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Autore: PhantomSnow    04/08/2008    12 recensioni
Uchiha Sasuke, a causa di problemi finanziari, è costretto, suo malgrado,ad accettare l’offerta di Namikaze Minato. Dovrà sposare Naruto in cambio del denaro offertogli e di un futuro sicuro per propria famiglia. Naruto non renderà affatto le cose più semplici e rifiuterà questo matrimonio, soprattutto perché senza amore. Fra incomprensioni e felicità di facciata riuscirà l’ amore a trionfare, o verrà sostituito dai soli interessi? SasuNaru AU
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Traduzione, AU | Avvertimenti: nessuno
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1-Move Along

Autore originale: Phantomsnow
Traduttrice: Pollon138- Shinku66
Lingua originale: inglese
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fiction non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto e questa traduzione non è a scopo di lucro.

Ci terrei a dire due cosette prima di lasciarvi alla lettura… spero di non annoiarvi ^_________^. Questa fan fiction me la passò Trinh qualche tempo fa e la trovai così carina che le chiesi subito se poteva tradurla; lei, però, era troppo occupata e mi disse che se volevo potevo pensarci io. Purtroppo anch’io, oltre a essere molto pigra, ho poco tempo per cui avevo quasi abbandonato l’idea ç_________ç. Poi ho conosciuto Pollon (vero pollonucciaaaaaaaa??? N.d Shinku) ( Verissimooo! ^O^ N.d.Pollon) e trovandomi molto bene con lei le chiesi subito se era interessata a tradurre la storia con me; gliela passai per fargliela leggere e … eccoci qui^________^. Questa storia è composta da 12 capitoli; per le traduzioni faremo un capitolo a testa e poi li rivedremo insieme, io partirò col primo, Pollon farà il secondo e così via. Prima di lasciarvi alla lettura vorrei ringraziare molto Trinh per avermi passato questa bella fan fiction … grazieeeeeee ^___________^.

PS: Abbiamo il permesso dell’autrice per tradurre e a questo punto non ci resta che augurarvi buona lettura.


Inconvenience of an Arranged Marriage
_Move along_

Sasuke esalò del fumo dalla sigaretta che stava fumando e fissò silenziosamente la notte. Aveva appena venduto la propria anima per l’interesse della sua famiglia e per l’amore del proprio stato sociale. Aveva perso la donna che amava fin dall’infanzia per il suo migliore amico e ora tutto ciò che poteva aspettarsi dal futuro era un matrimonio con un certo Uzumaki Naruto, non appena egli fosse diventato maggiorenne. Naruto aveva diciassette anni e il matrimonio era stato fissato per il suo ventunesimo compleanno a cui mancavano solo pochi anni. Avrebbe fatto meglio a godersi la pace che aveva ora. Sasuke rise ironicamente. Che pace!

Naruto fissava suo padre e Sasuke mentre con calma lo informavano che avrebbe sposato Sasuke nel momento in cui avesse avuto l’età adeguata. All’inizio la notizia lo aveva reso estremamente felice, ma mentre guardava il volto di Sasuke capì senza alcun dubbio che era una cosa che quell’uomo bellissimo non voleva.

“Perché?” domandò a suo padre spostando lo sguardo su di lui.

“Naruto, sono vecchio, voglio solo che tu abbia qualcuno che si prenda cura di te” disse Minato Namikaze.

“Non pensi che io sia in grado di badare a me stesso?” domandò confuso, ignorando momentaneamente Sasuke.

Minato lo guardò dispiaciuto per un istante. “Voglio solo farti felice, figliolo” disse, con voce implorante.

“Ti comporti così dalla morte della mamma, tu pensi davvero che lei avrebbe approvato tutto questo?” domandò disperato. Avrebbe voluto la possibilità di farsi notare da Sasuke, ma non costringerlo a sposarlo. Aspetta, perché il grande Sasuke Uchiha avrebbe dovuto sposare lui?

“Tu! Cosa otterrai da questo?” domandò, tornando a guardare Sasuke.

Sasuke considerò l’idea di mentire al ragazzino come gli aveva suggerito suo padre, ma non poteva e non voleva iniziare la loro relazione così.

“Non ti mentirò Namikaze-san, mi servono i soldi”

Naruto prese un profondo respiro, il suo cuore si era appena frantumato in milioni di pezzi.

“Tu gli hai offerto dei soldi per sposarmi?” domandò a suo padre.

“Sasuke e la sua famiglia sono in una situazione di povertà, gli ho offerto di saldare i suoi debiti e il suo pagamento sarebbe stato sposarti, naturalmente riceverà anche la tua dote una volta che sarete sposati “ Minato spiegò, senza aver altra scelta.

“Vedo, e tu ti aspetti che io sia d’accordo con questa pazzia?” Naruto era furioso, non voleva essere parte di quella cosa. Non voleva essere venduto e non voleva sprecare tempo per Sasuke. Lui sapeva che Sasuke era innamorato di Sabaku Temari.

Scosse la testa. “Non voglio farlo” disse con calma fissando in basso sul tavolo.

“Non hai scelta, tuo padre ed io ci siamo già accordati e abbiamo già preparato i documenti necessari per rendere questa operazione legale” Sasuke lo informò freddamente.

Naruto si alzò bruscamente, facendo cadere violentemente all’indietro la sua sedia. “Spero che riusciate a convivere entrambi con quello che mi state facendo, vi odio!” disse, mentre lasciava la stanza.

“NARUTO!” esclamò Minato.

“Lo lasci stare, tornerà presto in ogni caso” Sasuke mise una mano sulla spalla dell’uomo più vecchio.

Naruto andava avanti e indietro per la sua stanza, prendendo una difficile decisione. Non avrebbe sposato Sasuke e suo padre non avrebbe potuto obbligarlo.

Quella notte preparò una piccola valigia e strisciò fuori dalla finestra della sua stanza, il grande albero così vicino alla finestra era una risposta alle sue preghiere. Naruto aveva spesso usato quell’albero per andare alla tenuta Uchiha e osservare attraverso la bellissima finestra la sala da ballo. Ci andava per vedere Sasuke, mentre ballava con Temari e con altre donne. Fin dall’età di quattordici anni Naruto sapeva di essersi innamorato dell’uomo dai capelli scuri, che aveva più di dieci anni rispetto a lui. Si pulì il viso dalle lacrime e disse addio a suo padre e alla sua amata terra.

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Sasuke guardò su ad un appartamento del vecchio edificio, mentre usciva dal taxi. Distrattamente pagò il tassista e camminò all’interno dell’edificio per andare al terzo piano. Stava cercando l’appartamento numero 323, dove secondo le sue fonti, viveva Uzumaki Naruto. Il giovane aveva creato scompiglio sin dal giorno che se ne era andato, il padre Minato aveva avuto un attacco di cuore subito dopo e aveva lasciato a lui il compito di badare ai suoi possedimenti e a Naruto. Sasuke che era molto riconoscente per l’aiuto ricevuto dall’uomo aveva accettato, ma Minato non era più lo stesso e si sentiva colpevole per aver forzato Naruto a fare qualcosa che non voleva. Era tempo di riportare Naruto a casa, anche se il ragazzo era convinto che loro non sapessero dov’era, Sasuke aveva mantenuto le tracce dei suoi movimenti grazie a un investigatore privato. Il padre di Naruto aveva richiesto di non essere disturbato fino al loro matrimonio che sarebbe avvenuto solo al ventunesimo compleanno di Naruto, ma l’uomo morì prima del diciannovesimo compleanno del ragazzo e Sasuke gli spedì una lettera richiedendo la sua presenza al funerale e di esaudire la sua richiesta, ma Naruto non si era presentato. Questo aveva fatto arrabbiare Sasuke perché si era affezionato all’uomo che aveva trattato lui e la sua famiglia con tanto rispetto. Quando aveva cercato di contattare ancora Naruto, il suo investigatore gli disse che l’avevano perso di nuovo. Avrebbe dovuto rassegnarsi ed aspettare il suo ventunesimo compleanno.

Osservò il numero della stanza per cinque minuti prima di bussare. Naruto aveva un’espressione sconfitta sul volto.

“E così suppongo sia arrivato il momento di saldare i miei debiti?” sorrise tristemente, prima di spostarsi di lato per lasciare entrare l’uomo. Cercò di non mostrare quanto rivedere quell’uomo affascinante l’avesse emozionato. Sasuke notò quanto Naruto fosse cresciuto, in poche parole era davvero bello. Non era cresciuto molto in altezza, ma era magro e leggermente muscoloso. Aveva un bell’aspetto nonostante indossasse quei jeans blu vecchi e logori.

Sasuke lo ignorò e guardò l’appartamento con ripugnanza. “Questo è tutto ciò che ti puoi permettere?” domandò. Se avesse saputo che il ragazzo viveva in povertà sarebbe intervenuto prima.

“E’ il meglio che ho potuto fare” disse Naruto, sulla difensiva, notando lo sguardo disgustato sul volto di Sasuke.

“Non ho avuto i soldi di mio padre come qualcuno che conosco” continuò con tono scortese.

Sasuke tornò a guardarlo con sguardo aspro. “E di chi è la colpa?” domandò afferrandolo violentemente per le braccia. “I soldi che mi ha dato tuo padre, li ho presi e li ho fatti diventare dieci volte di più!” sogghignò. Il cuore di Naruto iniziò a martellare, non voleva sentire Sasuke così vicino, lo faceva sentire confuso. Divenne consapevole di come Sasuke troneggiasse sopra di lui e di come la sensazione delle sue mani gli facesse sentire caldo ovunque, nonostante indossasse una camicia a maniche corte. Questo gli dava fastidio e avrebbe voluto negare di essere ancora innamorato di quell’uomo. Ciò che provava lo fece infuriare e così mise un piede tra quelli di Sasuke e lo fece cadere. Non era uno che cedeva facilmente, avrebbe voluto ribellarsi e gridare contro il desiderio assurdo di Sasuke e di suo padre.

Non aspettò che l’altro uomo si alzasse, corse fuori dalla porta e dall’edificio.

Sasuke si alzò velocemente e gli corse dietro; era solo a pochi passi dietro Naruto che attraversò la strada senza guardare.

“NARUTO!” gridò, facendo aumentare così la velocità del giovane. Gli pneumatici della macchina stridettero, mentre il guidatore cercava di fermarsi.

Sasuke guardò con orrore, mentre la macchina colpiva Naruto. Velocemente, corse verso Naruto e si inginocchiò per controllarlo. Sospirò sollevato quando senti il polso. Tirò fuori il cellulare e digitò il numero di emergenza per i soccorsi.

Sasuke era seduto al fianco di Naruto, mentre il ragazzo si agitava. Fissò quegli occhi blu, ora spalancati e pazientemente aspettò che riacquistasse conoscenza.

Naruto si alzò e si afferrò la testa con entrambe le mani, notò che erano bendate, ma la cosa più importante in quel momento era il pulsare della sua testa.

“Ecco, prendi questo!” Sasuke gli diede due pastiglie e un bicchiere d’ acqua.

Naruto le guardò con sospetto.

“Oh, per Dio, smettila di fare il bambino, sono solo antidolorifici per il tuo mal di testa!” Sasuke esclamò irritato.

Naruto si allungò e le prese cautamente, stando attento a non toccare Sasuke.

“Dove sono?” domando ansiosamente guardandosi intorno.

“Sei all’ospedale” Sasuke rispose prendendo indietro il bicchiere e mettendolo sul tavolo vicino.

“Ora torniamo alla faccenda del nostro matrimonio” disse Sasuke.

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Naruto guardò fuori dalla finestra del jet privato con espressione pensierosa.

Aveva accettato di andare con Sasuke dopo che lui gli aveva spiegato il nuovo accordo, il matrimonio ci sarebbe stato e avrebbero usato un solo cognome. Naruto accennò un sorriso, ricordando lo sguardo di avversione sul volto di Sasuke, come se l’idea che ci potesse essere qualcosa di diverso da ciò che era stato stabilito non gli sarebbe andato bene. Se Naruto non fosse stato così stanco avrebbe gridato, perché l’uomo che amava non voleva avere nulla a che fare con lui. Chiuse gli occhi e appoggio la testa al finestrino. Perché le cose dovevano essere così difficili per lui?

“Ti auto-compatisci?” domandò Sasuke, che sedeva di fianco a lui.

Naruto ignorò lui e le sue riflessioni sugli avvenimenti del giorno prima. Sasuke gli aveva detto che il matrimonio sarebbe stato breve, solo l’anno che suo padre aveva stipulato negli accordi. “Alla fine di questo piccolo inconveniente, tu riceverai i soldi della tua eredità” gli aveva detto, come se i soldi avessero potuto ricompensarlo per tutto il dolore che provava e che avrebbe sperimentato.

Sasuke, tuttavia, era convinto che Naruto soffrisse perché non voleva sposarlo. Gli mise la mano sulle ginocchia per confortarlo. Non mancando di notare come Naruto s'irrigidì e scosse le ginocchia lontano da lui.

“Per favore, non farlo più!” pronunciò il ragazzo, non preoccupandosi di guardare verso Sasuke.

Le labbra di Sasuke si assottigliarono in una linea dura. Non aveva davvero intenzione di occuparsi di un ragazzino depresso. Non era l’unico che avrebbe dovuto buttar via un anno della sua vita. Per il resto del viaggio verso il Giappone non parlò al ragazzo.

Arrivarono in Giappone di mattino presto, Naruto era stanco, piegò la testa indietro sul sedile e chiuse gli occhi. Avrebbe voluto che fosse stato tutto solo un sogno, desiderò di poter addormentarsi e di svegliarsi ancora nel suo appartamento a New York, ma la testa della persona che guidava di fianco a lui era troppo reale. Sentì una sola lacrima sfuggirgli e girò il suo volto lontano da Sasuke. Se c’era qualcosa che Naruto aveva lasciato, era il suo orgoglio. Stava dormendo quando arrivarono alla tenuta Uchiha, Sasuke gentilmente lo sollevò e lo portò dentro.

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Naruto si svegliò sbigottito, ci mise cinque minuti per realizzare dov’era e poi si lasciò ricadere indietro sul letto. Sospirò, un lungo e sofferente sospiro. Non voleva alzarsi e guardare in faccia la realtà, ma supponeva di non avere altra scelta. Si alzò e andò verso l’armadio dove trovò la sua valigia. Naruto la aprì ed iniziò a guardare per scegliere quali vestiti desiderava indossare. Naruto si diresse verso il bagno con essi per fare una doccia. Dopo la doccia si vestì lentamente, mise un paio di jeans sciupati e una camicia a maniche corte che gli aderiva al corpo. Si guardò a lungo allo specchio e vide un uomo con gli occhi cupi. Non gli piacque quell’immagine e così mise un sorriso falso mentre usciva.

Scese le scale con terrore nel cuore, ma non potè fare a meno di ammirare l’eleganza delle decorazioni della stanza, che fin da bambino aveva sempre desiderato vedere. I suoi genitori erano stati spesso ospiti qui, per feste e balli, ma Naruto essendo troppo giovane per socializzare, veniva lasciato a casa. Gli Uchiha erano stati a casa sua abbastanza spesso, mentre lui cresceva e fu così che incontrò Sasuke e si innamorò della sua bellezza. Sasuke era un uomo di mondo, duro, astuto, ma la sua bellezza era ciò che spiccava maggiormente. Fu questo che notò la prima volta, ma poi si innamorò di lui per tutto quello che era. Lui era un bambino di circa otto anni, goffo, che aveva pochi amici. Sembrava impossibile a tutti credere che si fosse innamorato dell’uomo, ma a dieci anni Naruto disse a suo padre che avrebbe voluto sposare l’Uchiha e avere tanti bambini. Suo padre rise e gli arruffò i capelli, ma sua madre sorrise e gli disse che era sicura che ce l’avrebbe fatta. Si sentì opprimere dalla tristezza, pensando ai suoi genitori. Erano entrambi morti e contrariamente a quello che tutti credevano Naruto era andato al funerale di suo padre, infatti era scappato in campagna solo per evitare in qualche modo di incontrare Sasuke e l’occhio attento di suo padre prima che questo morisse. Naruto restò seduto per ore con suo padre stringendogli la mano e sussurrandogli parole di amore e chiedendo perdono. Naturalmente se n’era andato prima del seppellimento, per evitare Sasuke.

Naruto sbattè gli occhi quando si trovò nel mezzo del soggiorno, si guardò intorno nella stanza decorata con gusto per cercare qualche segno di vita.

“ Sono felice che ti sei alzato,” disse una voce molto dolce ed istruita dietro di lui. Naruto si girò per guardare la madre di Sasuke. Era una donna dolce e bellissima che aveva sempre avuto un posto speciale nel suo cuore.

Mikoto giunse al suo fianco e lo abbracciò. “Benvenuto a casa, figlio mio!” disse e Naruto premette il suo volto nei capelli della donna in cerca di conforto. Aspirò il leggero profumo di lillà che Mikoto indossava. La prese per le braccia e si allontanò facendole un sorriso sincero.

“Così va meglio” disse, dandogli delle pacchette sulla schiena e sorridendo.

Naruto guardò confuso per un minuto e poi realizzò che non si era preso gioco di lei con un falso sorriso.

“Perchè non ti unisci a noi per colazione?” disse, mentre lo guidava attraverso il soggiorno e poi nella stanza della colazione.

Sasuke osservava Naruto con espressione accigliata sul volto. Lo guardò a lungo e decise che gli avrebbe comprato dei vestiti nuovi. Non era adatto per il compagno di un Uchiha indossare dei vestiti così vecchi e mal ridotti.

Naruto si sentì a disagio sotto lo sguardo attento della famiglia Uchiha, notando che immediatamente di fianco alla famiglia Uchiha sedevano, al lungo tavolo, anche Hatake Kakashi, Umino Iruka e un uomo che non conosceva.

“Per favore siediti” gli disse Sasuke. Naruto fece un cenno affermativo e si sedette, mentre Sasuke stava a capotavola e sua madre alla sua destra. Naturalmente andò a sedersi vicino a Iruka che conosceva fin da bambino, ma Sasuke lo fermò.

“Naruto, per favore, siediti al tuo posto” disse, indicando la sedia vuota alla sua sinistra. Naruto guardò Sasuke con sguardo di sfida, ma comunque si sedette sulla sedia.

I servi uscirono con il cibo e Naruto tenne lo sguardo fisso sul piatto e non si preoccupò di provare a parlare. Ringraziarono per il cibo e iniziarono a mangiare.

“Naruto, è molto bello rivederti,” gli disse Iruka raggiante.

“Si, Naruto, è bello vederti” disse Kakashi, mentre rompeva le sue bacchette in due.

Naruto gli fece un piccolo sorriso.

“Allora Naruto, ti sei fatto dei nuovi amici a New York?” continuò Kakashi.

Naruto fece cenno di si.

Mikoto sorrise all’iper-attivo ragazzino a cui era abituata. Non poteva far altro che essere preoccupata per la decisione di suo figlio di procedere col matrimonio. Sapeva che parte della colpa per la situazione in cui si erano trovati gli Uchiha qualche anno prima era sua, ma Naruto non aveva nulla a che fare con tutto quello. Non era riuscita a fermare il vizio del marito per il gioco d’azzardo e non si era accorta subito delle intenzioni di suo figlio maggiore, dopo la morte del marito.

“Ti sei lasciato qualche amante alle spalle?” Kakashi domandò, improvvisamente, mettendo in imbarazzo tutti quelli nella stanza.

Naruto guardò furtivamente Sasuke, ma lo trovò impassibile. Ovvio, perchè avrebbe dovuto infastidirsi se Naruto avesse avuto qualche amante a New York?

“Kakashi-san, per favore, questa è una domanda inopportuna” disse Iruka, guardandolo un po’ imbarazzato.

Sasuke guardò di sbieco Naruto mentre mangiava la sua zuppa di miso. Il ragazzo sembrava imbarazzato e triste.

“Non è fantastico che Sasuke e Naruto presto si sposeranno?” disse Mikoto, cercando di cambiare argomento.

Lo sconosciuto, che aveva catturato l’attenzione di Naruto finalmente parlò.

“Quando avrà luogo il matrimonio?” domandò, guardando Naruto con interesse. Naruto scrollò le spalle.

“Visto che nessuno ci ha presentati mi permetto di pensarci io alle presentazioni, il mio nome è Haido Temajin,” lo sconosciuto sorrise a Naruto che appariva terribilmente a disagio.

“Uzumaki Naruto” disse formalmente.

Tutti guardarono sorpresi la scena. Naruto aveva usato il nome di sua madre al posto di quello del padre.

“In realtà è Namikaze Naruto, Haido-san” Sasuke lo informò lanciando uno sguardo furioso a Naruto, che lo stava sfidando apertamente.

“Ti sei preso tutto quanto, almeno lasciami libero di scegliere il cognome che voglio!” Naruto si alzò e corse attraverso il soggiorno, dove prese le scale per la sua stanza.

Si lasciò alle spalle un silenzio in confortevole che fu spezzato quando Sasuke si alzò e seguì Naruto.

“Figliolo!” Mikoto gridò. Sasuke si fermò, ma non si voltò a guardarla.

“Per favore, abbi pazienza con lui, è molto stressato!” Mikoto lo supplicò. Sasuke fece cenno di si col capo, prima di tornare a seguire Naruto.

“Bene, non è interessante” disse Kakashi sorridendo.

Iruka lo colpì col gomito.

“Ouch!” gridò Kakashi.

Appena Naruto raggiunse la sua stanza sbattè la porta e la chiuse a chiave. Si gettò sul letto e lasciò scendere silenziosamente delle lacrime.

Sasuke sbattè il suo pugno sulla porta e cercò la maniglia per tentare di aprire.

“Naruto, apri la porta!” chiese. Naruto lo ignorò e sobbalzò ogni volta che il pugno di Sasuke colpiva il muro.

“Se continui a comportarti come un bambino, ti tratterò come tale” Sasuke disse attraverso la porta chiusa .

Naruto fissò sconcertato la porta. Si alzò velocemente e aprì la porta con violenza.

“Non sono un bambino!” gridò a Sasuke. “Non pensi che merito di vivere la mia vita come voglio e non come avete pianificato tu e mio padre!” disse colpendosi il petto.

Sasuke lo guardò freddamente, “Sono in debito con tuo padre e io pago sempre i miei debiti, che ti piaccia o no!” gli disse prima di girarsi ed andarsene. Non vide le tracce delle lacrime che segnavano il viso di Naruto o il dolore di essere visto solo come un debito da pagare. Naruto si sentì sconfitto e lentamente chiuse la porta. Si appoggiò ad essa e ci scivolò contro, finché non si sedette con le gambe al petto. Si ripromise che Sasuke non avrebbe mai saputo del suo amore o non se lo sarebbe perdonato. Giurò a se stesso che avrebbe sposato Sasuke e che quando l’anno previsto sarebbe finito, se ne sarebbe andato senza voltarsi indietro.

“Mi rifarò una vita per conto mio senza di te, Uchiha Sasuke, senza di te e i soldi di mio padre!” giurò asciugandosi le lacrime furiosamente. “Non mi farai piangere ancora!” si promise.

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Il matrimonio ebbe luogo tre giorni dopo; Naruto indossava un abito nero di Armani con una semplice camicia blu. Sasuke indossava un vestito simile, ma con una camicia nera. Era una faccenda privata, gli unici testimoni erano Uchiha Mikoto and Hatake Kakashi. Il pranzo che seguì fu altrettanto tranquillo e successivamente Naruto si scusò e andò in camera.

Quando entrò nella sua stanza notò che le sue cose non c’erano più e si diresse indietro giù dalle scale per chiedere dove fossero finite le sue cose. Per le scale incontrò Sasuke che stava salendo.

“Dove sono le mie cose?” gli domandò.

Sasuke lo guardò. Gli piaceva il vestito che indossava Naruto, sembrava più cresciuto e lo rendeva bellissimo. Si accigliò mentre si ricordava della loro conversazione di qualche giorno prima sul soggetto ‘vestiti’.

Naruto aveva rifiutato di andare a fare shopping dicendogli che si trovava bene con quello che aveva e che non gli serviva nient’altro. Sasuke non era dell’umore di combattere Naruto, così aveva lasciato perdere. Sapeva che era stata sua madre che lo aveva portato al negozio per il completo matrimoniale e gliene era riconoscente. Sasuke avrebbe voluto non aver detto che non gli importava nulla di Naruto.

“Sono stati spostati nella nostra nuova stanza, che sarà la stanza padronale nell’ala est,” gli disse semplicemente.

“Cosa!” Naruto esclamò. Non voleva dividere la stanza con Sasuke.

“Tu sei mio marito ora!” Sasuke disse semplicemente, scrollando le spalle. Salì le scale e Naruto lo seguì come uno zombie.

Raggiunsero la loro stanza e Sasuke iniziò a spogliarsi di fronte a Naruto.

“Che stai facendo?” Naruto domandò in panico.

“Mi sto spogliando” Sasuke rispose, sedendosi sul lato del letto enorme, per togliersi le scarpe.

“Lo so, teme, ma perché di fronte a me?” Naruto distolse lo sguardo in un altro punto della stanza.

Sasuke era divertito dalla timidezza di Naruto, “Naruto, anche se questo è un matrimonio fasullo dobbiamo mantenere le apparenze di uno vero, ecco perché dobbiamo dividere la stessa stanza ed il perché io mi sto spogliando in camera” gli disse.

“Tu non hai mai detto nulla su dividere la stanza” lo accusò, puntando un dito contro Sasuke, mentre una chiazza di rosso attraversò le sue guance quando vide Sasuke togliersi la camicia.

“Non dormirò vestito, Naruto, e ti suggerisco di fare lo stesso perché domani notte daremo il ricevimento per il tuo benvenuto e per il nostro matrimonio” Sasuke lo informò togliendosi i pantaloni.

Naruto tornò sui suoi passi e si diresse verso il bagno, attraverso la porta di collegamento. Sasuke sogghignò all’imbarazzo di Naruto, mentre tirava fuori dal cassetto un paio di pantaloni per dormire. Normalmente dormiva solo con i boxer, ma per Naruto avrebbe messo i pantaloni. Naruto cacciò fuori la testa dal bagno un’ora dopo e notò che Sasuke si era già addormentato. Velocemente andò a cercare la sua maglietta preferita per dormire. Naruto tenne la maglietta contro di sè e ne inspirò l’odore, se la teneva vicino a sè poteva ancora sentire l’odore di suo padre su di essa, anche dopo tutte le volte che l’aveva lavata. La mise e sorrise osservando quanto fosse larga la maglia su di lui. Suo padre era un uomo molto alto e Naruto non lo era. Si diresse verso il letto e notò che Sasuke si era preso il lato sinistro. Naruto non potè fare a meno di guardare Sasuke dormire. Era bellissimo. Naruto strisciò sotto le coperte dando la schiena a Sasuke. Non aveva scelta, avrebbe dovuto fare così.

Continua...

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Eccoci qui ^______^. Spero che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che lascerete qualche commento per l’autrice della ff che in seguito noi provvederemo a tradurre ed a inviarle.

Shinku: pollonucciaa abbiamo finito il primo capitolo non ci credo *_________*… su di qualcosa.
Pollon: Non ci credo nemmeno io, con tutti i problemi che abbiamo avuto noi due.... Mi raccomando recensite eh? è.é Altrimenti.... Hehehe! Scherzetto....

  
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