Apro il rubinetto e lascio che l'acqua mi scorra sul braccio: ripulendolo dal sangue. Era ormai un anno che avevo smesso, che non riccorevo più a quel metodo per poter sentirmi un po' meglio, e ora eccomi qua di nuovo con quella lametta a portata di mano, con la pelle dell mie braccia segnata e il sangue che fuoriesce da quei tagli che le ricoprono. Sento gli occhi pizzicare e le lacrime cercare di uscire, ma a differenza delle altre volte non le trattengo e le lascio scendere. Alzo la testa e guardo il mio riflesso allo specchio; il trucco si sta sciogliendo sporcandomi il viso e mi accorgo che il vestito che porto è sporco di sangue, del mio sangue. Sento le gambe molli e mi lascio scivolare a terra. Mi volto a guardare la porta chiusa del bagno e spero che da un momento all'altro si spalanchi rivelando la figura dal mio salvatore, o almeno fino a un'ora fa lo eri. A questo pensiero il mio pianto diventa ancora più forte e le lacrime  scendono più velocemente. Tu sei stato la mia ancora di salvezza fino ad ora, mi hai sempre impedito di farmi del male, mi hai resa felice, grazie a te avevo iniziato a vivere. Non mi sentivo più la solita sfigata perché mi facevi sentire importante. Non mi vedevo più brutta perché mi ripetevi che ero bellissima. Tu sei stata la persona più importante per me, perché mi hai salvata; in tutti i sensi. Ma ora che mi ritrovo nella stessa situazione di un anno fa, so che non verrai a salvarmi. Non riesco a capire come ho potuto essere cosi stupida e innamorami di te. Mi hai illusa. E ora mi chiedo se tutte le volte in cui mi guardavi negli occhi e mi dicevi ti amo, dicevi la verità.



-----my space 
Questa è la mia prima storia, spero che vi sia piaciuta.
Nel caso abbiate voglia: le recensioni sono ben accette!
-gio 88