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Autore: coccinellanna    02/06/2014    0 recensioni
Un anno dopo, Elena cerca di affrontare un'assenza ingombrante.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elena era felice di tornare al college. Quel weekend a Mystic Falls aveva assorbito tutte le sue energie ed ora il suo corpo le domandava un po' di normalità. Voleva soltanto essere un'anonima studentessa, con i capelli spettinati e lo sguardo di chi si è appena alzato, che attraversa il campus correndo per non arrivare tardi alla lezione. Voleva soltanto spettegolare con Caroline mentre ingurgitava quantità inammissibili di gelato al cioccolato. Voleva lamentarsi del professore carogna, di quello che infila nell'esame proprio il paragrafo che tutti avevano deciso di saltare.

Dopo la morte di Bonnie, lei e Caroline avevano cambiato stanza. Avevano anche fatto amicizia con un paio di ragazze che stavano dall'altra parte del corridoio. Le sembrava incredibile come scambiare quattro chiacchiere con loro prima di una lezione o nella pausa pranzo fosse diventata un'abitudine irrinunciabile. Eppure loro non sapevano niente di lei, o meglio qualcosa sapevano, ovviamente, ma Elena sentiva che non era sufficiente. Non aveva mai parlato con loro dei suoi genitori, ad esempio. O di Damon.  
Era quello che le mancava di più di lui. L’intimità. Dal momento in cui l’aveva conosciuto, Damon era riuscito a capirla meglio di chiunque altro. Per la prima volta nella sua vita aveva sentito di avere accanto una persona a cui poter dire tutto. Qualunque cosa, sicura di non essere giudicata.
La sua assenza era pesante, come un macigno pronto a crollarle addosso senza preavviso. Le mancavano i suoi occhi azzurro cielo. Le mancavano i momenti in cui lui non era in grado di sostenere il suo sguardo e allora i suoi occhi fissavano intensi un punto lontano imprecisato. Faceva fatica ad ammettere che le era sempre piaciuto vedere Damon in difficoltà, ammutolito e con i pugni serrati per non perdere la calma, vederlo insicuro, convinto di non essere abbastanza per lei, convinto di non poter essere il principe azzurro della storia. Quelli erano i momenti in cui Damon era vulnerabile. Ed Elena era quasi certa che fosse stato in uno di quei momenti che si era perdutamente innamorata di lui.

-Ciao, Elena! Vuoi che ti aiuti?-
Elena si risvegliò dai propri pensieri e si accorse di essere ferma sul pianerottolo della seconda rampa di scale del dormitorio, con un  paio di libri sotto il braccio e un borsone nell’altro.
-No, grazie Kira.-
-Avanti dammi i libri, li porto io. Non dirò a Caroline che ti sei fermata sulle scale con il fiatone, promesso!-
Elena ridacchiò e le passo i due volumi.
-A dire la verità mi sono fermata perché ero distratta, non avevo il fiatone.-
-Ah, capisco. Meditazione sulle scale.-
Elena non fece in tempo a ridere di nuovo, perché Kira era già partita di corsa e aveva imboccato il corridoio sulla destra, a mo di sfida. Lei fece con calma. Sentì Kira bussare alla porta e raccontare a Caroline sghignazzando cosa era appena successo. Sì, era decisamente felice di essere tornata lì, in quel posto che non era casa, ma che per ora era quello che ci assomigliava di più.
 
Erano passate da poco le dieci. Elena stava facendo passare i canali della televisione, seduta a gambe incrociate sulla moquette della stanza. Caroline stava studiando. Più che altro stava sfogliando svogliatamente il libro, fermandosi solo a leggere i titoli dei paragrafi.
-Senti, Elena. Ti devo parlare…- Caroline si girò dalla scrivania, con lo sguardo preoccupato.
-Che succede?-
Elena aveva la sensazione di sapere quale sarebbe stato l’argomento e da come la sua amica si agitava sulla sedia aveva probabilmente ragione.

-Sai, ultimamente io… - Caroline aveva iniziato a gesticolare, come faceva sempre quando era nervosa – io e Stefan ci siamo avvicinati. E credo che, insomma lui mi piace.-
-Sì, lo avevo capito.- Elena guardò la sua amica, cercando di non ridere. Caroline si morse un labbro ed esitò un attimo, prima di continuare.
-E io piaccio a lui. Si potrebbe dire che stiamo insieme.-
-Lo sapevo! Mi sono insospettita dal momento in cui hai cominciato a passare intere giornate a Mystic Falls e poi tornavi qui tutta sorridente e con la testa fra le nuvole. Non puoi nemmeno immaginare quanto io sia felice per voi!-
-Quindi non sei arrabbiata?-
Per tutta risposta Elena si alzò dal pavimento e andò ad abbracciare la sua amica.
-No, Care, non sono arrabbiata. Perché dovrei esserlo? Però non capisco perché hai aspettato fino ad adesso per dirmelo.-

-Perché credevo che potesse darti fastidio. Non  fraintendermi, lo so che fra te e Stefan non c’è più niente. Non è quello. Mi sembrava egoista dirti che mi sono innamorata e che non sono mai stata più felice in vita mia, quando tu pochi mesi fa hai perso Damon. E lo so cosa stai per dire, ma non è vero che stai bene, che va tutto bene. Io lo vedo che soffri da quando lui non è più qui e vorrei sapere cosa fare, che cosa dirti per farti stare meglio ma non lo so. E poi dopo che tu e Stefan avete litigato la scorsa estate tutto è diventato così strano e lo sai che ho cercato di non prendere parte. Stefan dice che tra di voi è tutto a posto, ma sappiamo entrambe che non è così. Tu non torni mai a Mystic Falls… -
Caroline smise di parlare. Elena aveva gli occhi lucidi e guardava con intensità il pavimento.

-Care? Posso dormire nel tuo letto per stanotte?- Caroline annuì e la strinse così forte che per un attimo Elena pensò che la potesse stritolare.
Poi si lasciò andare e pianse fra le braccia della sua amica, come non faceva da tanto tempo.
 

-Cosa ti ho detto riguardo alle mie camicie?- la testa di Damon si girò nella sua direzione non appena entrò nella stanza. Il suo sguardo percorse il corpo seminudo di Elena.

-Che sono bellissima quando le indosso?- Elena si mise in posa, scimmiottando una fotomodella. Damon ridacchiò, poi si avvicinò e la baciò lentamente.

-Sei stupenda, con o senza camicia. Però sai che potrei essere poco delicato mentre te la tolgo…- le sue labbra percorsero il collo di Elena -e questa camicia mi piace un sacco. E questo mese mi hai già strappato tre camicie-
-Siamo in ritardo- Elena cercò di mantenere la calma, nonostante la scia di baci che Damon stava lasciando sulla sua clavicola. Erano davvero molto in ritardo e Caroline gli avrebbe uccisi.

-Ricordami ancora perché dobbiamo aiutare la bionda con i preparativi di una festa a cui non ho intenzione di lasciarti partecipare?-
-Perché Bonnie è in viaggio, Stefan sembra essersi volatilizzato e ho promesso a Matt che non lo avrei lasciato solo a sgobbare. Eh, scusa perché non mi lasceresti andare alla festa di Caroline?-

-Perché ho in mente modi migliori per passare il 4 luglio- Damon le fece l’occhiolino e Elena considerò seriamente l’ipotesi di dar buca alla sua amica. Lei e Damon non riuscivano a stare lontano l’una dall’altro, erano come due calamite che si erano sfiorate per troppo tempo e adesso non potevano fare a meno di scontrarsi con tutta la forza di cui erano capaci.

-Notizie di tuo fratello?- Elena non voleva fare quella domanda e infatti il volto di Damon si incupì immediatamente.
-Niente.- disse, scuotendo piano la testa –spero solo che non sia ripiombato nelle sue vecchie abitudini-.  

Damon sospirò rumorosamente.

-Ehi- Elena prese il suo volto fra le mani –sono sicura che sta bene. Se non fosse così lo sapremmo, giusto? Tutto questo non è colpa tua, lo sai. Rifarei le stesse scelte e gli stessi errori che ci hanno portato fino a qui un altro milione di volte, Damon. Perché ti amo. E perché tuo fratello ti perdonerebbe qualunque cosa. Quindi adesso sorridi e preparati a diventare un dipendente sottopagato della ditta di Caroline Forbes.- Damon roteò gli occhi, ma non riuscì a trattenere un sorriso -Ah, dimenticavo! Hai solo cinque commenti sarcastici a disposizione per il resto della giornata quindi usali bene!-.  

 

Elena si svegliò di soprassalto. Non aveva mai odiato tanto la sveglia come quella mattina.     

Note: lo so che Kira suona come un nome da cane (a me piace tantissimo però sono gusti), ma stavo guardando orphan black e non sono riuscita a inventarmi niente di meglio. La scena tra Damon e Elena era ovviamente un flashback ambientato nell'estate fra la quarta e la quinta stagione. grazie a tutti quelli che recensiscono/leggono/piangono mentre leggono/seguono la mia storia. Prometto di aggiornare entro settimana prossima, anche se non so quanto dobbiate fidarvi di una studentessa in sessione estiva. Un abbraccio  
  
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