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Autore: Alfred il sanguinario    30/05/2014    2 recensioni
In una Toronto contemporanea, Bridgette De Paolo, ex concorrente del reality show, è ormai un'affermata giornalista. Il redattore le chiede di scoprire tutto quel che può su un misterioso omicidio: quello dei coniugi Noah e Isabella "Izzy" Morgan. Bridgette inizialmente svolge il compito controvoglia, ma quando riconosce i suoi due ex compagni del reality come le due vittime, è spinta non solo a scrivere l'articolo migliore della storia, ma anche a scoprire il colpevole. L'assassino è entrato dalla porta con le chiavi, che ha lasciato aperta, ma ha rotto la finestra. Sul luogo del delitto Bridgette riconosce anche Trent Da Silva, altro ex concorrente. Piano piano si faranno luce su fatti ignoti sempre più misteriosi....
Dal testo... ["Quello lì non è un pazzo, quello lì è un genio! Come... come diavolo ha potuto pensare di fare una cosa del genere!" "Quando le persone fanno cose del genere, solitamente hanno un buon motivo.... di solito.]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bridgette, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il giorno seguente si svegliò di buon mattino, e si recò presso il Dipartimento di Polizia di Toronto.
Non appena il detective la vide, alzò gli occhi al cielo. “Hope!” strillò “c’è la giornalista De Paolo!”
Arrivò una donna alta, bionda e magra. Lei era più sorridente.
“Buongiorno, signora De Paolo.”
“Buongiorno… lei è?”
“Sono il capo del dipartimento Mac Andrews, ma mi può chiamare Vicky.”
Bridgette le strinse la mano. La donna aveva un’aria gentile, una fascetta a fiori in testa, che mandava all’aria in un attimo tutto il completino da capo del dipartimento e l’aria seriosa che avrebbe dovuto trasmettere.
“Dunque” disse la giornalista “sarei qui per le autopsie. Mi avevano promesso che avrei potuto collaborare.”
“Oh, sicuro. Mi segua.”
Bridgette seguì quella che a quanto pare era Vicky Mac Andrews. La seguì per un corridoio lungo, stretto e buio, che portò alla sala autopsie.
Li accolse il medico forense. Un uomo anziano, basso con dei folti baffi grigi e pelato.
“Dunque” cominciò quello “la causa della morte sono delle ferite riportate in sede cervicale. L’arma del delitto è probabilmente un bastone, di metallo. Quindi per esempio uno di quei lunghi bastoni usato per chiudere le saracinesche, o aprire le soffitte. I primi colpi sono stati sferrati sul retro della testa; quindi si presuppone che siano stati colti di sorpresa.”
Bridgette ascoltò attentamente e prese appunti sul taccuino.
“Impronte?” chiese Vicky.
“No. Nemmeno l’ombra. Il sangue che era sparso era tutto dei due coniugi.”
La bionda giornalista sospirò. Sì, tutti elementi utili, ma niente che potesse far identificare l’assassino.
“Avevano per caso dei nemici?” chiese Bridgette.
Il medico forense arricciò la bocca.
“Questa non è mia competenza.” disse, con tono soave.
La giornalista alzò lo sguardo e lo fissò per un momento, poi riabbassò lo sguardo sul taccuino e prese nota.
“Forse…” cominciò Vicky “si tratta di nemici derivati dall’attività di ballo…”
Bridgette continuò a prendere nota.
“Non credo” irruppe il medico “abbiamo analizzato il cellulare di Isabella Morgan” Bridgette non poteva sopportare di sentire quei nomi nel bel mezzo dell’autopsia. Un brivido veloce le percorse la schiena, e sospirò, pronta ad ascoltare. “ci sono due messaggi da un cellulare rubato a Downtown, che recitano” e prese in mano un foglio su cui erano stati analizzati, evidentemente, i tabulati “non siamo più al reality. Datevi una svegliata! Ci tenete a vivere? Spero e penso di sì!
Il medico alzò lo sguardo e guardò da sinistra a destra Vicky, due agenti della Canadian Mountain Police, e infine Bridgette.
La capa del dipartimento sgranò gli occhi imbarazzata e voltò lo sguardo verso la giornalista. Era stata stracciata da un medico forense. E di mezza età, per giunta.
Bridgette sorrise all’idea del travaglio interiore della Mac Andrews, ma il suo sorriso si spense non appena pensò ad una cosa. Riflettè.
Era scontato. L’assassino era qualcuno del reality. Almeno si presupponeva. Rimise la penna e il taccuino nel taschino e cominciò a pensare. Il primo nome che le venne in mente era scontatissimo: Duncan.
Un punk aggressivo avrebbe avuto motivo di uccidere Noah e Izzy? Molto poco. Ma, del resto, era anche un delinquente, e quindi era probabile che avesse rubato il cellulare.
“Le viene in mente qualche possibile indagato, dottoressa De Paolo?” chiese Vicky Mac Andrews, tentando di riprendersi dalla sconfitta.
Bridgette si morse il labbro.
“Duncan Nelson.” bisbigliò.
La Mac Andrews annuì. Evidentemente aveva capito il bisbiglio alla prima. Si rivolse ai due agenti della Canadian Mountain Police e ordinò: “Fate delle indagini su un tale Duncan Nelson, Toronto, di A Tutto Reality.”
I due uomini, robusti e alti, con occhiali a specchio e divisa, annuirono sommessamente, come soggiogati e succubi della donna, e sparirono dalla stanza in men che non si dica.
Bridgette salutò la capa del dipartimento, e si diresse verso casa. Si imbarcò sulla metro affollata, circondata da persone che parlavano, delle loro gioie e dei loro dolori, affrontando la vita. Lei invece si chiuse in sé stessa. Osservò le anziane signore che leggevano il giornale e commentavano le notizie, poi i fari accesi nel tunnel dei binari che si susseguivano, ad una tale velocità che tutti la ignoravano.
Scese quasi automaticamente, come un automa, e si diresse verso casa sua. Cominciò meccanicamente a scrivere tutte le notizie ottenute. E terminò la bozza dell’articolo con “attualmente l’unico sospettato plausibile è Duncan Nelson, ex concorrente del reality show proprio come le due vittime.
Poi sbadigliò. Capì che era giunto il momento di andare a dormire. Chiuse occhio con difficoltà: era molto ansiosa per le notizie e l’interrogatorio dell’indomani di Duncan.
E, prima che se ne accorgesse, venne la mattina. 

Angolo Autore: Benvenuti a questo nuovo (e IN RITARDISSIMO!) capitolo del giallo con protagonista la giornalista migliore di Toronto, Bridgette! se vi va leggete, e se vi va, una mini recensione non guasta! Mi scuso con tutti quelli che hanno recensito il secondo capitolo di questa storia e io non ho nemmeno considerato, o ho fatto aspettare millemila anni!! Scusate!
 
  
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