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Autore: Rota    27/05/2014    1 recensioni
Fermaglio alto, capace di intrappolare con grandi e forti denti una crocchia di capelli scuri; violette senza gambo spuntano allegre nel nero che fa da sfondo, in germogli colorati e fiori aperti dai petali leggeri e sottili, quasi carezzevoli alla vista – Akashi li nota quando tutta la testa viene mossa, e il viso del ragazzo gli viene negato.
-Il colore dei tuoi capelli è molto intenso, Reo. Con una tonalità di colore altrettanto scuro ma non sottomesso, risulterebbe brillante.
-Ti piacciono davvero così tanto i miei capelli, Sei chan?

Reo muove la testa, con la guancia che cerca sopra le braccia una posizione più comoda ove potersi fermare per avvicinare, magari, un riposo tranquillo.
[Akashi x Mibuchi - CrossDressing]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reo Mibuchi, Seijuro Akashi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota
*Titolo: Violet Passion
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Mibuchi Reo, Akashi Seijuro, accennati altri membri del Rakuzan
*Generi: Romantico, Sentimentale
*Avvertimenti: What if, Yaoi, One Shot, OOC, Cross Dressing
*Rating: Arancione
*Dedica: A Assasymphonie (L)
*Note autore: Quarta della serie/raccolta. Come promesso, d'altronde (L)
Niente meno o più del solito da dire 8D mi sto divertendo con alcuni fetish personali, tutto qui xD
Spero sia una buona lettura (L)

 

 

 

 

 

Fermaglio alto, capace di intrappolare con grandi e forti denti una crocchia di capelli scuri; violette senza gambo spuntano allegre nel nero che fa da sfondo, in germogli colorati e fiori aperti dai petali leggeri e sottili, quasi carezzevoli alla vista – Akashi li nota quando tutta la testa viene mossa, e il viso del ragazzo gli viene negato.
-Il colore dei tuoi capelli è molto intenso, Reo. Con una tonalità di colore altrettanto scuro ma non sottomesso, risulterebbe brillante.
-Ti piacciono davvero così tanto i miei capelli, Sei chan?

Reo muove la testa, con la guancia che cerca sopra le braccia una posizione più comoda ove potersi fermare per avvicinare, magari, un riposo tranquillo.
Suoni e odore di acqua spruzzata si elevano ancora dalla piscina di casa Akashi, con la stessa energia e la stessa foga che caratterizza i ragazzi che la occupano e che vi si muovono dentro. Kotaro solleva la gonfia palla di plastica come se dovesse fare una schiacciata da professionista, Eikichi non è abbastanza lesto o pronto al movimento per impedire che gli arrivi in faccia. Sulla sdraio, con gli occhi ancora socchiusi, Mibuchi trattiene poco sulle labbra una risata.
Ha posto, pochi minuti prima, gli occhiali al suo fianco, montatura di color glicine e lenti scure. Un braccio si stende, li incontra per sbaglio e allora porta la mano a quell'altezza, perché le dita si stringano su una stecca e l'afferrino, portando via tutto l'oggetto.
Akashi vede il busto di Reo tendersi e il ragazzo appoggiarsi sui gomiti, sopra la sdraio portata totalmente in orizzontale. Non indossa gli occhiali, ma ci gioca con la bocca mentre gli rivolge uno sguardo sfumato ancora di divertimento. E di ametista, attorno all'iride.
Akashi ferma uno dei camerieri, che con un inchino protende un vassoio lucido e gli permette di prelevare due calici pieni di succo di frutta: uno per sé, l'altro per il proprio ospite. Mibuchi lo ringrazia con un altro sorriso, e beve davanti ai suoi occhi – le gambe lunghe, per trovare un maggior equilibrio sull'unico avambraccio usato come perno, si alzano per la sola parte terminante, e nel vuoto incrociano le caviglie sottili.
Lo sguardo è invitato, implicitamente, a scendere lungo l'arto completamente nudo e a scivolare sula pelle chiara e soda fino ai bordi del costume ancorato all'inguine. Indaco su una forma femminile completa, con uno spacco che lascia intendere ogni perfezione della schiena e due spallini sottili, scivolati ancora una volta oltre le spalle.
Kotaro sbaglia ancora di nuovo, la palla finisce oltre l'orlo della piscina e rotola, con piccoli balzi, verso l'ombrellone di Seijuro. Si ferma contro le ciabatte di sughero, riflettendo i raggi luminosi del bel sole in cielo. Il ragazzo strilla qualcosa agitandosi tutto, si aggiunge poco dopo anche Eikichi con un tono ben più grave di divertimento. Seijuro guarda la palla, percepisce il profumo di cloro e di plastica, si sofferma sui colori vivaci di quella e non fa in tempo a muoversi.
Reo si alza prontamente, lasciando il proprio bicchiere ormai vuoto sopra la sdraio ancora in ombra. Piega il busto nell'atto di raccogliere la palla, facendo ben vedere il lungo braccio nudo che terminava, sulle unghie, con uno smalto delicato nella tonalità della lavanda.
Riprende i ragazzi, prima di restituire il pallone con un calcio davvero poco elegante, che ricorda effettivamente tutta la virilità entro cui si muove la sua essenza – ma se i due ridono delle sue parole irate che non manca di rivolgergli, Akashi è più intento a guardare la forma dei fianchi e a lasciare che lo sguardo venga sedotto dalla conformazione precisa del bacino, dei glutei e delle cosce.
Reo lo percepisce in maniera fin troppo chiara e quando si gira, con un sorriso, è come se lo invitasse a seguirlo.
Cammina lento, fino al bordo della piscina; si immerge nell'acqua, lasciando oltre la superficie di quella la nuca e le spalle nude.
Akashi abbandona la propria sedia, l'ombrellone e tutto. Tocca l'acqua subito dopo, seguendolo verso quell'angolo nascosto dalla chioma a cascata del salice del giardino.

 

-Vuoi nasconderti da Eikichi e Kotaro, Reo?
L'acqua accompagna i corpi che si incontrano, a ridosso del bordo spesso di granito bianco. Fa uno strano rumore, di qualcosa che si infrange con poca dolcezza, e crea onde che si arrampicato lungo i loro fianchi nudi.
Reo muove piano la testa, facendo dondolare attorno al viso quei due ciuffi spessi lasciati liberi dal fermaglio.
-Non vorrei che si facessero strane idee. Sono menti semplici.
Lui scherza, Akashi raccoglie la sua gioia direttamente sulle sue labbra, con un pollice – il contatto poi si sposta verso la guancia, con un gesto molle che zittisce l'altro ragazzo e impedisce il respiro.
Preme sull'angolo della bocca, con gentilezza.
-Che idee strane potrebbero mai farsi?
Akashi si fa avanti, un passo sul fondo della piscina.
Le gambe di Reo si aprono senza intoppi, lasciando che il più giovane trovi il giusto posto tra di esse. C'è tutto il suo corpo proteso, tutta la sua anima pronta – e quando per caso la mano gli sfiora la spalla, per scendere e ancorarsi alla vita, è solo piacere.
-Che tu ti sita approfittando di me, per esempio.
Collo nudo, spalle e petto.
Akashi non ha remore nel mostrare apprezzamento: le sue dita toccano, la sua mano sfiora, tutto il suo corpo riscalda. Sporca quella pelle perfetta di piacere, con i denti e le labbra, e sussurra i suoi segreti contro di essa, perché sia qualcosa oltre le orecchie a percepire le sue reali intenzioni.
-Ti conoscono, Reo. Sanno che tutto ciò che vuoi è tutto ciò che sono. E che non accetteresti niente di meno.
Reo trema quando sente le sue mani prendergli i glutei e sollevarlo, nell'acqua. Reo trema quando i suoi denti fanno scivolare in basso gli spallini del costume e poi li lasciano, per chiudersi in lembi di carne del petto nudo. Reo trema e sorride, baciandolo finalmente, quando il suo corpo è ancora più vicino e sentono entrambi l'impellenza di un legame più profondo.
Labbra come bacino.
-Sei-chan, sei un perfetto gentiluomo.
È così bello che potrebbe davvero innamorarsene.

 

   
 
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