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Autore: naley3gwain46    05/06/2014    4 recensioni
Dean è un giornalista di una grande metropoli, che per motivi familiari si è dovuto trasferire in una minuscola città dell'Inghilterra per fare da tutore al suo Fratellastro di 17 anni Arthur, quello che credeva fosse una tranquilla cittadina in realtà nasconde pericoli inaspettati ... drammi adolescenziali e mistero non mancheranno.. per non parlare dell'amore... perchè si sà le anime gemelle si ritrovano sempre ;) -Ti prego Arthur dimmi che non hai sul serio comprato un castello.- lo supplicò....
-Arthur lo guardava fisso e alla fine scoppiò a ridere, Dean Camelot è una leggenda, dovresti vedere la tua faccia, tranquillo non sono un completo idiota è un villino in una strada tranquilla vicino al tuo nuovo posto di lavoro e alla biblioteca – -E alla tua nuova scuola giusto?- chiese Dean retorico.
-Si signorina Rottermaier e alla mia nuova scuola- gli rispose prendendolo in giro. In quel preciso momento si materializzò davanti a loro un enorme cartello stradale con su scritto “Benvenuti a Greyhollow”. Dean alzò gli occhi al cielo e pensò che il nome almeno lo avevano azzeccato.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'it's a little small world'
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**Eccoci ritornati dopo una luuunga pausa di riflessione lo hiatus incalza e visto che non ho più nulla da guardare sono tornata ad ossessionarvi con le mie storie...l'inspirazione non è al massimo quindi non so cosa ne può venire fuori.. spero che vi aggradi nessuno è mio uffa non è giusto ci vediamo alla fine enjoy this**
 






Dean era passato a riprendersi la sua auto.
Fortunatamente il barista aveva tenuto la sua baby al sicuro.
 
Stava imboccando il vialetto di casa quando la scena che gli si parò davanti lo terrorizzò.
 
Inchiodò e scese di corsa dall’auto ancora in moto.
 
-Che diavolo è successo?- urlò col cuore che gli martellava nel petto.
 
Di fronte a lui Arthur teneva il braccio di un ragazzo intorno al suo collo, come a sorreggerlo,sembrava infatti che quello non ce la facesse a camminare da solo.
 
Sui vestiti di entrambi erano sparse qua e la macchie di sangue.
Ed era questo che aveva fatto  uscire di testa Dean, le macchie di sangue sul giubbotto di Arthur e sui vestiti del ragazzo.
 
Gli corse incontro e lo riconobbe all’istante.
 Il ragazzo che stava con Arthur era il nipote di Castiel.
 
“Gesù quella città era davvero un posto dannatamente piccolo”, imprecò mentalmente.
 
-Che diavolo hai combinato?- urlò di nuovo contro suo fratello.
 
-Tranquillo Dean è solo un po’ stordito, l’hanno suonato per bene-
 
-Ma chi? Perché? che avete combinato?-
 
-Senti ti racconto tutto tra un minuto ma aiutami a portarlo dentro..-
esclamò Arthur mentre si sforzava di tenere su Colin.
 
-Dobbiamo portarlo all’ospedale e se ha qualche lesione interna.. o mio Dio Arthur.. – si mise anche lui un braccio di Colin intorno al collo per portarlo in casa.
 
-No non c’è bisogno dell’ospedale sto bene davvero a mio Zio prenderebbe un colpo- disse flebilmente Colin.
 
Si era ripreso e stava mettendo a fuoco il viso di Dean.
Aveva una faccia familiare,si disse, ma la sua testa era ancora confusa.
 
Lo portarono in camera di Arthur su per le scale.
 
Arthur si precipitò a sistemare il letto.
 
E Colin fissò Dean sgranando gli occhi:
 
-Tu sei…-iniziò a dire.
 
Ma Dean fu più rapido, gli mise una mano sulla bocca e scosse la testa con forza da destra e a sinistra e subito lo lasciò andare di nuovo, cosi rapidamente che Colin, ancora leggermente stordito dalle botte prese, rischio di perdere l’equilibrio e di cadere.
 
Arthur lo afferrò al volo.
 
-Dovresti aiutarlo Dean- lo rimproverò.
Aiutò Colin a sistemarsi sul letto.
 
-Vado a spegnere la macchina e a metterla nel garage.. tu cerca di medicargli quelle ferite,-disse rivolto a Arthur- e poi mi racconterai che diavolo avete combinato.. E la prossima volta che decidete di farvi pestare a sangue almeno fate in modo che non sia il giorno libero del signor Carson!- uscì dalla porta lanciando un ultimo sguardo implorante a Colin.
 
Colin era mezzo intontito dalle botte prese e dal sangue perso, ma era abbastanza lucido da riconoscere il dio greco che era a casa sua quella mattina, Dean.
 
Dean Winchester.
 
Questo significava che suo zio era andato a letto col fratello di Sam, e non lo sapeva neanche.
 
Inoltre per giunta era anche il fratello di Arthur.
Che casino.
 
Gli girava la testa, si lasciò cadere sul letto.
 
-Stai bene?-Colin percepì una nota di apprensione nella voce di Arthur.
 
Sembrava che si preoccupasse per lui.
 
E poi ricordò, lo aveva salvato.
 
Un gesto davvero coraggioso il suo.
 
Poteva tirare dritto, starsene tranquillo per i fatti suoi, invece aveva rischiato di farsi male, male sul serio, si era buttato nella mischia per aiutarlo.
 
Si tirò su a sedere lentamente, tutto girava.
 
-Si ..-rispose- ..non preoccuparti sono stato picchiato altre volte…- cercò di sorridere, ma una fitta sotto il fianco trasformò la sua risata in una smorfia di dolore.
 
Arthur lo guardò interrogativo.
 
-E’ una lunga storia …- tagliò corto non aveva voglia di parlarne adesso.
 
Arthur si avvicinò.
Si tolse la maglietta.
 
-Cosa stai facendo?- articolo Colin lo sguardo che indugiava lungo le    le linee dei muscoli pettorali in evidenza, se il fratello era un dio greco certo Arthur non lo faceva vergognare, a quel pensiero arrossì di imbarazzo.
 
-Voglio controllare i danni- gli rispose mentre si ammirò nello specchio e nel farlo non fece a meno di notare il rossore sui zigomi marcati di Colin.
 
Gettò la sua maglietta su una sedia.
 
-Niente di grave- disse ma per qualche stupida ragione decise di non rimettersela.
 
Che cosa gli diceva la testa ? Che quel ragazzo che lo considerava un idiota potesse essere attratto da lui? Che idiozie e poi cosa gli faceva pensare che fosse gay? Cacciò quel pensiero in fondo alla sua mente.
 
-Purtroppo Carson non c’è.. quindi dovrò disinfettarti io le ferite.. del resto non vuoi andare in ospedale.. e tra me e Dean.. beh.. penso di essere io il male minore- rise una risata nervosa.
 
Colin lo fissò non credeva che un ragazzo tanto carino avesse la capacità di sentirsi nervoso.
 
-Ok disse- cercando di risultare indifferente alla cosa.
 
-Dovresti toglierti i vestiti allora.- disse Arthur guardando altrove.
 
Colin si paralizzò.
 
Doveva spogliarsi di fronte a lui, il solo pensiero gli faceva venire la nausea, ma non aveva scelta, o quello o l’ospedale e lui odiava gli ospedali.
 
Si tolse la giacca e poi il maglione e infine la maglia a maniche corte che portava, era una maglietta blu, degli  Xmen- della Marvel che aveva trafugato dall’armadio dello zio.
 
Arthur sorrise vedendo la maglietta.
 
Colin arrossì.
Era imbarazzato dalla situazione e da quella stupida maglietta che aveva deciso di indossare e che nessuno avrebbe dovuto vedere.
 
Immaginò che questo non l’avrebbe fatto salire di considerazione agli occhi di Arthur.
 
-Xmen è?- disse.
 
-Già- ammise Colin sconfitto,ora  non aveva voglia di lottare per difendere la sua passione che lo faceva apparire uno sfigato agli occhi di Arthur.
 
Gli faceva male dappertutto.
 
 
Arthur verso dell’alcol sulle garze –Allora vado– disse – Farà male..-
 
Colin gli strappò dalle mani la garza –Posso fare da solo non ho cinque anni e non sono fatto di pasta frolla- disse spazientito.
Non voleva dargli  altri validi motivi per deriderlo.
 
Arthur si perse ad osservare il fisico asciutto di Colin la sua pelle bianchissima.
Colin intanto stava cercando di medicarsi il lungo taglio che aveva sulla schiena, proprio dove il coltello era stato puntato contro di lui,non era profondo, era una ferita superficiale in realtà, ma non riusciva a raggiungerla.
 
-Posso aiutarti?-suggerì Arthur.
 
-Non ce n’è bisogno ..- rispose burbero Colin.
 
-Considerando che ti ho salvato la vita potresti almeno ringraziarmi..- rispose Arthur e gli strappo la garza dalle mani.
 
Colin si rassegnò e si fece aiutare, aveva ragione dopotutto pensò.
 
-Grazie- disse sottovoce e sorrise.
 
Arthur si perse in quel sorriso.
 
-Dovere- gli rispose ironicamente –sono o non sono un cavaliere è il mio compito - e rispose al suo sorriso  e Colin pensò che fosse il sorriso più bello che avesse mai visto.
 
Improvvisamente pensò ad Amy e a quanto si sarebbe esaltata per quella assurda situazione,lui e Arthur nella sua stanza mezzi nudi, ma poi si perse nella sensazione delle sue mani che percorrevano la sua schiena.
 
No non andava affatto bene, si disse doveva farlo smettere.
 
Si girò di scatto e afferrò la sua mano, Arthur lo fissò a un palmo dalla sua faccia interrogativo e lo guardava fisso con quei suoi occhi incredibilmente blu e lui non riusciva a lasciare andare il suo braccio era paralizzato sotto il suo sguardo.
 
-Interrompo qualcosa?- Dean era entrato nella stanza e li guardava spazientito –adesso mi spiegate che cavolo è successo ?-
 
                                                                       
                                                                                           ****
 
 
Che diavolo ci fa mio nipote a casa tua ?- esplose Cas non appena mise piede in casa.
 
-E perché è ridotto in questo stato?- Colin aveva un occhio nero e il labbro spaccato. Con una mano si premeva sul fianco faticava a respirare per il dolore.  Un ragazzo biondo e con gli occhi azzurri gli era seduto a fianco,  anche lui era un po’ pesto ma sicuramente non era messo male come Colin pensò Cas.
 
Dean lo aveva chiamato per avvisarlo che doveva venire a prendere suo nipote, gli aveva dato il suo indirizzo, dicendogli che era stato coinvolto in un litigio, ma non aveva voluto spiegargli tutta la faccenda per telefono.
 
-Se questo è un trucco per farmi venire a casa tua..-lo aveva avvertito.
 
-Rilassati Casanova non ti starai sopravalutando?- gli aveva risposto Dean e risentito e aveva messo giù.
 
-Sto bene Zio.. Arthur ti presento Castiel Merlin mio zio a.k.a. la regina del dramma ..-Sorrise Colin ma lo sforzo gli procurò un'altra fitta.
 
-Che diavolo gli hai fatto?- continuò Cas gettandosi addosso a Colin.
 
-Calmati Cas ti verrà un infarto.. E poi perché dovrebbe essere colpa mia?- esclamo Dean.
 
-Cas???- Esclamò Arthur interrogativo,non ci stava capendo niente perché c’era quella confidenza tra i due.
 
- Perché conosci Caaas lo zio di Colin Dean?- continuò Arthur pronunciando la parola Cas con enfasi.
 
-Già -disse Colin guardando prima suo zio e poi Dean insistentemente -perché voi due vi conoscete?-
 
-E’ una lunga storia Arthur- tagliò corto Dean ma sapeva che suo fratello ci sarebbe tornato sopra non appena i loro ospiti avessero varcato la porta.
 
-Non  è stata colpa sua zio, vedi Arthur è il fratello di Dean e Sam Winchester..-inizio a spiegare Colin.
 
-Fratellastro- ci tenne a precisare Arthur, che non capiva perche quel tipo ce l’avesse tanto con suo fratello, ma era sempre meglio mantenere le distanze si disse, così per sicurezza. 
 
-Tu sei il fratello di Sam?.. Oh mio dio!- Cas si bloccò e smise di agitarsi guardò Dean per la prima volta con un espressione diversa dalla collera.
 
Nei suoi occhi ora c’erano compassione e dolore almeno era questo che Dean credeva di leggerci.
 
-Mi dispiace Dean.. ma mi spiegate questo cosa c’entra con te e con Arthur e con come siete ridotti?-
 
Colin racconto di nuovo l’accaduto da capo non tralasciò nessun dettaglio proprio come aveva fatto poco fa con Dean.
 
Gli racconto dei tizi che lo avevano aggredito, delle richieste che avevano fatto, di cosa volevano e di come Arthur lo avesse salvato da quella situazione.
 
-Ma io non ho niente, non capisco,  chi sono questi tizi, di cosa parlano, cosa vogliono?-Castiel era spaventato non sapeva che fare aveva paura per lui e per quello che poteva succedere a suo nipote, Dean si avvicinò a lui d’istinto, come se qualcosa dentro di lui gli urlasse di proteggerlo e gli mise una mano sulla spalla.
 
-Forse lo so io cosa cercano.. ragazzi per favore potete lasciarci soli?-
 
Colin e Arthur si guardarono, non era giusto quello che gli stavano chiedendo, erano coinvolti anche loro perché dovevano essere tenuti all’oscuro.
 
 Ma lo sguardo di Dean non ammetteva repliche Arthur lo sapeva, afferrò Colin per un braccio e lo trascino via con se.
 
-Aspetta Arthur io voglio sapere che succede se tuo fratello sa qualcosa di questa faccenda-disse Colin mentre Arthur se lo tirava dietro per un braccio.
 
-Credo che riguardi Sam..- ammise Arthur sedendosi sui gradini dell’ingresso, erano usciti in giardino con delle bibite in mano.
 
-Sam.. ?-chiese Colin preoccupato si era appoggiato alla porta della veranda.
 
-Quelle domande che Dean ti ha fatto dopo la tua storia se conoscevate Sam .. se lui conosceva tuo zio.. se gli aveva mai parlato delle sue ricerche ..del fatto che tenesse un diario..-spiego Arthur fissando un punto indistinto di fronte a lui.
 
Se ne stettero in silenzio per un po’, entrambi a fissare il vuoto.
Poi Arthur parlò la sua voce era un misto tra sofferenza e speranza, di quel genere di speranza a cui ci si aggrappa quando si è appunto disperati.
 
-Credi che sia vivo Colin?- i suoi occhi erano diventati lucidi.
 
Colin fissò Arthur e per la prima volta riuscì a guardare oltre il suo fisico scolpito, oltre la sua ostentata sicurezza, al di là di quella facciata, c’erano un ragazzo fragile, solo, ferito, una persona che aveva bisogno di essere rassicurata.
 
-Sai Sam è stata la mia prima cotta..- gli era uscito così di getto senza pensare, forse perché non voleva davvero rispondere alla domanda che Arthur gli aveva fatto, forse perché anche lui aveva bisogno di aggrapparsi alla stessa speranza a cui in quel momento si stava aggrappando Arthur, forse perché Sam era vivo da qualche parte, in mano a questa gente, forse volevano qualcosa da lui, ma troppi forse non fanno una certezza, così aveva optato per un'altra risposta.
 
Aveva scelto davvero un pessimo momento per fare coming out ma ormai non aveva scelta.
 
Arthur lo fissò sbalordito e Colin ricambiò il suo sguardo.
 
Si abbassò con fatica e si sedette vicino a lui.
 
Sentiva le sue guance in fiamme.
 
-Beh si sono Gay e tuo fratello Sam è stato la mia prima cotta, non perché fosse un dio greco anche lui ..a proposito cosa vi danno da mangiare?- rise e continuò evitando di guardare Arthur negli occhi-
-Sam era sempre gentile con me.. mi trattava come tutti gli altri, non mi faceva pesare il fatto di essere beh ..diverso, passavamo pomeriggi interi a giocare con i videogiochi quando veniva a trovare mio zio, insomma mi faceva stare bene, mi faceva sentire accettato mi faceva sentire amato.. con lui non mi sono mai sentito sbagliato o diverso o inadatto..non che lui avesse mai ricambiato sapevo benissimo che non ero il suo tipo.. –rise di nuovo in imbarazzo, mentre diceva queste cose sentiva gli occhi di Arthur su di lui.
 
Non si era mai aperto cosi con nessuno, neanche con suo zio.
 
Se ne stette in silenzio per un po’ aspettando che Arthur dicesse qualcosa.
 
Ma Arthur non parlava, ne diceva nulla.
 
Cosi lui disse –Beh ti ho scioccato?-
 
-Cristo si!- gli rispose Arthur secco.
 
A quelle parole Colin vide il mondo crollargli addosso, si era aperto con la persona sbagliata pensò, per un attimo aveva creduto che Arthur avesse capito, che avesse compreso, aveva creduto di aver  trovato qualcuno simile a lui, un amico, qualcuno con cui potersi confidare e invece si era sbagliato, non era pronto a essere deriso, giudicato e preso in giro di nuovo, non da lui.
 
Arthur lo stava fissando e Colin capì che stava lottando contro se stesso per qualche motivo, probabilmente pensò che stesse lottando  contro l’impulso di fuggire via.
 
Colin abbassò lo sguardo non ce la faceva a sostenere le eventuali occhiatacce di disapprovazione che sarebbero presto arrivate.
 
Ma non poteva sapere quanto si sbagliava.
 
Arthur si avvicinò gli mise una mano sotto il mento e gli fece alzare la testa.
 
-Avresti dovuto dirlo subito- disse serafico.
 
E poi gli stampò un bel bacio sulla bocca.
 
 
 
 
 
 **So .. vi è piaciuto ? spero di si per qualsiasi cosa schifo non schifo ritirati .. qualsiasi insulto scrivetemelo ne prenderò nota XD... ci vediamo spero presto jibgirl**
 
 
  
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