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Autore: Roulette    26/05/2014    3 recensioni
[NaruHina] [One Shot]
La storia si svolge pochi giorni dopo il ritorno di Naruto dopo il periodo di addestramento con Jiraya.
"Hinata non osava alzare la testa.
Si era preparata psicologicamente tutto il pomeriggio per quella serata, ma il pensiero di trovarselo di fronte, di intrecciare il suo sguardo con quello del biondo, la terrorizzava più di suo cugino Neji. E questa la diceva lunga."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Izumo Kamizuki, Kiba Inuzuka, Shino Aburame | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La fiera del ramen


Hinata non osava alzare la testa.
Si era preparata psicologicamente tutto il pomeriggio per quella serata, ma il pensiero di trovarselo di fronte, di intrecciare il suo sguardo con quello del biondo, la terrorizzava più di suo cugino Neji. E questa la diceva lunga.
Il primo colpo gliel’aveva inflitto quella mattina, mentre era di ritorno da un allenamento con Kiba e Shino: i ragazzi le camminavano accanto parlottando, mentre lei se ne stava col capo chino ad osservare la ghiaia che le scorreva sotto i piedi, senza prendere parte al discorso.
Un sonoro “Yo!” l’aveva fatta arrestare di colpo.
Da quella visuale riusciva a vedere solo un paio di stivali scuri, ma li conosceva tanto bene da non potersi confondere.
Alzò lentamente lo sguardo e Kiba parlò per primo. –Che combini, Naruto-kun?
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli color del grano per poi afferrarsi la nuca. –Stavo cercando qualcuno che mi accompagnasse alla fiera di sta sera, ho sentito che il miglior cuoco di ramen arriverà a Konoha e non voglio perdermi quest’occasione per nulla al mondo!
Shino sollevò le braccia in segno di resa –Sta sera ho da fare. Sto lavorando su un nuovo jutsu, che spero di apprendere prima della mia prossima missione.
Kiba accarezzò dolcemente la testa di Akamaru, che fino a quel momento era stato accucciato tra il suo petto e la calda giacca grigia. –Akamaru non sta bene, sta sera credo che la passerò con lui, non posso lasciarlo da solo.
Solo a quel punto Hinata si accorse che era arrivato il suo turno. –E tu, Hinata?
Una serata da sola con Naruto? Non ce l’avrebbe fatta.
Era strano, aspettava quel giorno da quando i suoi occhi impauriti avevano incontrato quelli coraggiosi e vispi del ragazzo, ma adesso che l’occasione tanto attesa le si presentava davanti, voleva solo fuggire.
Aveva deciso, avrebbe detto di no. Passò in rassegna la lista delle scuse che aveva ideato per un ipotetica “occasione tanto attesa”, quando riuscì ad aprire bocca.
-Va..Va bene.
Le sue labbra si erano mosse da sole. Naruto le afferrò le spalle e sorrise –Grande! Allora ci vediamo qui sta sera!
 
Ecco come si era cacciata nel guaio più grande della sua vita.
Naruto era in ritardo, e lei tremava come una foglia, nonostante il vento estivo spirasse già da un po’ tra le cime degli alberi di Konoha.
Cosa gli avrebbe detto una volta arrivato?
Non aveva pensato a nulla mentre tornava a casa, aveva indossato lo yukata* che teneva nell’armadio dall’estate scorsa ed era uscita.
Stare lì, ferma, le stava letteralmente distruggendo i nervi. Una tortura psicologica.
I rumori lontani della fiera le si accavallavano nella mente, mentre sussurrava tra sé e sé qualche “Buona sera”.
Non ci poteva credere, stava per avere un appuntamento…
No, non doveva chiamarlo così, altrimenti sarebbe collassata di sicuro. Arrossì violentemente e nascose la testa fra le maniche dello yukata.
Di colpo dei passi da lontano la fecero trasalire, il ragazzo biondo si stava avvicinando di corsa. Quando le si parò davanti la mente di Hinata si concentrò tutta su un solo pensiero: Inspira, espira.
Naruto aveva indossato un jin-bei** composto da una giacca scura e un pantaloncino di canapa blu, i capelli chiari erano tutti arruffati e arricciati dal sudore e il suo volto era arrossato per la corsa.
-Perdonami Hinata-chan…- Riuscì a dire tra un sospiro e l’altro –Sono in ritardo…
Inspira, espira.
Hinata doveva solo ricordarsi che non si trattava di un appuntamento. Naruto le aveva chiesto semplicemente di accompagnarlo ad ingozzarsi di ramen. Punto.
-Sei arrabbiata?- Domandò lui in tono sommesso.
-No, no!- Rispose prontamente Hinata.
-Perfetto, allora andiamo!
Il ragazzo fece per camminare, poi si arrestò di colpo –Oh, stai proprio bene con lo yukata!
Sì, sarebbe collassata prima della fine della serata.
Il tragitto verso la fiera si era trasformato in una passeggiata tra Kiba e Akamaru, solo che Hinata faceva la parte del cucciolo.
Camminava con la testa chinata e le dita congiunte, mentre davanti a lei un Naruto con l’acquolina in bocca canticchiava qualcosa come Una scodella di ramen stasera c’è. Due scodelle di ramen mi mangerò!
-Ehi, Hinata!- La chiamò voltandosi –Vieni avanti, non farmi cantare da solo!
Nonostante fosse così carino, il biondo poteva scordarsi che avrebbe cantato con lui, ma Hinata si avvicinò lo stesso arrossendo al contatto del ragazzo, che le avvolse le spalle con il suo braccio da orso.
-Ti insegno le parole…
 
Una volta arrivati la ragazza restò a bocca aperta.
Due file parallele di banconi le si aprivano di fronte, venditori di dolci urlavano ai passanti e i loro vassoi disperdevano nell’aria odori delicati.
A destra una bancarella di tiro al bersaglio esponeva un sacco di peluche colorati, gli occhi vitrei di Hinata, però, si posarono su uno in particolare: un enorme rospo giallo, che si erigeva tra le due scatole adibite a piani per reggere le lattine.
Se ne stava lì sull’attenti, ad osservare i ragazzi che cercavano di colpire il bersaglio con le palline di plastica.
Lontano, la ruota panoramica sovrastava tutto e tutti come un grande occhio imponente, mentre alla fine del corridoio che le bancarelle creavano se ne stava fermo un carro, coperto da un telo nero.
-Mhh… Mi sa che non è ancora arrivato…- Sospirò il ragazzo grattandosi la testa. –Allora andiamo, ti regalo un peluche!
La ragazza arrossì un po’ –Ma no… Non ce n’è bisogno…
-Figurati!- La interruppe lui –Sei stata così gentile da accompagnarmi! È il minimo che io possa fare.
La prese per mano trascinandola verso la bancarella del tiro al bersaglio.
-Buona sera! Vuole prendere qualcosa alla sua ragazza?- Chiese con voce squillante il venditore.
-Non sono…- Tentò di chiarire la discendente del clan Hyuga, ma il biondo la interruppe –Mhh… Cosa ti piacerebbe?
-Per me va bene tutto…- Rispose lei coprendosi il volto per non mostrare gli evidenti segni di imbarazzo che l’aveva invasa.
-Va bene, ti prendo il rospo gigante!- Esclamò lui sollevando il pollice.
L’uomo gli porse tre sfere azzurre grandi quanto un mandarino da dietro il bancone e incassò la mancia, prima di appoggiare la schiena al palo che sorreggeva la bancarella. –Prego.
Naruto tirò un respiro e si concentrò, Hinata sorrise, ce l’avrebbe fatta. –Per prendere il rospo devi fare tre centri su tre.- Lo informò l’uomo.
La prima pallina volò verso il castello di lattine, facendole volare in mille direzioni. –Grande!- Esclamò la ragazza in preda ad un euforia mai vista prima.
Quando si accorse del suo tono fin troppo alto si tappò la bocca con imbarazzo.
-Già!- Le fece eco il biondo, impugnando la seconda pallina ed enfatizzando ogni movimento come si accingesse a compiere un impresa eroica.
Prese la carica e spingendosi avanti con un saltello colpì in pieno anche il secondo castello di lattine.
Esultò e in un secondo afferrò la terza pallina.
Fece un respiro e la lanciò oltre il bancone, ma sta volta il bersaglio fu mancato di molto.
-Cavolo, me ne mancava solo uno!- Imprecò. –Va bè, cosa abbiamo vinto?
-Tecnicamente hai colpito solo un bersaglio, perché nel secondo lancio ti sei sporto oltre il bancone, quindi hai vinto…- Il venditore lanciò sul piano di legno un peluche piccolo a forma di lumaca, con un gancetto per appenderlo come portachiavi. -… questo.
Naruto lo afferrò e lo squadrò. –Che diavolo significa?! Lei vuole fregarmi!- Urlò in faccia al vecchio.
-Mi dispiace, ma queste sono le regole.-
Il ragazzo sbuffò –Sai che me ne importa, stupido vecchio!
Hinata lo portò lontano dal bancone, prima che facesse esplodere i peluches e la baracca con un rasengan.
-Scusami Hinata-chan, quel vecchio impostore non mi ha dato di meglio…
La mora, però, stava sorridendo con le guance arrossate. Naruto le aveva regalato un peluche, ed era una cosa bellissima.
Lo prese dalle sue mani e se lo legò alla collana che aveva al collo. Forse era una cosa ridicola, ma lei voleva tenerlo lì.
-Grazie… Naruto-kun…- Balbettò lei rossa in volto. Naruto le carezzò i capelli come un fratello maggiore.
-Oh, il cuoco è arrivato!- Osservò il biondo.
Un omaccione alto e robusto agitava le braccia con indosso solo un grembiule e dei pantaloni lunghi fino alle caviglie. La testa rasata lo faceva sembrare un uovo gigante.
Naruto la prese per mano e la portò verso la fine della stradina di ghiaia –Devi assaggiarlo anche tu, Hinata-chan!
 
La serata stava volgendo al termine. Quasi tutti i ragazzi che prima passeggiavano e chiacchieravano tra le bancarelle erano spariti poco a poco, rimanevano solo qualche anziana coppia e un gruppo di amici ubriachi di sakè.
Il venticello fresco che l’aveva accolti appena arrivati si era trasformato in un vento abbastanza freddo, nonostante l’estate fosse inoltrata.
Naruto si era ingozzato di ramen ed era riuscito a farne assaggiare un po’ anche a Hinata, che se ne stava con le braccia incrociate accanto a lui, seduti su una panchina.
La luna mandava bagliori argentei su tutte le bancarelle ormai sul punto di chiudere.
Di colpo, Naruto si alzò, seguito a ruota da Hinata.
Lei era nervosissima, si sfregava le mani e le tremavano incessantemente le labbra, voleva ringraziare Naruto per tutto ciò che aveva fatto per lei in quella serata, magari potevano sembrare cose futili, ma il peluche che teneva appeso alla collana aveva assunto importanza, lo avrebbe tenuto come un tesoro.
Era innamorata di Naruto da sempre. Lo osservò dritto di fronte a lei, con il suo sorriso sicuro, che le infondeva coraggio ogni volta.
-Sta sera ci siamo proprio divertiti, eh?- Esordì lui.
-G.. Già…
-Bene, allora ci vediamo domani!- La salutò alzando la mano, poi girò i tacchi e si allontanò.
In un certo senso Hinata se lo aspettava, era un semplice incontro tra amici, se l’era ripetuto per tutta la serata. Il gesto di Naruto, però, le causò comunque una piccola fitta al cuore, mentre una lacrima minacciava di rigarle il volto.
-Oh, Hinata-chan! Ho dimenticato una cosa!- Esclamò il biondo tornando indietro. Hinata aveva in mano il portamonete a forma di rospo dell’amico, che le aveva chiesto di mantenere mentre pagava il ramen.
Si parò davanti a lei e le fece cenno di avvicinarsi con la mano, lei obbedì, voleva sussurrarle qualcosa all’orecchio?
La mano di Naruto le carezzò il mento e le ruotò la testa di 90°.
Poteva sentire il suo cuore battere, così come quello del ragazzo. Passò una mano tra i capelli scuri della ragazza e si soffermò a spostarle una ciocca dietro l’orecchio.
-Ops.- Sussurrò ironicamente spostandole delicatamente il volto e posando le sue labbra su quelle di Hinata.
Restò fermo per un po’, prima di insinuare la lingua tra le labbra della ragazza, che, rossa come un peperone, se ne stava immobile e tremante.
Ci volle un po’ prima che riuscisse a sciogliersi a quel bacio che tanto aspettava.
Le mani di Naruto si intrecciarono tra i suoi capelli, mentre quelle pallide di Hinata si adagiarono impaurite sul suo petto, appoggiandosi, come se le mancasse la forza di restare in piedi.
Si muovevano al ritmo del suo respiro, che lei sentiva vicino, così vicino.
Gli scorci di cielo che erano gli occhi di Naruto la guardarono dolcemente staccandosi da quel bacio, poi si avvicinò di nuovo, sta volta al suo orecchio.
–La prossima volta riuscirò a comprartelo, quello stupido rospo gigante.

* Per chi non lo sapesse è una specie di kimono informale che le ragazze indossano d'estate, significa letterlamente 'vestito da bagno' perchè era utilizzato anche dopo aver fatto il bagno.
** E' l'equivalente dello yukata, ma al maschile. E' formato da una giacca che si chiude sia all'interno che all'esterno e dei pantaloncini.


*Angolo autrice*
Ciao a tutti lettori, questa è la mia prima One Shot sulla coppia NaruHina e su Naruto in generale.
Influenzata dalle numerose storie di questo tipo che circolano su EFP, mi sono impegnata e ho scritto la storia tutta d'un fiato. Il risultato è una mezza schifezza, ma ero ansiosa di confrontare il mio lavoro con quello degli altri e mi piacerebbe davvero sapere che ne pensate.
Se la storia dovesse piacere credo che continuerò a scrivere, non solo su loro due!
Se vi è piaciuta lasciatemi una recensione, se vi va!
Un abbraccio

Harusame.
  
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