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Autore: jadestark    27/05/2014    1 recensioni
Questa fanfiction nasce come seguito di You Must Be The Ruler e parla della storia di una dei figli di Mary e Francis, Anne, la più piccola.
Ci sono elementi fantasy e la maggior parte dei personaggi sono inventati, in quanto gli eventi si svolgono molti anni dopo l'ambientazione del telefilm.
L'attinenza alla storia è (o sarà) più importante di quanto si possa credere.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Francis, Mary Stuart, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO.
 
Anne fissava le mura fredde della Torre Nord. Era rinchiusa lì da giorni. Ormai non ricordava nemmeno più la sensazione che si prova quando il sole ti sfiora la pelle, o il fresco dell'acqua del lago che amava così tanto. Ma era certamente meglio stare lì piuttosto che essere costretta a vedere tutti i giorni suo fratello maggiore Andrew distruggere tutto ciò che era rimasto della Francia.
Suo fratello non stava bene, da molto tempo ormai.
La sete di potere si era impadronita della sua mente troppo debole e Anne sospettava che fosse stato lui ad avvelenare suo padre.
La ragazza non riusciva ancora a pensare alla morte di suo padre senza piangere, era passato più di un anno ormai ma lui le mancava terribilmente. Loro due erano sempre stati così legati e lei gli voleva tantissimo bene, era il padre migliore del mondo, sempre così dolce e comprensivo. Lei era la sua principessina.
In poco tempo si era ritrovata senza un padre e senza una madre, Elizabeth, regina d'Inghilterra e sua lontana cugina, aveva imprigionato sua madre Mary poco dopo la morte di Francis e nessuno sapeva se lei fosse ancora viva, ma a nessuno interessava veramente. Erano tutti troppo preoccupati che Andrew sperperasse le ultime ricchezze del paese per curarsi davvero di sua madre, ormai regina vedova, se ancora in vita.
Anne avrebbe solo voluto riavere indietro i suoi genitori e la sua vecchia vita, e aveva giurato che, appena ne avesse avuto la possibilità, avrebbe reso loro giustizia. Odiava così tanto il fratello da aver deciso che sarebbe anche potuta arrivare ad ucciderlo. Andrew aveva paura di lei, temeva che la sorella l'avrebbe punito per il dolore che le aveva arrecato, motivo per il quale adesso lei si ritrovava imprigionata nella Torre principale del castello.
Anne era forte, determinata e coraggiosa. Era una minaccia, e Andrew eliminava tutte le minacce che potessero annientarlo. Lei si chiedeva come mai non l'avesse ancora uccisa o spedita dall'altra parte del mondo, ma in realtà conosceva la risposta. Probabilmente voleva tenerla vicina perchè nella sua mente contorta Andrew era innamorato di lei. Non riusciva a dormire durante la notte, già una volta lui era entrato nelle sue camere cercando di approfittare di lei, e adesso non c'erano guardie a proteggerla, o almeno guardie che obbedissero a qualcuno che non fosse re Andrew.
Un demone si era impossessato di lui, suo fratello era morto e Anne doveva accettarlo.
I suoi altri fratelli, Madeleine e James, erano fortunatamente sposati e lontani dalla corte di Francia. Madeleine viveva in Italia dal ramo De' Medici della famiglia ed aveva una bambina. James aveva sposato una duchessa spagnola e viveva a Madrid. Non li vedeva da prima della morte di suo padre.
Si sentiva così sola tra quelle mura, aveva solo quindici anni e già desiderava di morire pur di non dover vivere a quel modo il resto dei suoi giorni.
Un cigolio nel silenzio della sera la distolse da questi pensieri e sua nonna, Catherine, si affacciò alla porta, ansimando.
"Veloce, Anne, scappa. Ho corrotto una guardia. Abbiamo solo pochi minuti prima che Andrew se ne accorga"
Anne non se lo fece ripetere due volte, abbracciò brevemente la nonna, che la strinse a sè piangendo, e corse via senza una parola. Loro due erano tutto ciò che era rimasto della loro famiglia, si erano fatte forza a vicenda negli ultimi mesi di agonia, non c'era bisogno di spiegazioni e lunghi discorsi fra di loro. Catherine avrebbe dato la vita per la nipote e Anne sapeva che dal canto suo avrebbe dovuto fare il possibile per salvarsi e per sistemare le cose, qualcuno doveva mettere fine a quello scempio.
Stava calando la sera, quindi la ragazza riuscì a passare abbastanza inosservata. Percorse le segrete fino all'uscita che dava sulle stalle e poi si immerse nel bosco che tutti chiamavano "La foresta di sangue", non più ormai per i riti pagani che avevano un tempo luogo tra i suoi alberi, ma perchè adesso il re amava decapitare lui stesso chi gli disobbediva e poi attaccare le teste dei malcapitati ai rami, lasciandole gocciolare, come monito per gli altri sudditi ribelli.
Anne corse per diversi minuti, quando individuò una piccola apertura nelle rocce della montagna. Era stanca e avrebbe desiderato riposarsi qualche minuto, pensò di nascondersi in quelle rocce. Ma era tutto molto strano: il luogo, l'atmosfera, i rumori. Un tenue bagliore emanava da quell'anfratto, una specie di... luce viola? Si avvicinò incuriosita, infilò la testa tra i massi e mosse un passo verso l'interno. Qualcosa di indefinito la spinse a terra, togliendole il respiro, e lei iniziò a vorticare nel vuoto, ma non sentiva dolore. C'era solo silenzio e ombre turbinanti.
Con uno schianto finì contro una parete fredda, era pieno giorno e la luce forte le fece chiudere gli occhi per qualche secondo. Quando li riaprì si trovò in un corridoio dall'aria familiare. Sembrava proprio la vecchia zona del castello dove sua madre risiedeva prima di sposarsi. Ma quell'ala era disabitata da anni e in condizioni decisamente peggiori.
Anne era confusa, cosa diavolo stava succedendo?!
"...questo sarebbe il momento in cui mi dichiarerei tuo. Solo tuo"
"E io sono tua, davvero"
Quelle voci quasi sussurrate che provenivano da dietro l'angolo erano familiari, Anne le conosceva anche troppo bene... non era possibile. Non poteva essere vero.
"E una volta fatto questo, probabilmente ti inviterei alla Festa del Raccolto"
"E io probabilmente accetterei"
"E io probabilmente cercherei di baciarti"
"E io probabilmente non te lo permetterei... all'inizio"
Anne si diede un morso sul braccio, forse si era addormentata e stava sognando, ma ottenne solo un piccolo segno sulla pelle.
Quelli non potevano essere sua madre e suo padre.
  
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