Un rumore lieve di passi attira la mia attenzione. Alzo appena lo testa, e lo vedo. Romeo Montecchi, l'assassino di Tebaldo si accinge ad aprire la tomba della mia amata Giulietta, come se la vendetta potesse protrarsi oltre la morte.

Ma è nel momento in cui alza la testa e i suoi occhi trafiggono i mei che capisco che non è la vendetta a spingerlo. E prima ancora che parli, prima ancora che io mi accinga a contraddire le sue parole, io so qual'è la verità.

So che la donna che giace in quella tomba l'ho perduta prima ancora di averla avuta.

So che l'uomo che mi sta davanti con la morte negli occhi mi ha rubato il mio sogno più bello prima ancora che io potessi azzardarmi a sfiorarlo.

So che ciò che io ho a malapena osato chiedere, lui se l'è preso. O meglio, gli è stato dato.

Capisco tutto questo, ed è allora che qualcosa dentro di me si spezza per sempre. Non voglio più lottare, non voglio più vivere. Non voglio più niente.

Sento il freddo metallo della spada trafiggermi, eppure non fa così male. Cado a terra, gli occhi che mi si annebiano e la vita che fugge via, accompagnata dalla mia ultima illusione.

Allora, beneamato popolo di EFP!

Eccomi di nuovo qui, ad infestare questo fandom con rutti mentali inconsulti. Questa volta, per chi non l'avesse capito, l'oggetto del mio sclero è Paride, un personaggio che è a malapena accenato, e che tuttavia mi ha sempre ispirato tantissimo. Spero di non essermi allargata troppo con le licenze poetiche.

Un saluto, e fatemi sapere cosa ne pensate! XD

Un bacio,

Saitou