettere chissà quale crimine. Zayn indicò con mano tremante il ragazzo che gli stava scrutando e sussurrò: “SAL-VA-MI”.

Il biondo li osservò. Per quanto ardentemente volesse venire a conoscenza della verità, si addolcì alla vista di Liam che cercava di tranquillizzare Zayn, mentre quest’ultimo balbettava cercando di farsi capire e spiegare cosa era successo. Quando Liam tornò a guardarlo, tornò serio.

“Giuro che possiamo spiegarti tutto. Ora capisco che vedere Zayn che urla in quel modo o che si nasconde non faccia pensare al meglio, ma giuro che a tutto c’è un perché. Che ne dici di sederci e parlare con calma, magari facciamo calmare anche Zayn?” chiese accarezzando delicatamente un braccio del moro che gli stava avvolgendo le spalle.

“Voglio solo che sappiate una cosa: qualsiasi cosa stiate tramando, in qualunque luogo vi troviate, qualsiasi cosa stiate progettando e tenendo nascosto, io vi terrò d’occhio. Quindi fate ben attenzione a quello che dite perché io sarò ovunque” e lentamente iniziò a indietreggiare, finendo contro una porta chiusa. La aprì e vi entrò ghignando, spostando due dita dai suoi occhi ai ragazzi, che lo stavano guardando straniti.

“Credi che dobbiamo fargli notare che è finito nel bagno o facciamo finta di niente e ci allontaniamo, prima che decida di uscire di nuovo e torturaci tutte e due? Non so tu, ma non sono bravo in queste cose e vado subito nel panico” disse Zayn, mentre si stringeva alle spalle di Liam e non riuscendo a togliere gli occhi di dosso dalla porta del bagno.

“Credo che sia ora di nascondere tutto e pregare per il meglio” i due ragazzi si guardarono preoccupati, mentre iniziarono a camminare all’indietro, non avendo il coraggio di voltarsi e correre il più lontano possibile da quel bagno e dalla persona che vi era entrato.


 


Nascondersi o non farsi scoprire era diventato difficile. Come aveva annunciato il biondo - o meglio minacciato - lui era ovunque e sbucava dai posti più assurdi. Zayn aveva iniziato a credere che si stesse accampando dietro le pareti e porte per coglierli alla sprovvista e non aveva completamente torto.

Era nei posti più assurdi e sembrava mimetizzarsi con tutto quello che gli capitava a tiro. Aveva anche iniziato ad andare in giro per la casa con uno strano cappello (o meglio dire casco?) militare, alcune piume incollate alla maglietta e il viso ricoperto da strisce nere e verdi. Era molto carino a dirla tutta.

Ma iniziava a spaventare tutti e se quelle settimane non fossero finite presto, qualcuno sarebbe finito in ospedale per infarto e quel qualcuno sarebbe stato sicuramente Zayn, che non reggeva molto bene la pressione. Non era difficile poterlo sentire urlare o chiamare il castano a squarcia gola.

Un giovedì mattina, mentre Liam cercava di far entrare delle decorazioni nell'armadio più alto, il biondo era sbucato da quello più in basso urlando: "TI HO SCOPERTO!" spalancando l’anta e facendo capolino nella stanza, facendo cadere Liam con il sedere per terra.

Per la fortuna del castano, era riuscito a far entrare tutto e a chiudere l'anta altrimenti l'avrebbe scoperto sul serio. Quella fortuna non fu riservata ai suoi nervi o alla sua pazienza, né tanto meno al suo sedere dolorante. Si rimise in piedi, passando una mano sulla parte sinistra del suo sedere, fulminando il biondo con lo sguardo, sapendo che non sarebbe servito a un bel niente e che non lo avrebbe fermato niente.

E di eventi simili ce n'erano stati a bizzeffe per tutta la settimana. Ogni volta che Zayn camminava per i corridoi, anche solo per sgranchirsi le gambe, il biondo lo seguiva passo dopo passo. Il che come scena faceva un po’ ridere, poiché non era per niente silenzioso e il più delle volte finiva contro il corpo del moro, che aveva le mani sui fianchi e lo sguardo serio. In quei casi la conclusione era sempre la stessa: il biondo che indietreggiava con le sopracciglia corrugate e una risata quasi malefica.

Quasi malefica perché vedere quel ragazzo con quell’espressione buffa, che finiva in qualche ripostiglio o bagno sparso per la casa, faceva ridere più che paura, ma era lo stesso preoccupante. Anche perché finiva per passarci molto tempo in quelle piccole stanze e la curiosità era tanta.


 


Controllare il biondo era diventando difficile per non dire impossibile. Oltre a essere ovunque compariva nei momenti meno opportuni, come quella volta in cui Liam era entrato in bagno per sciacquarsi il viso stanco, con dell'acqua fredda.

Era stressato e non riusciva a dormire bene per la preoccupazione e il biondo non aiutava con i suoi nascondigli e occhi per tutta la casa. Lasciò la mano sotto il getto freddo dell’acqua, mentre guardava il suo riflesso allo specchio, quando la tenda della doccia si mosse di poco.

Era stanco e non poteva negarlo, era chiaro nei suoi occhi, ma era certo che la tenda della doccia si fosse mossa. Chiuse il rubinetto per far cessare l’uscita dell’acqua e puntò il suo sguardo sulla tenda colorata, aspettando chissà che cosa.

Saltò sul posto e per poco non cade ancora una volta con il sedere per terra, per quanto in fretta avesse indietreggiato. La tenda si scostò di poco rivelando il volto del biondo. Quando Liam notò la presenza del ragazzo urlo, un: "NIALL!" seccato e molto stressato mentre il ragazzo rimase immobile.

Era possibile vedere solo parte del suo viso e solo la parte superiore, fino al naso. Sembrava un tale angioletto, ma non l’era per nulla pensò subito Liam, anche se sembrava cosi dolce dietro quella tenda. Non era possibile vedere il suo viso per intero ma era sicuro avesse messo su un mezzo broncio.

Il ragazzo, Niall, scostò la tenda così da poter muovere le mani e le braccia in direzione di Liam, in modo molto inquietante e preoccupante, ed esclamò: "Tu non hai visto niente" per poi tornare nascosto nella boccia. Passarono presa a poco cinque secondi di orologio in cui Liam rimasse a fissare la tenda di nuovo chiusa scioccato, quando il ragazzo la spostò ancora per esclamare serio: “Chiaro?” e chiudendo di nuovo la tenda.

Liam era allibito e senza parole. Il suo corpo era paralizzato e la sua mascella poteva toccare il suolo per quanto fosse spalancata. Si poteva dire tutto di quel ragazzo, ma non di certo che gli mancasse l’inventiva. Nascondersi nella doccia? Che cosa credeva avrebbe scoperto? Che cosa credeva facesse quando era in bagno?

Tornò in sé facendo cadere ogni domanda, non c’era tempo per esaminare il ragazzo. Una volta ripreso si limitò a urlare: "VAI FUORI DAL MIO BAGNO, NIALL. ORA" ma senza risultato. Quando raccontò l'accaduto al moro, lui rispose evitando il suo sguardo e con un pizzico d’imbarazzo: "Almeno tu ti sciacquavi solo il volto". Decisero di lasciar cadere nel dimenticatoio quell’accaduto e Zayn ne fu molto sollevato.


 


E più la data si avvicinava, più il rischio di essere scoperti aumentava e più Niall diventava irrequieto. Era fuori controllo ora mai, non che prima avessero il controllo su di lui. Una volta avevano rischiato realmente molto e furono sul serio molto fortunati.

Mancavano pochi giorni ed erano rimasti solo gli ultimi preparati da ultimare. Erano le due di notte, quando Liam sentì qualcuno entrare in cucina. Si affrettò a spegnere la luce e a nascondersi come meglio poteva, sperando con ogni fibra di sé, fosse Zayn.

Quando riconobbe la camminata del biondo, iniziò a pregare che non accendesse la luce. Il ragazzo si avvicinò al frigorifero e lo aprì, scrutando il suo interno in cerca di cibo. Liam aveva completamente dimenticato quella sua abitudine.

La luce proveniente dal frigo illuminò parte della stanza e il suo volto e istintivamente chiuse gli occhi, per poi darsi dell’idiota. Non doveva creare nessun tipo di rumore, anche se Niall sembrava molto preso dalla sua ricerca e anche molto stordito. Il cercare di mascherarsi, doveva togliergli molta energia.

Lo sguardo di Liam si addolcì guardando il biondo. Era un tale scricciolo, anche se lo stava facendo impazzire con le sue continue apparizioni. Ricordò quella volta in cui stava trascinando in casa una cascata di cioccolato - credendo di essere solo - e Niall lo aveva intercettato.

Si sentiva completamente smarrito e Zayn non era lì per aiutarlo - anche se non sapeva quanto la presenza del moro avrebbe aiutato, anzi, probabilmente avrebbe solo finito per rivelare tutto e correre intorno come un forsennato. Non sopportava proprio la pressione.

Cosi cercò di restare calmo e fece una cosa molto stupida, che sarebbe stata difficile rimuovere dalla sua mente. Urlò: “Niall, guarda, c’è una torta su quel tavolo” e per quanto sembrasse in reale e impossibile, l’istinto primario del ragazzo lo fece voltare di scatto e Liam poté correre più in fretta possibile, per quanto gli fosse possibile.

Quando Zayn ne fu a conoscenza, iniziò a prendersi gioco di lui, ma entrambi ringraziarono la golosità del biondo e la sua curiosità. Era in debito con il ragazzo di una torta e una volta concluso tutto, lo avrebbe portato in una pasticceria e gli avrebbe lasciato mangiare tutto quello che voleva. Chiamasi: Senso di colpa.

Liam tornò al presente, quando sentì il rumore del frigo che veniva chiuso. La penombra invase di nuovo la stanza e diventò difficile distinguere la figura del ragazzo. Strizzò gli occhi e riuscì a vederlo strofinarsi, con la mano leggermente chiusa a pugno, gli occhi stanchi e la tentazione di correre da lui e portarlo a letto, era notevolmente troppa in lui.

Ma si pietrificò quando lo vide avvicinarsi e quasi ebbe paura di aver emesso qualche suono e aver cosi attirato l’attenzione del ragazzo su di se. Quando fu a qualche passo da lui, lo vide indaffarato a cercare l’interruttore. Perché doveva sempre cacciarsi in quelle situazioni?

Si morse un labbro, quando un dito del ragazzo schiacciò il suo naso. Doveva inventarsi subito qualcosa o lo avrebbe scoperto e con lui anche la torta che stava finendo di decorare, perché avevano sbagliato a scrivere il nome in cima.

I suoi neuroni iniziarono a cercare una scappatoia e si sorprese di non essere stato ancora scoperto, con la velocità e il frastuono che stavano facendo i suoi pensieri. Le idee più assurde ebbero inizio nella sua testa e, nelle circostanze in cui era, sembravano tutte valide.

Un’idea gli sembrò meno assurda rispetto alle altre - anche se era la situazione stessa a esserlo - e chiuse gli occhi, cercando il modo per metterla in atto. Cercò di riscaldare la sua voce per farla sembrare meccanica ed esclamò: “Sono 02:35” e solo in quell’istante capì quanto fosse stanco e assonnato il ragazzo.

Aveva gli occhi chiusi - almeno cosi sembrava nell’oscurità della stanza - e sbadigliò stanco. Liam dovette seriamente trattenersi dal ridere quando lo sentì esclamare: “Devo ricordarmi di dire a Liam di sistemare quest’orologio, segna l’ora sbagliata”.

Si arrese nella sua ricerca, anche perché uno Zayn assonnato fece il suo ingresso nella stanza e a Liam tornò il panico. Sperò con tutto se stesso che non accendesse la luce nella cucina e che si facesse bastare la luce che proveniva dal corridoio.

“Niall?” domandò. Liam non sapeva se era a conoscenza della presenza del biondo o se avesse solo tentato. Entrambi conoscevano l’abitudine di Niall di alzarsi nel cuore della notte, per cercare del cibo. Nella maggior parte dei casi non ne trovava cosi finiva in camera di Zayn.

Passava venti minuti buoni - se non di più - a cercare di svegliarlo e quando ci riusciva gli chiedeva se poteva fargli qualcosa da mangiare e il moro non riusciva mai a dirgli di no. Più di una volta Liam era sceso in cucina per bere un bicchiere d’acqua per trovarsi di fronte Zayn indaffarato ai fornelli, mentre Niall gli parlava di tutto.

Zayn non era stato mai un bravo cuoco, anzi, detestava cucinare ma da quando abitavano insieme, non si era mai lamentato di farlo, soprattutto se era per rendere il biondo felice. Alcune volte si univa a loro e finivano a ridere per qualche disastro fatto da Zayn, altre volte, portava loro delle coperte perché li trovava addormenti sul divano.

Era una scena che riscaldava sempre il cuore di Liam. Trovali uno tra le braccia dell’altro o, uno sopra l’altro, quasi a proteggersi, lo toccava sempre molto. Era abituato a quella strana routine, ma non riusciva mai preparare il suo cuore alla sua visione.

“Niall, che ci fai qui piccolo? Hai fame? Fatto un brutto sogno? Vuoi che ti prepari qualcosa?” ed eccola la tenerezza di cui parlava Liam. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime di fronte alla preoccupazione del moro nei confronti del biondo.

“Non riesco a dormire, Zayn” disse con voce flebile. Liam lo sentiva, sentiva che sarebbe scoppiato in lacrime da lì a poco. Si chiese se Zayn sapesse della sua presenza nella stanza o se si ricordasse almeno che gli aveva detto che sarebbe rimasto in cucina per ultimare la torta.

“Che ne dici se andiamo a dormire?” il biondo scosse il capo, per quanto fosse stanco non aveva voglia di tornare nel suo letto. Sbadigliò con fare da cucciolo e Zayn sospirò. Liam sapeva cosa sarebbe successo dopo e sorrise quando Zayn propose: “Ti faccio dormire nel mio letto, con me, okay?”.

Il biondo adorava dormire con loro. S’intrufolava sempre nei loro letti, quando faceva brutti sogni o quando semplicemente non voleva stare solo. Alle volte erano loro a prenderlo e a portalo nei loro letti. Zayn e Liam non dormivano nella stessa stanza, ma le loro camere erano comunicanti.

Niall saltò sul posto dalla felice e corse tra le braccia di Zayn e quest’ultimo lo porto a letto. Prima di uscire completamente dalla stanza, il moro si voltò nella direzione di Liam che lo vede fare un occhiolino e poi un sorriso complice.


 


Il giorno tanto atteso era ormai giunto e Liam sospirò di sollievo. In quegli ultimi giorni Niall aveva allentato la presa, anche se aveva continuato a darli il tormento. Quel giorno sia Liam sia Zayn lo avevano evitando e quando capitava di sentire dei passi o la sua voce, si nascondevano prima di essere visti.

Mancavano poche ore e tutto doveva andare nel verso giusto e non poteva permettere che Niall scoprire qualcosa prima del previsto. Avevano deciso che avrebbero lasciato un bigliettino sul tavolo con scritto: “Ti aspetto in salotto, non fare tardi e cerca di non essere visto da Niall - Liam”.

Con la curiosità alle stelle di Niall, non avrebbero dovuto aspettare molto, prima di vederlo far capolino nella stanza. Per tutto il giorno lo hanno visto con gli occhi tristi e un piccolo broccio sulle labbra, che si faceva sempre più grande ogni minuto che passava.

Faceva male, ma presto tutto sarebbe finito e sarebbe tornata la pace in quella casa - per quando fare baldoria, cantare a ogni ora del giorno e della notte e spuntini notturni, fosse pace. Ma tutto sommato era la loro normalità e andava bene cosi.

Liam si collocò accanto a Zayn, nascosto dietro la torta gigante. Il castano si assicurò ancora una volta che tutto fosse al proprio posto. Alcuni invitati erano ben nascosti ed era impossibili da vedere, per altri non era cosi.

“Harry, dannazione, nasconditi meglio” urlò frustrato “Solo perché sei di spalle credi che non ti noterà?” aggiunse e sospirò quando percepì una mano di Zayn sulla spalla e fece un respiro profondo. Aveva organizzato tutto quello durante quell’ultimo mese e voleva solamente fosse perfetto.

“Andrà tutto bene, okay? Niall non se lo aspetta, anzi, sono sicuro che creda che lo abbiamo dimenticato tutti. Sono tutti qui, i dettagli sono spettacolari e la torta è bellissima, ora cerca di calmarti perché sarà qui a momenti e voglio che tu ti goda la sua espressione sorpresa” il castano sorride al moro e sospirò. Era il momento.

In lontananza rumori di passi, o meglio dire corsa, riempirono il silenzio e sia Zayn sia Liam trattenero il fiato, mentre le loro mani si cercarono e si strinsero. Fissarono la porta che sembrava non avesse intenzione di aprirsi. I passi si fecero più potenti e poi coriandoli e urla spazzarono via ogni traccia del silenzio.


 


Non poteva accedere realmente. Era sempre stato il suo incubo peggiore e non poteva realizzarsi realmente. Il panico fece impallidire il biondo quel giorno. Non aveva incrociato nessuno tutto il giorno e il suo telefono non suonava. Neanche i suoi genitori o suo fratello si erano fatti vivi.

Aveva continuato a darsi dei pizzicotti assicurandosi che non stesse ancora dormendo, ma sembrava che quella fosse la realtà. Non stava dormendo e questo significava solo una cosa: Avevano dimenticato il suo compleanno e in più non era riuscito a scoprire cosa Liam e Zayn gli stavano nascondendo, anche se non li aveva mollati per un solo istante.

Si era nascosto in ogni luogo possibile, si era mimetizzato alla grande e aveva cercando di essere in ogni stanza della casa. Certo, alle volte gli era capitato di addormentarsi e di ritrovarsi nel suo letto o sotto qualche tavolo, ma aveva fatto del suo meglio ma niente. Non aveva scoperto assolutamente niente.

Aveva puntato molto su Zayn e credeva realmente che lo avrebbe fatto cedere, ma non c’era traccia di lui da nessuna parte, come del resto di Liam. Come avevano potuto dimenticarlo? Sapevano che era il suo incubo peggio, eppure avevano fatto in modo che diventasse realtà.

Ormai senza speranza, entro in cucina per mangiare qualcosa, quando un bigliettino piegato catturò la sua attenzione. Si avvicinò svelto e lesse il contenuto. Era fatta! Avrebbe scoperto tutta la verità. Forse gli aveva stressati cosi tanto, che ora mai non davano più attenzione ai loro gesti.

Iniziò a correre in direzione del salone, dimenticando per qualche istante il suo compleanno e il suo incubo diventato realtà e spalancò le porte del salone. Questa volta gli avrebbe scoperti in fragrante e avrebbe scoperto cosa nascondevano, ma quello che vi trovò lo lasciò senza fiato.

L’intero salone era agghindato a festa ed era ricoperto di striscioni, dove veniva ripetuta la scritta: “Buon compleanno Nialler”. C’erano tavoli pieni di cibo e su un tavolo posizionato al centro della stanza, era posata un’enorme torta.

Ancora frastornato e confuso, il suo cuore mancò un battito quando da dietro i tavoli persone saltarono fuori urlando: ”SORPRESA!” e poi una serie di urletti e “Buon compleanno” riempì la stanza e il cuore del biondo.

Intravide i suoi genitori e molti parenti, arrivati per quel giorno. Fu avvolto da Harry e subito dopo da Louis, ma non riusciva a muoversi o ringraziare, immobile ancora sulla soglia della porta. Tra la folla incrociò i sorrisi felici di Liam e Zayn e realizzò tutto.

Ogni singolo tassello trovò il suo posto nella testa del biondo, che corse verso i due ragazzi e gli saltò letteralmente addosso. Avevano organizzato tutto quello per lui e non ci poteva ancora credere. Era felice come mai in vita sua e non si sorprese quando il suo volto si riempì di lacrime.

Alle sue si unirono quelle di Liam - sempre troppo sentimentale - mentre Zayn si limitò ad asciugare i loro volti. Sorrideva, sorrideva tanto ed era un vero spettacolo per il cuore. Rimasero stretti per molto tempo, mentre il resto degli invitati li guardava commossi.

Quando il biondo si allontanò dall’abbraccio, si asciugò le lacrime e colpì entrambi i ragazzi, che gemettero e chiesero spiegazioni “Siete due idioti, ecco perche” annunciò, colpendoli ancora e ancora “Non si fanno queste cose, cattivi. Ho seriamente creduto che vi foste dimenticati il mio compleanno e iniziavo a temere che stavate complottando qualcosa per liberarmi di me. Siete due persone orribile, voi due” e singhiozzò tra le braccia di Liam che lo strinse a sé.

“Nialler come puoi pensare una cosa simile? E’ vero, siamo stati schivi e ti abbiamo ignorato molte volte, ma non potremmo mai pensare di liberarci di te” disse dolcemente Zayn per poi aggiungere con un ghigno “E poi senza di te chi svuotebbere il frigo alle due di notte?”.

Un pugno colpì il braccio di Zayn che gemette e poi scoppiò a ridere, guardando Liam che teneva ancora stretto Niall tra le braccia “Zayn non ha tutti i torni” esclamò Liam e cercò di evitare un pugno da parte del biondo aggiungendo: “Mi riferisco al fatto che non potremmo mai complottare per liberarci di te”.

L’atmosfera fu rovinata da Louis che iniziò a urlare che aveva fame e Liam invitò tutti a iniziare la festa, facendo partire la musica senza lasciare Niall, che era ancora tra le sue braccia che cercava di smettere di singhiozzare e continuava a ripetere che erano degli idioti, contro il suo collo.

“Se domani, io e Zayn, ti portiamo nella tua pasticceria preferita, prometti che smetti di piangere e che ci perdoni? Siamo stati idioti, ma volevamo che fosse una sorpresa. Non potremmo mai dimenticare il tuo compleanno piccolo. Mi credi?” Niall lo guardò e si asciugò le lacrime annuendo.

“Posso prendere tutto quello che voglio?” chiese con voce flebile e Liam annui sorridendo “Anche il dolce che Zayn non vuole che io mangi, perché dice che è suo e solo lui lo può mangiare, ma che mi piace tanto?” chiese evitando di guardare Zayn che lo stava fulminando con lo sguardo.

Il castano guardò Zayn, che gli stava supplicando di non farlo e poi tornò a guardare Niall “Certo” Zayn sbuffò frustrato “Ma lo deve mangiare anche Zayn, va bene?” gli occhi del moro s’illuminarono e il biondo ci pensò su qualche secondo e poi accettò.

Cosa si era costretti a fare pure di non vederli tristi. Si passò una mano tra i capelli e sorrise ai due ragazzi che iniziarono a decidere quanti di quei dolci avrebbero mangiato e cercando di convincere Liam a non darli dei limiti ma a comprali tutto quello che volevano. Liam sospirò stringendo entrambi i ragazzi tra le sue braccia sorridendo e ringraziando di avere molto pazienza.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SandFrost