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Autore: Evil_Regal    20/05/2014    3 recensioni
SPOILER DEL FINALE DI STAGIONE.
Regina si trova sola e col cuore spezzato dopo il terribile incidente da Granny. Robin cosa farà?Cosa ne sarà di Regina?Cosa deciderà di fare?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giaceva nel silenzio assordante che facevano i suoi mille pensieri quando si infrangevano uno nell’altro.Erano scontri apparentemente innocui e silenziosi al di fuori,ma dentro di lei facevano rumore.Era un rumore che le pulsava dentro e le portava il mal di testa.Sentiva ogni battito susseguirsi a quello precedente con fatica e insopportabile dolore.Sentiva ogni lacrima bruciarle gli occhi e annebbiarle la vista.Sentiva dentro di sei,la consapevolezza di essere sola,ancora una volta.

Era rimasta sola e non aveva nessuno,con lei non c’era niente se non il rumore che facevano le lacrime quando si perdevano sulle sue labbra,sul suo petto,sulla sua maglia. Non c’era niente,se non i pezzi del suo cuore,rimasti a terra.

Rimasti tra il fieno della stalla dove Cora le aveva portato via Daniel.
Rimasti incastrati tra il tessuto del vestito con il quale aveva sposato Leopold ed era diventata Regina.
Rimasti nel suo castello,quando aveva strappato e ridotto il cuore di suo padre in polvere,per lanciare la maledizione.
Rimasti negli occhi di Snow e nella felicità che essi riflettevano.
Rimasti sul confine della città quando Owen l’aveva allontanata.
Rimasti tra le pagine del libro di Henry,quando anche lui l’aveva allontanata.
Rimasti di nuovo in una stalla,quando aveva ritrovato e perso di nuovo Daniel.
Rimasti nel sorriso di sua madre che le moriva tra le braccia.
Rimasti nel dover rinunciare ad Henry,con la consapevolezza di non poterlo riavere mai più.Di averlo perso una volta e per sempre.
Rimasti tra i pezzi di quel piatto rotto quando lo aveva visto di nuovo,e si era sentita un fantasma perché lui non si ricordava di lei.
Rimasti nelle mani di Robin e sul pavimento della locanda,quando le sue braccia avevano stretto un corpo che non era il suo,ma quello di Marian,sua moglie.

Aveva perso tutto,non aveva niente e quel niente faceva male. Aveva impresso nella sua mente il viso di Robin nel rivedere la sua persa e ritrovata compagna di vita. Le era impresso proprio come il dolore provato in quel momento.Dolore che non l’aveva più lasciata da allora,si era depositato dentro di se e non c’era modo di liberarsene.

Si era rassegnata all’idea che per lei la vita non avesse riservato la felicità.Prima del ritorno di Marian,l’aveva assaggiata,l’aveva toccata e sfiorata con la punta delle dita,ma come sempre,era svanita un attimo dopo.

Non poteva essere felice,e lo aveva ormai capito. Dentro di lei c’erano solo cumuli di sofferenza e di dolore che non si sarebbero mai trasformati in sorrisi genuini,in abbracci caldi e in baci dolci e curativi,come quelli di Robin.

No,lei era stata troppo cattiva per troppo tempo,viveva nell’oscurità e qualsiasi tipo di luce,non importa quanto potente,veniva risucchiata nel nulla e scompariva. Lasciandola al buio,al freddo e al silenzio.

Quel tipo di silenzio che ti porta a raggomitolarti su te stessa,premendoti nel mani alle orecchie per non sentire. Per non sentire le voci,per non sentire il dolore,per non sentire il male e per non sentire il ricordo di quello che sei stata.

Quel tipo di silenzio che ti porta a fissare lo sguardo nel vuoto e a non darti nemmeno la forza di alzare una mano per asciugarti le lacrime.

Aspettava che qualcuno venisse a salvarla.

Ma dopo tutto,cosa può essere una Regina Cattiva?
Niente,se non una principessa che non è stata salvata. Una principessa che è stata intrappolata e mai liberata e che ha sofferto e piano piano ha dovuto ricostruirsi da capo,per proteggersi.

Nessuno l’aveva salvata.

Robin poteva,ma lei era solo la seconda possibilità,era la seconda scelta,non poteva competere contro il suo primo vero amore.

La cosa che la faceva stare più male era che lui non l’amava tanto quanto lei amava lui. Lei lo amava più di quanto avesse amato Daniel e se lui fosse ritornato,lei non sarebbe riuscita a tornare da lui,perché Robin era la sua anima gemella,era quello con qui era destinata a stare,quello con cui avrebbe dovuto essere felice e vivere il suo ‘per sempre felici e contenti’.

Ma lui non l’amava quanto lei amava lui.

Lui aveva scelto Marian,lui aveva scelto la prima e lei non era stata altro che un inutile e temporanea sostituzione.

Era davvero possibile che per lui,non fosse significato nulla tutto quello che era successo tra loro?

Era sincero quando le aveva detto che il suo cuore sarebbe bastato per entrambi?Era sincero quando le aveva detto che era la sua opportunitàdi poter amare di nuovo?Era sincero quando la guardava come se fosse la cosa più preziosa e bella al mondo?

Regina non poteva saperlo.Era sempre stato così. Regina viveva sotto il potere di chi la controllava. Succedevano le cose e lei non lo sapeva mai,non ne era mai al corrente,non capiva mai. Nessuno le lasciava capire e sapere. Nessuno c’era stato lì per lei. Nessuno aveva provato a tenerla per mano e ad accettarla,anche se stare con lei significava affrontare notti insonni tormentate dagli incubi,insicurezze e paure,sguardi cattivi per le strade,giudizi affrettati e senza senso. Nessuno era disposto a prendersi come responsabilità il guaio che era Regina Mills.

E ovviamente,lei non li biasimava. Sapeva di essere un problema,una delusione,un fardello. Lo sapeva bene ed è questo il motivo per cui due settimane dopo l’accaduto alla tavola calda,nessuno l’aveva vista. Nemmeno Henry.

Si era barricata in casa,non voleva essere parte di più nulla,non che prima lo fosse stata. Ma il fatto che usciva di casa,che parlava,la faceva sentire fuori posto ma pur sempre parte di qualcosa.

Ora aveva capito che lei non doveva essere parte di nulla,in questo modo proteggeva gli altri dal soffrire e proteggeva se stessa. Non avrebbe dovuto vedere Robin sorridere e guardare Marian come non aveva mai guardato lei,tenerla per mano e dirle che la ama come non ha mai amato nessun’altro.

Non doveva sentirsi la seconda scelta di nessuno,compreso Henry. Non doveva subirsi la compassione di Snow e David e soprattutto non doveva sopportare di vedere la faccia di Emma che era la causa primaria di tutto questo inferno nel quale era finita.

Ma lei non sapeva.
Non sapeva che tutti i giorni Henry si sedeva fuori la porta d’ingresso e parlava sperando che dall’altro lato ci fosse lei,ad ascoltarlo. Le diceva che gli mancava,che le voleva bene.

Ma lei non c’era mai.

Lei non sapeva che Robin qualche volta era stato accanto ad Henry e aveva parlato con lui mentre pensava di parlare con lei. Non sapeva che qualche volta,Robin,era stato intere giornate fuori la porta e spesso si era anche addormentato e aveva passato lì la notte,aspettando una risposta che non era mai arrivata.

Non sapeva che non stava con Marian perché lei non era Regina.Regina era la donna che amava,che aveva scelto e che voleva con sé per tutta la vita,non Marian. Lei era il suo passato,ma Regina era diventata il suo presente e sarebbe stata il suo futuro. Doveva essere il suo futuro,perché Robin,senza di lei,non riusciva davvero a vivere.

Piangeva con la fronte contro la porta bianca sperando che Regina aprisse e piombasse tra le sue braccia.
Gli mancava così tanto. Gli mancava stringere tra le sue braccia la sua piccola e esile figura,gli mancava il suo profumo dolce e delicato,gli mancava il suo viso sorridente,gli mancava la sua pelle soffice e calda,gli mancava la sua voce,gli mancava tutto di lei. L’amava da morire e si stava mangiando le mani a morsi per non averglielo detto in tempo,prima.

Piangeva,sussurrando il suo nome,disperato. Stava perdendo ogni speranza. Non sapeva più che fare.

Regina era uscita dal suo letto per prendere dell’acqua e sentì dei rumori alla porta. Si avvicinò e riconobbe una voce. Stava parlando,stava sussurrando con respiri strozzati dal pianto qualcosa che lei si applicò per capire. Si chinò di fronte alla porta e la accarezzò con le punte delle dita,come se stesse accarezzando lui.

“Robin” disse in un sussurro inaudibile. Aveva le lacrime agli occhi.

Robin continuava a piangere e a parlarle,sperando che lei fosse lì dietro.

Quella volta c’era.

“Ti prego Regina.Torna da me” pianse “Ti prego”

Regina sentì le lacrime attraversarle il viso “Ti amo,torna da me” erano sussurri,era un pianto debole e soffacto,ma che le arrivò forte e chiaro.

Alle sue parole qualcosa dentro di lei nacque nuovamente. Sentì il cuore battere forte. Mise una mano sul pomello della porta,con la fronte aggrottata e le lacrime agli occhi. Aprì la porta lentamente,la aprì di poco,di molto poco. Ma abbastanza da far scattare Robin,che si alzò di fretta “Regina” respirò sollevato. Gli sembrava quasi un sogno,non poteva essere vero. Stava tornando,l’aveva ascoltato,l’aveva sentito.

Spalancò la porta e senza pensarci due volte la travolse. La strinse a sé come se potesse sparire. La baciò con tutta quella fame di lei che non era stata nutrita in tutto quel tempo e che,stando lontano da lei,era cresciuta a dismisura. Sentì il sapore delle loro lacrime e sentì finalmente,di nuovo,quel brivido che gli attraversava il corpo ogni volta che la baciava.

Fu un bacio che sembrò lungo ore. Si separarono quando ebbero bisogno di respirare. Un solo attimo per riprendere fiato e poi si persero di nuovo nella loro passione e nel loro amore. Regina stringeva le braccia al collo di Robin,Robin invece attorno alla sua vita,alla schiena,al fianchi. La stringeva ovunque,per verificare che fosse vera e che fosse davvero tra le sue braccia. Regina sentì il calore della stretta di Robin.

Le loro labbra si separarono ma loro non si mossero di un millimetro. Regina piangeva,ma Robin era fuori di sé. Stringeva Regina in abbraccio possessivo e spaventato e piangeva col viso nascosto tra i suoi capelli

Regina,dall’altro lato,piangeva perché si rese conto di quanto fosse bello riaverlo tra le braccia,poterlo baciare di nuovo e poter essere stretta di nuovo.

Robin le prese il viso tra le mani e le accarezzò le guance con i pollici,la guardò negli occhi e con tutta la sincerità del mondo,si aprì

“Ti amo. Ti amo da impazzire,da morire. Sono stato ogni giorno,per tutto questo tempo a parlare a quella porta bianca sperando che tu fossi dall’altra parte,sono stato lì fuori con Henry e da solo,ma tu non c’eri mai” poi sorrise,sorrise perché era felice,”Ma questa volta c’eri” rise “c’eri. Tu c’eri”

Regina pianse,ma con un sorriso sulle labbra  “Regina,sono stato uno stupido. Non mi sono reso conto dell’oro che avevo tra le mani e ti ho lasciata andare. Ma quando mi sono reso conto che ero accanto ad una donna che non eri tu,che non era il mio amore,la mia Regina,mi sono sentito male. Ti avevo persa e avevo così paura di non poterti ritrovare più e non hai idea di quanto io ti ami”

Regina non riusciva a parlare,per rispondere lo baciò. Questa volta più dolcemente,più delicatamente.

Chiusero gli occhi e stamparono,entrambi,nella loro mente,l’immagine di quel momento così perfetto e unico che niente al mondo avrebbe potuto cancellarlo.

“Ti amo anche io” disse tra le lacrime “da morire” Robin la strinse ancora più forte e la sollevò girando.

“Henry” disse lui ricordandosi di quanto il ragazzo stesse male “Henry noi dobbiamo andare da henry. Tu devi andare da Henry” disse

“Robin” lo fermò non appena lui cercò di correre via. “Robin aspetta” lui si fermò e capì dal tono della sua voce e dai suoi occhi che la cosa era seria.

“Voglio vedere Henry,voglio vedere te…ma non me la sento di uscire ancora. Non…non ce la faccio” disse lei. Lui sorrise comprensivo e la baciò

“Okay” le sfiorò una guancia “Vado a prenderlo.Promettimi che ci aprirai”

Lei rise “Quella porta non sarà mai più chiusa per voi due,te lo prometto” disse dandogli un altro bacio.

E lui gliene diede un altro,e un altro ancora,e ancora un altro. Non poteva averne abbastanza. Gli era mancata così tanto che avrebbe voluto non allontanarsi più da lei,ma Henry aveva i suoi stessi diritti di vederla. Così corse a prenderlo,perché da quel momento in poi,la loro vita sarebbe stata diversa.

Regina lo guardò correre e sorrise,pensando che dopo tutto,in fondo,la principessa era stata salvata e che la Regina Cattiva se ne era andata.
  
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