숨바꼭질

hide and seek.

477 parole secondo Word.

«Toc, toc. Son fuori alla porta, non ho intenzione di chiedere nessun permesso.»

Corri corri su per le scale, ti precipiti nella stanza e chiudi svelto la porta alle tue spalle con un sonoro tonf.
Avanti Kidou, pensa.
Il letto? Banale. Sotto la scrivania sei ben in vista. Rimane solo l’armadio.
Ti ci butti dentro, non curante di tutti i vestiti o qualsiasi altra cianfrusaglia. Hai il coltello stretto al petto.


La finestra è aperta, le tende opache sono mosse dalla leggera brezza.
In meno di un secondo, un movimento impercettibile.
Un’ombra nera, uno schizzo veloce. Che sia entrato un qualche animale in casa? Ti guardi intorno: nulla. Eppure tu avresti giurato d’aver visto qualcosa o qualcuno.
La piccola bimba dai capelli blu gioca con la sua bambola, seduta sul pavimento, a qualche passo da te.
«Onii-san, giochiamo a nascondino?» Ti chiede la piccina, lasciando la bambola cadere al suolo.
C’è qualcosa. Haruna ti sorride dolcemente, come solo i bambini sanno fare. Eppure tu avresti giurato d’aver visto qualcosa nel suo sguardo.


«Toc, toc. Son fuori alla porta, non ho intenzione di chiedere nessun permesso.»
Cerchi di trattenere il respiro il più possibile. Ora come ora, vorresti essere un fantasma.
«Toc, toc. Adesso entrerò e porrò fine a questo gioco. »
Chiudi gli occhi e desideri intensamente di trovarti altrove.
«Ecco, sono nella stanza. Ti cerco, mi duole dir che non è sotto il letto dove sei. »
Hai paura, Yuuto-kun?
Stringi il coltello al tuo petto, tanto da farti male.
«Rimane l’armadio, dunque lo apro lentamente.»

Senti il suo respiro soffocarsi. Lei ti guarda, stesa ai tuoi piedi. Ritiri il tuo braccio dal suo petto.
Ecco cos’hai fatto, Kidou. Sei un mostro. Ecco, questo è il pegno che devi pagare.
Haruna ti guarda stremata, con le lacrime agli occhi. E’ spaventata.
«Onii-san, ONII-SAN!»
Tua sorella ti sta guardando, e ti guarda ancora. Tenta di rialzarsi. Lei vuole abbracciarti.
Dopotutto è tua sorella. No, Yuuto?
La tua bella sorellina ricade sul pavimento.
Te ne rendi conto solo ora?
Il suo esile corpo è circondato da una pozza di sangue.
Sangue, Kidou. Il sangue di tua sorella.
Si rimette seduta, stringe le mani al petto. Lei sta soffrendo, e ti guarda. Tossisce. Il sangue inizia ad uscirle dalla bocca. I suoi bei capelli blu adesso sono rossi.
Yuuto, che fai? Che farai ora?
Haruna piange. Piange lacrime di sangue, amare, verso il fratello.
Finalmente ricambi i suoi sguardi. C’è qualcosa.
Ti chini verso il corpo quasi senza vita della tua sorellina. E sorridi.
Avanti, Kidou. E’ tua sorella.
La pugnali ancora, e ancora. Adesso sei sporco di sangue anche tu. Sangue di tua sorella.
Ti alzi, lasciando il cadavere dov’è. La tua bella sorellina, stesa al suolo, ormai morta.
Sbatti la porta alle tue spalle. I tuoi occhi, il tuo sguardo, nero.
Oh, Yuuto. Divertiamoci con qualcun altro. 
 

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semplicemente una piccola flashfic dedicata a toukocchan. spero le piaccia.
la storia è basata sulla canzone 숨바꼭질 (Hide&Seek) di SeeU, che parla di un demone che si impossessa dei bambini che trova e quando ne trova un altro, si impossessa dell'ultimo e va alla ricerca di quello ancora dopo.
beh, niente.
perché io sono molto sadica.
mata ne. ♦