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Autore: tylersanchor    01/06/2014    6 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doveva essere una maledizione. Non c’era altra spiegazione. Se esistevano i lupi mannari, probabilmente esistevano anche le streghe e una aveva maledetto Stiles da piccolo, evidentemente perché era innaturale essere interrotti così tante volte sul più bello. Avrebbe dovuto essere vietato dalla legge. E invece, Stiles si stava dolorosamente rivestendo e, terminata l’operazione, si trascinò ad aprire la porta.
Si trovò davanti Scott, l’uomo che interrompeva le prime volte, che lo fissò con aria di rimprovero e, senza dire una parola, passò oltre, entrando nella stanza e annusando l’aria.
A parte l’odore, sicuramente ciò che era stato interrotto era reso palese da Derek che si stava infilando la maglietta ancora umida e Scott non tardò a capire cosa stava per succedere prima del suo arrivo.
- Tu! – esclamò rivolto a Derek, pronto a iniziare una nuova filippica.
Lo sguardo pieno d’odio che Derek gli rivolse avrebbe fatto sembrare Voldemort un dolce cupcake, ma Scott lo sostenne. Evidentemente era il leader del partito “vogliamo che Stiles muoia vergine” ed aveva una forte devozione all’ideologia.  E aveva anche decisamente poco da fare, a quanto aveva reso palese presentandosi lì, oltre che un pessimo tempismo.
- Senti, - ringhiò Derek, seccato oltre l’immaginabile, con uno sguardo così truce che Stiles pensò fosse sul punto di fare a pezzi qualcosa, magari Scott, - Possiamo saltare la parte in cui mi dai del molestatore di minori e dici a Stiles che sapevi che ero un problema da quando mi hai visto e balle varie tratte direttamente dalle canzoni di Taylor Swift e arriviamo direttamente a quella in cui ti sbatto fuori a calci?
Scott lo fissò, evidentemente stupito di tale eloquenza. In effetti, era una delle frasi più lunghe che Derek avesse mai pronunciato e forse un po’ troppo per il neurone solitario che dimorava nella scatola cranica di Scott, che rimase fermo senza dire nulla.
Stiles si sentì in dovere di difendere Derek, che già aveva dovuto ammettere di avere dei sentimenti quel giorno, e quindi probabilmente era seccato a morte per la cosa, e in più era stato interrotto ancora sul più bello. Probabilmente avrebbe fatto una strage, sarebbe diventato l’Hitler dei lupi mannari e si sarebbe fatto crescere i baffi.
- Scott, ascolta, - disse, andandogli vicino e mettendogli le mani sulle spalle, - so quello che faccio. Mi fido di Derek e ho le mie ragioni.
Ancora silenzio, Scott annusò l’aria ma poi la vista di Derek lo irritò e disse, acido: - Certo, io voglio aiutarti e questo è il ringraziamento. Bene, sono contento per voi. Almeno avete usato il preservativo?
- Perché? – replicò Derek, - i tuoi non l’hanno fatto.
- Scott, - ripeté Stiles, ignorando Derek che stava dando il meglio in quanto a sarcasmo e avvicinandosi ancora di più a Scott, - dammi retta io …
Scott storse il naso: - Puzzi.
Stiles si annusò. Era un po’ sudato, un po’ aveva odore di vestiti umidi e un po’ di pioggia, ma non gli sembrava così male. Scott riprese ad annusarlo e ad un tratto smise, guardò Derek che sembrò improvvisamente trovare interessantissimo il pavimento, che fissò con aria truce, e poi Stiles.
- Oh mio Dio, - disse Scott, sconvolto.
- Non farti strane idee, - ringhiò Derek, con tutta l’aria di poter tranquillamente uccidere tutti i presenti.
Forse avrebbe risparmiato Stiles solo in virtù del fatto che dovevano fare sesso, il che era un’ottima cosa, alla fine.
Scott era allibito.
- Stiles, dobbiamo parlare, - mormorò e fece per trascinarlo via, ma Derek ringhiò, mostrandosi decisamente contrario.
- Torno subito, dai. Ha ragione Scott, - gli disse Stiles, ma venne totalmente ignorato, perché Derek riservò una lunga, cupa occhiata assassina a Scott, che fece finta di nulla e trascinò l’amico fuori dal bed and breakfast, più lontano che poté .
- Allora, - disse, quando ritenne che fossero abbastanza distanti, - Derek … ti ha marchiato?
Oh, che lagna le cose a lupi. Stiles roteò gli occhi. Lui proprio non capiva tutta quella fissa che avevano per complete inutilità. Okay, Derek lo aveva marchiato, ma non era stato nulla di interessante, certo, era stato quasi tenero in alcuni momenti e Stiles si era sentito davvero bene perché gli aveva ricordato le coccole, ma non era questo il punto. Era solo una robaccia da lupi che per lui non significava nulla, dei branchi non gli interessava.
- Uhm, - rispose, - e tu volevi chiedermi questo? Te lo avrei detto anche davanti a lui. Me lo ha chiesto e ho detto di sì. È per la questione del branco, vero? Lasciamelo dire, siete così noio …
- No, - lo interruppe Scott, - ma che branco. Stiles, sai cosa significa quando si viene marchiati da un lupo?
- Ho odore di Derek. Ti dà così fastidio? Posso mettere del profumo, se ti irrita così tanto e …
Scott roteò gli occhi: - Intendo, per te e Derek. Non vuol dire che sei nel suo branco.
Stiles tornò indietro con la mente alla loro conversazione di qualche ora prima e si rese conto che, effettivamente, Derek aveva detto “come se fossi un membro del branco”. Come. Non “per renderti un membro del branco”.  La cosa si fece inquietante.
- E vorrebbe dire …? – domandò a Scott.
- Beh, - rispose lui, - Deaton mi ha detto poco, dice che noi lupi abbiamo l’istinto di farlo e che, quando mi verrà, di parlarne con lui meglio. In sintesi, i lupi marchiano le persone più importanti per loro, Deaton mi ha fatto l’esempio dei cuccioli, ma possono essere anche altre persone. Persone fondamentali, che vogliono proteggere. A questo serve il marchiarsi, ad essere sempre, in qualche modo, con la persona amata. Non è qualcosa che si controlla è qualcosa che si sente e basta.
Il cervello di Stiles rifiutò di assimilare. Voleva forse dire che Derek teneva così tanto a lui? No, era impossibile. Sarebbe stato stupendo, certo, ma andiamo, Derek non lo amava. Aveva amato Paige, magari, ma non lui. Stiles non sarebbe mai stato abbastanza, lo sapeva, ci poteva convivere. Le cose che diceva Scott non avevano senso.
- Scott, Deaton si sarà sbagliato. È roba da branco, dai, Derek non lo farebbe mai. Stiamo “insieme” cioè, insomma, hai capito, perché non stiamo insieme, da pochi mesi e andiamo, nega di avere una qualunque relazione con me e mi marchia? Non è stupido?
Scott strinse li occhi: - Ci tiene a te. Non vuol dire che dobbiate stare insieme, sei solo importante per lui, credo. Molto, molto, molto importante. Deaton dice che questo si fa fra membri dello stesso branco, ha detto bene Derek, ma naturalmente tu sei un umano e non appartieni a nessun branco. È complicato, come ti ho detto ne so poco. Non ho mai sentito necessità di farlo. Probabilmente Derek ne ha sentito il bisogno dato che tutti hanno messo in discussione la vostra … ehm, cosa, consciamente o meno ha sentito il bisogno di fare questo.
Probabilmente se avesse chiesto a Derek gli avrebbe risposto “è per tenerti al sicuro dagli alpha, così non rischio la vita ogni volta per salvarti il collo, cosa credi” ma quella era solo una delle mille interpretazioni che Stiles poteva dare alla cosa. Quella che preferiva, naturalmente, era quella che diceva che Derek lo aveva fatto perché era innamorato di lui, anche se era la più improbabile. Erano insieme, se così si poteva definire la loro relazione, da troppo poco tempo per una cosa così e no, semplicemente. Era bello ma impossibile, come più o meno tutto nella vita di Stiles.
- Se te lo stai chiedendo, - buttò lì Scott, - gli piaci da quando ti ha salvato da Peter. È quello che pensa Lydia e Allison la sostiene. Ne abbiamo parlato dopo che sei andato via e Derek ha inventato una pessima scusa per correrti dietro. Peter ha detto che ti ha trovato un po’ ripugnante fin da quel momento, quindi probabilmente era d’accordo. Quindi ha avuto tutto il tempo di affezionarsi, anche se non lo ammetterebbe.
Stiles guardò Scott allibito: - Chi sei tu? Che ne hai fatto del mio migliore amico che odia Derek?
- Oh, ma lo odio ancora, - replicò Scott, - semplicemente ho capito che ci tiene a te. Lo ha reso decisamente palese. In quanto lupo, devo rispettare la cosa. Odio doverla rispettare, ma almeno so che non ti spezzerà il cuore, ho una garanzia. E poi mi mancavi.
Bastò quello e Stiles lo abbracciò.
Gli era mancato anche lui nonostante le litigate, le interruzioni – soprattutto le interruzioni – e i momenti in cui si erano tenuti il muso. Gli era mancato più di quanto si era permesso di pensare e potergli parlare di nuovo era, beh, semplicemente fantastico.
- Anche tu mi mancavi, anche se mi interrompevi sempre.
- Allora, - disse Scott, - ho detto che accetto che voi due abbiate una cosa, non che facciate sesso. Se Derek davvero ci tiene, dovrebbe aspettare.
Ecco, questo non gli era mancato per nulla.
- Aspettare cosa …?
- Il matrimonio, naturalmente! E Derek non vorrà mai sposarti, quindi problema risolto.
Stiles lo guardò male.
- Sei proprio un idiota, - gli disse.
C’era ancora tanto su cui lavorare. Ma almeno, aveva indietro il suo migliore amico. E forse, forse, chissà, Derek davvero era innamorato di lui. Era una splendida giornata.
 
 
*
 
Ritornarono nella stanza, dove Derek stava camminando avanti e indietro stile futuro papà in una sala d’aspetto. Stiles pensò che Derek sarebbe stato un padre adorabile, anche se probabilmente, casomai glielo avesse detto, gli avrebbe notificato che odiava i bambini. Perché Derek era quel tipo di persona, totalmente, uno di quelli che odiava qualunque cosa avesse un minimo di gioia.
Derek lanciò loro un breve sguardo pieno di aspettativa, sostituito subito da uno di odio puro, naturalmente.
- Avete ufficialmente il mio permesso, - dichiarò Scott, trionfante, - di stare insieme, naturalmente.
- Non stiamo insieme.
Scott  lo guardò male: - Ah, quindi Stiles deve darsi alla monogamia per uno con cui nemmeno sta insieme?
- Non gliel’ho chiesto e a te non interessa, - replicò Derek, - esattamente come a me non interessa di avere il tuo permesso, quello che voglio me lo prendo indipendentemente da te.
Derek il true alpha colpisce ancora. Se Stiles non fosse stato così innamorato si sarebbe sicuramente ribellato a un trattamento del genere ma aveva i neuroni così fusi che lo trovò addirittura affascinante. L’amore rendeva imbecilli, era proprio vero.
Scott aveva una gran voglia di ricominciare a litigare, ma Stiles lo guardò con fare supplichevole e questo, sospirando, fece un gesto infastidito con la mano ma non disse nulla.
- Potremo avere un po’ di privacy ora? – domandò Stiles a Scott e questo rispose.
- Certo! Derek, esci.
Stiles alzò gli occhi al cielo.
- Era una battuta … e comunque, sto proprio fuori dalla porta. Sentirò tutto.
- Non se ti strappo le orecchie a morsi, - ringhiò Derek, mostrando i denti e Scott si dileguò, chiudendo la porta, ma Stiles ebbe l’impressione che non fosse andato lontano.
Nonostante ciò si avvicinò a Derek e gli appoggiò la testa contro il petto, ad ascoltare il suo battito leggermente più veloce del solito. Naturalmente il momento tenero di Derek era finito e rimase impalato come al solito.
- Mi abbracci? – domandò Stiles.
- No.
- Ti amo.
- Tanto non ti abbraccio comunque, - replicò Derek, ma gli fece una goffa carezza sulla testa.
Stiles se la fece bastare.
- Non stiamo insieme, eh? – buttò lì, come per caso e Derek sfoggiò la sua miglior espressione seccata.
- No.
Stiles prese fiato: - Però tieni a me. E mi hai marchiato per questo.
Silenzio per svariati secondi poi Derek, dolorosamente, annuì.
- E non ti infastidisce che io ti ami?
- No.
Stiles cercava davvero di capire come la mente contorta e assolutamente insensata di Derek Hale funzionasse, ma questo sfuggiva a ogni sua logica. Derek sfuggiva a ogni sua logica, aveva pensato che Lydia fosse complicata, ma Derek a confronto la faceva sembrare la persona più normale della Terra.
- Che senso ha? – sbottò, quasi seccato, staccandosi dal petto di Derek.
Silenzio.
- Insomma, mi hai marchiato e stronzate varie però no, non stiamo insieme, no, non sei innamorato, che cosa diavolo è?
- Non lo so, - rispose Derek, - so le cose che ti ho già detto.
- Sono importante per te?
La domanda da un milione di dollari, quella con cui si poteva vincere o perdere tutto. Non che, anche se Derek avesse risposto “no” Stiles avrebbe smesso di amarlo, ma era decisamente convinto che le cose non sarebbero più state le stesse. Non che si aspettasse un no, a dire il vero, Derek gli aveva già detto di tenere a lui, ma la risposta fu a dir poco sorprendente.
- Più di chiunque altro.
Stranamente, Stiles capì Derek forse per la prima volta. Non era questione di stare insieme , di baci o di sesso, era questione di avere qualcosa. Un qualcosa che confondeva entrambi, perché anche Derek, nonostante tutto, era confuso, Stiles lo sapeva, qualcosa di nuovo che nessuno dei due aveva mai provato prima e che nessuno dei due sapeva bene come gestire. Tra loro, indubbiamente, in quei mesi era nato qualcosa, fra i baci, le figuracce, le interruzioni e i brontolii e non era amore, nel senso che non era solo quello. Era fiducia, bisogno l’uno dell’altro, complicità in rarissimi momenti, era il saper sopportarsi a vicenda e mille altre cose, ma soprattutto era solo loro.
Baciare Derek era decisamente un dovere morale dopo quella rivelazione e Stiles lo fece immediatamente e quasi non si accorse delle braccia di Derek che, mentre ricambiava il bacio lo aveva stretto a sé in quello che era totalmente, definitivamente e assolutamente un abbraccio.


 
*
 
 
 
 
Era quasi il tramonto quando si misero in viaggio a bordo di un autobus per Beacon Hills. Scott provò a sedersi vicino a Stiles ma Derek lo precedette e passarono tutto il tempo a lanciarsi occhiatacce, finché Stiles non pensò di offrire a Derek una cuffia del suo iPod per evitare guerre. Stranamente, Derek accettò.
- Oh, c’è Taylor Swift, cambio? – domandò Stiles.
Derek scosse la testa: - Questa canzone non fa così schifo.
E aveva ragione, era davvero perfetta per quel momento.
 
 
“All I know is we said hello
So dust off your highest hopes
All I know is pouring rain
And everything has changed
All I know is a newfound grace
All my days, I'll know your face
All I know since yesterday is everything has changed.”
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Non so se è la canzone triste che sto ascoltando ma mi salgono seriamente le lacrime. Quindi no, metto una canzone allegra e here we go! Ebbene sì, questo è l'ultimo "appassionante" per modo di dire, capitolo. Dopo di questo, epilogo e adios, hasta la vista e tutte quelle cose che dicono alla fine dei western. E no, non sono pronta a fare il discorsone di fine storia e penso che non lo farò, perlomeno non in modo decente. Basta, odio queste cose, ma sarà che sto facendo già la valigia e non vedo l'ora di partire, sarà che comunque finire qualcosa è sempre strano, cioè bello ma anche brutto e basta mi sento una canzone di Adele riuscita male. Quindi, rimandiamo alla prossima e vi racconto un po' della mia vita: allora, sto facendo la valigia e sembra che io debba traslocare perché ho tipo 234567 cose per terra e staò via cinque giorni, ma non so cosa mettere sinceramente ahahah insomma, che cavolo di tempo fa in Austria? Come si vestono gli austriaci? L'unico austriaco che conosco è il padrone di Rex, che oltretutto è il personaggio di un telefilm e aiuto. Mi daranno da bere birra? Io odio la birra, non la voglio e non mi piacciono nemmeno le salsicce. Spero abbiano del latte e soprattutto, lo yogurt. E adesso vado a vedermi un film di Natale giusto perché è appena iniziata l'estate.
Comunque, mi sono appena accorta che nello scorso capitolo non ho ringraziato le fanciulle che hanno recensito sono UNA BRUTTA PERSONA. Scusate ma in questi giorni sono distrattissima çç quindi grazie a alixsoldier, Epic_FHale, Adelaide Bonfamille, cheekbones, Tenten, alixsoldier, ursula74, two_dollar_bill, xKittyx, horanadorable so che sono orribile abbiate pietà della povera Ron che ha il cervello in pappa.
Vi lascio con lo spoiler per l'epilogo, che pubblicherò Martedì - esatto, stavolta avete un giorno preciso - e adios, ci si risente tra due giorni, un'ultima volta.


Spoiler: "Derek non aveva parole per definire la sua sfortuna. Doveva essere stato maledetto da piccolo, perché andiamo la cosa era ridicola. Non era bastato scoparsi una psicopatica, ora aveva pure il diciassettenne in crisi che aveva bisogno di cose inutili come l’amore. Oh, ma lui aveva la soluzione, basta relazioni, cioè, quasi relazioni, si sarebbe lasciato il mondo alle spalle e sarebbe andato a vivere in una grotta nel bosco perché decisamente non era possibile …"
  
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