Mi
osserva.
Posso
quasi sentirlo. Attendo con impazienza la prossima volta in cui si farà
sentire. Magari gli chiederò se c’era davvero.
Non
so dove sei, né se la tua è una vera e propria presenza. So soltanto che ti
sento. A volte, però, mi sfuggi.
Mi
dai dolore.
Sì,
perché sembra sempre, quando metto a nudo la mia anima per te, che ci sia
qualcosa che ti impedisce di rivelarmi chi sei e cosa senti.
Senti
davvero qualcosa?
Non
importa, perché la gioia più grande della mia vita, dopo la morte di mio padre
è stata poter parlare con te…sentirti vicino.
Sapere
che mi osservi.
A
volte ti chiedo chi sei, ma la tua risposta, anche se sul momento mi appare
chiara e scontata, scopro che non mi soddisfa appieno.
Ma,
in fondo al cuore, io so chi sei.
Sei
l’ombra che segue amorevolmente i miei passi.
Sei
l’angelo che guida il mio spirito e la mia voce.
Sei
molto, molto di più.
Mentre
attraverso il corridoio, insieme alle altre ballerine, per un momento mi sembra
di avvertire il peso del tuo sguardo su di me. Hai uno sguardo, angelo mio?
Ti
ho spesso immaginato avvolto da una luce bianca e splendente, mentre ti
mostravi a me, una tunica bianca come la tua pelle a coprire le tue membra.
Pensare a te mi fa sentire bene e quando la malinconia per mio padre si fa
insopportabile, mi fai sentire meno sola.
Pensando
a te, non mi sento più un’insignificante ballerina. Mi sento e basta. Non so
descrivere questa sensazione, perché è completamente nuova per me.
Devi
essere così bello!
Mentre
danzo mi capita spesso di pensare a te, mentre mi muovo leggera e flessuosa a
ritmo della musica del maestro. Non so perché, ma alcuni movimenti ti fanno
apparire, benché senza forma, nella mia mente.
Mi
osservi.
Posso
sentirti.
Sei
la cosa più bella del mondo, angelo, per me. La sola cosa per cui vale la pena
continuare a vivere. Non so come mai penso così di te, ma mi hai catturato
l’anima con la tua voce splendida e carezzevole. Nessuna mano avrebbe tocco più
sublime del tuo semplice canto.
Grazie
a te, la mia vita è meno terribile di quanto avrebbe potuto essere.
Sono
sincera.
Solamente
a causa tua ho ricominciato a sorridere. Credevo che non avrei mai più provato
quelle emozioni che generano il sorriso, ma tu me le hai restituite.
Sei
l’angelo che non merito.
Non
lo dico con tristezza, ma con felicità. Anche se so di non meritarti, non posso
fare a meno di te. Mi hai concesso di andare avanti, di continuare a vivere. A
volte ho la sensazione di vivere anche per te….
Mi
osserva.
Il
mondo mi sembra bello quando sento che mi osserva.
Ricordo
ancora la prima volta che ho sentito la tua voce. Ero davvero molto giovane. Tu
che età avevi? Che sciocca che sono! Tu non hai età! O forse si….
Sono
ormai trascorsi molti anni da allora, ma io sono ancora molto giovane. Sono una
ragazza e tu…tu potresti essere un uomo?
Molte
volte l’ho sognato.
Ho
sperato che fosse così.
Anche
se so che il tempo corre veloce per noi donne, a volte mi capita di esaminarmi
allo specchio. Meg e M.me Giry dicono che sono bella. Io mi vedo graziosa,
sì…ma una ragazza giovane come tante. Nonostante ciò, se mi immagino
adeguatamente vestita ed acconciata…vedo che potrei essere bella.
Ma
per te…?
Non
so quando precisamente ho cominciato a pormi domande come questa, a chiedermi
come appaio ai tuoi occhi. Non è da molto, ma a volte sembra sia da sempre.
Non
so più nulla.
Distolgo
la mia attenzione da te per eseguire una giravolta piuttosto complicata.
Continuo a sentirti mentre mi guardi.
Sei
protettivo.
Dolce.
Appassionato.
Uomo?
No.
So bene che non lo sei e me ne dolgo più ti quanto tu non creda.
E
se….
Uomo.
Provo
un brivido.
Donna.
Pensando
ad un tuo possibile volto sento il mio corpo diventare languido e rilassato,
con deliziosi brividi lungo la spina dorsale. Non so cosa significa né conosco
la ragione del perché mi accade.
So
solo che è bellissimo e terribile.
Come
te.
Perché
il destino è stato tanto crudele con me? Perché mi ha permesso di donare la mia
anima, tutta me stessa ad una creatura che non sarà mai mia… che trascende la
mia natura umana? Avrei potuto essere tua….
Mi
donerei senza riserve, come so facendo e anche come non potrò mai fare. Sei
stato l’angelo che mi ha salvata.
Apparteniamo
l’uno all’altra. Lui è la luce che ha illuminato la mia vita, mentre io sono la
tenebra del mio povero, giovane cuore.
Riusciresti
a lenire la mia tenebra, con il tuo amore.
Ora
lo so.
Ti
amo.
Ti
amo perché sei il solo che comprende, il solo che, con la mia anima, può. Sei
la mia luce e quando canti per me mi illumini con un po’ del tuo potere. Mi fai
sentire viva ed io ti amo per questo.
Per
questo, ma anche per altro.
Il
mio amore è irrazionale. So che è impossibile, perché tu, umanamente, non
esisti. E se esistessi, forse mi spaventeresti per la tua irruenza appassionata
e per la tua smania di vita. Lo leggo nella tua voce.
Ma
ti amo.
Amore
è la parola giusta per noi?
Noi…Come
suona bene questa parola. E tu che sei l’angelo della musica non potresti
plasmare questo suono perché sia reale?
No.
È amore, ma è anche di più e di meno di questo.
È
adorazione. E paura. Di te o di me. Non importa.
Non
importa perché so che mi ami.
Mi
ami quanto ti amo io?
Mi
basterebbe anche solo la metà, visto ciò che provo.
Ti
amo.
Mi
ami.
Piccola,
sperduta e triste… così devo apparirti.
Mi
ama.
Per
questo mi controlla e mi protegge.
Per
questo mi osserva.