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Autore: stardust94    21/05/2014    2 recensioni
un giorno come tanti.
ma anche no!
il giorno di san' valentino un cuore cerca di avvicinarsi all' oggetto del suo amore
cela farò?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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San’ valentino Barian day

 

Una tranquilla si fa per dire giornata di scuola nell’ mondo degli umani.

Gli uccellini cinguettano il cielo è azzurro e limpido e il sole caldo e rinvigorente. Insomma la giornata perfetta per una terribile figuraccia.

Credetemi non avevo mai fatto nulla di più stupido in vita mia. A parte innamorarmi di un umano si intende.

Il mio nome è Kanae alias Kaen, principessa dell’regno Bariano e oggi sto per fare la più grande stupidaggine della mia vita, per l'appunto.

Dichiararmi al ragazzo che mi piace vestita da angelo.

Ebbene non bastava l’imbarazzo di doverlo guardare dritto negli occhi col rischio di svenire o morire per troppa felicità, oh no doveva mettersi anche quell’ ridicolo costume da angioletto che mi faceva sembrare una specie di oca ballerina.

Per qualche strana ragione guardando gli occhietti speranzosi del piccolo Hart (il fratello del suddetto ragazzo) non ero riuscita a rifiutare, e cosi indossata quella specie di costume da papera con le ali di plastica e piume d’ oca mi ero diretta alla scuola frequentata da Yuma Tsukumo.

Hart aveva promesso di convincere il fratello a passare da quelle parti in modo che potessimo restare soli.

Ebbene entrai nella palestra della scuola, per l’occasione ogni studente indossava un costume particolare.

Misael attorniato da uno stuolo di ragazze urlanti, indossava un costume da vampiro molto elegante e raffinato e andava dicendo di voler “azzannare” il collo di tutte le ragazze della scuola.

Appena mi vide sorrise come sempre facendo scintillare i canini bianchi naturalmente finti.

Dietro di lui notai subito Gilag e Alit.

Erano vestiti da canguro per poco non scoppiai a ridere quando notai che Alit era il cucciolo. Dietro di loro come sempre assonato vi era Durbe vestito con un camice bianco da scienziato e un paio di occhiali neri da vista che facevano molto “intellettuale”

E per ultimo Vector. Indossava un completo da cameriere o forse sarebbe stato meglio dire da Host.

Naturalmente appena mi vide si lasciò scappare una risatina smorzata dal mio evidente imbarazzo.

Avevo lasciato i capelli sciolti e indossavo un completino bianco abbastanza corto che avrei tanto voluto far scomparire. dietro attaccate al vestito vi erano due grandi ali bianche e morbide.

Vector: wow! Sei davvero graziosa!

Kaen: ah! Io invece mi trovo ridicola. Uffa mi vergogno vestita cosi! O///O

Proprio in quell’ momento udii una voce che conoscevo benissimo e mi voltai incrociando il suo sguardo.

Se avessi veramente potuto sarei scomparsa all’ istante me naturalmente ero troppo imbarazzata per spiccicare parola.

Fu allora che mi sorpresi ancora di più. Kite sorrise ridendo tra se e se. Probabilmente visto come mi ero conciata doveva trovarmi davvero ridicola.

Kite: “risatina” bell’ costume. Quindi suppongo che da oggi ti dovrò chiamare angioletto giusto?

Stavo per sotterrarmi e scappare dalla sala, quando notato il sorrisetto stronzo che il cacciatore di numeri mi stava mostrando, non ce la feci più a trattenermi e cosi, mentre cominciavano a scendermi le lacrime abbassai il capo cercando di non mostrare quanto ci fossi rimasta male, dopo di che gli lanciai addosso il pacchetto contenente dei cioccolatini fatti apposta per l’occasione. e corsi fuori.

Vector: si era svegliata all’ alba per farli. Stavolta ai esagerato.

Kite: ah.. Dov’è andata?

Vector: in giardino. Vedi di scusarti come si deve e non dimenticarti la scatola.

 

Ero ancora avvilita per la pessima figura fatta quando lo vidi arrivare di corsa. Aveva con se la scatola semi- distrutta quando si avvicinò.

Kite: scusa. Dimentichiamo tutto ok?

Kaen: NO! S-sei uno stupido Kite Tenjou!

Si limitò ad annuire dopo di che si chinò sopra di me che ero rimasta in ginocchio.

I suoi occhi erano velati da uno strano senso di tristezza ma erano anche parecchio meravigliosi, ero ancora arrabbiata tuttavia non riuscivo a tenergli il muso per sempre e così dopo aver sospirato asciugai le ultime lacrime.

Kaen: sei uno stupido.

Kite: questo lo ai già detto.

Kaen: lo ripeto, stupido. Però sei anche gentile.

Kite: quindi?

Sorrisi annuendo dopo di che feci una cosa che ancora adesso sembra incredibile. Presi il coraggio a due mani e lo abbracciai.

Kaen: d’accordo per stavolta ti perdono sciocco.

Kite: sei fin troppo sdolcinata. Angioletto.

Il sorriso che mi mostrò fu come un fulmine a ciel sereno bello, affascinante e soppratutto sincero. Risi tra me e me mentre lo seguivo verso la scuola poco prima di entrare trovai quell’ poco coraggio che avevo per fare la seconda cosa incredibile della giornata e cosi anche se con un fil di voce…

Kaen: t-tu mi …tu…TU MI PIACI KITE!

Sorrise sospirando e avvicinatosi mi guardò con i suoi intensi ochi azzurri per niente sorpreso dalla mia confezione.

Kite: ah…buon per te. Angioletto.

L’ ultima cosa che ricordo di quella serata fu la pioggia che cadeva metre finivo col restare immobile abbracciata a lui.

Noi due da soli.

 

ANGOLO AUTRICE

EH, EH.BELLO VERO FINALMENTE KAEN è RIUSCITA A DIRE QUELLO CHE PROVA. CHISSA SE CI Riuscirà ANCHE NELLA FIC VERA E PROPRIA.

FORSE NON LO DETTO MA KITE è VESTITO NORMALMENTE.

ALLA PROSSIMA FIC

  
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