Il Buongiorno si Vede dal Mattino
1- Risveglio
e complicazioni
- Buongiorno- Kiba fece il suo ingresso in cucina e
salutò con uno sbadiglio il
suo coinquilino.
- Hei là, Bella Addormentata, come mai già
sveglia a quest'ora del mattino?-
Ridendo, Kankuro porse una tazza di caffè all'interpellato,
il quale, dopo aver
constatato che l'orologio segnava le 12 meno un quarto,
sbuffò e si schiantò
imbronciato su una sedia.
- E' meglio se ti sbrighi. Mia sorella mi ha mandato un messaggio per
avvisare
che passerà da noi tra poco. Ha solo accennato al fatto che
ha bisogno di un
favore...- La spiegazione del marionettista fu interrotta da un forte
bussare
alla porta d'ingresso. Stancamente, Kiba si alzò e
andò ad aprire, trovandosi faccia
a faccia con Temari ed una bambina dai grandi occhi scuri ed i capelli
biondi
legati in due piccoli codini bassi.
- Temari. Megami. A cosa dobbiamo questa vis...-
- Non ora, Kiba. Perdona la fretta ma Shika ed io siamo stati chiamati
per una
questione urgente nel Paese della Nebbia. Gaara è troppo
impegnato col suo
lavoro di kazekage ed io ho bisogno di qualcuno che badi a Megami per
un pò.-
L'Inuzuka quasi non si strozzò con il caffè e,
dopo essersi ripreso, ansimò -
Tem, non credo sia una buona idea...-
- Scusa ma devo andare. Ti ringrazio infinitamente, Kiba.-
- " Saluta mio fratello" un accidente!- Sibilò il ragazzo
tra i
denti. Si era appena svegliato e la giornata si prospettava
già disastrosa.
Posò lo sguardo sulla bambina, che doveva avere all'incirca
sei anni e, con un
sorriso tirato, la invitò ad entrare.
Giunto in cucina si accostò a Kankuro, intento nel lavare i
piatti, e gli
bisbigliò all'orecchio - Tua sorella è un'arpia!-
- Ma cosa stai dicend...- Kiba posò una mano sulla bocca del
marionettista
prima che quest'ultimo potesse terminare la frase e, dopo aver indicato
con uno
sguardo la loro ospite che li osservava incuriosita,
trascinò il compagno nella
camera da letto.
- Aspettaci un attimo, Megami cara.- Urlò con voce
stranamente smielata, prima
di chiudere la porta a chiave. - Questa volta è davvero
troppo!- Ora il suo
tono si era fatto aggressivo.
- Ehm, Kiba, credo di essermi perso qualche passaggio.- Fece notare
Kankuro,
mentre osservava interrogativo l'amico camminare nervosamente avanti e
indietro.
- Vuoi sapere cosa succede? Succede che quella strega mi odia da quando
sono
entrato nella tua vita e il suo più grande desiderio
è quello di rovinarmi
l'esistenza!-
- La "strega" in questione sarebbe mia sorella?-
- E chi sennò? Non conosco nessuno così perfido
da potersi meritare questo
soprannome!- Kiba si abbandonò tra le lenzuola del letto
ancora disfatto, sotto
lo sguardo sempre più incuriosito del più grande
che domandò - Sentiamo, cosa
ha fatto stavolta?-
- Hai presente quella bambina nella NOSTRA cucina? Quella è
NOSTRA, anzi TUA
nipote!-
- Come sarebbe MIA?! E poi guarda che la conosco già.-
- La cosa mi sorprende, dato che tua sorella ci avrà
permesso di vederla sì o
no un paio di volte da quando l'ha partorita.-
- Kiba, adesso esageri. E' normale che per gli impegni e la distanza
che separa
Konoha da Suna non ci sia possibile stare tanto insieme.
L'Inuzuka lanciò un'occhiata torva al compagno - Scusa ma tu
da che parte
stai?! Come diavolo fai ad essere così calmo?!-
- Sarà perché convivendo con gente schizzata come
i miei fratelli e te o si
diventa scemi o ci si adatta.- Rispose il marionettista assumendo un
sorriso
innocente, ma prima che Kiba potesse controbattere un rumore sinistro
giunse da
dietro la porta della stanza.
" Sta a vedere che quella mocciosa ha già combinato qualche
disastro"
Pensando ciò il ragazzo più giovane accorse a
vedere cosa fosse successo,
seguito dall'amico.
- Megami!-
La bambina distolse lo sguardo dal vaso che aveva appena mandato in
frantumi e
lo posò sui due giovani fermi alla soglia del salotto -
...Oops.-
- "Oops"?! Cosa diamine vuol dire "Oops"?!- L'Inuzuka la
assalì con tale impeto da spaventarla e farle venire gli
occhi lucidi.-
- Smettila, Kiba. Non è il caso per così poco.-
Cercò di giustificare Kankuro -
Megami, vieni via di lì che potresti tagliarti con i cocci.-
La piccola ne approfittò per allontanarsi subito
dal ragazzo più giovane e
corse a nascondersi in cucina.
- Insomma, Kiba, non mi hai ancora spiegato perché Tem ci ha
lasciato sua
figlia a casa in gran fretta.- Attendendo risposta, il marionettista
prese una
scopa e iniziò a togliere i pezzi di vetro dal pavimento.
l'interpellato fece un profondo respiro e, con una mano tra i capelli,
spiegò -
Mi ha detto velocemente che lei e Shika hanno una missione importante
nel
Villaggio della Nebbia e non sapendo a chi rifilare la bambina l'ha
recapitata
a noi.-
Kankuro alzò gli occhi al cielo inveendo mentalmente contro
il poco tatto del
suo compagno, poi disse - Bé, se deve stare da noi
sarà il caso che le troviamo
una sistemazione.-
- La vuoi tenere?!-
- Perché, dovremmo abbandonarla in mezzo ad una strada?-
Dallo sguardo di Kiba si capì immediatamente che quell'idea
non gli dispiaceva,
tuttavia il più grande decise di far finta di niente e si
apprestò a
raggiungere la loro ospite. - Hei, Megami, a quanto pare trascorreremo
un pò di
tempo insieme.-
La bambina lo guardò sorpresa, poi gli sorrise ed
annuì.
- Senti, lo so che non è un granché, ma visto che
non ci sono altri letti ti
dovrai accontentare del divano.-
- Va bene, zio Kankuro.-
" Zio Kankuro?!" L'interpellato rimase di stucco mentre Kiba
scoppiava a ridere, affacciato all'entrata della cucina. In quel
momento, un
rumore di unghie sul pavimento il legno attirò l'attenzione
dei presenti e
nella stanza fece il suo ingresso Akamaru, subito accolto
dall'esclamazione
sorpresa della bambina - Uau, che bel cagnone!- Megami
iniziò a giocare col nuovo
arrivato, il quale la assecondò divertito.
- Hei, non sapevo che gli piacessero così tanto i bambini.
Kiba, dovresti
imparare da lui.- Scherzò Kankuro.
- Ma sta zitto!- Gli rispose l'altro sbuffando.
La giornata trascorse velocemente e, a parte qualche mobilio finito in
frantumi, la casa rimase miracolosamente incolume.
Dopo aver augurato la buona notte a Megami, il marionettista raggiunse
l'amico,
che già lo attendeva nel letto. Vestito solo di un paio di
pantaloni, si infilò
sotto le coperte e spense la luce, incurante del ragazzo sdraiato
accanto a lui
che, dandogli la schiena, faceva finta di dormire. Sorrise - Certo che
quella
bambina è proprio carina.-
- Carina?!- Kiba si voltò fulmineo verso di lui e gli
urlò nelle orecchie -
Quella è la messaggera del diavolo!-
- Certo che sei proprio stronzo.- Gli fece notare il più
grande.
- Buona notte.- Concluse l'altro con un tono che non ammetteva
repliche, e si
voltò nuovamente tirandosi le coperte fin sulle orecchie.