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Autore: Wilwarind86    01/06/2014    4 recensioni
- N-naruto-kun? -
Quella parola arrivò alle orecchie del ragazzo come un sussurro, alzò la testa mostrando le lacrime che ormai da tempo gli solcavano le guance imperterrite, gli occhi erano diventati completamente rossi, forse proprio per il troppo piangere, le labbra erano serrate per cercare di evitare di interrompere quei dannati singulti, le mani sporche di sangue.
Sporche del sangue di Hinata.
NaruHina
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia partecipa al contest " Amarsi: non solo a San valentino " indetto da Tomoko-chan sul forum di Efp.


Nik del forum: Yelle Minya

Nik di EFP:  Wilwarind86
Avvertimenti: 
Pacchetto scelto: Pacchetto Rosso - Follia
Eventuale Pacchetto Speciale:
 
 
 





さよなら Sayōnara.
 
 


Un sogno.
Sin da quando ero piccola, ho sempre pensato che da grande avrei potuto fare tante di quelle cose divertenti e che nessuno avrebbe mai potuto fermarmi; nonostante fossi un ninja, nella mia testa avevo tanti sogni e desideri e speravo che almeno un giorno si potessero realizzare.
Nella mia breve vita ci sono stati momenti difficili da poter affrontare da sola, pensavo di non riuscire ad andare avanti, ero convinta di rimanere indietro rispetto agli altri, non mi ritenevo adatta a diventare un ninja.
Eppure tutto questo cambiò un giorno.
Un giorno molto speciale.
Quello stesso giorno in cui mi accorsi di essere innamorata dell’unica persona che riusciva a sorridermi sinceramente dal più profondo del cuore. Andando avanti pensai che sarei potuta benissimo restargli accanto, perché lui mi aveva aiutato sollevandomi il morale con un sorriso, quindi ero come dire… costretta ad aiutarlo in tutto e per tutto, così come lui mi aveva insegnato io cominciai a sorridere spontaneamente.

 Ho amato fino alla follia, ma ciò che gli altri chiamavano follia per me era l'unico modo di amare…


Quanto avrei voluto rimanere accanto a lui per sempre.
Ma quanto mi sbagliavo, perché il “per sempre” non esiste e non esisterà mai.
Un sogno.
Tutto quello che mi bastava era che Lui sorridesse, questo era il mio nuovo sogno.
Ma allora perché in quel momento non stava sorridendo?






Cercò lentamente di riaprire gli occhi chiari, ma una luce accecante la investì in pieno costringendola a richiuderli subito dopo. Riprovò in un secondo tentativo a riaprirli, ma per il troppo sforzo compiuto cominciò a tossire violentemente; i capelli scuri erano sporchi di fango e di sangue, quel colore rosso percorreva più punti tra cui il braccio ed altre parti del corpo, ma non accennava ad arrestare il suo flusso involontario. Aveva perso sensibilità ad entrambe le gambe, era chiaro ormai che non si sarebbe più potuta alzare senza un intervento immediato da parte di un ninja medico, ma nei paraggi non era rimasto nulla se non il vuoto stesso.
Anzi doveva correggersi, erano rimasti lei, il vuoto e Naruto.
Cominciò a sbattere lievemente le ciglia per cercare di mettere a fuoco , ma gli occhi ormai stavano diventando inutili, tra le lacrime, che non accennavano ad arrestarsi, e l’oscurità del luogo, ormai non c’era più niente da fare.
Stranamente riuscì a captare delle urla in lontananza, ma quelle urla non erano niente rispetto ai rumorosi singhiozzi che il compagno accanto a sé stava cercando di trattenere in tutti i modi.
<< N-naruto-kun? >>
Quella parola arrivò alle orecchie del ragazzo come un sussurro, alzò la testa mostrando le lacrime che ormai da tempo gli solcavano le guance imperterrite, gli occhi erano diventati completamente rossi, forse proprio per il troppo piangere, le labbra erano serrate per cercare di evitare di interrompere quei dannati singulti, le mani sporche di sangue.
Sporche del sangue di Hinata.
<< Non dovresti parlare, devi rimanere in silenzio. – fece una piccola pausa mentre cercava di asciugarsi furiosamente le lacrime con il palmo della mano - Sono andato a chiamare Sakura e gli altri, fra poco verranno qui e ti salveranno! Non ti devi preoccupare e non devi assolutamente parlare! >>
Hinata abbozzò ad un leggero sorriso sincero dalla parte del compagno, chi in punto di morte avrebbe sorriso?
Non riusciva neanche lei a capirne il motivo, eppure vedere la persona che più stimava e che più amava fra tutte con quell’espressione così disperata le faceva del male, perché Hinata non voleva vederlo piangere, Naruto avrebbe dovuto sorridere sempre e comunque, desiderava solo la sua felicità, non le importava con chi, voleva solo vederlo sorridere anche senza di lei.
Abbassò lo sguardo sulle mani, anch’esse sporche completamente del suo sangue, con sguardo triste.
<< Naruto-kun – rialzò gli occhi per guardare un’ultima volta quegli occhi azzurri che per tanto tempo aveva osservato di nascosto – è f-finita. H-ho perso troppo sangue, le mie f-ferite si sono riaperte – si bloccò all’istante per colpa della tosse che prepotentemente le aveva bloccato per un attimo il respiro. Un rivolo di sangue uscì dalle labbra chiare e secche – Il mio tempo è terminato. >>
Chiuse gli occhi sotto lo sguardo incredulo del biondo, che con le braccia si precipitò a stringerla sempre più forte, mentre l’odore pungente del sangue s’insinuava nelle sue narici.
Naruto la circondò con le braccia, portando entrambe le mani sui capelli lunghi e scuri della ragazza per cercare di reggerle la testa.
<<  Non te ne puoi andare in questo modo, tu… - altre lacrime fuoriuscirono imperterrite, percorsero con una lentezza disarmante la guancia del ragazzo per poi cadere sul viso delicato di Hinata – …sei  una mia cara compagna. >>
Si, compagna.
Nonostante Hinata amasse più di chiunque altro Naruto, lei sotto gli occhi del ragazzo sarebbe rimasta solo una carissima compagna.
Un’amica, niente di più.

Gli occhi erano stanchi, le occhiaie profonde ripercorrevano una linea esatta l’esterno dell’occhio, con molta cautela si avvicinò a Naruto e, senza farsi accorgere, premette con delicatezza le labbra con quelle del ragazzo; appoggiò una mano sulla sua guancia per scacciare quelle lacrime di troppo, lasciando per sbaglio una scia di sangue sulla guancia, mentre l’altra mano era lievemente appoggiata sul petto del ragazzo, o meglio sul cuore sperando magari che un giorno, lontano o vicino che sia, i suoi sentimenti arrivassero al destinatario.
<< N-naruto-kun – sussurrò in un primo momento a pochi centimetri dalle labbra del compagno, un’ultima lacrima scese sulla guancia destra della ragazza, perché in fondo lei non avrebbe voluto andarsene senza neanche essersi dichiarata in modo chiaro e conciso; ma cosa avrebbe potuto fare? Affermare che avrebbe voluto vivere per restargli accanto? In momenti del genere era meglio tacere, perché così avrebbe complicato ancora di più la situazione, e poi questo non era un addio, ma un arrivederci. O almeno Hinata ci sperava dal più profondo del cuore. Infine sorrise pronunciando le sue ultime parole: – g-grazie di t-tutto. Sayōnara. >>
Un ultimo grido squarciò il silenzio del villaggio della Foglia.






 

Per chi non lo sapesse la parola “Sayōnara” in giapponese significa “Addio”, ma in realtà ha diverse sfumature, può essere benissimo inteso come un arrivederci.
 

Come ho già detto questa storia partecipa al contest indetto da Tomoko-chan, spero che almeno a voi lettori possa piacere questa piccola one-shot, ammetto che non è stato semplicissimo scriverla tra la scuola ed impegni vari.
Grazie per chi passerà e per chi lascerà una piccola recensione.
A presto.


Yelle Minya.
 
   
 
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