Marat deve morire
TRAMA:
All’ inizio della Rivoluzione Francese venne progettato un complotto che passò alla storia della Francia; questo racconto parla del genio tattico che lo progettò, Veronique de Renoire (personaggio inventato) e della sua alleata Charlotte Corday. Il loro progetto consiste nell’assassinio di Marat.
INIZIO
Correva l’anno ….
La fase più violenta della Rivoluzione Francese stava per scoppiare a Parigi.
In questa stessa città viveva una giovane ragazza aristocratica, una delle più geniali menti della storia della Francia; il suo nome era Veronique de Renoire.
Un giorno come tanti stava passeggiando per le piovose e affollate strade di Parigi; con esattezza stava pensando al più grande capolavoro che avesse mai progettato finora.
Signore e signori miei, avete la più pallida idea di cosa stesse architettando Veronique? Beh credo di no; il suo brillante piano non era altro che assassinare uno dei più grandi capi della futura revolution française ovvero Jean Paul Marat.
Ma per eseguire tutto ciò non avrebbe agito in prima persona; bensì il lavoro sporco sarebbe stato svolto da una sua cara amica del partito girondino; Charlotte Corday. Dovete sapere che Veronique era l’autrice dei più grandi complotti organizzati nel diciottesimo secolo; eppure la maggior parte della gente non l’aveva mai sentita nominare. Il fatto è che Veronique Renoire riusciva sempre a rimanere in incognito in qualunque situazione si trovasse.
Veronique era una ragazza affascinante dagl’occhi grigi inquietanti, capelli ricci e biondi erano adagiati sotto un cappello di pizzo nero; ornato da piume d’aquila e quaglia; era una figura alta e sottile con uno sguardo imponente stampato sul viso; ma era altrettanto straordinario come riusciva a mimetizzarsi in qualunque stanza mettesse piede rendendola cosi, quasi invisibile.
La signorina Renoire svoltò in un vicolo secondario e subito dopo spari in una buia e tetra taverna.
Quello che Veronique stava cercando era la sua alleata Charlotte Corday, la vide seduta a un tavolo, occupata a degustare un piccolo calice di Champagne.
Veronique si avvicinò a lei, le mostro una spilla con una rosa rossa; il simbolo fece capire a Charlotte che era un alleata, una delle più brillanti.
Così si rivolse a Veronique dicendo: “ Allora, ma chere amis! Come devo procedere? questo piano è davvero geniale.”
Veronique sorrise malignamente: “ Charlotte è molto semplice; riceverai un segnale e a quel punto entrerai nella stanza del signor Marat; sarà troppo occupato a prendere il suo bagno a causa della sua malattia all’ epidermide ; a quel punto tirerai fuori il pugnale e lo assassinerai.”
“ Très bien” rispose Charlotte; a quel punto Veronique le rivolse un altro dei suoi sorrisi, girò i tacchi e se ne andò.
Mentre attraversava la stanza della taverna le sembrò di essere rimasta l’unica persona con un po’ di ragione, era circondata da una banda di ubriachi intenti ad azzuffarsi; sì Veronique ne era certa, non sarebbe mai diventata una persona come quei rozzi mercanti!
Il tempo di uscire dei suoi pensieri ed era già arrivata alla porta della taverna; la aprì e uscì facendosi travolgere da una tormenta di vento, sì quella era Parigi.