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Autore: Oducchan    21/05/2014    2 recensioni
-... E quella sottospecie di ameba ha una faccia tosta incredibile, brutto stronzetto di merda, tu guarda se devo ritrovarmi a fare una cosa del genere...-
Al quarto passaggio del suo coinquilino giù per il corridoio, Ichigo si vide costretto ad interrompere le sue operazioni di pulizia. Si sfilò lo spazzolino di bocca, sputò una boccata di dentifricio nel lavandino, chiuse il rubinetto e si sporse dalla porta del bagno, giusto per individuare un'altezzosa chioma azzurro acceso passare per la quinta volta diretta verso la zona giorno e fumare di rabbia repressa da ogni crine, per poi seguirla mentre tornava quasi immediatamente sui suoi passi.

Di appuntamenti che non sono appuntamenti.
[Grimmjow/Ulquiorra, implied Ichigo/Rukia. AU universitario]
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Schiffer Ulquiorra
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Queen of the lower court 
Titolo: Mais ce n'est pas un rendez-vous! (="Ma non è un appuntamento")
Personaggi: Grimmjow 
Jaegerjaquez, Ichigo Kurosaki, Ulquiorra Schiffer (menzionati Rukia Kuchiki e altra gente come comparsa)
Pairing: Grimmjow/Ulquiorra (sottinteso Ichigo/Rukia)
Genere: comico, commedia, fluff
Avvisi: AU simil universitario
Rating: verde
Note: Stavo ascoltando "
Tous les mêmes", di Stromae, e... non so come sia successo, ma ho cominciato a immaginarmi Grimmjow che bestemmiava contro Ulquiorra XD Da lì s'è creata da sola XD
Lo so che come pairing non è esattamente il più popolare ma che ci volete fare, erano veramente perfetti per questa trama XD



 
Mais ce n'est pas un rendez-vous!


-... E quella sottospecie di ameba ha una faccia tosta incredibile, brutto stronzetto di merda, tu guarda se devo ritrovarmi a fare una cosa del genere...-
Al quarto passaggio del suo coinquilino giù per il corridoio, Ichigo si vide costretto ad interrompere le sue operazioni di pulizia. Si sfilò lo spazzolino di bocca, sputò una boccata di dentifricio nel lavandino, chiuse il rubinetto e si sporse dalla porta del bagno, giusto per individuare un'altezzosa chioma azzurro acceso passare per la quinta volta diretta verso la zona giorno e fumare di rabbia repressa da ogni crine, per poi seguirla mentre tornava quasi immediatamente sui suoi passi.
-Che succede?- riescì a chiedere, scostandosi prontamente per non essere investito.
Grimmjow si arrestò di botto, i talloni che stridettero sul pavimento. Ruotò su se stesso, emise un basso ringhio, e sollevò il suo telefonino allungandolo al suo indirizzo, e per poco non glielo sfracellò sul naso.
-Quell'emo maledetto, cazzo!- abbaiò, come se questo potesse spiegare tutti i mali della sua vita. Ichigo fece un passo indietro, allontanando di scatto il braccio fin troppo vicino al suo viso per poi ricacciare lo spazzolino tra i denti e riprendere a fregare come se nulla fosse.
-Che ha fatto Ulquiorra questa volta?- bofonchiò, cercando di non sputacchiare troppo, mentre tornava verso il lavabo. Il coinvolgimento di Schiffer spiegava l'incazzatura bestiale che aveva investito l'altro da una buona mezzora: non era esattamente una novità, visto che Ulquiorra aveva la sconcertante abilità di mandare in bestia Grimmjow con una frequenza estremamente allarmante, ben più di quanto lo stesso Ichigo o il loro vicino, Luppi, sarebbero stati in grado di fare se combinati insieme.
-Quella sottospecie di pipistrello con la faccia da culo- fu la risposta che ottenne, seguita da un berciare convulso -Quell'idiota cerebroleso e psicopatico, quell'essere osceno e socialmente psicolabile, quel...-
-Cerca di arrivare al sodo prima di notte, Grimmjow, Rukia mi aspetta per le otto e non ho voglia di passare la serata a sentire le tue tirate-
-Vuole che lo accompagni ad un concerto!- esclamò finalmente l'altro, tirando al contempo un cazzotto alla porta -Come se fossi una stracazzo di babysitter! Ti rendi conto?!?-
Ichigo si vide costretto a sputare tutto ciò che aveva in bocca e a voltarsi a fissarlo, incredulo. Doveva aver capito male. Doveva.
-Che?!?-
-Mi ha chiesto se posso andare con lui, perché- e qui tornò a imbracciare il telefonino con teatralità artefatta, mimando la voce del suddetto scocciatore e leggendo il testo dei messaggi ricevuti con più smorfie dello stretto necessario - "Ho un biglietto in più e un po' di cultura musicale non farebbe male alla tua immensa ignoranza". La mia immensa ignoranza. Comprendi la bastardaggine...-
-La comprendo, la comprendo- lo interruppe rapido il giovane Kurosaki, rimettendo al suo posto lo spazzolino e iniziando a sciacquarsi il viso -Conti di andarci?-
-Vuoi scherzare? Senza di me quel deficiente non saprebbe nemmeno ritrovare la strada di casa! Certo- si affrettò ad aggiungere, un lampo di superiorità che accese gli occhi blu -Sarà una palla allucinante e una gran rottura di coglioni-
-Immagino. A che ora sarebbe, questa palla allucinante e rottura di coglioni?-
-Uh- Per la prima volta da che quella farsa era cominciata, Grimmjow assunse un'espressione confusa e indecisa, mentre cercava fretetico il conforto delle lancette dell'orologio appeso sulla parete immacolata -Tra mezzora?-
-Beh, allora dovresti pensare a preparti, non credi? Dubito che a uno come Ulquiorra piaccia aspettare-
-Umpf. Se quel damerino trova qualcosa da ridire lo faccio nero. Già che gli faccio la grazia di concedergli la presenza della mia persona!-
E con quest'ultima perla di pura cortesia, il ragazzo si addentrò ciabattando e brontolando nella sua stanza, concedendo al suo coinquilino la proverbiale scrollata di capo e di proseguire la sua preparazione per l'appuntamento di quella sera. Dopotutto erano settimane che non riusciva a stare con lei in maniera decente, troppo preso con l'università lui e con il lavoro lei, le crisi di quel deficiente con cui condivideva casa non l'avrebbero fatto desistere.
Ma prima che potesse andare a recuperare le chiavi della macchina e uscire, la comparsa di una scompigliatissima testa azzurra attraverso lo spicchio lasciato aperto dalla porta lo fece fermare suoi suoi passi, concedendogli una pesante occhiata interrogativa.
-...Non so che cazzo mettermi, Fragolo- borbottò l'altro, con uno sguardo assai stranito -Come diamine ci si veste, per un concerto?-
Perplesso, Ichigo ondeggiò un secondo sul posto, spostando il propriop peso da un piede all'altro per l'impazienza -Beh, suppongo dipenda dal genere. Non te l'ha detto?-
La testa sparì per qualche secondo, prima di riapparire qualche secondo dopo agitando il telefono al suo indirizzo 
-Il bastardo non ha specificato. Giuro che quando me lo ritrovo tra le mani lo scuoio!-
Ichigo ripensò a Ulquiorra Schiffer, a quell'unica volta che se l'era ritrovato nell'appartamento, intento a sorbirsi una sfuriata colossale da parte di Grimmjow Jaegerjaquez mentre, serio e composto, continuava imperterrito a completare il progetto che per qualche assurdo motivo aveva deciso di ultimare in associazione con quello spagnolo squinternato. Ripensò alla sua espressione neutra, rigida e fredda, ai suoi vestiti neri e vagamente retrò, ai suoi occhi verdi che parevavano essere in grado di indurre il prossimo al suicidio, alla sua voce piatta e ai suoi modi atoni e compassati. che genere di musica poteva ascolatre un emo borderline come quello?
-Resta lì, chiamo Rukia. Abbiamo decisamente bisogno di aiuto- e, ignorando bellamente le focose proteste che si elevarono al suo indirizzo, fece per indirizzarsi alla porta. Salvo poi ripensarci, e tornare suoi suoi passi.
-E mettiti della colonia. La colonia funziona sempre-
Poteva, uno con una personalità come quella di Ulquiorra, dare un appuntamento a qualcuno senza farglielo sapere?
   
 
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