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Autore: kamy    06/06/2014    0 recensioni
[Post-Capitan America].
Tony aiuterà Steven a sconfiggere l'Hydra? In una serie di equivoci e strani accadimenti cosa succederà?
Partecipa alla challenge Challenge- roulette: fate la vostra storia!
Prompt: 18: Idra di Lerna
Genere: Avventura, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.5 Psicanalisi

Staaark?! Sei impazzito? Tutta l'Hydra da solo?! Mi dovevi chiamare!” ululò Steve. Pestò per terra con il piede e gettò a terra lo scudo con un rumore metallico. Inspirò ed espirò, tremando. Bucky si piegò e appoggiò un cerotto sulla guancia di Tony.
“È un ematoma ambulante” borbottò. Tony sbuffò, si staccò il cerotto e lo appallottolò buttandolo in terra.
“Un problema in meno” disse. Sogghignò, fece l'occhiolino a Bucky.
“I cerotti non curano gli ematomi. Lasciali respirare”. Stese la schiena sentendola scricchiolare, la pelle gli bruciava pulsando e percepiva delle fitte ai muscoli.
“Tra l'altro, Cap, tu eri impegnato con il tuo ragazzo”. Steven avvampò, digrignò i denti e si voltò. Spalancò la porta, uscì a passi di marcia e se la sbatté alle spalle.
“Little bro è solo invaso dai sensi di colpa” rispose Bucky. Si massaggiò il collo facendo ondeggiare i lunghi capelli castano scuro.
“Io ne ho di portata più piccola. Il mio braccio ti ha demolito il frigo, la lavatrice e un paio di porte ... tra l'altro c'è una piccola casa nella mia stanza” borbottò. Tony scrollò le spalle, le sentì dolere e grugnì. Si passò la mano tra i capelli sentendoli sudati, si leccò le labbra e sospirò.
“Ho abbastanza soldi da potermi permettere ospiti distruttivi” disse, con tono sarcastico. Sospirò, si stese battendo le palpebre e guardò il soffitto.
“Finché continua a sbattere porte e a digrignare i denti, può continuare a rodersi nei sensi di colpa. Purché non lo faccia da fermo”. Bucky si massaggiò il moncherino sopra il braccio di metallo.
“Non che io non ami Steve da una vita, ma lo capisco che è interessato più a lei” mugolò. Tony sbuffò sonoramente, si mise il braccio sugli occhi e mugolò. “Non mi importa chi Cap preferisce” borbottò. Mosse il braccio libero, i muscoli gli tremavano e la pelle gli pulsava, mosse le gambe sentendole formicolare.
“Voglio dire, non posso né voglio cambiare per lui; dico bene? Non si dovrebbe mai fare. Senza contare che tu potresti farlo felice e poi, diciamocelo, lo sappiamo tutti che passava le giornate a cercare te al museo e, oh; sul serio. Si tratta di Cap”. Bucky lo guardò sdraiarsi sul proprio lettino e si sedette su una sedia.
“Posso aiutarti io a cambiare, in fondo sono fumato a mia volta” propose. Tony grugnì, spostò il capo e socchiuse gli occhi.
“Non voglio cambiare. Io sto bene così. Voglio dire, ho impiegato una vita per essere come volevo e cambiare per qualcuno non è contemplato. Nemmeno per lui”. Si morse il labbro, sbuffò e si coprì nuovamente le iridi.
“Ha già una persona che lo ama e che gli piace esattamente così, quindi perché dovrei cambiare io che invece non voglio farlo?”. Bucky si strinse le ginocchia e sentì le ossa di una delle due scricchiolare.
“Lui non vuole altro che non essere abbandonato e non credo mi ami” sussurrò. Tony sbuffò, ruotò la mano in aria sentendo una serie di fitte e grugnì.
“Non voglio lasciarlo, ma non sono il tipo per lui. Voglio dire, ha baciato te. Sposatevi e fate figli, io rimarrò a fare lo scapolo d'oro distruggendo organizzazioni terroristiche nel week-end fino a morte prematura”. Bucky si grattò la guancia.
“Io gli ho sparato neanche una settimana fa”. Ricordò. Si sporse in avanti e diede un paio di pacche sulla testa di Tony. Tony si alzò seduto di scatto, le costole gli diedero una fitta e le braccia gli tremarono così come le gambe. Si leccò le labbra, batté le palpebre e ringhiò.
“Non sono un bravo ragazzo!” si lamentò. Si alzò, barcollò in avanti e strinse i pugni.
“Bacerò il tuo ragazzo, così impari!”. Bucky sbatté un paio di volte gli occhi.
“Così dal nulla? Che vuole fare, baciarsi anche me?” domandò. Sgranò gli occhi e un rivolo di sudore gli scese lungo la fronte. Tony sogghignò, afferrò il capo di Bucky stringendogli i capelli in mano e lo attirò a sé baciandolo; gli violò le labbra con la lingua socchiudendo gli occhi castano scuro. Bucky mugolò avvampando e s'irrigidì.
< Ma è il fascino russo o che? > si domandò.
  
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