Autore originale:
Phantomsnow
Traduttrice: Pollon138-
Shinku66
Lingua originale:
inglese
Disclaimer: tutti i
personaggi di questa fan fiction non
esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto e
questa traduzione non è a scopo di lucro.
Ci terrei a dire
due cosette prima di lasciarvi alla lettura… spero di non
annoiarvi
^_________^. Questa fan fiction me la passò Trinh qualche
tempo fa e
la trovai così carina che le chiesi subito se poteva
tradurla; lei,
però, era troppo occupata e mi disse che se volevo potevo
pensarci
io. Purtroppo anch’io, oltre a essere molto pigra, ho poco
tempo
per cui avevo quasi abbandonato l’idea
ç_________ç. Poi ho
conosciuto Pollon (vero pollonucciaaaaaaaa??? N.d Shinku) (
Verissimooo! ^O^ N.d.Pollon) e trovandomi molto bene con lei le
chiesi subito se era interessata a tradurre la storia con me; gliela
passai per fargliela leggere e … eccoci qui^________^.
Questa
storia è composta da 12 capitoli; per le traduzioni faremo
un
capitolo a testa e poi li rivedremo insieme, io partirò col
primo,
Pollon farà il secondo e così via. Prima di
lasciarvi alla lettura
vorrei ringraziare molto Trinh per avermi passato questa bella fan
fiction … grazieeeeeee ^___________^.
PS: Abbiamo il
permesso dell’autrice per tradurre e a questo punto non ci
resta
che augurarvi buona lettura.
_Move along_
Sasuke esalò del fumo dalla sigaretta che stava fumando e fissò silenziosamente la notte. Aveva appena venduto la propria anima per l’interesse della sua famiglia e per l’amore del proprio stato sociale. Aveva perso la donna che amava fin dall’infanzia per il suo migliore amico e ora tutto ciò che poteva aspettarsi dal futuro era un matrimonio con un certo Uzumaki Naruto, non appena egli fosse diventato maggiorenne. Naruto aveva diciassette anni e il matrimonio era stato fissato per il suo ventunesimo compleanno a cui mancavano solo pochi anni. Avrebbe fatto meglio a godersi la pace che aveva ora. Sasuke rise ironicamente. Che pace!
Naruto
fissava suo padre e Sasuke mentre con calma lo
informavano che avrebbe sposato Sasuke nel momento in cui avesse
avuto l’età adeguata. All’inizio la
notizia lo aveva reso
estremamente felice, ma mentre guardava il volto di Sasuke
capì
senza alcun dubbio che era una cosa che quell’uomo bellissimo
non
voleva.
“Perché?” domandò a suo padre
spostando lo
sguardo su di lui.
“Naruto, sono vecchio, voglio solo che tu
abbia qualcuno che si prenda cura di te” disse Minato
Namikaze.
“Non pensi che io sia in grado di badare a me
stesso?” domandò confuso, ignorando
momentaneamente
Sasuke.
Minato lo guardò dispiaciuto per un istante.
“Voglio
solo farti felice, figliolo” disse, con voce implorante.
“Ti
comporti così dalla morte della mamma, tu pensi davvero che
lei
avrebbe approvato tutto questo?” domandò
disperato. Avrebbe voluto
la possibilità di farsi notare da Sasuke, ma non
costringerlo a
sposarlo. Aspetta, perché il grande Sasuke Uchiha avrebbe
dovuto
sposare lui?
“Tu! Cosa otterrai da questo?” domandò,
tornando a guardare Sasuke.
Sasuke considerò l’idea di
mentire al ragazzino come gli aveva suggerito suo padre, ma non
poteva e non voleva iniziare la loro relazione così.
“Non
ti mentirò Namikaze-san, mi servono i soldi”
Naruto prese
un profondo respiro, il suo cuore si era appena frantumato in milioni
di pezzi.
“Tu gli hai offerto dei soldi per sposarmi?”
domandò a suo padre.
“Sasuke e la sua famiglia sono in una
situazione di povertà, gli ho offerto di saldare i suoi
debiti e il
suo pagamento sarebbe stato sposarti, naturalmente riceverà
anche la
tua dote una volta che sarete sposati “ Minato
spiegò, senza aver
altra scelta.
“Vedo, e tu ti aspetti che io sia d’accordo
con questa pazzia?” Naruto era furioso, non voleva essere
parte di
quella cosa. Non voleva essere venduto e non voleva sprecare tempo
per Sasuke. Lui sapeva che Sasuke era innamorato di Sabaku Temari.
Scosse la testa. “Non voglio farlo” disse con
calma fissando in basso sul tavolo.
“Non hai scelta, tuo
padre ed io ci siamo già accordati e abbiamo già
preparato i
documenti necessari per rendere questa operazione legale”
Sasuke lo
informò freddamente.
Naruto si alzò bruscamente, facendo
cadere violentemente all’indietro la sua sedia.
“Spero che
riusciate a convivere entrambi con quello che mi state facendo, vi
odio!” disse, mentre lasciava la stanza.
“NARUTO!”
esclamò Minato.
“Lo lasci stare, tornerà presto in ogni
caso” Sasuke mise una mano sulla spalla dell’uomo
più
vecchio.
Naruto andava avanti e indietro per la sua stanza,
prendendo una difficile decisione. Non avrebbe sposato Sasuke e suo
padre non avrebbe potuto obbligarlo.
Quella notte preparò una
piccola valigia e strisciò fuori dalla finestra della sua
stanza, il
grande albero così vicino alla finestra era una risposta
alle sue
preghiere. Naruto aveva spesso usato quell’albero per andare
alla
tenuta Uchiha e osservare attraverso la bellissima finestra la sala
da ballo. Ci andava per vedere Sasuke, mentre ballava con Temari e
con altre donne. Fin dall’età di quattordici anni
Naruto sapeva di
essersi innamorato dell’uomo dai capelli scuri, che aveva
più di
dieci anni rispetto a lui. Si pulì il viso dalle lacrime e
disse
addio a suo padre e alla sua amata terra.
Sasuke
guardò su ad un appartamento
del vecchio edificio, mentre usciva dal taxi. Distrattamente
pagò il
tassista e camminò all’interno
dell’edificio per andare al terzo
piano. Stava cercando l’appartamento numero 323, dove secondo
le
sue fonti, viveva Uzumaki Naruto. Il giovane aveva creato scompiglio
sin dal giorno che se ne era andato, il padre Minato aveva avuto un
attacco di cuore subito dopo e aveva lasciato a lui il compito di
badare ai suoi possedimenti e a Naruto. Sasuke che era molto
riconoscente per l’aiuto ricevuto dall’uomo aveva
accettato, ma
Minato non era più lo stesso e si sentiva colpevole per aver
forzato
Naruto a fare qualcosa che non voleva. Era tempo di riportare Naruto
a casa, anche se il ragazzo era convinto che loro non sapessero
dov’era, Sasuke aveva mantenuto le tracce dei suoi movimenti
grazie
a un investigatore privato. Il padre di Naruto aveva richiesto di non
essere disturbato fino al loro matrimonio che sarebbe avvenuto solo
al ventunesimo compleanno di Naruto, ma l’uomo
morì prima del
diciannovesimo compleanno del ragazzo e Sasuke gli spedì una
lettera
richiedendo la sua presenza al funerale e di esaudire la sua
richiesta, ma Naruto non si era presentato. Questo aveva fatto
arrabbiare Sasuke perché si era affezionato
all’uomo che aveva
trattato lui e la sua famiglia con tanto rispetto. Quando aveva
cercato di contattare ancora Naruto, il suo investigatore gli disse
che l’avevano perso di nuovo. Avrebbe dovuto rassegnarsi ed
aspettare il suo ventunesimo compleanno.
Osservò
il numero
della stanza per cinque minuti prima di bussare. Naruto aveva
un’espressione sconfitta sul volto.
“E così suppongo sia
arrivato il momento di saldare i miei debiti?” sorrise
tristemente,
prima di spostarsi di lato per lasciare entrare l’uomo.
Cercò di
non mostrare quanto rivedere quell’uomo affascinante
l’avesse
emozionato. Sasuke notò quanto Naruto fosse cresciuto, in
poche
parole era davvero bello. Non era cresciuto molto in altezza, ma era
magro e leggermente muscoloso. Aveva un bell’aspetto
nonostante
indossasse quei jeans blu vecchi e logori.
Sasuke lo ignorò e
guardò l’appartamento con ripugnanza.
“Questo è tutto ciò che
ti puoi permettere?” domandò. Se avesse saputo che
il ragazzo
viveva in povertà sarebbe intervenuto prima.
“E’ il
meglio che ho potuto fare” disse Naruto, sulla difensiva,
notando
lo sguardo disgustato sul volto di Sasuke.
“Non ho avuto i
soldi di mio padre come qualcuno che conosco”
continuò con tono
scortese.
Sasuke tornò a guardarlo con sguardo aspro. “E di
chi è la colpa?” domandò afferrandolo
violentemente per le
braccia. “I soldi che mi ha dato tuo padre, li ho presi e li
ho
fatti diventare dieci volte di più!”
sogghignò. Il cuore di
Naruto iniziò a martellare, non voleva sentire Sasuke
così vicino,
lo faceva sentire confuso. Divenne consapevole di come Sasuke
troneggiasse sopra di lui e di come la sensazione delle sue mani gli
facesse sentire caldo ovunque, nonostante indossasse una camicia a
maniche corte. Questo gli dava fastidio e avrebbe voluto negare di
essere ancora innamorato di quell’uomo. Ciò che
provava lo fece
infuriare e così mise un piede tra quelli di Sasuke e lo
fece
cadere. Non era uno che cedeva facilmente, avrebbe voluto ribellarsi
e gridare contro il desiderio assurdo di Sasuke e di suo padre.
Non
aspettò che l’altro uomo si alzasse, corse fuori
dalla porta e
dall’edificio.
Sasuke si alzò velocemente e gli corse
dietro; era solo a pochi passi dietro Naruto che attraversò
la
strada senza guardare.
“NARUTO!” gridò, facendo aumentare
così la velocità del giovane. Gli pneumatici
della macchina
stridettero, mentre il guidatore cercava di fermarsi.
Sasuke
guardò con orrore, mentre la macchina colpiva Naruto.
Velocemente,
corse verso Naruto e si inginocchiò per controllarlo.
Sospirò
sollevato quando senti il polso. Tirò fuori il cellulare e
digitò
il numero di emergenza per i soccorsi.
Sasuke era seduto al
fianco di Naruto, mentre il ragazzo si agitava. Fissò quegli
occhi
blu, ora spalancati e pazientemente aspettò che
riacquistasse
conoscenza.
Naruto si alzò e si afferrò la testa con
entrambe le mani, notò che erano bendate, ma la cosa
più importante
in quel momento era il pulsare della sua testa.
“Ecco,
prendi questo!” Sasuke gli diede due pastiglie e un bicchiere
d’
acqua.
Naruto le guardò con sospetto.
“Oh, per Dio,
smettila di fare il bambino, sono solo antidolorifici per il tuo mal
di testa!” Sasuke esclamò irritato.
Naruto si allungò e le
prese cautamente, stando attento a non toccare Sasuke.
“Dove
sono?” domando ansiosamente guardandosi intorno.
“Sei
all’ospedale” Sasuke rispose prendendo indietro il
bicchiere e
mettendolo sul tavolo vicino.
“Ora torniamo alla faccenda
del nostro matrimonio” disse Sasuke.
Naruto guardò fuori dalla finestra del jet privato con espressione pensierosa.
Aveva
accettato di
andare con Sasuke dopo che lui gli aveva spiegato il nuovo accordo,
il matrimonio ci sarebbe stato e avrebbero usato un solo cognome.
Naruto accennò un sorriso, ricordando lo sguardo di
avversione sul
volto di Sasuke, come se l’idea che ci potesse essere
qualcosa di
diverso da ciò che era stato stabilito non gli sarebbe
andato bene.
Se Naruto non fosse stato così stanco avrebbe gridato,
perché
l’uomo che amava non voleva avere nulla a che fare con lui.
Chiuse
gli occhi e appoggio la testa al finestrino. Perché le cose
dovevano
essere così difficili per lui?
“Ti auto-compatisci?”
domandò Sasuke, che sedeva di fianco a lui.
Naruto ignorò
lui e le sue riflessioni sugli avvenimenti del giorno prima. Sasuke
gli aveva detto che il matrimonio sarebbe stato breve, solo
l’anno
che suo padre aveva stipulato negli accordi. “Alla fine di
questo
piccolo inconveniente, tu riceverai i soldi della tua
eredità” gli
aveva detto, come se i soldi avessero potuto ricompensarlo per tutto
il dolore che provava e che avrebbe sperimentato.
Sasuke,
tuttavia, era convinto che Naruto soffrisse perché non
voleva
sposarlo. Gli mise la mano sulle ginocchia per confortarlo. Non
mancando di notare come Naruto s'irrigidì e scosse le
ginocchia
lontano da lui.
“Per favore, non farlo più!”
pronunciò
il ragazzo, non preoccupandosi di guardare verso Sasuke.
Le
labbra di Sasuke si assottigliarono in una linea dura. Non aveva
davvero intenzione di occuparsi di un ragazzino depresso. Non era
l’unico che avrebbe dovuto buttar via un anno della sua vita.
Per
il resto del viaggio verso il Giappone non parlò al
ragazzo.
Arrivarono in Giappone di mattino presto, Naruto era
stanco, piegò la testa indietro sul sedile e chiuse gli
occhi.
Avrebbe voluto che fosse stato tutto solo un sogno, desiderò
di
poter addormentarsi e di svegliarsi ancora nel suo appartamento a New
York, ma la testa della persona che guidava di fianco a lui era
troppo reale. Sentì una sola lacrima sfuggirgli e
girò il suo volto
lontano da Sasuke. Se c’era qualcosa che Naruto aveva
lasciato, era
il suo orgoglio. Stava dormendo quando arrivarono alla tenuta Uchiha,
Sasuke gentilmente lo sollevò e lo portò dentro.
Naruto si svegliò sbigottito, ci mise cinque minuti per realizzare dov’era e poi si lasciò ricadere indietro sul letto. Sospirò, un lungo e sofferente sospiro. Non voleva alzarsi e guardare in faccia la realtà, ma supponeva di non avere altra scelta. Si alzò e andò verso l’armadio dove trovò la sua valigia. Naruto la aprì ed iniziò a guardare per scegliere quali vestiti desiderava indossare. Naruto si diresse verso il bagno con essi per fare una doccia. Dopo la doccia si vestì lentamente, mise un paio di jeans sciupati e una camicia a maniche corte che gli aderiva al corpo. Si guardò a lungo allo specchio e vide un uomo con gli occhi cupi. Non gli piacque quell’immagine e così mise un sorriso falso mentre usciva.
Scese le
scale con terrore nel
cuore, ma non potè fare a meno di ammirare
l’eleganza delle
decorazioni della stanza, che fin da bambino aveva sempre desiderato
vedere. I suoi genitori erano stati spesso ospiti qui, per feste e
balli, ma Naruto essendo troppo giovane per socializzare, veniva
lasciato a casa. Gli Uchiha erano stati a casa sua abbastanza spesso,
mentre lui cresceva e fu così che incontrò Sasuke
e si innamorò
della sua bellezza. Sasuke era un uomo di mondo, duro, astuto, ma la
sua bellezza era ciò che spiccava maggiormente. Fu questo
che notò
la prima volta, ma poi si innamorò di lui per tutto quello
che era.
Lui era un bambino di circa otto anni, goffo, che aveva pochi amici.
Sembrava impossibile a tutti credere che si fosse innamorato
dell’uomo, ma a dieci anni Naruto disse a suo padre che
avrebbe
voluto sposare l’Uchiha e avere tanti bambini. Suo padre rise
e gli
arruffò i capelli, ma sua madre sorrise e gli disse che era
sicura
che ce l’avrebbe fatta. Si sentì opprimere dalla
tristezza,
pensando ai suoi genitori. Erano entrambi morti e contrariamente a
quello che tutti credevano Naruto era andato al funerale di suo
padre, infatti era scappato in campagna solo per evitare in qualche
modo di incontrare Sasuke e l’occhio attento di suo padre
prima che
questo morisse. Naruto restò seduto per ore con suo padre
stringendogli la mano e sussurrandogli parole di amore e chiedendo
perdono. Naturalmente se n’era andato prima del
seppellimento, per
evitare Sasuke.
Naruto sbattè gli occhi quando si trovò nel
mezzo del soggiorno, si guardò intorno nella stanza decorata
con
gusto per cercare qualche segno di vita.
“ Sono felice che
ti sei alzato,” disse una voce molto dolce ed istruita dietro
di
lui. Naruto si girò per guardare la madre di Sasuke. Era una
donna
dolce e bellissima che aveva sempre avuto un posto speciale nel suo
cuore.
Mikoto giunse al suo fianco e lo abbracciò.
“Benvenuto
a casa, figlio mio!” disse e Naruto premette il suo volto nei
capelli della donna in cerca di conforto. Aspirò il leggero
profumo
di lillà che Mikoto indossava. La prese per le braccia e si
allontanò facendole un sorriso sincero.
“Così va meglio”
disse, dandogli delle pacchette sulla schiena e sorridendo.
Naruto
guardò confuso per un minuto e poi realizzò che
non si era preso
gioco di lei con un falso sorriso.
“Perchè non ti unisci a
noi per colazione?” disse, mentre lo guidava attraverso il
soggiorno e poi nella stanza della colazione.
Sasuke osservava
Naruto con espressione accigliata sul volto. Lo guardò a
lungo e
decise che gli avrebbe comprato dei vestiti nuovi. Non era adatto per
il compagno di un Uchiha indossare dei vestiti così vecchi e
mal
ridotti.
Naruto si sentì a disagio sotto lo sguardo attento
della famiglia Uchiha, notando che immediatamente di fianco alla
famiglia Uchiha sedevano, al lungo tavolo, anche Hatake Kakashi,
Umino Iruka e un uomo che non conosceva.
“Per favore
siediti” gli disse Sasuke. Naruto fece un cenno affermativo e
si
sedette, mentre Sasuke stava a capotavola e sua madre alla sua
destra. Naturalmente andò a sedersi vicino a Iruka che
conosceva fin
da bambino, ma Sasuke lo fermò.
“Naruto, per favore,
siediti al tuo posto” disse, indicando la sedia vuota alla
sua
sinistra. Naruto guardò Sasuke con sguardo di sfida, ma
comunque si
sedette sulla sedia.
I servi uscirono con il cibo e Naruto
tenne lo sguardo fisso sul piatto e non si preoccupò di
provare a
parlare. Ringraziarono per il cibo e iniziarono a mangiare.
“Naruto,
è molto bello rivederti,” gli disse Iruka
raggiante.
“Si,
Naruto, è bello vederti” disse Kakashi, mentre
rompeva le sue
bacchette in due.
Naruto gli fece un piccolo sorriso.
“Allora
Naruto, ti sei fatto dei nuovi amici a New York?”
continuò
Kakashi.
Naruto fece cenno di si.
Mikoto sorrise
all’iper-attivo ragazzino a cui era abituata. Non poteva far
altro
che essere preoccupata per la decisione di suo figlio di procedere
col matrimonio. Sapeva che parte della colpa per la situazione in cui
si erano trovati gli Uchiha qualche anno prima era sua, ma Naruto non
aveva nulla a che fare con tutto quello. Non era riuscita a fermare
il vizio del marito per il gioco d’azzardo e non si era
accorta
subito delle intenzioni di suo figlio maggiore, dopo la morte del
marito.
“Ti sei lasciato qualche amante alle spalle?”
Kakashi domandò, improvvisamente, mettendo in imbarazzo
tutti quelli
nella stanza.
Naruto guardò furtivamente Sasuke, ma lo trovò
impassibile. Ovvio, perchè avrebbe dovuto infastidirsi se
Naruto
avesse avuto qualche amante a New York?
“Kakashi-san, per
favore, questa è una domanda inopportuna” disse
Iruka, guardandolo
un po’ imbarazzato.
Sasuke guardò di sbieco Naruto mentre
mangiava la sua zuppa di miso. Il ragazzo sembrava imbarazzato e
triste.
“Non è fantastico che Sasuke e Naruto presto si
sposeranno?” disse Mikoto, cercando di cambiare argomento.
Lo
sconosciuto, che aveva catturato l’attenzione di Naruto
finalmente
parlò.
“Quando avrà luogo il matrimonio?”
domandò,
guardando Naruto con interesse. Naruto scrollò le spalle.
“Visto
che nessuno ci ha presentati mi permetto di pensarci io alle
presentazioni, il mio nome è Haido Temajin,” lo
sconosciuto
sorrise a Naruto che appariva terribilmente a disagio.
“Uzumaki
Naruto” disse formalmente.
Tutti guardarono sorpresi la
scena. Naruto aveva usato il nome di sua madre al posto di quello del
padre.
“In realtà è Namikaze Naruto,
Haido-san” Sasuke
lo informò lanciando uno sguardo furioso a Naruto, che lo
stava
sfidando apertamente.
“Ti sei preso tutto quanto, almeno
lasciami libero di scegliere il cognome che voglio!” Naruto
si alzò
e corse attraverso il soggiorno, dove prese le scale per la sua
stanza.
Si lasciò alle spalle un silenzio in confortevole che
fu spezzato quando Sasuke si alzò e seguì Naruto.
“Figliolo!”
Mikoto gridò. Sasuke si fermò, ma non si
voltò a guardarla.
“Per
favore, abbi pazienza con lui, è molto stressato!”
Mikoto lo
supplicò. Sasuke fece cenno di si col capo, prima di tornare
a
seguire Naruto.
“Bene, non è interessante” disse Kakashi
sorridendo.
Iruka lo colpì col gomito.
“Ouch!”
gridò Kakashi.
Appena Naruto raggiunse la sua stanza sbattè
la porta e la chiuse a chiave. Si gettò sul letto e
lasciò scendere
silenziosamente delle lacrime.
Sasuke sbattè il suo pugno
sulla porta e cercò la maniglia per tentare di aprire.
“Naruto,
apri la porta!” chiese. Naruto lo ignorò e
sobbalzò ogni volta
che il pugno di Sasuke colpiva il muro.
“Se continui a
comportarti come un bambino, ti tratterò come
tale” Sasuke disse
attraverso la porta chiusa .
Naruto fissò sconcertato la
porta. Si alzò velocemente e aprì la porta con
violenza.
“Non
sono un bambino!” gridò a Sasuke. “Non
pensi che merito di
vivere la mia vita come voglio e non come avete pianificato tu e mio
padre!” disse colpendosi il petto.
Sasuke lo guardò
freddamente, “Sono in debito con tuo padre e io pago sempre i
miei
debiti, che ti piaccia o no!” gli disse prima di girarsi ed
andarsene. Non vide le tracce delle lacrime che segnavano il viso di
Naruto o il dolore di essere visto solo come un debito da pagare.
Naruto si sentì sconfitto e lentamente chiuse la porta. Si
appoggiò
ad essa e ci scivolò contro, finché non si
sedette con le gambe al
petto. Si ripromise che Sasuke non avrebbe mai saputo del suo amore o
non se lo sarebbe perdonato. Giurò a se stesso che avrebbe
sposato
Sasuke e che quando l’anno previsto sarebbe finito, se ne
sarebbe
andato senza voltarsi indietro.
“Mi rifarò una vita per
conto mio senza di te, Uchiha Sasuke, senza di te e i soldi di mio
padre!” giurò asciugandosi le lacrime
furiosamente. “Non mi
farai piangere ancora!” si promise.
Il
matrimonio ebbe luogo tre giorni
dopo; Naruto indossava un abito nero di Armani con una semplice
camicia blu. Sasuke indossava un vestito simile, ma con una camicia
nera. Era una faccenda privata, gli unici testimoni erano Uchiha
Mikoto and Hatake Kakashi. Il pranzo che seguì fu
altrettanto
tranquillo e successivamente Naruto si scusò e
andò in
camera.
Quando
entrò nella sua stanza notò che le sue cose
non c’erano più e si diresse indietro
giù dalle scale per
chiedere dove fossero finite le sue cose. Per le scale
incontrò
Sasuke che stava salendo.
“Dove sono le mie cose?” gli
domandò.
Sasuke lo guardò. Gli piaceva il vestito che
indossava Naruto, sembrava più cresciuto e lo rendeva
bellissimo. Si
accigliò mentre si ricordava della loro conversazione di
qualche
giorno prima sul soggetto ‘vestiti’.
Naruto aveva
rifiutato di andare a fare shopping dicendogli che si trovava bene
con quello che aveva e che non gli serviva nient’altro.
Sasuke non
era dell’umore di combattere Naruto, così aveva
lasciato perdere.
Sapeva che era stata sua madre che lo aveva portato al negozio per il
completo matrimoniale e gliene era riconoscente. Sasuke avrebbe
voluto non aver detto che non gli importava nulla di Naruto.
“Sono
stati spostati nella nostra nuova stanza, che sarà la stanza
padronale nell’ala est,” gli disse semplicemente.
“Cosa!”
Naruto esclamò. Non voleva dividere la stanza con Sasuke.
“Tu
sei mio marito ora!” Sasuke disse semplicemente, scrollando
le
spalle. Salì le scale e Naruto lo seguì come uno
zombie.
Raggiunsero la loro stanza e Sasuke iniziò a
spogliarsi di fronte a Naruto.
“Che stai facendo?” Naruto
domandò in panico.
“Mi sto spogliando” Sasuke rispose,
sedendosi sul lato del letto enorme, per togliersi le scarpe.
“Lo
so, teme, ma perché di fronte a me?” Naruto
distolse lo sguardo in
un altro punto della stanza.
Sasuke era divertito dalla
timidezza di Naruto, “Naruto, anche se questo è un
matrimonio
fasullo dobbiamo mantenere le apparenze di uno vero, ecco
perché
dobbiamo dividere la stessa stanza ed il perché io mi sto
spogliando
in camera” gli disse.
“Tu non hai mai detto nulla su
dividere la stanza” lo accusò, puntando un dito
contro Sasuke,
mentre una chiazza di rosso attraversò le sue guance quando
vide
Sasuke togliersi la camicia.
“Non dormirò vestito, Naruto,
e ti suggerisco di fare lo stesso perché domani notte daremo
il
ricevimento per il tuo benvenuto e per il nostro matrimonio”
Sasuke
lo informò togliendosi i pantaloni.
Naruto tornò sui suoi
passi e si diresse verso il bagno, attraverso la porta di
collegamento. Sasuke sogghignò all’imbarazzo di
Naruto, mentre
tirava fuori dal cassetto un paio di pantaloni per dormire.
Normalmente dormiva solo con i boxer, ma per Naruto avrebbe messo i
pantaloni. Naruto cacciò fuori la testa dal bagno
un’ora dopo e
notò che Sasuke si era già addormentato.
Velocemente andò a
cercare la sua maglietta preferita per dormire. Naruto tenne la
maglietta contro di sè e ne inspirò
l’odore, se la teneva vicino
a sè poteva ancora sentire l’odore di suo padre su
di essa, anche
dopo tutte le volte che l’aveva lavata. La mise e sorrise
osservando quanto fosse larga la maglia su di lui. Suo padre era un
uomo molto alto e Naruto non lo era. Si diresse verso il letto e
notò
che Sasuke si era preso il lato sinistro. Naruto non potè
fare a
meno di guardare Sasuke dormire. Era bellissimo. Naruto
strisciò
sotto le coperte dando la schiena a Sasuke. Non aveva scelta, avrebbe
dovuto fare così.
Continua...
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Eccoci qui ^______^. Spero che il
primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che lascerete qualche
commento per l’autrice della ff che in seguito noi
provvederemo a
tradurre ed a inviarle.
Shinku: pollonucciaa
abbiamo finito il
primo capitolo non ci credo *_________*… su di qualcosa.
Pollon:
Non ci credo nemmeno io, con tutti i problemi che abbiamo avuto noi
due.... Mi raccomando recensite eh? è.é
Altrimenti.... Hehehe!
Scherzetto....